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mercoledì 2 marzo 2022

Due esempietti a proposito della guerra russa all’Ucraina

Primo esempio didattico

Scippano una donna, sono in due, sono più forti, la strattonano con brutalità, lei urla e chiede aiuto ma io, pur potendo, non corro in suo aiuto perché sono assolutamente contro ogni forma di violenza e perché ho sempre sentito di voci secondo le quali in passato lei avrebbe tradito suo marito.
#PacifismiUnTantoAlChilo
#FermatePutin

—-

Secondo esempio didattico.
#Ucraina

L’Italia, in un anno X, ha come premier Berlusconi, a capo di un governo sostenuto dalla coalizione di centrodestra.
La Germania, guidata da un feroce dittatore, e l’Austria, riunificatesi qualche anno prima, rivendicano il SudTirolo, da mesi e mesi teatro di disordini anche gravi, e valicate le Alpi aggrediscono il nostro Paese, cominciando a bombardare Milano e Firenze con l’obiettivo di arrivare a Roma.
Il governo italiano, preso alla sprovvista e in grave difficoltà, chiede aiuto a tutti i Paesi amici ma questi rifiutano di intervenire.
Sono contrari alla violenza, non vogliono favorire l’escalation e, inoltre, fanno notare come non tutto in Italia sia immacolato: ci sono i fascisti al governo, e come premier un tizio che finanziava la mafia e che, in base a una legge del ‘59 sulle concessioni, non avrebbe potuto nemmeno candidarsi, altro che essere eletto.

Anche questo esempio serve per far capire come i discorsi sulle presunte irregolarità delle elezioni che Zelensky ha vinto e sui nazisti che (in proporzione minima) farebbero paete dell’esercito (ma non del Parlamento, come invece accade in diversi Paesi europei) sono discorsi infondati o comunque del tutto irrilevanti di fronte al fatto di una ingiustificabile e vile aggressione di uno Stato sovrano, in spregio fra l’altro agli accordi di Helsinki e di Minsk.
Una nazione sovrana, guidata da un presidente eletto democraticamente, è stata aggredita da una potenza nucleare, guidata da un feroce dittatore, senza alcuna ragione che possa definirsi nemmeno lontanamente accettabile.
Quindi è doveroso, per chi crede in valori come la libertà e la democrazia, aiutare la legittima resistenza di un popolo.
Leggere certi post mi irrita o mi getta nello sconforto, e ho cercato di spiegare perché con questi due esempietti.

Fra l’altro nemmeno in Italia le elezioni possono definirisi sostanzialmente regolari, anche se formalmente lo sono: lo strapotere dei media e la loro concentrazione abnorme nelle mani di un soggetto politico le rende di fatto dopate. E, come detto, abbiamo addirittura i fascisti in Parlamento, un pregiudicato e finanziatore di mafia soggetto politico attivo e un antifascismo strisciante sempre più arrogante.

Ribadisco: il pacifismo fine a se stesso non porta alla Pace o non difende la Pace, ma porta a una situazione di status quo (finta pace) in cui il forte domina sul debole: la legge del più forte.

Quindi è doveroso sostenere l’Ucraina e, come dico da decenni, cercare di fare il massimo del male possibile a un dittatore folle che ha scatenato guerre su guerre e che non fa che espandersi territorialmenbte, oltre che vaneggiare di armi nucleari.

Da ultimo, un plauso a Biden (che non adoro, ma insomma: l’alternativa era Trump, sarebbe andato bene anche Satana): sta mantenendo la calma di fronte alle farneticazioni dell’autocrate assassino, evitando di rispondere tono su tono. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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