NON NASCONDERE COME LA SI PENSA E’ COSA DIVERSA DAL RACCONTARE FROTTOLE E SPARGERE FANGO
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A volte mi permetto di dare giudizi sulle pagine Facebook o sugli scritti altrui (intendo scritti di politica o di attualità, non di letteratura). E’ raro che lo faccia, ma a volte capita. Ci vado cauto, e quel che dico viene ben ponderato.
Quando dico che una pagina è credibile o no, pubblica notizia verificate o fake news, ha una visione smaccatemente di parte o no, mesta nel torbido o no, lo dico sulla base di fatti.
C’è chi fa post sulle presunte gaffe della Fedeli e non ha parlato di quella clamorosa del suo idolo politico (o parli di entrambe o, come sarebbe meglio, ignori entrambe). C’e’ chi dà al Di Maio del bibitaro (che è pure falso, oltre che idiota) e poi quando beccano uno dei suoi protetti con i conti esteri illegali parla del meteo o del piatto del giorno.
C’e’ chi si focalizza sul congiuntivo dell’avversario e non parla mai delle condanne dei suoi campioni.
Una pagina facebook, nel suo piccolo, è importante. Così come un blog, un account twitter o Instagram. Può fare politica legittimamente, diffondere notizie, veicolare opinioni, dare idee giuste, stimolare chi legge, innescare scintille positive, offrire solidarietà, stigmatizzare lo stigmatizzabile. Ma può anche contribuire a diffondere falsità, confondere le idee ed essere smaccatamente di parte, inventando pure cose, volendo però passare da imparziale. Questa seconda cosa non va bene. io non ho il potere o la voglia di fare alcunché, mi limito a denunciare la cosa.
Io non nascondo come la penso, chi apprezzo e chi disprezzo. Anzi, lo spiattello sempre. Ma evito che queste mie idee inquinino quel che racconto: i fatti sono sacri. Nascondere come la si pensa porta meno fastidi, ma priva di senso lo scrivere. Inoltre cerco sempre di evitare fake news (potrei pubblicarle solo per errore), meme idioti e di bassa lega, affermazioni razziste, omofobe, etc. Non accuso se non ho le prove o se qualcuno non le ha rese di pubblico dominio. Quando cito, indico sempre la fonte. Ecco perchè ho l’ambizione di fare una pagina che non nasconde la mia visione del mondo (e non vuole nasconderla) ma è equa e corretta. E quando leggi qualcosa sulla mia pagina non ti fa venire il dubbio: ma sarà vero? Perché già ho verificato io e, a meno di errori in buona fede, è vera.
Per fare un esempio, se oggi di un governatore 5stelle di una regione (fra l’altro non sono governatori, ma presidenti), dopo aver fatto di tutto nei mesi della pandemia, ed essersi già dimostrato incompetente e vago, si dicesse, con prove, che ha milioni e milioni su conti esteri, detenuti illegalmente per anni, e si parlasse anche di bonifici sospetti etc, ne chiederei le immediate dimissioni. Esattamente come faccio per quello leghista. Non è colpa mia se amando io chi si comporta bene, tendo a seguire chi si comporta bene (fin quando si comporta bene, attenzione: qui sta una differenza col fanatico): in questo modo è ovvio che tenderò ad avere sempre maggiori occasioni di critica a carico degli avversari di chi si comporta bene, è fisiologico.
Perchè io ho le mie idee, e apprezzo onesti e sinceri, e disprezzo disonesti e bugiardi, ma non sono così scorretto o scemo o ipocrita da fare figli e figliastri, o da piegare i fatti alla mia verità personale.
Questo non vuol dire fare di ogni erba un fascio o condannare le persone sulla base di voci, non sia mai.
Né vuol dire confondere reati gravi con bazzecole, avvisi di garanzia con condanne, o far passare inosservati fatti eticamente inaccettabili anche se penalmente irrilevanti. So distinguere, e bene.
Ma io controllo cosa fanno quelli che disprezzo, per poter dire perché li disprezzo. E controllo ferocemente quelli che apprezzo, per vedere se è il caso di continuare ad apprezzarli. Perché a me piace Grillo, per esempio, o Conte, ma se domani vien fuori che uccidono vecchiette per divertimento, li scarico a molla. Altri, invece, difendono gli indifendibili, e li difenderanno sempre qualunque cosa commettano, e anche se cambiano idea su tutto ogni due giorni. Oppure appena verrà beccato con le mani nel barattolo della marmellata uno di quelli che adorano, cercheranno subito di ricordarti che anche altri furono beccati in flagrante, non capendo che un ladro più un ladro fa due ladri e non zero. Questa non è informazione, è porcheria. Non è avere un’opinione, è essere servi di una cieca propaganda e aver perso del tutto lo spirito critico e la capacità di analisi del reale. E’ usare le idee fegli altri, non avere indipendenza intellettuale.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
domenica 26 luglio 2020
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