Io vorrei davvero sapere come funzionano i presunti neuroni degli industriali che in questo momento non hanno niente di meglio da chiedere che l'abolizione del reddito di cittadinanza e il ripristino della possibilità di licenziare.
Ora, io mi chiedo in generale quale danno ha un industriale se alcuni milioni di persone anziché morire di fame riescono ad andare avanti grazie a un reddito di cittadinanza, e quali problemi ha un industriale se persone che sono in attesa di essere licenziate vengono ancora per qualche mese aiutate dalla cassa integrazione, peraltro pagata dallo Stato con ben precisi fondi a ciò dedicati.
Voi direte: se usiamo le risorse per aiutare i morti di fame non possiamo agevolare gli imprenditori a fare ancora più profitti. Certamente. Però mi sembra che la quantità di soldi in arrivo sia tale che non ci dovrebbero essere problemi di scelta di questo tipo e poi, in generale, oltre ad essere profondamente idiota e disumano fare le richieste che ho citato, è anche veramente autolesionista. Perché, come ho già detto più volte, arriverà il giorno in cui molti non ce la faranno più, e quindi tutte le automobili, le lavatrici e gli altri prodotti fabbricati da questi signori rimarranno invenduti, e questi soloni dai radi e pigri neuroni si aggireranno sconsolati per i loro magazzini pieni di stock che non saranno mai evasi.
L'inesauribile sete di profitto non solo è un qualcosa che ti fa dimenticare di essere un essere umano, ma ti acceca al punto che finisci poi per sponsorizzare scelte che ti danneggeranno enormemente.
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Disegno: uomo con mascherina, febbraio 2021 autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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