Io capisco che chi vive e Genova (io da un po’ di anni sono in esilio) soffre gli sfottò a scuola, in ufficio, nei bar (o soffrirebbe se non potesse farne).
Ma a me, da tifoso doriano scuola Mantovani, non mi frega una beata mazza se i rivali cittadini, una volta ogni quindici anni, arrivano davanti in classifica. Non può essere questo il mio obiettivo e non lo è, sorry. Sarà perché abbiamo respirato per più di un decennio un’aria diversa, sarà perché comunque con Mantovani la porta dei sogni non era chiusa a chiave, ma è così.
In un solo caso voglio arrivare davanti al Genoa: se anche il Genoa è in finale, o se il Genoa è secondo in serie A.
Il nostro obiettivo, oltre che divertirci, divertire, rispettare regole, avversari e arbitri, è giocare, onorando i nostri colori e la nostra terra, e poi cercare di vincere. Il nostro cielo è quello di Genova, ma Genova è la rampa di lancio, non l’acquario che ci imprigiona.
Spero di essere stato chiaro. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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