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venerdì 4 dicembre 2020

Cari meteorologi

(6468 caratteri, 7 minuti -ma solo se siete lenti e comunque Guerra e Pace è più lungo e fa ridere di meno) Le previsioni meteo sono un genere letterario. Purtroppo abbastanza angosciante e molesto, sicuramente uno di quelli che in libreria evito. Certo, si trattasse di matematica le cose sarebbero diverse: basterebbe dire io prevedo 4. Un altro direbbe per me è 6. E tu te ne faresti una ragione, Sapresti perlomeno che probabilmente sarà da 4 a 6, ma non 2 e non 8. Invece non è matematica, anche se i meteoesperti usano i “modelli”. Quando si prevede sole a palla, son quasi tutti d’accordo. Bella forza, dirai tu: se dal satellite e dai modelli non si vede nulla, cosa vuoi prevedere di diverso rispetto a cielo sereno e sole tutto il giorno? Vero. Ma anche qui ovviamente c’è chi non abbandona il suo talento alla Agatha Christie e vede una giornata di sole ma con possibili piovaschi a macchia di leopardo, oppure temporali ma sui crinali (qualcuno di vostra conoscenza abita su un crinale?). E poi ci sono i catastrofisti, quelli che per ogni clic incassano la monetina e che quindi devono acchiappare la tua attenzione anche in un giorno tranquillo: per questi il sole d’estate diventa un’allerta caldo eccessivo (ehi, ti puoi scottare, ti viene il tumore alla pelle e tanti anziani di caldo ci muoiono -aggiungo io: muoiono quelli che non guardano Italia 1 altrimenti saprebbero che occorre bere, non stare in poltrona sotto due plaid e non uscire fra le 11 e le 16). E poi puoi sempre dire “oggi sole ma clicca qui” (sulla gif della locusta) e guarda cosa ti riserva la settima prossima... Quando invece in giro c’è merd@ (mi scuso per i tecnicismi a volte eccessivi) tutti vedono qualcosa, e questo vuole innanzituto dire che gli oculisti e gli ottici sanno fare il loro lavoro. Ill punto è che vedono cose diverse (è comprensibile), a volte molto diverse (questo è meno comprensibile). Facciamo un esempio. Arriva una perturbazione discreta, tipicamente invernale. Per Piero si tratta di una giornata con pioggia debole e vento abbastanza forte (anche qui: devo attaccarmi a un palo con la colla a presa rapida o basta chiudere le imposte e ritirare la bandiera della squadra del cuore?) ma poi in serata e nottata ci sarà una intensificazione dei fenomeni (per Luca: decisa intensificazione, per Augusto piogge persistenti, insistenti, cumulati significativi specie sui monti, innalzamanto dei corsi d’acqua del reticolo minore -figurati se fosse stato il maggiore), che a tratti (un po’ sì un po’ o no o, come penso, su di te che hai culo no e su di me che sono sfigato sì?) potranno assumere (potranno, nemmeno è certo) carattere di rovescio o di temporale (per Augusto: breve temporale, per Luca temporali localmente forti, una formuletta magica, questo “localmente”, per il quale io prevederei almeno 10 anni di lavori forzati in Siberia, amena regione nella quale come è noto il clima è “localmente” di merd@). Il vento sarà forte sulla costa, poi diminuirà e poi ruoterà (par di stare al circo, pappa-para-para-pappa-para) e interesserà il litorale, con raffiche anche di 60-70 km/h (ma Augusto, che a questo punto è un poco stronzo, mette ben due bandierine e l’ultima volta, quando son dovuto andare a recuperare mia nonna , che si era affacciata alla finestra, alla foce del Magra, ne aveva messo una). Luca favoleggia di possibile grandine ma non specifica se di dimensioni piccole o stile palle da tennis (altre vole distingueva, quindi rimarrai nel dubbio sul tipo di sport fino all’ultimo: biglie o basket?). Il tutto interesserà prima la Lunigiana poi le Apuane, ma soprattutto accadrà sui monti, dopo avere però spazzolato per bene la costa: insomma, fate prima a dirci se esistono un paio di settori o di comuni in cui potremmo trasferirici giusto per quelle 24 ore, zone rosse e arancio permettendo, per salvare la ghirba. A proposito di colori, non contenti di quelli decisi dal dittatore sanitario (Conte) interviene poi l’Autorità Preposta, che mette le allerta meteo. Ieri per oggi la mette gialla, ma so già che sicuramente oggi per oggi salirà ad arancio (spesso è così): ma ieri non vedevi quel che vedi oggi? No, lo vedevi, ma mettere subito arancio pareva poco garbato, e l’educazione è tutto. Con l’arancio scatta la telefonata, che impaurisce gli anziani e uccide di ansia i meteoropatici: insomma se non li uccide il fumine o la piena, ci pensa l’allerta. E quante volte era arancio e addirittura si è affacciato il sole o non ce n’era nessuna ed è venuto un temporale di 15 minuti che ti ha staccato anche i baffi e annerito il culo? Eh, dicono, non ci si può far nulla, un temporale può formarsi in dieci minuti, è non-prevedibile per natura: potresti averne uno proprio ora in formazione nella credenza della cucina, fa’ attenzione quando prendi lo zucchero, oggi il caffè prendilo amaro, su. Soprattutto mi dà noia la vaghezza, voluta o involontaria cambia poco. Ecco perché a scuola preferisco il voto al giudizio (al massimo entrambi, ma non solo il giudizio). Col giudizio, un teppista che mette i mortaretti nella borsa della maestra, che le sbircia sempre la gonna e non apre il libro per sei mesi può diventare “un ragazzo esuberante tutto sommato simpatico che a volte esagera con lo spirito goliardico ma che deve solo applicarsi di più perché le doti le ha”; uno che si fa il mazzo tutto il giorno e sa a memoria anche la bibliografia dei libri di testo diventa “uno studente modello di gran rendimento ma, comunque, non è un’aquila e non deve montarsi la testa”. Inceve 9 è 9, 4 è 4. Un 4 non lo rimedi nemmeno con 300 “6” consecutivi (è tremendo, 300x6 + 4 : 301 = 5,9933355481) ma almeno è chiaro, ti toccherà studiare e prendere due 7. E comunque, al di là della media, il voto è chiarissimo, se poi lo si vuole precisare con un giudizio ben venga: un 4 “ragazzo incapace di apprendere alcunchè, si consiglia la zappa” è diverso da un 4 “difficoltà di apprendimento che però paiono risolvibili con maggiore applicazione nel secondo semestre e preventivo sequestro di mortaretti, oltre a un paio di calzoni per la docente”. Tornando al meteo, ok piove, ma perchè io se leggo Tizio scappo nel bunker, se leggo Caio mi preoccupo ma ci sto, se leggo Sempronio sorrido e dico “ma che sarà mai dopotutto? E’ inverno, raga...” Eppure il cielo è uno per tutti, va bene fare valutazioni diverse, ci sta, dopo tutto son previsioni e non certezze del tempo, ma Queste benedette previsioni non dovrebbero oscillare in un range che va dalla pioggia abbondante all’arrivo del Cavaliere della Morte. Almeno io la vedo così. Cosa potrebbe risolvere questa babele di meteoespertoni che ti mandano di traverso il pranzo e ti corrodono con l’ansia? Forse una maggiore preparazione, ma non solo: quelli che seguo io mi paiono preparati! Allora ci vorrebbe una maggiore uniformità nei termini usati e maggiore equilibrio. Gradirei se si gridasse al lupo se il lupo c’e’, non se si vede un’ombra in lontananza che potrebbe essere il lupo, ma più probabilmente è il gatto vecchio e pigro di mia nonna. Mai spaventare, ma informare con termini chiari e senza voglia di sensazionalismo o desiderio di tranquillizzare oltre il dovuto (odio anche chi ti dice non è nulla e poi ti ritrovi in un tendone della Protezione Civile mezzo nudo e zuppo come un biscotto nel latte). E maggior attitudine didattica, stai parlando a gente comune, la cui conoscenza in campo meteorologico si ferma a saper scegliere tra ombrellino da borsa, ombrello standard con o senza automatismo o ombrello da pastore al momento di uscir di casa, dopo aver aperto la finestra e detto: “ehi si sta aprendo” (e dopo dieci minuti arrivano i VVF), oppure “ohi ohi mi sa che va a brutto” (e dopo venti minuti devi prendere la crema solare anche per stare in salotto). Cari meteorologi, di “orologi” avete ben poco. Se poi muoriamo tutti d’ansia, chi vi legge? E chi farà clic sui bannerini procura monetine? autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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