Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

venerdì 25 febbraio 2022

Distinguere e soppesare è condizione irrinunciabile per poter giudicare


Io critico chi lo merita (secondo il mio giudizio, ovvio) e in maniera argomentata e proprozionata alla sua presunta colpa e anche alla sua condotta passata: un serial killer al sesto omicidio non viene trattato da me come un rapinatore, né uno stupratore come uno che parcheggia negli stalli riservati ai disabili. 
E critico anche, se è il caso (per fortuna son casi che mi capitano di rado), chi in precedenza ho votato, sostenuto o lodato. Craxi, come linea politica, non mi dispiaceva: da quel che no scritto dopo Tangentopoli nessuno se n’è mai accorto... Ho criticato persone che avevo lodato e ho attaccato con durezza anche giocatori o dirigenti della società sportiva per la quale parteggio, il che è tutto dire.
Quindi chi pensa di potermi accusare di fare due pesi e due misure è abbastanza a corto di neuroni.

Criticare tutti o quasi tutti senza pesare le presunte responsabilità è qualunquismo e pressapochismo, è esercizio vano anche se comodo e fruttuoso. Il tutti ladri quindi nessun ladro non ha mai attaccato con me. Anche fra chi sbaglia, c’è chi è in malafede e chi no; chi è perdonabile o capibile e chi no; chi merita la gogna e chi solo alcune dure critiche. Le persone sono differenti fra loro, e differenti sono le loro presunte o certe colpe e anche le circostanze in cui i fatti avvengono: tenerne conto non è essere pignoli, né “garantisti” (che ormai per me è un termine offensivo) o partigiani; non tenerne conto è essere generici, distruttivi, poco equilibrati; inoltre è fare un favore ai peggiori.

Vi è poi la categoria di chi critica tutti, prima o poi, tranne due o tre santini che saranno sempre esenti da critiche proprio per il fatto che non si impegneranno mai sul terreno del fare: essere coerenti a livello di idee è una dote grandiosa, ma esserlo abbastanza anche quando si opera concretamente è ancora pià grandiosa, come dote. 

Criticare tutti senza fare distinzione, sparando nel mucchio, oltre che fare un favore ai peggiori che vengono automaticamente equiparati a chi peggiore non è anche se magari ha fatto qualche errore, è anche estremamente comodo: in questo modo, infatti, avrai sempre ragione, perché criticherai tutti a errore o presunto errore commesso; non essendoti mai esposto pubblicamente su qualcuno che si trovi poi a dover agire in concreto, non ti accadrà mai di dover fare mea culpa per una errata valutazione o di dover criticare chi prima avevi esaltato.

E, oltre a essere oltremodo comodo e inutile, è anche sterile, come esercizio. Fine a se stesso. Fa brillare in società chi lo pratica, ma è tutto. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


Nessun commento: