Se sei sposato e ti sei stufato del consorte e/o ti piace un altro (un’altra), nulla di strano: l’essere umano è mutevolissimo e il matrimonio, creazione cultural-religiosa con funzione socialmente stabilizzante, è intrinsecamente innaturale.
Se si tratta di una scappatella evento unico, puoi anche decidere di ignorare e smetterla lì, ma se la cosa è seria e si preannuncia duratura (o comunque non un colpo unico) lo devi far presente al consorte da subito.
Si chiama correttezza. Avete firmato un contratto.
Non importa se il consorte ha mille difetti o alcune mancanze anche gravi: la reazione a queste, semmai, è dargli un ultimatum, e poi andare da un avvocato, non fargli le corna.
Puoi chiedere il divorzio, o una pausa di riflessione, dipende da cosa ne pensa il marito (o la moglie).
Ma portare avanti una storia parallela all’insaputa della persona che hai sposato, magari coinvolgendo pure il figlio o la figlia, è davvero meschino.
E’ privo di senso.
Io potrei non avere grandi reazioni di fronte a una dichiarazione di mia moglie circa la sua decisione di dedicarsi a un altro uomo: la mia autostima mi porterebbe a dirle di fare come crede, ciascuno è libero di scegliere opzioni peggiori di quella attuale. Ma avrei grandi reazioni di fronte a tradimenti segreti e prolungati (del resto impossibili con me, stante il mio acume). Non dico poi se fosse stata coinvolta mia figlia.
Ognuno è libero di andare a letto con chi vuole, l’amore è cieco, inizia non si sa perché e finisce per la stessa ragione. Ma un contratto è un contratto e ci vuole rispetto, per il consorte e semmai per i figli. Fatti chi cavolo ti pare, ma rispetta le persone e le regole. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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