Io non.
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Sto applicando la (mia) teoria per la quale, come ho appena scritto come commento a un post di un amico, se scrivo 500 righe mi leggono in 3, fra cui mia madre: anche se, poniamo, fossero righe di qualità dostoevskjiana. Gli altri si fermerebbero comunque alla terza riga.
Se mi contengo e ne scrivo 250, mi leggono in 6 (mamma + 5).
Se scrivo 100 righe mi leggono in 40.
Se ne scrivo 3, solo 3 righe, dovrebbero leggermi in 2000.
Con una riga sarei letto da 10mila persone.
Se non scrivessi niente, in teoria, andando avanti con questo ragionamento, mi dovrebbero leggere tutti gli abitanti della terra, per lo meno tutti quelli che hanno accesso a Internet, quindi io diventerei famosissimo (denaro, interviste, fama, sesso, autografi, fila di politici fuori dalla porta, biglietti omaggio, influencer honoris causa) per cui probabilmente potrei anche decidere a un certo punto di non scrivere niente per avere il massimo share possibile (100%).
Ecco perché oggi ho scritto un post di due parole. No, non era un ictus (ho messo il punto, uno che viene fulminato sulla tastiera non mette il punto).
Non so se tutti siete arrivati fin qua, ma di sicuro tutti avete letto “Io non”.
La mia teoria funziona.
Quindi, se non pubblico niente per tre mesi, a settembre sarò più famoso di Murakami.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.
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