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mercoledì 3 marzo 2021

Boselli e il suo sogno

Boselli, siccome siamo vicini a un derby, viene intervistato e, bontà sua, dice di ricordare bene e con gioia il gol che “mandò la Samp in serie B”. All’inizio, leggendo questa cosa, mi inquietavo, adesso rido. Ora, non starò qui a farvi il solito discorso secondo il quale alcuni ricordano vittorie e trofei, altri che non vincono mai nulla si fanno le pippe ricordando le disgrazie altrui: è argomento volgarotto. 

Noto un’altra cosa.

 Quel gol non mandò la Samp in serie B. Lo so, spiace rovinare un sogno. Ma mica impedisco ai rossoblu di crederci, diamine. C’è chi crede che siamo stati creati da un essere invisibile e onnipotente che ci manda all’inferno se ci facciamo le pippe di cui sopra, uno può benissimo credere a un fatto sportivo mai accaduto: siamo in democrazia! 

 Quell’anno andammo in B perché era un’annata storta, giocavamo male, eravamo anche un po’ sfigati e maltrattati e, da ultimo, un tale, che adesso gioca proprio nella ex squadra del Boselli, e che nel maggio del 2011 giocava nel Bari, fece un gol nella sua porta (Bari) apposta, durante un Bari-Lecce, e lo fece per SOLDI: è reo confesso. Quel gol sì che ci mandò in B, salvo’ il Lecce e ci mandò in B, se proprio vogliamo assegnare a un gol questo merito, cosa che è sempre un po’ pretestuosa perchè quando vai in B in genere ci vai per una somma notevole di fatti e circostanze che si accumulano durante tutta la stagione. Il gol VENDUTO di un giocatore CORROTTO ci mandò in B, non il golletto del Boselli che si vanta come un pavone e che, non avendo mai vinto nulla, invece di tacere si vanta di una disgrazia altrui (che non ha determinato), omettendo il fatto criminoso. 

Certo, andammo in B perchè facemmo una stagione pessima, ma chi fa una stagione pessima ha il diritto di salvarsi e di certo non può accettare di retrocedere per via di un corrotto. Quell’anno (2010-2011) fu all’ultima giornata che ci andammo, in B, perché perdemmo col Palermo in casa e contemporaneamente il Lecce batteva il Bari grazie al gol del corrotto reo confesso. I punti persi che ci mandarono in B furono molti quell’anno... perdemmo una secchiata di partite, spesso male, non poche volte contro squadre inferiori. Perdemmo 18 partite e ne vincemmo solo 8, a un certo punto a Marassi vincevano tutti, anche il porco. Ecco perché sostanzialmente e matematicamente il gol di Boselli ci ha mandato in B come ciascuno dei gol presi quell’anno. Quindi la frase di Boselli è stupida. Lo è sempre stata. Falsa e stupida. Ma lasciamolo sognare, i sogni aiutano a vivere. In vita mia non ho mai dileggiato un genoano, se però volessi farlo non inventeri cose, troppa fatica: pescherei a piene mani nei fatti oggettivi. 

 Resta il fatto che siamo retrocessi per via di un fatto criminoso, nel maggio del 2011, e nessuno ci ha mai risarcito. E resta il fatto che qualcuno continua a dire stupidate e qualcun altro a crederci, stavolgendo i fatti oggettivi. Lo ripeto: parlo di reati confessati dall’autore, non di aria fritta (quella è specialità di casa Boselli, di cui mai ci ricorderemmo, del resto, se non fosse per quel gol e per il significato messianico che i suoi fan hanno deciso di attribuirgli). 

 Nella storia di Samp e Genoa ci sono stati invece, nei derby intendo, episodi di gol decisivi per la retrocessione o la salvezza. Ma quelli lo furono davvero, non nei sogni di qualcuno. 
Se io gioco una finale di Coppa (so che è argomento ignoto ai cugini) e perdo per un gol del centravanti avversario al 97’, posso anche dire che ho perso per colpa sua, anche se una partita è fatta di mille episodi. Ma al di fuori di questi casi, è solo fantasia e poraccitudine. Ehehehe. BOSELLI POTREBBE CHIEDERE LUMI AL REO CONFESSO CHE ADESSO VESTE I SUOI STESSI COLORI...


 —— 

Da Il fatto Quotidiano dell’aprile 2012: Sì, l’autogol lo segnai apposta”. Lo aveva negato più volte, ma alla fine ha ceduto. Andrea Masiello, il calciatore di 26 anni arrestato stamani per l’ennesima inchiesta sul calcioscommesse, ha ammesso di aver buttato la palla nella sua porta coscientemente durante Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (il derby pugleise finì poi 0-2). Una confessione arrivata con una nota inviata dallo stesso Masiello al pm Ciro Angelillis quattro giorni fa. Una rete che permise ai giallorossi di vincere la partita e di restare in A, ma che soprattutto avrebbe intascato quanto pattuito per quel suo impegno a far perdere la propria squadra. La nota inviata il 28 marzo al pm è contenuta negli atti giudiziari alla base del provvedimento di arresto di Masiello. Per la combine l’allora giocatore del Bari (e ora all’Atalanta, anche se sospeso da svariate settimane) ha intascato, secondo la Procura, 50mila euro mentre i suoi amici scommettitori arrestati, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, avrebbero ricevuto durante in un incontro in un hotel di Lecce 180mila euro da un faccendiere probabilmente vicino al Lecce che i carabinieri stanno per identificare. “Voglio aggiungere – scrive l’ex difensore del Bari ai magistrati – che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter – quindi – ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro”. —— 

 autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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