Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

venerdì 11 novembre 2022

Lettori

Certamente sapere che alcuni mi leggono mi fa piacere. 
Intendo alcuni oltre a quei pochi che mi leggono (presumo) e poi, se hanno gradito, mettono il like o, se non hanno gradito o hanno gradito troppo o sono bipolari, la faccina che ride sguaiata. 
Anche se magari non sempre condividono quel che penso o approvano quel che scrivo e come lo scrivo.
Anche se mi considerano fuori come un terrazzo e mi leggono solo perché sono divertente o solo perché con me ci si può sempre aspettare la cosa assurda o dissacrante.
Anche se, come detto, non mi mettono quasi mai un like: scrivo tanto, il dito si stanca, non solo il mio. Anch’io, in effetti, metto meno like di quel che sarebbe coerente con quel che provo.

Esser letti conta, è già un apprezzamento (e poi: chi disprezza, compra).
Il resto servirebbe, certo: ma anche no.

Io, da parte mia, faccio quel che è giusto. Dico sempre come la penso davvero, senza filtri, sui più svariati argomenti. Mi schiero, giudico. Parlo di tutto ma mai nei dettagli di temi che non padroneggio. Non scrivo balle. Faccio politica, non propaganda. Cito le fonti. Creo contenuti. Parlo a volte della mia vita, senza infingimenti. A volte uso parole che in società non si dovrebbero usare (esempio: minchione, leghista, idiota, merd@). A volte sono prolisso (immagino cosa pensate voi, io tale non mi considero quasi mai), ma spesso anche breve o brevissimo. Vado dal post di sessanta righe al tweet o all’aforisma. Evidenzio notizie. Critico e discuto. Dileggio quando devo, ma solo quando devo ed è accettabile farlo. Non perculo mai chi ha perso, nello sport: ho un codice ferreo, mantovaniano. Al massimo do lezioni di vita a chi lo fa. E rispetto gli avversari. In politica, però non chi straccia la Costituzione e i diritti naturali. Mi ribello alle ingiustizie, cerco di mantenere obiettività. Cerco di scrivere bene, ma anche originale e di evitare i refusi (non sempre ci riesco).
Insomma, per il Pulitzer o il Nobel chiamate ore pasti, grazie.


 autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


Nessun commento: