Salve, è un testo non breve, ma il momento è solenne e quel che scrivo si propone di chiarire bene la differenza tra coerenza e disonestà, e tra, da un lato, cercare di fare il bene del Paese collaborando con delinquenti, se il momento lo impone, e dall’altro fare invece leggi ignobili proposte da delinquenti che si sono scelti come compagni di strada proprio per questa loro disponibilità a rubare e corrompere.
La COERENZA in politica non è non governare con Luca se per anni hai definito Luca un delinquente. Non è non governare con Piero se per anni hai definito Piero un razzista. E se Luca e Piero sono, rispettivamente e senza dubbio, un delinquente e un razzista.
In fin dei conti, se lo sono hai fatto bene a definirli come tali.
Ma questa tua sincerità, questa tua rettitudine, non deve diventare un boomerang, per te e per il Paese, per un malinteso senso di coerenza politica.
In politica non è come nella vita, anche se pure fuori dalla politica a volte si assistono a scene curiose, tipo due che passano dal più folle degli amori alla tragedia più cupa, magari con contorno di delitti.
La politica, quella vera, è fare le cose per il bene della società. Avere una visione, prendere decisioni giuste e coraggiose, spesso a lungo termine, non errate ma politicamente convenienti o dettate solo dall’esigenza di mantenere il consenso. La politica è mantenere le promesse che hai fatto (se sarò eletto, farò questo e questo), anche se poi per farlo o per difendere quello che hai fatto ti dovesse toccare, purtroppo, di collaborare con un razzista o con un delinquente. La politica, quella buona, è essere sinceri, trasparenti. E’ cercare di fare quello che ti sei ripromesso, cercare di farlo con tutte le tue forze, a volte riuscendoci a volte no, scendendo a compromessi, se serve, collaborando con persone indegne, se serve, senza mai (qui sta il punto) derogare ai principi base.
La coerenza è non rubare, non corrompere e non essere razzisti, se nasci come forza onesta e costituzionale. La coerenza è votare il Rdc se in campagna elettorale lo hai messo fra i punti del programma; votare no al Tav se lo hai promesso; fare politiche sociali spinte (mai viste così in Italia da decenni) se erano nei punti programmatici esposti in campagna elettorale. La coerenza è servire lo Stato e il Popolo. La coerenza non è mandare tutto all’aria, o rischiare di vedere distrutte le proprie conquiste economiche, politiche e sociali, solo perché non si può collaborare con un delinquente. Semmai occorrerebbe chiedersi quanto è malato un sistema che non ferma un politico razzista e che non estromette per sempre un delinquente colpevole di gravissimi reati, ma questo è un altro discorso.
La coerenza è non votare le leggi da delinquente che un delinquente a te alleato dovesse proporti; non è rifiutare a priori un accordo con quel delinquente quando questa pare essere l’unica strada per governare bene il Paese in un certo momento.
Passando alla situazione attuale, è ovvio che il Movimento non ha nulla a che fare con un delinquente, grande evasore, finanziatore di mafia e prescritto più volte per altri gravi reati oltre che attualmente indagato per altri gravi reati, tra cui la strage. E nemmeno con un razzista incapace e banderuola, che cavalca la paura, la alimenta, demonizza il diverso, rappresenta un partito che ha rubato milioni di soldi pubblici, tradisce i patti. O con un politicante di destra travestito da rinnovatore di sinistra che mente e tradisce con naturalezza e che ha distrutto lo stato sociale e ha provato a stuprare la Carta. E il Movimento non ha nemmeno molto a che fare, per molti aspetti ma non tutti, con un partito di centro più che di sinistra che ha coccolato e difeso un presunto rottamatore fino a esserne distrutto e infettato e che tuttora ha al suo interno esponenti a lui fedeli.
Ma il Movimento è nato per fare certe cose. Per cambiare il Paese. Altri scopi non ha. Nasce perché il Paese è alla deriva, la politica ormai inutile, i partiti marci e dannosi. Ha elencato cosa avrebbe voluto fare e ha preso il 25% la prima volta e quasi il 33% la seconda, senza spendere soldi pubblici per le campagne elettorali, senza possedere tv o giornali. Quindi il suo compito è cercare di realizzare quei punti. E basta. Il suo scopo (o desiderio) non è rubare (il codice etico butta fuori chi sgarra, gli altri partiti non ce l’hanno o lo ignorano: anche se buttare fuori chi sgarra è autolesionista -ma coerente) o vivere di politica (ha un limite di mandati). Non è promettere bianco e poi accordarsi con Luca o Piero e fare nero. E questo ha fatto, il Movimento. Ha cambiato la politica. Ha rivoluzionato l’agenda. Ha introdotto temi prima ignorati o vilipesi (ambiente, Rdc, etc). Ha dimostraro che ci si può alleare con Destra o Sinistra, se da soli non si hanno i numeri, per cercare di cambiare le cose, che si può collaborare con razzisti o traditori senza fare cose ignobili ma anzi ottenendo conquiste superlative. Allearsi con un delinquente e approvare leggi ignobili è una cosa, allearsi con un delinquente e approvare (o cercare di approvare) leggi nobili è un’altra.
Come ha fatto tutto questo, il Movimento (sbagliando anche molte cose, ma sempre in buona fede, e non riuscendo a ottenere tutto, ma provandoci sempre)? Non avendo preso il 51% (era l’obiettivo), lo ha fatto accordandosi con chi diceva di essere d’accordo col suo programma. Quindi prima con la Lega (venendone poi tradito), poi col Pd (venendo accoltellato da un suo figlio storto poi fuoriuscito). E con entrambi gli alleati (di programma, non organici) ha fatto cose straordinarie: alcune attese da decenni. Reddito di cittadinanza, legge Spazzacorrotti, Legge sul voto di scambio, Risarcimento ai Truffati delle Banche, Blocco della Prescrizione, etc. E il Ponte di Genova, il tentativo di revoca della licenza a concessionari inadeguati, etc. In altri casi ha provato e fallito (per ora): penso al Tav. Ma ha provato con tutte le sue forze. Questa è coerenza. Coerenza non è mandare tutto a schifo perchè sei in un sistema che a un certo punto ti impone di collaborare con un finanziatore di mafia se vuoi fare il bene del Paese. Quella sarebbe stupidità e malintesa voglia di accontentare gli altri che in realtà giocano su questioni formali per estrometterti dalla sostanza delle cose. Semmai coerenza è, quando avrai i numeri per farlo, fare leggi che impediscano a delinquenti o razzisti di gestire la cosa pubblica.
Tanti punti restano da realizzare, e poi c’e’ da difendere quelli fatti. Ecco perché, se non vi sono altre scelte, collaborare con razzisti e delinquenti, con bugiardi e traditori può essere accettato, anche se un po’ fa schifo. Perché il fine ultimo è superiore. E continuando a smussare le differenze con chi, penso al Pd derenzianizzato, non è uguale a te ma ha molti punti di contatto con la tua visione.
Coerenza è cercare di mantenere le promesse, scegliendo la via migliore che si presenta in una certa fase storica, senza derogare ai propri principi base. Quindi chi per esempio si allega con Papi e poi gli vota 60 leggi personali (la Lega) è complice. Chi si allea con Papi per fare un piano vaccinale o difendere il Rdc non è complice, è una forza seria e coerente.
Essere incoerenti è decidere di votare il Recovery Plan cambiando idea in 24 ore (senza nemmeno consultare la base) solo perché fa comodo infilarsi in ogni caso nel governo nascente. O passare da decenni di offese ai meridionali a chiederne il voto. O nascere per sconfiggere Roma ladrona e poi rubare a mani basse. Essere incoerenti e complici di delinquenti è votare leggi ignobili. Collaborare con soggetti indegni per realizzare il proprio buon programma non è incoerenza, è politica. La politica è fare le cose, adattandosi allo stato della realtà.
La differenza è tra chi fa cose nobili e chi fa cose ignobili. Tra chi fa il palo a un alleato che ruba e chi collabora col ladro ma per fare cose buone e gli impedirebbe subito di rubare.
Io, devo essere sincero, preferirei l’astensione. E il voto provvedimento per provvedimento. Tuttavia non commetto l’errore (spesso in malafede) di confondere una persona onesta con un delinquente solo perché la prima, per salvare il Paese o la sua missione, deve per forza di cose, per via di fattori esterni superiori, cercare una mediazione con un delinquente. Ma una mediazione sui suoi temi, non su quelli del delinquente: ecco la differenza che a molti appare oscura e che invece è chiara come acqua di fonte.
Grazie per l’attenzione.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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