“Ci siamo capiti” è una delle più stupide affermazioni possibili, e delle più false.
Capirsi è di fatto impossibile. Anche con se stessi, figuriamoci con un orrido altro da noi.
Può accadere solo per caso e solo per istanti o limitatamente a un aspetto, e quasi sempre inconsapevolmente: si tratta di eventi di cui non merita trattare in questa sede, tanto sono rari e del tutto casuali.
Diciamo che ci siamo capiti quando abbiamo intimanente deciso, magari senza accorgerci, che per ora possiamo evitare di discutere oltre su una certa cosa con una determinata persona e quindi dichiararci d’accordo.
Ma capirsi è ben altro, anche volendo limitare la tenzone a un solo argomento e non a tutto quel che è dentro di noi.
Quindi no, non ci siamo capiti e non ci capiremo mai davvero, ma se non ci accontentassimo di questa utile e ipocrita sospensione del dissidio mascherata da universale accordo non potremmo convivere.
E’ un’illusione, una di quei lubrificanti che ci permettono di vivere, esattamente come l’olio permette al motore di girare. Un’altra è l’intima certezza che non moriremo mai, che non capiterà a noi ma sempre agli altri, e di certo non ora e non troppo presto. Un’altra ancora è l’amore, questa è fantastica: scegliere a caso una persona fra sette miliardi e mezzo e ritenerla, sulla base di niente e spesso contro ogni evidenza, come indubitabilmente e incredibilmente superiore in tutto a tutte le altre, salvo poi cambiare radicalmente idea dopo pochi mesi o anche dopo vari anni, e pensare, sempre in maniera del tutto illogica e infondata, che la seconda decisione sia quella giusta e non la prima o, ancor meglio, nessuna delle due.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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