Sono sempre più avanti sulla strada della consapevolezza.
Tranquilli, non mi sono iscritto a una setta.
Intendo dire che adesso non mi limito a pentirmi di cose che ho fatto. Adesso so, mentre sto facendo e ripetendo allegramente una cosa, che me ne pentirò. Anzi, non che me ne pentirò, perché pentirsi è così banale... Che mi chiederò la ragione di quel che sto facendo, il senso, e non lo troverò, e mi parrà strano aver fatto quello che adesso, già presentendo che mi parrà assurdo, sto facendo.
Questo nuovo stadio di coscienza mi apre ancor di più gli occhi sull’estrema e inguarigbile insensatezza del nostro agire quotidiano, a cui del resto siamo costretti.
Alla fine è maggiore conoscenza, quindi maggiore infelicità.
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