I miei sogni sono sempre più vividi, quasi iper-realistici; molto articolati e complessi. Il sogno, si sa, combina secondo logiche assurde (anche se Freud vi intravedeva nessi logici) frammenti di vita vissuta, di desideri, di paure, di cose sentite o viste, e lo fa in modo pazzesco, come una centrifuga, fino a comporre quadri che molto spesso un loro sviluppo coerente, si fa per dire, se non un senso, lo hanno. Utlizzano pezzi di puzzle dimenticati o mai entrati nella nostra consapevolezza, ma presenti. Combina cose recenti con cose vecchissime, un frullato psichedelico.
Sognare è segno di salute, dicono, ma io penso che sogni come questi mi disturbino il sonno e se anche la notte a va putt*ne qui è la fine.
Sono sogni non solo assolutamente vividi, come ho detto, ma coinvolgenti e complessi, che sbalestrano, che incidono sulla veglia.
Non mi drogo, sia chiaro (a parte le “droghe” consentite, tipo caffè, un po’ di alcol, colesterolo e libri), ma forse dovrei inziare, a ‘sto punto.
Secondo me è il segno che anche l’inconscio trova non più sopportabile e gestibile questa vita da sveglio e cerca di farmelo capire o comunque si ribella. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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