domenica 26 giugno 2016
Le civette sul comò
Siamo sempre nel dubbio se il dottore si ammalò come conseguenza di questa bizzarra relazione sessuale fra la figlia e le civette (e su di un comò poi) o se per altri motivi; di certo, se già malato, non dovette fargli bene il venire a sapere che la figlia, per la quale probabilmente presumeva un futuro da dottoressa, si intratteneva in pratiche poco chiare e comunque lussuriose con non dico una ma ben tre civette (sesso di gruppo), non sembrando rilevante a questo punto se di civette o di scimmiette si trattasse, come paiono indicare versioni alternative della medesima filastrocca.
« Ambarabà ciccì coccò
tre scimmiette/civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò:
ambarabà ciccì coccò! »
Ancora da chiarire poi è se "Ambarabà ciccì coccò" è una formula senza senso il cui scopo è solo quello di essere gioiosa e musicale introduzione e chiusa della filastrocca, al pari di "Cavallino arrì arrò", o se magari è tesa a riprodurre onomatopeicamente il rumore prodotto su un comò da queste bizzarra specie di ammucchiata tra la figlia di uno stimato professionista e tre civette di dubbia moralità.
Nulla di preciso può dirsi infine sulla figura materna di questa figlia ninfomane; forse anzi è proprio da ascrivere all'assenza di una figura di riferimento la china poco stimabile che codesta fanciulla pare prendere in tenerà età, approfittando, si presume, anche dell'infermità del padre che, unita alla mancanza della madre (forse morta o forse fuggita con un altro uomo), danno alla ragazza evidentemente diverse opportunità di intrattenersi in tutta libertà e nella stessa camera matrimoniale della casa con tre civette in atteggiamenti lascivi, senza curarsi che tali acrobazie possano venir scoperte da visitatori occasionali o dalla servitù, senza contare che non si hanno salde certezze riguardo alla maggiore o minore propensione alla riservatezza di codeste civette.
Non possiamo nemmeno avere certezze sul prosieguo della triste e pruriginosa vicenda: non sappiamo se il dottore, venuto a sapere dell'infoiamento della diletta figlia per queste bestioline porcelline, abbia ritenuto opportuno assumere provvedimenti o invece non ci sia riuscito per via del suo cagionevole stato di salute e magari abbia preferito non rendere pubblica la dolorosa vicenda (non è carino che mentre tu soffri tua figlia si sollazzi con civette e/o scimmiette sull'arredo di casa).
Di certo pare disdicevole il comportamento di codesta figlia che non solo trascura il padre infermo e i suoi doveri, ma si trastulla allegramente senza curarsi che il sentore di questo scandalo possa arrecare dispiacere o danno di immagine al dottore suo padre: se proprio si ha desiderio di farsi qualche civetta, si possono scegliere luoghi certamente più riservati oltre che comodi.
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domenica 19 giugno 2016
Un'unica grande stagione
Gli sfortunati sono coloro che non possono decidere quando prendere i classici quindici giorni di ferie: questa estate che tarda può fregarli. Gli altri, quelli che tanto in ferie non ci vanno mai se non qualche weekend o due giorni a Capri, non hanno ripercussioni: se fa un giugno bastardo e un luglio penoso magari farà un ottobre bellisismo (come nel 2013), cambia poco. E ancor meno problematica sarà l'estate di chi in vacanza è da una vita o di chi può andarci quando vuole. Ormai occorre rassegnarci, esistono due grandi stagioni, molto simili. L'auterno e l'estate tropicale. Più o meno si dividono l'anno, 6-8 mesi per l'auterno toh! In auterno fa freddino ma mai davvero freddo: in un anno i giorni di vero freddo ormai sono 20-30 non di più. Perlopiù piove, e spesso con violenza (cfr. bombe d'acqua auterniche). Spesso fa quasi caldo. La neve si fa desiderare. In estate tropicale temporali cattivi sono sempre in agguato, con relativi sfracelli (cfr. bombe d'acqua estivo-tropicali), in compenso per un due mesi almeno fa un caldo che si schiatta (nel vero senso della parola), un caldo malato, e per un altri due un caldo afoso che ti appiccica la camicia al polmone. L'estate tropicale può andare da giugno ad agosto, ma anche da agosto a ottobre, non c'e' più una regola. Sintetizzando, in un anno abbiamo, variamente distribuiti, diverse bombe d'acqua, poco freddo e due-tre mesi di caldo invivibile. Piante che sbocciano fuori stagione, animali che non riescono più a gestire il letargo. Alla fine, un'unica grande stagione di merda, più calda che fredda, più umida e afosa che asciutta e secca, con in agguato variegati sfracelli improvvisi. Questo volendo essere positivi, sia chiaro.
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sabato 18 giugno 2016
I padroni di cani
Se volessi un cane in casa, lo acquisterei (che brutta parola, allora è mercimonio!); non lo voglio (l'habitat di un cane non è un appartamento), non ce l'ho (so che non ce la farei a dedicarmi a un cane come un cane merita, cioè tanto). Quindi se ti incontro e tu hai al tuo fianco un cane-cavallo il cui garrese ti sfiora l'ascella e con denti lunghi quanto un mio braccio, forse non voglio accarezzarlo, anche se mi assicuri, pigolando beota, che è bravo. E non voglio che si avvicini a meno di 20 metri da mia figlia di due anni e rotti, che quel cane potrebbe mangiarsi senza nemmeno accorgersene, così come io mangio moscerini quando giro in bici. Il motivo è semplice: nessuno può sapere cosa passa per la testa di un cane, così come nessuno può sapere cosa passa per la testa di un uomo, pensa al vicino che si arruola nella "giad" e che tu avresti detto pauroso anche delle farfalle o al tizio del portone di fronte che un giorno esce di casa con un'ascia e uccide tre passanti a caso. E un cane (come un uomo) è buono fin quando non diventa un assassino. Decine di casi di cani che hanno azzannatto adulti e bambini (spesso uccidendoli) senza motivo o con un motivo per loro plausibile per noi molto meno confortano la mia tesi. D'altra parte se io passeggiassi per il centro e un tale che non conosco ma che pare conoscere il mio padrone mi accarezzasse con sguardo cretino, non escludo che potrei anche incazzarmi di brutto, sicché... Le cose non cambiano se il tuo animaletto da compagnia è un cane-topo alto 3 cm che urla a diecimila decibel: può sempre addentarmi la caviglia, eppoi i piccoletti sono sempre i più bastardi (senza offesa eh). Inoltre, anche supponendo che tu non abbia un cane ma un San Francesco reincarnatosi in un quadrupede, non voglio che mi faccia le feste e mi sporchi così il vestito con bava, terra e chissà cos'altro: non sempre posso permettermelo, immagina che stia andando a un colloquio di lavoro, a un funerale o a un rendez-vous con una squinzia agganciata ieri: che faccio, torno a casa a cambiarmi? E' mancanza di rispetto, ma non dell'animale, vostra: i cafoni siete voi. La vostra (quella di avere un cane in salotto) è una scelta che deve rimanere tale, cioè vostra, a meno che io, quel giorno particolare, o sempre come indole (vesto come un homeless o mi piace frequentare i pronto soccorso) non decida (ma io, non voi o il cane) di farla diventare pure mia e mi sottoponga alle conseguenze del comportamento del vostro animale, da una sbavasciata immonda sui calzoni di gabardine a un arto che penzola fra schizzi di sangue. Stessa cosa quando vi invito a casa e vi presentate con un cane: invitatemi voi, verrò con una vedova nera, o con un topo al guinzaglio.
Vi ho davanti, con quelle facce un po' idiote, che sorridendo a mezza bocca dite: e dai, alla tua età hai ancora paura dei cani..., su accarezzalo, è bravo, dai Fuffi, saluta Mauro, su. Che spettacolo indegno. Siete come quello che vi entra in casa con in mano un barattolo di vernice che cola, o che finito di masticare piazza la gomma sotto il tavolo della vostra sala; solo che lui lo sa di essere un maiale, voi credete di essere Konrad Lorenz.
Ma sai quali vantaggi avrebbe tua figlia a crescere con un animale in casa, fosse anche un gatto? Lo so, e dico davvero. Lo so benissimo. Ma ci ho pensato: gli svantaggi (e i rischi potenziali) vincono. D'altra parte per me una casa non è il luogo in cui tenere un animale, così come il mio habitat non è una cuccia all'aperto; poi, per carità, io posso vivere anche in un buco nella terra (datemi un libro però), e un alano in un bilocale, è chiaro.
Questo non vuol dire che io non rispetti chi ha un animale: è lui che spesso non mi rispetta.
Potete salvare il mondo anche senza un cane, eh.
Alla fine è questione di buona creanza.
E non tollero che cani e canoni girino in città senza guinzaglio e museruola: se volete liberarli, lo fate nel vostro giardino o in campagna, in una zona non frequentata. Come non tollero i marciapiedi pieni di deiezioni canine (merd@, dai), conseguenza di padroni stronzi o di cani randagi (il Comune un tempo li catturava, ora?). Perchè voi potete girare con un cane che abbaia contro i passanti ed è libero e io devo preoccuparmi di scansarmi o prendere in braccio la bimba, e io non posso girare con al guinzaglio (di carta) un ghepardo? Vi assicuro è buono, non ha mai (ancora) sbranato nessuno, si chiama Fuffi, com'e' carino eeeehhh, e dai non avrai paura di Fuffi, su...
Perchè il vostro cane può fare la cacca davanti al negozio di arredi e io no? Perchè il vostro cane può marchiare il territorio (imbrattare di piscio) la mia gomma e io no, se, poniamo, mi scappa?) Perchè io non posso girare con un pony? (lo sapete vero quanto le fa grandi un pony?)
Rispettate il prossimo e la città in cui vivete, per favore. Abbiamo già mille problemi, non costringetemi a preoccuparmi anche di queste idiozie che padroni intelligenti potrebbero potare alla radice adottando comportamenti civili.
Ma un cane con la museruola, dai... Ah sì, certo, un'iguana allo zoo no, ma un alano in 50 mq sì, eh?
Fra l'altro, spero sappiate che un cane può ridurvi sul lastrico in due secondi. Vabbè, come un figlio, ok.
Ma non torniamo su vecchi discorsi: se in mare si dibattono Hitler e un cane, e io posso salvare tutti e due, forse, ma se parto da uno dei due si riduce la probabilità che possa tirar su anche l'altro, io parto comunque da Hitler, anche se è il mio cane. Poi prendo il cane. Certo, alla fine massacro quel pazzo criminale assassino (non sto parlando del cane, state tranquilli...), ma prima lo salvo. Perché un essere umano è sempre più importante di un animale. Chi non la vede così ha altri problemi, altro che il guinzaglio o il sacchettino per la cacca lasciato a casa.
Bau.
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Previsioni permalose ma utili
Faccio un esempio. La Regione dirama allerta meteo di livello base per due giorni consecutivi e per l'intera regione. Che faccio? Mi barrico in casa per 48 ore? Rinvio la partita a calcetto e gli altri impegni? Ok, poi tutto il primo giorno c'e' sole a palla e temperatura mite, con contorno di brezzolina; la sera dalle 21 alle 23 piove mediamente forte, senza fare sconquassi. Ho perso un'occasione.
Consulto il sito di cui sopra. La fascia interessatta parrebbe essere 20-24. Esco e mi godo la giornata. poi magari comincia a piovere alle 19, ma insomma: almeno so che fino a sera non si prevedono rischi, e magari so pure che questi non sono altissimi.
Dite che è poco? Per me è tanto. E' quel che voglio da una previsione meteo locale. Così come da un giornale vorrei fatti raccontati con completezza e obiettività, e opinioni sui fatti separate dai fatti: sembra poco, è tutto.
D'altra parte soprattutto quando hai prole non è che di fronte a un'allerta giallo o arancio non ci pensi se sia il caso di prendere la macchina (con l'arancio ti chiamano pure a casa...): restarci è un attimo, da qualche anno a questa parte, stante il tempo incattivito e il territorio sconciato dalla sapiente mano di quella stupida razza alla quale geneticamente appartengo.
Inoltre la previsione, su quel sito, non viene diramata alle 11 del mattino e dimenticata sino al giorno dopo, ma viene rivista se è il caso: alle 11 magari si prevede un armageddon per le 22, poi alle 16 si capisce che passerà più in giù e quindi almeno per questa volta noi saremo tranquilli. Con la Regione, uno aspetta sempre il disastro, che ogni tanto (per fortuna di rado) avviene, ma spesso non succede nulla, sicché dopo un po' non ti aspetti più nulla e magari vien la volta buona che ti prende in faccia. Avete presente la storia di quel tale che gridava sempre al lupo al lupo?
Certo, il tipo delle previsioni con fascia è un po' sui generis, e non sempre emette il bollettino (anche se quasi sempre), ma ragazzi, il servizio è gratis e ottimo, se fosse pure h24 sarebbe sospetto. E poi ce l'ha un po' su coi cugini di oltre foce, ma insomma: è fatto così. In ogni caso aiuta pure quelli, anche se sarebbe più per aiutarli "a casa loro". Eppoi è permaloso, ma per esigenze di scena. Usa classificazioni e termini non proprio accademici (per esempio pisciate, mezze pisciate per dire pioggetta: ce lo vedete un mezzobusto Rai a prevedere pisciate sulla costa per il giorno dopo?) ma di meteo capisce eccome. E' ruspante ma preciso, artigianale ma professionale, misterioso (io non so chi sia e non mi interessa) ma presente. Se fosse per lui farebbe le previsioni per il suo giardino al massimo, ma poi si fa buono e allarga lo sguardo di qualche km. In compenso ha uno stile tutto suo che di sicuro gli attira preferenze anche da parte di chi non soffre di ansia meteo.
Buona ansia a tutti.
(img: Aimee Mann)
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venerdì 17 giugno 2016
Allerta permanente
Per un sito non istituzionale: allerta 2 ore (23,30 del giovedì - 01,30 del venerdì), ma per quattro gocce, temporali non probabili.
Realtà per Massa e Carrara costa e città: pioggetta dalle 23 alle 01, nessun temporale. Chi aveva ragione?
Questa cosa capita non sempre, ma spesso, troppo spesso. Per un temporale possibile non puoi dare tutta la regione e due giorni e due notti, che roba e'? E' come dire a uno: non uscire di casa tutte le mattine perchè prima o poi muori. Quello lo so pure io, ma che faccio, sto a casa sempre? Si muore anche lì, arrivati a 100 anni.
Anche questa volta la regione ha emanato un'allerta eccessivo per estensione temporale e territoriale, senza rivederlo nel corso della giornata. E' un modo di fare assurdo. Non serve a niente, anzi fa danni.
Non si può far vivere i cittadini sotto allerte continue generalizzate di 24 ore: dopo un po' all'allerta nessuno farà caso, neppure quando sarà il caso.
Devi via via rivedere l'allerta ogni 6 ore restringendo sempre più fasce orarie e zone. Questa è la soluzione, io non critico solamente, propongo.
Come mai un sito non istituzionale (e direi affidabile, l'affidabilità l'ha dimostrata sul campo) ha detto che sarebbero state quattro gocce? Come mai ha saputo dire, fin dalla mattina del giovedì, che comunque i problemi non ci sarebbero certo stati sino alle 22? Come mai, dopo pranzo, ha saputo escludere ogni problema su Massa e Carrara costa e città e, verso le 21, addirittura limitare la fascia di minimo rischio alle due ore a cavallo della mezzanotte? Vuol dire che è possibile farlo, e che se uno non lo fa o non vuole o non ci riesce o è vittima di procedure sbagliate.
Anche quel sito di cui parlo sbaglia, a volte (poche), ma quello che io contesto qui non è un errore previsionale, sempre possibile (anche se meno probabile se rivedi le cose ogni 6 ore), è un errore di metodo.
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sabato 11 giugno 2016
Mi dicono
E' domenica, mi dicono le persone con l'ostia in bocca e l'odio nel cuore.
E' lunedì, mi dicono le vostre facce grigie, gli occhi spenti e i colpi nervosi di clacson sul viale.
E' venerdì mattina, mi dice il vostro sorriso accennato prima di lavarvi i denti.
E' venerdì pomeriggio, mi dicono le vostre gambe veloci e i vostri occhi scintillanti.
E' sabato, mi dicono le vostre scie di profumo o i sacchetti della spesa stracolmi.
E' sabato sera, mi dicono i vostri occhi dipinti e i vostri capelli scolpiti, su camicie stirate e ginocchia scoperte.
E' domenica sera, mi dice l'agonia che vi leggo fra le pieghe del viso.
E' mercoledì sera, mi dice la pizza ordinata alle otto per la partita di coppa.
E' domenica mattina, mi dicono gli uomini con il fiocco del vassoio delle paste che pende dal dito e sottobraccio il quotidiano con l'inserto.
E' lunedì mattina, mi dicono le voci degli ambulanti che montano il banchetto.
E' mercoledì pomeriggio, mi dicono i molti negozi bui.
E' sabato, mi dice la fila alle Poste e la ressa dalla parrucchiera.
E' quasi ora cena, mi dicono le vostre corse in canotta, volti paonazzi e laghi di sudore.
E' domenica mattina, mi dicono i ciclisti in tenuta da corsa a due a due sui tornanti.
E' sabato pomeriggio, mi dicono i palloncini colorati e le frecce compleanno di Luca.
E' sabato notte, mi dicono le auto che sfrecciano veloci sull'asfalto come impazzite a sfidare la morte.
E' domenica pomeriggio, mi dicono i divani sfondati che sopportano le vostre complicate digestioni dalla nonna.
E' la fine della scuola, mi dicono le ragazzine che sciamano allegre fresche di shampoo con zaini leggeri sulle spalle.
E' primavera, mi dicono i vostri starnuti, le candele al naso e gli occhi rossi.
Gioca l'Italia, mi dicono le strade deserte tipo day after.
E' il generale inverno, mi dicono i vostri calzoni zuppi e i capelli incollati alla testa.
E' l'ora della ricreazione, mi dicono gli schiamazzi giocosi e squillanti di voci giovani e fresche.
E' il tramonto, mi dicono i serpentoni di auto di ritorno dal mare, pelle bruciata e sabbia fra le dita.
E' l'alba, mi dice il profumo del pane fresco e gli anziani con la sporta.
E' pausa pranzo, mi dicono i giovani col toast in bocca fuori dal bar e le giovani con due foglie d'insalata che si inseguono nel piatto.
E' giorno di interrogazione, mi dicono le fanciulle col dito a scorrere sul libro sulle scale del liceo.
E' vigilia di esami, mi dicono le borse sotto gli occhi, le labbra nervose che ripetono la lezione come un mantra, le mani mai ferme.
E' giorno di voti appesi in bacheca, mi dicono le vostre unghie mangiate.
E' tempo di mare, mi dicono gli scooter in due col costume sotto gli short.
E' la fine di un weekend d'estate, mi dicono le centinaia di scatole di latta in fila sull'autostrada rovente.
E' ora di dormire, mi dicono gli uomini in canottiera che portano la monnezza al cassonetto o il cane a fare i suoi.
E' tempo di gite, mi dicono i grappoli di genitori intorno a un pullman.
Non è ancora rientrato e sono le due, mi dice l'abat-jour della mamma accesa in piena notte.
Sto rientrando che è quasi mattina e spero non mi becchino, mi dicono i ragazzi sulle scale con le scarpe in mano.
Mi amerà davvero?, mi dicono i tuoi occhi chiari di fanciulla cresciuta tutto d'un botto.
Dove sei papà?!?, urlano i tuoi grandi occhi di bambina nel supermercato quando per un attimo fra la folla non mi vedi più.
E sarà comunque il caso che mi compri un calendario.
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venerdì 10 giugno 2016
Femminicidio, solo fuffa
La parola femminicidio per me non ha senso. Uomo e donna sono esseri umani, pare* con uguali diritti e doveri. E allora si applichino le leggi che già esistono sull'omicidio. Si metta la magistratura in grado di istruire e concludere i processi velocemente (la lentezza della giustizia è colpa dei governi e dei parlamenti, non dei giudici), si applichino con severità e certezza le pene previste, si snellisca l'iter penale -un solo grado di giudizio, possibilità di aggravio della pena per chi appella, basta cavilli e inferno delle notifiche, stop alla prescrizione con il rinvio a giudizio, etc- e la si finisca di riempire giornali e tv con questa fuffa del femminicidio, quando si tratta di omicidi, spesso brutali.
Anticipo le obiezioni: so bene il significato del neologismo, l'uso che ne hanno fatto Caputi, Russell, Lagarde etc e non sottovaluto la sua implicazione di violenza di genere. Ma chi ne parla, sui media, 9 volte su 10 non sa di cosa sta parlando. E poi non ha senso prevedere pene specifiche, basterebbero quelle per l'omicidio, se il nostro sistema funzionasse, cosa che non è.
* il "pare" è ironico, lo preciso per i limitati.
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martedì 7 giugno 2016
Buonanno
Chi esulta per la morte di Buonanno, il cinquantenne parlamentare vittima di un incidente d'auto, sicuramente fa schifo; non si può essere felici per la morte di una persona, basti pensare ai figli che lascia, alla moglie, ecc. E' un essere umano che non c'e' più. Ma non mi piace neppure il ragionamento di chi dice che lo si ciritica per partito preso perchè era della Lega o di chi, ancora peggio, afferma che le opinioni vanno rispettate. Il fatto che sia morto non cancella le sue posizioni omofobe e razziste, che fanno vomitare. E l'omofobia non è un' opinione, è violenza. Io ho sempre trovato inaccettabili e vergognose molte sue affermazioni; tali restano anche dopo la sua morte. Un conto è essere civili, un altro è dimenticare quel che non è giusto dimenticare. E' un uomo che ha fatto errori gravi e inaccettabili. Ci dispiace che sia morto, ma se devo giudicare il suo pensiero, ebbene questo mi fa schifo adesso come prima.
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La corsa a fare politica
C'e' qualcosa che non torna, e io il perchè lo so.
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domenica 5 giugno 2016
Tristi e bugiardi
Li vedrete in TV con le facce tristi, stasera. Per la bassa percentuale di votanti, al di là di chi ha vinto e chi ha perso. Sono tutti bugiardi: meno persone votano più sono contenti, ricordatevelo. Se voi vi fate i fatti vostri, loro sono più liberi di farsi i loro. Andate al mare, su. E dedicate i vostri cinque minuti di indignazione giornaliera all'uccisione del gorilla dello zoo di Cincinnati. Sarà la miglior garanzia che tutto andrà come prima. E come va ora piace a molti, non pensate che tutti siano scontenti della crisi: c'e' chi sta ingrassando a dismisura grazie alle difficoltà altrui.
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Il balletto degli 80 euro
Se avessero determinato la platea degli aventi diritto agli 80 euro basandosi sul reddito (determinato) dell'anno precedente, anzichè su quello indeterminato dell'anno in corso, avrebbero evitato questo spettacolo indecoroso e indegno di persone che devono adesso e di botto restituire tutti gli 80 euro di un anno perchè alla fine dell'anno è venuto fuori che, per vari motivi fra cui ma non solo i licenziamenti, contrariamente alle previsioni hanno guadagnato piuì di 26mila euro lordi (quindi son troppo ricchi) o meno di 8mila euro lordi (quindi son troppo poveri). Sarebbe bastata questa astuzia.
Ma a questi soloni che nessuno ha eletto, è bene ricordarlo, e che in ogni caso fanno parte di un Parlamento illegittimo, non è venuta in mente questa astuzia, anche perchè gli aspetti negativi di una qualsivoglia manovra non avranno mai gli stessi effetti, in termini di popolarità e di impatto sull'opinione pubblica, degli eventuali aspetti positivi, e questo perché i primi sono omessi o minimizzati e i secondi inclusi ed enfatizzati nella narrazione del buon governo strombazzata a destra e a manca dai media asserviti di questo paese.
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sabato 4 giugno 2016
Benigni, lenta agonia
La Costituzione è la più bella del mondo, è meravigliosa ed è scritta benissimo; occorre difenderla, proteggerla. //La riforma Boschi è pasticciata ed è scritta malissimo: ma meglio di niente [cioè meglio della Costituzione bellissima e scritta benissimo e che occorre proteggere, che diventa il niente]. // La Costituzione farebbero bene ad attuarla, prima di cambiarla. // Ma votare No sarebbe conformismo dell'anticonformismo [quindi il Sì è conformista]. //Sì', risolutamente (fine gennaio). // Sarei orientato a votare No, per proteggere la Costituzione (inizio maggio). // Ho dato una risposta frettolosa e voterò Si, il cuore dice No, la mente sceglie il Sì (un mese dopo). //
Senti Benigni, vota un po' quel che ti pare, la figura di merda l'hai fatta, e le argomentazioni con cui sostieni il tuo Sì fanno ridere, quindi vanno bene, visto che è il tuo mestiere e sei bravissimo.
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Il 10 si comincia con Euro 2016 (che sulla Rai vedremo a pezzi e bocconi)
Conte aveva detto che non avrebbe considerato i panchinari e invece lo ha fatto: sarebbe bastato non dirlo, dopotutto.
E' una fase, quella attuale del nostro calcio, alquanto critica per mille aspetti; dal punto di vista tecnico, per carenza di qualità, e di questa cosa non si può incolpare Conte, come non lo si può incolpare dell'indisponibilità di Marchiso, Verratti etc, ma di alcune scelte bizzarre sì.
Non do la mia lista dei 23, non sono presuntuoso fino a questo punto, osservo giusto due cosette, come se fossimo al bar (prima di aver bevuto però). Criticare dopo sarebbe troppo facile, e comunque lo faremo.
Io Pavoletti lo avrei convocato (è dire che è genoano, eppure...-): non perchè sia già convintissimo delle sue qualità, deve confermarsi eccome, ma perchè ora come ora ha il piede caldo, ha fatto un ottimo torneo e non abbiamo attaccanti in grado di garantire tanti gol: lo avrebbe meritato e a noi sarebbe servito.
Thiago Motta non lo avrei convocato. Totti sì, stesso discorso di Pavoletti: ci serve. Uno così nell'ultima mezz'ora ti può far vincere la partita, lasciarlo qui è autolesionista e presuntuoso.
Sono stati ignorati alcuni giocatori di squadre cosiddette non grandi (?), per es. del Sassuolo... oppure Soriano (8 gol, qualità, corsa e tempi di inserimento), De Silvestri (terzini come lui scarseggiano pure, ed è affidabile)
Viviano almeno nei 23 avrebbe meritato di finirci, ma comunque titolare è giustamente Buffon. Bernardeschi lo devi provare al centro dietro le punte, non sempre sulla fascia. Su Immobile non sono convinto del tutto. E Poi Berardi, Sansone... perchè non convocarli?
Il ct non sono io, quindi ok così. Certo è più facile lasciare a casa i giocatori del Sassuolo, del Genoa o della Samp piuttosto che quelli della Juve o quelli che comunque godono di buona stampa, crea meno tensioni, e di tensioni non abbiamo bisogno, alla vigilia dell'Europeo. Ma secondo me fare le scelte in totale libertà mentale è un'altra cosa, e questa è una critica che ho rivolto alla gran parte dei ct degli ultimi decenni.
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venerdì 3 giugno 2016
Facebook è rock
In pratica, non è gradevole considerarle alla stregua di un logo aziendale, come faccio io; si deve considerarle come top del momento, quindi una come immagine che meglio ti rappresenta ora (se hai bevuto due vodka lemon a stomaco vuoto e ti sei messo in testa le mutande, è meglio questa foto di quella di 5 anni fa in giacca e cravatta a un meeting di lavoro: l'attualità vince, poco importa se al meeting non ti vorranno più, al lavoro chissà); l'altra come immagine di un'esperienza attuale o di qualcosa che ti emoziona o ti interessa adesso (tipo: sei stata sulla Torre Eiffel e hai sparso le ceneri del tuo criceto in faccia al tuo vicino -complice il vento-, ecco la foto del momento!).
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Premeditazione
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giovedì 2 giugno 2016
Allerta facile
Se non dobbiamo prendere sul serio l'allerta giallo-arancio-rosso, allora evitate di chiamare a casa che mettete ansia e giochiamo anzi coi colori dell'arcobaleno che sono più belli e mettiamoci d'accordo: appena dite che piove, è gia giallo di base, quelle poche volte poi che dovesse profilarsi davvero una situazione seria, chiamate. Se dobbiamo prenderla sul serio, invece, allora in un giorno di allerta arancio idrogeologico 24 ore un padre di famiglia non esce di casa con moglie e figlia, tantomeno usa l'auto. E poi ti ritrovi alle 14 che da quando sei alzato acqua nisba e al mare cielo sereno. Coerentemente non dovresti mettere però nemmeno il naso fuori dalla finestra.
Io chiedo: come mai (non è la prima volta) ieri sera alle 22 un sito (non istituzionale) ha detto che il grosso sarebbe passato in mattinata su viareggio, torre del lago e marina di pisa, non toccando massa e carrara, sulle quali al massimo si poteva mettere un giallo, ma forse meno? Così è successo, stamane.
E poi: ha senso emettere la mattina alle 11 un'allerta dalle 24 alle 24 quando i fenomeni, la sera per il giorno dopo, moltissime volte (anche se non sempre) si possono circoscrivere in una fascia oraria più o meno ristretta? Quante volte alle 14 o alle 17 era già tutto finito ma l'allerta era fino alle 24?
Sarebbe auspicabile maggiore coerenza e maggior rigore e soprattutto proporrei questo: rivedere le allerte ogni 6 ore (4 volte nell'arco delle 24).
Tutto questo al solo scopo di mantenere la credibilità di un sistema di allerte che è utile e salva vite umane solo se resta credibile. Ma per restare credibile deve essere più preciso, più circostritto, più frequentemente aggiornato, usato con maggior avvedutezza.
Chiudo con una precisazione utile ai meno attenti: io non sono meteorologo nemmeno alla lontana, (al massimo meteoropatico), le mie sono osservazioni di buon senso, non prettamente tecniche, e non ho detto che oggi pomeriggio non verrà l'Inferno sulla terra, qui a Massa e Carrara (toccatevi pure quel che credete sia utile toccare), non posso saperlo: già ora in città sta cominciano a piovere, sebbene al mare io veda il cielo sgombro. Ho detto che ieri alle 22 qualcuno ha previsto (quindi era possibile farlo) che l'ambaradan che stamane ha colpito e parecchio la Versilia non ci avrebbe toccato. Anche venisse Satana in Piazza Aranci stasera alle 18, io direi sempre: non ha senso mettere un'allerta di 24 ore, si sarebbe potuto dire, alle 9: fascia critica Massa e Carrara 15-22. E uno si regola. Che dite, è sempre meglio di allerta ovunque per due giorni no? Altrimenti uno, dopo un po', con l'arancio sul tablet e il sole nel cielo, esce... e poi becca il giorno in cui vien giù il mondo e magari ci lascia le penne.
Ribadisco: non lo chiedo per comodità (premesso che a voler essere comodi e organizzarsi le giornate non vedo nulla di male), ma affinché non perda di credibilità l'emissione di un'allerta.
E in questo post, dopotutto, non sto parlando di oggi: il mio discorso è più generale.
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martedì 31 maggio 2016
Sul caso della ragazza bruciata viva
Come si possa dar fuoco a una persona (che non sta mettendo a rischio la tua vita o quella dei tuoi cari) non so, ma siccome lo ha fatto un essere umano (il caso recentissimo di Sara e del suo ex fidanzato), e io pure lo sono, deve essere possibile.
Ho sentito il bisogno di precisare quanto in parentesi perché, sebbene molti affermino di no, siamo tutti in grado di uccidere. Io, che ho istinti violenti praticamente inesistenti, se un tizio sta per far del male a mia figlia, so che potrei reagire senza pormi limiti, pur di salvarla. So che in quell'istante sarei capace di tutto.
Tutti scrivono indignati perché nessuno si è fermato quando la ragazza chiedeva aiuto. Fin qui, son capace anch'io di arrivarci. Il difficile è andare leggermente oltre, con la riflessione.
Premesso che io non ero là, e nemmeno voi, quindi nessuno di noi sa come si sono svolti realmente i fatti (i dettagli sono importanti, decisivi), in che modo lei ha chiesto aiuto, se era facile capire che chiedeva aiuto oppure no, il punto è: voi, in piena notte, con magari a bordo figlio e/o moglie, vi sareste fermati? Non dico chiamare il 113, quello va fatto e chi non lo fa sbaglia, ma in questo caso la telefonata non l'avrebbe salvata, purtroppo, visti i tempi ristretti. Di certo, se uno non vuole scendere, o ritiene che non sia il caso, per i motivi citati, può almeno fermarsi, potrebbe bastare questo per dissuadere l'eventuale malintenzionato e salvare la possibile vittima; fermarsi e sfanalare, suonare il clacson, insomma, fare qualcosa, far rumore. Questo sì, si può fare eccome. Ma per il resto, siete davvero sicuri di riuscire a capire tutto in due secondi, passando di notte? Di riuscire subito a rendervi conto che un tizio malvagio sta per uccidere una donna? Non potrebbe essere un banale litigio? Uno scherzo? Una trappola per fregarvi, rapinarvi, uccidervi? Oggi rischiamo la vita notte e giorno, anche passeggiando per il centro, la delinquenza è alta, e non c'entrano gli stranieri, non fatevi fregare. C'entra il male che è nell'uomo. E c'entra un sistema di leggi e pene insufficiente, incerto, inefficace.
Quello che voglio dire è che c'e' comunque una differenza tra la ragazza palpeggiata sul bus in pieno giorno e tutti che fanno finta di nulla e questo caso. Qui occorre valutare tutto e in due secondi: con chi sei in macchina, e come ti sembra la situazione. Per decidere di scendere. Per chiamare il 113 o per "far casino" invece non serve molto: un po' di intraprendenza e di spirito civico.
Però, ripeto, occorre trovarcisi, in quelle circostanze. Non tutti possono essere eroi, non tutti possono decidere di rischiare la loro vita o quella del figlio perché sembra che una persona abbia bisogno di aiuto. L'aiuto, poi, bisogna anche essere in grado di darlo. Se ho 70 anni e scendo, cosa faccio a un trentenne invasato e magari armato? Al limite lo spingo a fuggire, ok, ma allora posso anche sfanalare e far baccano e chiamare nel frattempo aiuto. Se invece sono solo e giovane e forte, e la situazione è abbastanza chiara (non è detto che lo fosse) la cosa è già diversa. Ho sentito di persone che di notte hanno incontrato un'auto ferma sul ciglio della strada, al buio, con accanto due persone o tre, e una o due di queste a fare ampi gesti per farti fermare, magari perchè erano rimasti in panne, non so, e queste persone non si sono fermate per paura, e anche perchè hanno fatto questo ragionamento: sono in due o in tre, non è una donna sola, se la caveranno.
Io non parlo di indifferenza: quella è sempre e comunque da condannare, è uno dei peccati piàù gravi dell'uomo sociale. Né del coraggio, che non si può pretendere in tutti ma che non deve diventare omissione di soccorso.
Due cose a margine: lui qualcosina aveva già fatto, lei aveva deciso di non denunciarlo. Nobile gesto, ma ha sbagliato. Non ha capito di avere a che fare con un "mostro" (si è definito lui stesso così ieri).
E poi: per reati come questo, in cui vi è efferatezza estrema, attenuanti assenti o ridicole, certezza del colpevole (è reo confesso e ci sono i filmati), l'unico deterrente, mia opinione strettamente personale, è la pena estrema. Chi commette un atto del genere è una bestia, è l'atto che lo qualifica. Quindi anzichè colpevolizzare troppo chi non si è fermato, evitiamo di cominciare ad attenuare la posizione di chi ha commesso questa barbarie: cosa che puntualmente avverrà nei prossimi giorni e mesi, fra media, cavilli, perizie etc.
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Il gorilla dello zoo di Cincinnati
Con questa storia di Harambe, il gorilla dello zoo di Cincinnati, avete fracassato le scatole.
Appurato che:
1) la vita di un essere umano è sempre prioritaria, per noi umani, rispetto a quella di qualsiasi animale, e chi non la pensa così si faccia curare da uno bravo
2) I genitori del bambino sono due cretini e sono gli unici responsabili di quel che è successo
3) il bimbo ha fatto il bimbo, nulla di più
è evidente che se i responsabili dello zoo e della sicurezza hanno ritenuto che uccidere il gorilla, dopo dieci minuti, fosse la via più sicura per salvare il bambino, hanno fatto bene, seguendo i protocolli. Si rivedano questi, semmai.
Le urla della folla stavano cominciando ad agitare il gorilla, che di certo è incolpevole ed è rimasto vittima degli eventi. Provare a sedarlo avrebbe potuto innervosirlo. Un gorilla così uccide un bimbo con una manata, senza contare che il bimbo sarebbe pure potuto cadere in acqua e affogare in pochi secondi.
Il fatto che i genitori siano stati due cretini non comporta che si debba sacrificare o rischiare la vita del bambino per punirli o per salvare un gorilla.
Inoltre ci sono video che mostrano quel che nessuno ha detto, e cioè il gorilla che trascina come fosse una bambola di pezza il piccolo su e giù per la gabbia, con una certa violenza. Certo, probabilmente non gli avrebbe fatto del male. Probabilmente, però, non sicuramente.
Se un toro minaccia di uccidermi, io lo ammazzo. Anche se io amo i tori.
La vostra follia animalista vi fa stravolgere la realtà dei fatti e le priorità.
Quanto agli zoo, certamente comportano sofferenza per molti animali, e altrettanto certamente non ha tutti i torti chi li definisce anacronistici. Ma sono il milionesimo problema in ordine di importanza fra tutti quelli che affliggono il mondo e l'umanità, sicchè datevi una regolata. Alleviamo i polli in condizioni orrorifiche e non possiamo tenere un elefante in uno zoo, suvvia. Assistiamo alla morte di decine di bambini nel mare davanti a casa nostra e scassiamo le palle al mondo per un gorilla che, senza colpa, ha messo comunque a rischio la vita di un bimbo di 4 anni sfuggito all'attenzione di quei due cretini di cui sopra?
Non esagerate nel rendervi ridicoli.
Mi fanno ridere le posizioni di chi sostiene che prima o poi dobbiamo superare lo specismo e non fare differenza tra uomini e animali, come col tempo abbiamo cambiato idea sulla schiavitù, sull'omosessualità, etc. Mi sembrano paragoni privi di senso.
Amare gli animali non deve farci perdere il senno.
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domenica 29 maggio 2016
Investimenti affettivi e bilanci periodici
Lo stesso vale per le amicizie, che potremmo definire investimenti sentimentali, includendo fra essi anche le ali più estreme, cioè gli amori e le buone conoscenze: ogni tanto andrebbero riviste con lo stesso spirito con cui si pulisce quel cassetto di maglie poco usate che per anni apriamo una volta ogni due o tre mesi, quando serve, e poi, ogni tot anni, decidiamo che comunque un'occhiata più a fondo la merita. Anche per vedere se c'e' qualcosa da buttare: ecco il punto.
Se infatti passiamo in rassegna con mente lucida e cuore sgombro i nostri rapporti interpersonali, ci accorgiamo ben presto che il valore nominale sovrastima in molti casi la situazione reale e occupa quindi una casella che più non lo rappresenta, di fatto usurpandola. Se per qualche persona il valore può dirsi accresciuto, per altre ci accorgiamo che la flessione è stata pesante, e per altre ancora ci chiediamo che cosa diavolo ci facciano ancora nel nostro portafogli emotivo, e perché non ce ne siamo liberati quando ancora avevano un sia pur moderato valore di mercato.
Scopriremo quasi sicuramente uno o due titoli fantasma: amici che nella nostra vita ci sono solo quando trovano gradevole o comodo o profittevole esserci, e che spariscono quando sarebbe gradevole o utile la loro presenza; persone che, ad un esame un filo più profondo di un'occhiata superficiale, ci stupiamo di essere riusciti a considerare amici in una qualche fase della nostra vita; esseri che hanno preso e quasi mai dato, se non incidentalmente o involontariamente.
Sebbene il mio parallelismo tra amicizia e titolo di investimento sia solo didattico, e non implichi assolutamente l'idea secondo la quale l'amore o l'amicizia debbano essere valutati in termini di resa economica o di banale do ut des, è tuttavia indubbio che anche se il bene si fa per fare il bene senza aspettarsi nulla, alla lunga chi nulla ti dà e nulla ti vuole e ti può dare e lo stesso prende, non è un amico o una persona che ti vuole bene, ma un opportunista.
(Spread e crisi affettiva, L. Hertsher, Il Melino, 2015, pagg. 87-88).
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martedì 17 maggio 2016
Verdini, molto da dire non c'e'
Su Verdini molto da dire non c'e', l'argomento poi è noioso. Assodato che è in maggioranza ma non si può dire (e Mattarella non si muove di un millimetro di sua iniziativa) e che ha fornito un contributo fondamentale nel riscrivere (schifosamente) la Costituzione e nel far passare alcuni atti fondamentali del governo, io mi chiedo: una persona con 6 processi in corso può restare in carica e continuare a gestire la cosa pubblica, addirittura a sostenere il governo e riscrivere la Carta? In Italia sì. Nessuno è colpevole sino al terzo grado, ma eticamente e politicamente un sistema che non sa rimpiazzare chi ha problemi con la giustizia è marcio. In Italia non c'e' nessuno senza guai giudiziari che possa gestire la cosa di tutti? Uno con 6 processi deve farsi da parte subito, indipendentemente dalla sua colpevolezza o meno. Nessuno lo bolla come colpevole, ma io merito di essere governato o rappresentato da persone senza ombre.
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5 - Governo del Fare
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domenica 15 maggio 2016
Sottigliezze per nulla sottili
A beneficio dei blucerchiati, più che dei bianconeri, per i quali partite come quella di ieri sono inevitabili e trascurabili fastidi sulla strada che va da uno scudetto a una probabile coppa, noto quanto segue.
1) Gioco effettivo su 90 minuti: 51' 29''. Si può andare avanti così? Cosa aspettiamo a introdurre il fermo cronometro almeno per: entrata della barella, sostituzione, rigore? Hanno paura che poi le partite durino 130 minuti? Ok, allora fissiamo 75 minuti di gioco effettivo e morta lì. Almeno saranno 75 e non 50 e si eviteranno le classiche manfrine.
2) Falli fatti Juve 14, Samp 4 e 1 giallo, se togli il rigore 3 falli! In 90'! E' evidente che siamo in vacanza dal 2-1 alla Lazio, i tre punti che in pratica ci hanno dato la salvezza il 24 aprile. La verità è che siamo troppo corretti e troppo scemi, il che, unito al fatto che con la testa eravamo già a Formentera, rende lo 0-5 dopotutto non assurdo. Una squadra con carattere si sarebbe presentata a Torino per fare la partita. Non nel senso di dominare la Juve (difficile a Torino e con le candeline sulla torta), ma nel senso di giocare sul serio, quindi duro; non scorretto, ma duro, maschio. Normale, oserei dire. Insomma: giocare... A quel punto la Juve avrebbe fatto due conti per non rischiare troppo in vista della coppa, in termini di energie e di infortuni, come è normale che sia se giochi una partita senza importanza e fra pochi giorni ne hai una fondamentale. Questo sì sarebbe stato normale: partita standard, agonismo, poi si sarebbe perso lo stesso al 75%, ma non è questo su cui voglio soffermarmi ora. Avremmo evitato il 5-0 e la prestazione fantasma. Sono finezze psicologiche, sottigliezze tattiche, piccoli dettagli che uno che segue il calcio da 45 anni coglie al volo. Spesso al 3' io ti so dire come va la partita al 90%, se non come risultato (non sono un mago) come prestazione sì. Diciamo che conosco i miei polli, nel senso dei calciatori.
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sabato 14 maggio 2016
Passo d'addio
Oggi i giocatori, appena si raggiunge un obiettivo, molto spesso staccano la spina: l'atteggiamento mentale con cui approcci un match è tutto ed è quello in cui tanti professionisti del pallone sono carenti. Capita anche a quelli della Juve, che di questo difetto è forse il team che soffre di meno: vedi Verona.
Naturale quindi (ma non giustificabile) aspettarsi oggi una squadra senza mordente, di fronte per di più alla prima della classe, desiderosa di rifarsi dopo lo scivolone di sette giorni fa e di far festa per l'ennesima volta per il quinto scudetto. Se ci aggiungi che oltre ad essere gia' salvo, hai pure manifestato nelle ultime partite alcuni problemi, hai l'umore non alle stelle e oggi hai giocato 80' con un uomo in meno, il quadro è chiaro. Quindi il problema non è certo il 5-0 di oggi (dopo 15' 2-0 e un rosso: sarebbe stata compromessa quasi del tutto anche una partita "normale"): i problemi da risolvere sono ben altri.
Peccato semmai perché guastiamo ancora un poco il tabellino recente dei nostri confronti con la Juve. Può infatti sembrare strano, tenuto conto che negli ultimi anni la Juve ha vinto parecchi trofei e noi nessuno, ma se considerate il periodo che va dal ritorno della Juve in A ad oggi (tolto l'anno che ad essere in B eravamo noi), Juve-Samp si è giocata in campionato 16 volte, e solo 6 volte la Juve, che ovviamente ha sempre avuto una squadra più forte sulla carta, è riuscita a batterci. 3 volte abbiamo vinto noi, 7 volte abbiamo strappato il pari.
In ogni caso il torneo è finito. 40 punti, salvezza. Punto e capo. Non vi disperate troppo per noi (mi guardano come se mi fosse morto un parente), perché finireste per disperarvi molto più di quanto lo si faccia noi. Non ci conoscete, raga :-).
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-"Ma cosa ti ha fatto di male, Piero?" -"Ma no, era un esempio, dai..."
Intro
Su religione, ipocrisia, incoerenza, alieni e colore blu ecco qualcosa che nessuno ha mai il coraggio di dire, e io adesso scrivo (ho già mandato in CC al mio psichiatra, mi ha chiesto di tenerlo al corrente, è un tipo preciso, succhia il denaro come un'idrovora, ma il divano è in pelle ed è cosi comodo! E poi la segretaria ha sempre la mini)
Testo
Io stimo, amo, adoro, idolatro, letteralmente lovvo a bestia quelli che alla notizia: "Aereo su cinema, su 400 persone una si salva" gridano al miracolo! E ci credono. Li venero, ho il loro poster in cameretta, il portachiavi con la loro foto in tasca, vorrei "incontrarli fra cent'anni" (appunto).
Se il Dio che sta lassù è in vena di miracoli, magari mi fa cadere l'aereo cento metri più in là, che dite?
Non è un miracolo, è quel fattore che tecnicamente porta il nome di "culo". E la tragedia resta una tragedia, per 399 persone e famiglie. E se l'aereo è caduto vai a controllare: vedrai che alla base molto spesso c'e' l'incuria umana, condita a volte da una terribile fatalità (appunto, il Caso).
Se di fronte a una roba così, disperato affermi che Dio non esiste, subito ti saltano al collo con crocifissi e corone d'aglio: come puoi dire una cosa così solo per un incidente? E tutto il bene che accade nel mondo? Come puoi essere così arrogante da pretendere di comprendere il per noi umani incomprensibile disegno di Dio? Ok, ma allora come puoi dire miracolo solo per una cosa così, magari è un caso no? O un miracolo riuscito male (non tutte le ciambelle). E poi, detto fra noi, Dio non deve aver fatto l'Istituto d'Arte, se disegna così (avrà fatto lo Scientifico -no, qui non sto pensando di essere Dio, Dottore sta' tranquillo e fa' un bel respiro, era solo un esempio a... caso!)
Quante grasse risate deve farsi quel gran bastardo pezzo di merdaccia (si fa per scherzare eh, baciamo le mani, sempre servo tuo fedele) di Sua Maestà il Caso che tutto regola e governa, ovviamente a caso, ogni volta che sente affermazioni siffatte.
Se su twitter pubblico un post così perdo almeno 3 followers (almeno scopro chi è integralista), su FB secondo me la passo liscia, anche se due o tre fra gli amici (e un 25% fra gli sconosciuti), lo so, penseranno di me "che tapino". Ma che volete farci, io agisco per il bene anche senza avere un animale domestico (la figlia conta? no? allora non ne ho), anche senza essere vegano (buona la ciccia!) e anche senza credere nel Dio dei miracoli; dlin dlon, chi è? Buongiorno, sono il rappresentante di religioni e culti.. No grazie, non mi serve una religione, ho già l'etica perbacco! (vuoi scambiare il tuo detersivo con Dash che più bianco non si può? No, grazie).
Il fatto di sapere che Piero muore perchè un dio lo vuole non mi rassicura né mi conforta, lo preferisco vivo. Anche voi lo preferite vivo, ma fingete che non sia così. L'importante è che "non abbia sofferto". Cacchio, è morto, peggio di così! O "che non se ne sia accorto". Eh, vedrai che prima o poi qualcuno glielo dice... A proposito, c'e' l'omino di cocchi? (cit. Luttwak-Crozza)
Curiosi sono i cattolici, per esempio, e tutti quelli di qualsiasi altra religione, che credono indefessamente e senza dubio alcuno nella vita dopo la morte (questa vita materiale è solo di passaggio, la vera vita è in cielo etc.) e poi al funerale si disperano stracciandosi le vesti: ma porca paletta, dovresti festeggiare tre dì, Piero è finalmente passato a "miglior" vita. Se fosse stata "peggior" vita,cosa avresti fatto? Ti saresti strappato gli occhi? A volte la coerenza sarebbe sufficiente, o per cambiare i tuoi atti, o il tuo credo. Almeno, credo! (sic, questa era pessima eh?)
Dice: le cose non contano, la materia è cacca, solo lo spirito conta. Poi però ti guardi intorno e in questo paese, che è cattolico, vedi gente che si fa i casi suoi da mane a sera e accumula quanto più può, e se c'ha i soldi pure in bocca e non sa più dove metterli comincia a pensare di poter usare altri orifizi meno pervi (è il plurare di pervio, ndr).
Dice: aiuta il prossimo, ama il prossimo come te stesso, e poi vedi che manco te saluta, 'sto prossimo del cacchio (ma anche lui dovrebbe amarmi, no? Il suo prossimo sono io) e allora lo mandi a ciapà i ratt. Noto dunque una profonda discrepanza fra ciò in cui si afferma di credere e gli atti concreti di chi dice di credervi (discrepanza non è mia, ho fatto copia incolla da Wikipedia), insomma per tradurre: che stai a di', e che stai a fa'?
Bellissima è poi la pretesa del credente che crede che Dio preferisca se ti vesti di blu (esempio didattico) e si veste di blu (fin qui, 100 punti e un altro giro gratis, bravo!), veste di blu suo figlio (ooooook....), pretende che tu ti vesta di blu e vuole una legge che ti impedisca di usare altri colori (ecco che scivoliamo nell'assurdo). Chi vuol capire ha capito, comunque aiutiamo gli imbecilli: diritti civili oh yeah.
Infine, giusto per motivare la scomunica che mi colpirà fra poche ore, aggiungo una cosetta. Persone che se gli dici guarda che hai lasciato il sacchetto della monnezza giù in cortile ieri, magari lo hai dimenticato, ti dicono: è i-m-p-o-s-s-i-b-i-l-e, ti stai sbagliando. Se gli dici: secondo me esistono altre forme di vita nell'Universo, è statisticamente irrilevante e logicamente assurdo pensare di essere i soli, ti guardano come se fossi un barattolino di vetro contenente puro estratto di idiozia cosmica e quasi ti ridono in faccia. Poi però credono in un essere che non s'è mai visto e nei miracoli più incredibili, e se tu ti stupisci, ti dicono che non c'e' bisogno di prove per credere, è questione di fede. Ok, ti vengo dietro, ma gli alieni no eh?
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Un cretino al culo
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La pagliuzza, la trave e i media servi
Io vedo un Movimento che espelle chi non rispetta le sue regole. Si possono discutere queste regole, si può notare come a volte siano un po' pretestuose o eccessivamente fiscali, ma i giornali non parlano mai delle decine di espulsioni che attuano PD, Lega etc, e generalmente solo perchè qualcuno non è d'accordo con la linea di Renzi, non per problemi giudiziari (altrimenti resterebbero in tre, fra l'altro).
Quindi anche se i 5 Stelle tendono a comunicare male la loro posizione ai cittadini (il fatto che non abbiano tv o giornali, e che anzi li abbiano quasi tutti contro, non aiuta), tuttavia si dimostrano inflessibili contro chi viene accusato (a torto o a ragione non sta a me dirlo) di scarsa trasparenza o aderenza al Movimento, al punto di rinunciare a uno dei tre sindaci importanti che hanno, e proprio alla vigilia delle amministrative. Sebbene mi infastidisca la loro scarsa unità di intenti, apprezzo questa intransigenza: far politica non è un diritto, se uno ha un problema (anche temporaneo) è giusto che un altro prenda il suo posto, chi amministra la cosa pubblica non deve avere ombre su di sè.
I soliti inflessibili giornalisti servi del renzismo, in queste ore, anzichè plaudere all'intransigenza mostrata nel caso Parma, menano il torrone con il mantra "E Nogarin?". A parte il fatto che la situazione è ancora fluida, e Nogarin non è stato accusato di Isis quindi anche se, poniamo, si decidesse di sospenderlo fra 10 giorni non cambierebbe nulla (di là abbiamo un partito che non li sfiora nemmeno dopo le condanne), i casi sono comunque diversi, e tutt'altro che chiusi.
In generale poi, sebbene il M5S sia secondo me financo troppo severo, la regola generale di una formazione politica onesta e trasparente dovrebbe essere quella di espellere l'indagato o il non indagato perfino, se emergano prove certe di un suo coinvolgimento in episodi inaccettabili (filmati, intercettazioni, etc) -avete letto bene, anche non indagato, perchè l'opportunità politica non combacia col profilo penale di un'azione; e di difenderlo, al limite anche in presenza di un avviso di garanzia, se si tratta di presunti reati commessi compiendo atti amministrativi, perchè altrimenti basterebbe che un'anima bella dell'opposizione presentasse una denuncia per far saltare l'avversario; di fronte a un rinvio a giudizio la sospensione dovrebbe invece esserci. Ma qui stiamo parlandi cose che PD, FI, NCD etc non possono arrivare a capire.
Oggi i media infami e servi spargeranno un altro bel po' di fango, e i corrotti faranno ancora lezione di moralità.
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venerdì 13 maggio 2016
Uno sguardo alla realtà
Voglio dire: 4 o 5 squadre pensavano di poter vincere lo scudetto, solo una lo ha vinto; altre pensavano di qualificarsi per l'Europa e invece il massimo che faranno sarà il tragitto bagno-salotto nei mercoledì di Coppa. Sette o otto squadre lottavano per salvarsi e solo 4 o 5 ce la faranno. Lo sport è così.
E' stata un anno in cui abbiamo ottenuto meno di quello che pensavamo di poter ottenere, stop. L'anno prima era stato migliore; altri anni fantastici, altri ancora grigi.
Le ragioni sono le più varie, principalmente è colpa nostra. Ci sta.
Verso febbraio l'obiettivo è pian piano cambiato, da "parte sinistra della classifica" a "mantenere la categoria". E in ogni caso ce l'abbiamo fatta, senza aiuti, anzi!
40 punti, a un turno dalla fine, li abbiamo fatti noi, non ce li ha dati nessuno.
Chi ha sbagliato avrà l'umiltà di capire cosa ha sbagliato e di migliorare, e parlo dei dirigenti, dello staff tecnico e dei giocatori. Perchè ci sono stati alcuni errori. Solo i tifosi non hanno nulla da rimproverarsi.
Il nostro amore non è mai in discussione e mai lo sarà.
Le critiche vanno bene, ma diamoci un taglio, e mi rivolgo specialmente a quelle di chi blucerchiato non è. Ci sono team che hanno speso 90 milioni di euro e stanno a raccogliere le margherite. E quelli che hanno vinto qualcosa hanno fatturati grandi otto volte il nostro, per non parlare di altri fattori extra calcio.
I risultati, che comunque quest'anno non sono stati buoni (ma nemmeno tragici), nella vita come nello sport devono sempre essere valutati in rapporto ai mezzi impiegati e alle cirocstanze concrete. Quel che conta, poi, è impegnarsi e rispettare le regole, o almeno avere questi come obiettivi prioritari. Il resto è augurabile, ma opzionale. Chi non vuol perdere, non gioca.
Sempre forza Doria.
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Nel tinello puoi
Dunque... nulla da dire sul fatto che un buon cattolico debba basarsi sul Vangelo, come un buon ferammenta sarà sicuramente un lettore del manuale aggiornato della brugola. Sul fatto se Renzi possa essere definito un buon cattolico, non saprei, quindi mi astengo. Direi di no solo perchè io non ne ho mai conosciuto uno, di buon cattolico, ma insomma, magari lui lo è. Quel che non mi torna, e che proprio non riesce a trovare rifugio nelle teste di questi integralisti cattobigotti omofobi è che un politico che fa il premier di uno stato laico e civile può anche essere fruttariano ma quando decide di scelte alimentari deve consentire pari diritti a tutti, anche ai mangiabistecche. La religione è un fatto privato, se non riesci a viverla così è meglio se non fai politica: non te lo ordina il dottore. Ti fai prete, oppure fai l'idraulico e non divorzi, vai a messa, non fai ricerca sulle staminali, ma tu, non gli altri, non quelli che in simili amenità, bontà loro, non credono. Nel tuo intimo puoi essere cattolico, puoi uniformare la tua vita al Vangelo, puoi mettere la foto del Papa nel tinello, ma se fai il politico le tue scelte devono essere laiche, umane e non discriminatorie, e garantire pari diritti a tutti, siano essi buddisti, omosessuali o divorziati. Perchè la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e la costituzione italiana non sono robetta, e perchè tutti gli uomini sono uguali, compresi, ahimé, quelli che pensano queste minchiate.
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mercoledì 11 maggio 2016
Marchini in confusione
Mi sembra di sentire quella trita boutade non sono io che sono razzista sono loro che sono neri. Se non celebri le nozze gay previste per legge o sei omofobo o stronzo (nel senso che ti vuoi garantire l'amicizia della Chiesa, che in Italia, e a Roma poi, non averla dalla propria parte è come entrare in un labirinto dopo aver litigato con quello che ha la mappa) e comunque dai un segnale bruttissimo e violi la legge.
Premesso che se i Romani lo votano sindaco allora tutto è possibile, mi sembra di essere su Marte, invece siamo in Italia.
In un paese civile, uno così potrebbe pure ritirasi dopo queste frasi. Ma siamo in Italia, il sole ci sorride, il mondo ci deride.
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