Quando si è al governo non da soli occorre trovare, a volte, una sintesi sui temi controversi, per cui l'accordo che hanno raggiunto i 5 Stelle il PD e Leu e che modifica in minima parte la Bonafede non è la soluzione migliore possibile, per me, ma è un ottimo compromesso che garantisce comunque di eliminare le isole di impunità e di accelerare i processi.
Questo si chiama fare politica: cercare di ottenere gli obiettivi che si sono promessi in campagna elettorale, cercare di ottenerli impegnandosi al massimo e, laddove possibile e senza contraddire i valori fondamentali in cui si crede, giungere a sintesi quando le parti con cui sei alleato hanno una visione diversa.
Che poi in questo caso la visione del PD sia sbagliata e influenzata da scorie del passato che non avrei più voluto sentire è un altro discorso.
Se non accetti il principio per cui ogni tanto devi fare una sintesi di posizioni divergenti non riesci a governare e quindi non riesci a ottenere niente di tutti gli obiettivi che ti eri proposto, e puoi allora tranquillamente rassegnarti a lasciare l'Italia in mano ai vecchi partiti che l'hanno condotta sul lastrico.
Prima, nei 14 mesi con la Lega, si era, è vero, giunti a un accordo su qualche legge ma, fondamentalmente, vi era un clima di tensione continua e insopportabile, provocato ad arte dai leghisti che si comportavano come se fossero perennemente in campagna elettorale.
Non è che col PD siano tutte rose e fiori, molte cose sono simili nella visione del PD e dei 5 Stelle ma molte sono differenti, inoltre nel PD c'è ancora la cappa opprimente di Renzi, ma noto uno spirito di collaborazione e una lealtà sicuramente maggiori.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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