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giovedì 2 gennaio 2025

Respiri vicini


Mi basta anche respirare per qualche minuto l’ossigeno dello stesso quadratino di Terra per stare meglio. O magari è solo un’impressione. Non so. Certo, se è un’impressione, wow, che impressione fanno le impressioni, eh? E non importa se nello stesso quadratino 2x2 ci stanno pure altri: posso farmi digerire la cosa (so accontentarmi; o, detta in modo più poetico, per un cuore affamato ogni briciola è un pranzo di gala). Certo, accontentarsi in questo modo è quasi viltà, capisco il vostro punto di vista: si lotta per avere ciò che si desidera e non si molla fin quando non lo si ottiene o fin quando è game over, non si parte già con obiettivi limitati. Posso anche darvi ragione, ma la situazione è questa e non permette altro. Io, poi, non amo impormi. Mai piaciuto. Perché se un sentimento lo estorci, non sarà mai duraturo. Preferisco raccogliere qualche briciola e godermela, che puntare alla torta scatenando l’inferno: e non perché potrei fallire, la sconfitta non mi ha mai impaurito, ma perché, ripeto, se le cose vengono da sé son sincere, altrimenti finisce male: la fiamma può anche ardere fortissima all’inizio, ma il combustibile finirà presto. Credo nelle fiamme moderate e inestinguibili, non negli incendi che divampano furiosi ma son domati in un amen.
E così non ti scalderai mai davvero, dirà qualcuno; e l’inverno è duro, sempre più duro ogni anno che passa.
Può essere vero. Ma, come detto, la situazione in cui sono non consente ampi margini di manovra: occorre essere abili per muoversi senza ammaccare alcunché. E non è che poi sia così lucido, eh, data la situazione!
Comunque i nostri respiri non sono mai troppo lontani, geograficamente: l’ossigeno che respiriamo per decine di ore al giorno è dello stesso quadrato, questa volta un po’ più grande, una specie di cella, come quelle dei telefonini, ma in questo caso sentimentale, una supercella. E poi, se guardiamo le cose da Plutone, sembriamo addirittura uno sull’altra! Tutto, alla fine, dipende dal punto di vista… 

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mercoledì 1 gennaio 2025

Solo lamentele, ma qualcuno va a gonfie vele

Non leggo quasi mai post di persone che si dichiarano addirittura entusiaste dell’anno morente e impaurite che con quello entrante le cose possano peggiorare. Sempre il contrario: è andata maluccio, ma speriamo nel 2025, dobbiamo avere fiducia; quasi che il cambio di calendario possa avere effetti ulteriori oltre a quello di produrre carta da riciclare. Eppure a tanta gente va molto bene: chi evade le tasse, chi truffa, ruba e si fa corrompere, chi produce armi, le banche, le assicurazioni, chi fa “politica”, chi sfrutta la forza lavoro di povericristi precari e sottopagati, chi scatena guerre per avidità e sete di potere, chi vive succhiando il sangue di altri (caporalato, schiavismo, sfruttamento della prostituzione, scafisti, grandi “prenditori”): ecco, queste sono tutte categorie di veri e propri figli di buona donna a cui il 2024 ha sorriso, mentre altri sullo sfondo facevano e fanno la fame. Sono persone che vivono nel lusso proprio perché molti altri vivono di stenti e muoiono tra atroci sofferenze. Ma difficile che lo scrivano, a parte qualche montato che su Insta posta foto di vacanze da sogno, rolex e auto di lusso, con contorno di mignottone d’alto bordo: i veri vampiri stanno coperti, se la godono, e sotto sotto la notte, se non è il rimorso a non farli dormire (impossibile provare rimorsi se non si ha una coscienza), è la sottile ma sempre presente paura che un giorno d’improvviso tutto cambi, che lo schiavo si ribelli e nel sangue lo spedisca all’inferno, dove un posto sicuro già lo attende. Perché solo il giusto dorme sereno. 

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