Votare è un diritto-dovere. Se poi non voti non ti vengono a cercare a casa né ti multano. Ma ti comporti da cattivo cittadino e quando poi al bar critichi il governo fai solo pena.
Nel caso particolare del referendum, votare è sempre un diritto-dovere ma tecnicamente e indirettamente (per via del quorum da raggiungere) è ammessa l'astensione. Moralmente è però una decisione meschina e scorretta: invalidi la scelta di milioni di persone. Sarebbe corretto invece esprimere la tua scelta, senza depotenziare quella degli altri.
Diverso è ancora il caso di chi, ricoprendo una carica pubblica, invita all'astensione. Si macchia di una colpa grave, vergognosa e disonorevole. E commette un reato bello e buono. Sto parlando di Napolitano e Renzi, tanto per fare due esempi.
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