Il deputato Marco Rizzone (M5S), uno di quelli che ha chiesto il bonus partite Iva, si arrabbia. Dice che il bonus l’ha chiesto in automatico il suo commercialista (1). Dice che finora si è tagliato più di 40mila euro dallo stipendio da parlamentare e ciò dimostra che non aveva interesse per i 600 (2).Si lamenta per la gogna mediatica (3). Afferma che il decreto è stato scritto male poichè non prevede controlli sul reddito (4) e che è stato presentato in Parlamento senza che lo si potesse modificare, una pratica contro cui in passato il Movimento andava sui tetti (5). Chiede che siano resi pubblici, come accade in 17 Paesi europei, i nomi degli evasori (6). Precisa che i soldi del bonus alla fine sono euro uguali a quelli del bonus per ristrutturare casa o rottamare l’auto e, dice, volete farmi credere che nessuno dei moralizzatori abbia mai usfruito di questi soldi (pur avendo redditi alti, aggiungo io)? (7).
Allora...
(1) può anche essere vero ma non è scusa spendibile. Al limite può far causa al commercialista, che se lo ha fatto, ha fatto una emerita caxxata.
(2) Lodevolissima la pratica che hanno i 5stelle di rinunciare a vagonate di soldi pubblici per aiutare le imprese in difficoltà o attuare altre azioni socialmente utili: lo fanno solo loro, è bene ribadirlo. E, unico partito, non prendono finanziamenti pubblici (hanno rinunciato finora a più di 60 milioni di euro). Ma anche questa scusa secondo me non è spendibile nel caso in oggetto.
(3) Ha ragione per gli eccessi, però se fai una roba del genere è normale essere attaccato.
(4) E’ una stupidata, la legge è fatta bene: solo scritta così, quindi senza controlli (sarebbero stati fatti dopo, infatti ecco che li hanno fatti) avrebbe permesso di erogare in fretta il bonus, eravamo in pandemia.
(5) Sui tetto, certo... E’ vero, ma si era in pandemia... una situazione imparagonabile a qualsiasi altra negli ultimi 75 anni, quinbdi anche questa affermazione è debole.
(6) Ha ragione. Ma la pubblicazione dei nomi degli evasori, che anche io vorrei, non inciderebbe sul suo caso.
(7) Vero, chissà quanti con redditi altissimi acquistano l’auto usufruendo di 5-10mila euro di sconto. Ma anche questa osservazione, sensata, non incide granché sulla sua posizione.
Concludendo...
E’ vero, le dimissioni possono anche esser eccessive per un fatto del genere, in un Paese normale. Ma in Italia un 5stelle che fa questa cosa, anche se l’ha fatta il suo commercialista, deve pagare. Io posso anche credere alla storia del commercialista, ci sta (certo, che errore etico e di opportunità, per un commercialista...), ma l’errore ci fu e qualcuno deve pagare. Gli altri partiti possono permettersi di perdonare, è decenni che coccolano chi sbaglia. Per un 5stelle la politica non è una professione, ma è servizio civile, quindi se uno lascia arriva un altro. E quello che lascia torna a fare il suo lavoro. Sono gli altri partiti che hanno gente che vive di politica, pagata da noi, da 30-50 anni. La regola dei due mandati, adesso tre solo per gli amministratori locali, ha questa ratio.
Quindi, con dispiacere, mi aspetto le dimissioni di Rizzone, da cittadino.
Me le aspetto anche dagli altri (i leghisti pare abbiano un numero di casi cospicuo, fra deputati e consiglieri regionali etc), ma qui è già più utopia. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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