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domenica 23 gennaio 2022

Sei un giudice, l’uniformità è la prima cosa...

La mancanza di uniformità è, assieme alla mancanza di self control e alla eccessiva permalosità, il peggior difetto di un arbitro, fra quelli che si presume siano tecnicamente in grado di dirigere un match di serie A o B.

Oggi l’arbitro che ho visto dirigere per 94’ si è macchiato del primo e ha “rovinato” una partita che magari avremmo perso lo stesso stante i nostri limiti, la nostra preoccupazione e la nostra sfiga, ma questo è un altro discorso.

Non essere uniformi nel valutare i contrasti di gioco è abbastanza grave, cambiare metro di giudizio più volte in un match anche.

Poi, a salire, abbiamo il subire condizionamento psicologico. Non parlo di oggi, parlo in generale. Molti arbitri tendono a favorire nel dubbio la squadra più famosa o potente, o a parità di blasone e capacità di far male politicamente e mediaticamente, quella di casa, per non avere noie in settimane o non subire sospensioni, polemiche e stop alla carriera.

Infine, sempre ragionando in generale, ultimo gradino, il corrotto e quello in malafede: ma qui siamo alle vette dello schifo. 

Poi ci sono pure gli incapaci, ma qui il discorso è: che ci fanno in serie A?

Oggi nulla di tutto questo, solo la grave mancanza di uniformità. Crescerà? Certo. A noi mandano sempre arbitri che devono farsi le ossa (del resto, da qualche parte devono farsele, no?). L’arbitro di oggi ha 70 presenze in A, non poche, è vero: allora è ancora più grave.... 

Penso che, a parte l’onestà che do per certa e indispensabile, l’uniformità di giudizio sia una qualità imprescindibile: sei un giudice... 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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