Putin è russo, quindi chi è “comunista” o “antiamericano” deve “tifare” per lui contro l’Occidente cattivo.
Anche se io in Putin di comunista non vedo nulla. E la ragione è che non c’è nulla.
Se buttassimo nel cesso questo e altri automatismi ideologici, schematismi obsoleti e idioti, otterremmo maggior chiarezza nella discussione degli eventi in corso.
Che, al di là dei distinguo sempre utili (ma non in guerra) e delle proficue analisi approfondite, vedono sostanzialmente un colpevole che aggredisce e un innocente che viene aggredito e che chiede aiuto.
Nessuno chiede al tabaccaio se paga le tasse o se tratta bene i suoi clienti, durante una rapina a mano armata.
Questi politicismi da analisti geopolitici del giardinetto sotto casa, queste riflessioni sulla pace che lisciano il pelo a chi è così forte e cattivo da poter imporre la sua pace, queste dietrologie finissime che finiscono come il famoso cane a caccia della sua coda, queste rievocazioni storiche pelose e incapaci di giustificare alcunché dei fatti presenti, e solo alcune e solo parzialmente in grado semmai di spiegarne qualcosina, sono tutti rifiuti inquinanti che ammorbano la sana discussione e velano l’esatta percezione del reale o almeno il sincero tentativo di raggiungerla.
Nessun commento:
Posta un commento