Sono tante le categorie in cui si possono suddividere gli umani.
Tanto per dire, ingrati e riconoscenti.
O cortesi e cafoni.
Una è quella che prendo in considerazione oggi e traccia una bella divisione nel variegato campo delle persone che brulicano su questa palla dalla forma di una sfera deformata: disponibili e no.
Chi è sempre pronto ad aiutarti, fosse anche per pochi minuti, o almeno ci prova e per davvero, non di facciata, e naturalmente senza pretendere, aspettarsi o immaginare contropartite future di nessun tipo, e quelli che muovono il sedere solo se intravedono una sia pur modesta remunerazione, sotto le più svariate forme (fosse anche quella di un credito morale da poter far tacitamente valere in futuro, all’occorrenza).
Chi perde 10 minuti per starti a sentire e darti un consiglio o farti un lavoro e chi non ci pensa proprio, accampando scuse quali mancanza di tempo (il tempo manca a tutti), incapacità (e provaci, se te lo chiede forse tu sei più capace) o altro.
Essere disponibili quando si ha un po’ di tempo libero è alla portata di molti; esserlo a volte sì e avolte no anche. Esserlo sempre, o perlomeno cercare di esserlo sempre e, quando non è possibile, rimediare in un secondo momento o fornire strategie alternative alla persona che ci ha chiesto aiuto e non si può aiutare in quell’istante, magari senza farlo mai pesare, è davvero roba per pochi.
I migliori.
Autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
venerdì 10 luglio 2020
Persone disponibili e no
Etichette:
diario,
società-attualità-costume
Nessun commento:
Posta un commento