Ragazzi, quando uno muore, puf. Muore.
Non insegna nulla agli angeli, non continua “lassù” a fare quello che gli piaceva fare quaggiù, non passa “a miglior vita” (se è migliore perché ci disperiamo e non la vogliamo?), non è “finalmente in pace”, non ha “smesso di soffrire”, perché non è: ecco perché non soffre.
Non ci aspetta. Non lo rivedremo. Non ci protegge. Non ci guida. Non sa quel che facciamo.
Puf.
Non esiste più e, tranne che nello spesso labile ricordo di pochissimi, è come se non fosse mai esistito, specialmente se non ha lasciato un libro, una canzone, un ponte: ma anche lì, poi...
E’ la triste realtà.
Il resto è sogno. Lo ammetto, indispensabile per tirare avanti.
Però ogni tanto va detto che son tutte balle.
Se stasera crepo, fra di voi cinque si ricorderanno di me fra due anni. Poi basta. Nella vita solo reale (quella cosa che ci disturba mentre usiamo i social) forse altri cinque, forse per più anni, ma sempre meno. E morti loro, di me non resterà nemmeno un’ombra.
Se volete che vi distrugga altri sogni, scrivete in privato. Prezzi modici. Insoddisfatti o rimborsati. —-
Siamo niente, proprio niente, ed è il Caso a sbatterci di qua e di là. Nostro compito è cercare di dare un senso a quel che un senso non ha. Perché? Perché l’uomo di questo ha bisogno, come la pianta di sole e acqua. Aiutare gli altri è già un senso. Nelle piccole cose. Anche con una parola. Un altro è respirare a pieni polmoni, leggere un libro, bere tutto d’un fiato un bicchiere d’acqua fresca, riordinare i vecchi documenti, giocare, pensare. Realizzare qualcosa che ci sopravviva un pochino, se ci riusciamo. Instradare un figlio, senza dirgli queste cose. Non avere la capacità di appoggiarsi a sostegni come quello religioso è un difetto, alla fine. Un tremendo difetto che mi rende inadeguato a questa vita. Ma così è.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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2 commenti:
Ma come facciamo (io ci sono riuscito per trentanove, o trentotto, anni!) a non accorgerci che in noi c'è un'essenza eterna?
Poi, un'eternità che fosse, ad esempio, sempre come la «vita» su questa terra io la rifiuterei, le preferirei facilmente e ampiamente lo svanire nel nulla.
Però, non c'è lo svanire nel nulla, né (speriamo!) ci si incarna sempre in mondi come questo.
Oltre la materia c’è molto, ma non penso che sopravviva o si reincarni.
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