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martedì 16 febbraio 2021

E un MeToo per gli operai?


(1907 caretteri, tempo di lettura 2 minuti e mezzo circa)

Una volta, durante una normale discussione in negozio (semplicemente tenevo il punto anziché farmi accomodante, perché il cliente ha sempre ragione, certo, ma se spara minchiate e cerca di farti passare per fesso o bugiardo anche no), una donna disse che si era sentita “aggredita”.
Mi era parsa subito una tattica piuttosto meschina per sfruttare il fatto di essere donna e strappare la ragione in una discussione in cui aveva torto. Sono tattiche usate a volte dalle donne; del resto gli uomini ne hanno di altre. La meschinità non ha sesso.

Ovviamente non avevo fatto nulla, fisicamente, e anche verbalmente mi ero limitato a contrastarla: cioè a non cedere vilmente alle sue puttana*e.
Ora, dico io, col MeToo sarei finito sulla forca nel giro di venti minuti.
E’ ora di finirla.

Occorre punire con severità chi usa violenza (e invece spesso la fa franca; figurarsi che io, per i casi di stupro di gruppo, sono per la castrazione fisica) e smetterla con i casi ridicoli (la toccatina di spalla, lo sfioramento del ginocchio: fra un po’ le avances si dovranno fare per iscritto e con tanto di marca da bollo e certificato si buona salute, e anche uno sguardo penetrante sarà presto considerato violenza).

Come sempre, la specie umana dimostra di avere pochi neuroni e perlopiù bacati. Si passa da ere in cui puoi disporre delle donne (e degli uomini, vedi schiavitù) come fossero oggetti per soddisfare le tue voglie sessuali o le tue esigenze produttive, a epoche in cui se ti sfioro la spalla o ti faccio un complimento via twitter (sono casi reali) mi licenziano, mi annullano i contratti e mi buttano nella fogna sociale buttando via la chiave. Solo nel mondo del lavoro non è stata sdoganata la schiavitù. Oggi se fai una battutita salace alla segretaria o le tocchi la mano ti evirano sul posto, ma se sfrutti un operaio facendolo lavorare come un mulo per una paga da fame e magari in ondizioni insalubri sei un imprenditore che dà lavoro, quindi un patriota. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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