0dio il motto “vincere è l’unica cosa che conta”.
E’ sporcizia, è guano, è schifo. Mi fa vomitare. Mi fa stare male. Bleah.
Io ho avuto un padre (Angelo), che non c’è più. E un padre sportivo (Paolo Mantovani), che non c’è più. Mi hanno insegnato cosa è la vita e cosa è lo sport, con le coppe mi ci sciacquo sapete cosa.
Vincere piace a tutti, pure a me, ma non mi piace vincere “in qualsiasi modo”. O si vince come dico io (vedi Mantovani) o va bene perdere. La sconfitta insegna più della vittoria. La sconfitta è grande, se per vincere devi barare o diventare disumano.
Noi rispettiamo le regole, gli avversari, gli arbitri. Noi guardiamo all’uomo, non al calciatore. Noi subiamo le ingiustizie e andiamo avanti, a volte lamentandoci, a volte no. Non abbiamo il potere di farci preferire dai corrotti che hanno le leve in mano e non lo vogliamo.
Noi siamo Sampdoria. Orgoglio e onestà.
Tutti oggi parlano di Sampdoria. Anche i giornalisti (rai e mediaset) che per anni ci hanno offeso, vilipeso, ignorato, ricoperto di merd@.
Anche le squadre che per anni ci hanno derubato.
Questo sistema di cacc@ che ci ha ostacolato in ogni modo, sempre. Ha provato a fermarci, sempre.
Finitela, siete indegni.
Non è QUEL che abbiamo vinto (7 trofei, e almeno altri 4-5 SCIPPATI dai corrotti). E’ COME ABBIAMO VINTO. E’ COME abbiamo giocato. E’ COME ERAVAMO E COME SIAMO.
Quel gruppo era un gruppo di UOMINI VERI. Che hanno vinto contro tutto e tutti.
Erano uomini, non merdacc3.
Mantovani era un uomo onesto, di grandi valori. Sceglieva uomini, non calciatori. Ha provato a vincere come voleva lui, da persone vere. Gli hanno messo i bastoni fra le ruote, tutti, anche Genova! E ci è riuscito, anche se ci ha messo tanto. Per un decennio abbiamo imperversato, senza mai abdicare ai nostri valori.
Il punto è questo.
Avere coppe in bacheca fa piacere, e adesso ce le abbiamo (nel 1984 erano ZERO, a parte i Viareggio).
Ma non fa la differenza.
Sono importanti perché vinte contro tutti e tutto e coi nostri valori, nel nostro modo. Solo per questo.
Ma essere Samp è ben altro.
Me ne frego dei vostri soldi, dei vostri affari, dei vostri scudetti e coppe.
Noi giochiamo per divertirci e divertire, col cuore.
Per far felice un bambino.
Per tenere alto il nome di Genova.
Adesso abbiamo persone indegne che ci stanno uccidendo, e non tutti i calciatori sono uomini. Non importa.
Non ucciderete mai un sogno.
Quei quattro colori sono tutto.
Non sporcherete mai una cosa pulita.
Andate all’infern0! autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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