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venerdì 12 febbraio 2021

Destra e sinistra: le differenze ci sono eccome




(Adesso un noto ex Ministro degli Interni dovrebbe dichiararsi colpevole, nei processi in cui è coinvolto, dato che sull’immigrazione ha cambiato idea, ammettendo di aver sbagliato...)

A destra ci può essere disaccordo ma la quadra si trova sempre e in fretta. Si sta insieme per interesse, in genere, ambito di un quadro di riferimento pseudo ideologico di base. La politica è plasmare o conservare la realtà in modo da massimizzare i propri interessi e difendere le proprie idee medievali su uomo e società. A sinistra ha la pretesa di migliorare il mondo per farne un posto più comodo per tutti, non solo per qualcuno. C’e’ un afflato ideologico notevole, a volte inquinato dai soliti vizi umani (interesse personale, istinto a delinquere, etc.). A destra ci sono i vizi, e ben scarsi afflati; abbiamo gli interessi, che sono legittimi, ma meschini se accompagnati da nient’altro. A sinistra si è molto attenti alle sfumature, e ci si divide, si fanno scissioni, si fanno cadere governi per mere questioni ideologiche spesso minimali, senza curarsi del fatto che tali operazioni sono solo autolesionesiste e impediscono il raggiungimento di obiettivi comuni all’interno di un quadro di riferimento ideologico più preciso e rigoroso. Al di là delle eccezioni che un discorso generico come il mio non può non contemplare, a destra si passa sopra a tutto, voltafaccia, incoerenze, vergogne, scandali, corruzioni. Si fa blocco, si difendono i delinquenti, si approvano leggi vergognose, non ci si formalizza per nulla e chi ti votava ti vota lo stesso. Non ci si formalizza ad accompagnarsi a brutti figuri e ad assecondarne i desideri in cambio di paritetici vantaggi. E’ un do ut des nemmeno mascherato da una finta patina ideologica.

A destra un leader può dire fino a ieri che l’Europa è il male assoluto, ci ruba i soldi e incoraggia le “invasioni” dei migranti sporchi, cattivi e delinquenti (e portatori di malattie), e che il problema dell’immigrazione è il problema numero uno dell’Italia e che ci vuole la flat tax e non ci vuole il Rdc, e opporsi in ogni modo all’accoglienza di chi soffre. E poi, nel giro di 24 ore, sconfessare tutto questo, farsi “europeista” (o “pragmatico”, la versione verde di paraculo), accettare le politiche UE sull’immigrazione e i richiami di Draghi a una maggiore progressività fiscale e all’importanza del Rdc. Questo non crea alcuna protesta fra i suoi iscritti, nessuna rivolta nella base, nessun mal di pancia negli alleati. Tutti sono allineati. Comanda solo uno (eletto con soli 6000 voti), e chi non trova nulla di strano o di antidemocratico in questo ha poi da ridire se un’altra forza consulta 119000 persone su un tema rilevante prima di assumere una decisione. E chi prima ti votava, adesso che hai fatto retromarcia ti vota lo stesso. 

A sinistra un voltafaccia così repentino ed epocale su temi così sensibili avrebbe provocato terremoti, scissioni, etc. Nel Movimento, tanto per dire, un semplice voto della base per dire sì o no alla partecipazione al Governo nascente “spacca la base” e porta il Movimento verso la “distruzione”, sempre a dar retta ai media: ma di certo a sinistra e nel Movimento vi è discussione, confronto, anche lacerazioni, non il monolite che abbiamo a destra, che è pronto ad ingoiare tutto e il suo contrario, e a digerire qualsiasi porcheria, a metabolizzare qualsiasi retromarcia, pur di avere le mani nella stanza delle leve.

Fra l’altro mi chiedo come possa adesso Salvini non dichiararsi colpevole, nei processi in cui è coinvolto. Ci ha appena detto che le politiche UE sull’immigrazione vanno bene, quindi quando si opponeva ad esse e costringeva manipoli di disperati, fra cui donne e minori, a stare al largo per “difendere i confini”, stava sbagliando. 

Io ho votato Movimento. Se Crimi cominciasse a candidare pregiudicati, ad attaccare la magistratura in occasione di ogni inchiesta su esponenti del Movimento, a promuovere anziché rimuovere chi è indagato o condannato, ad accettare i milioni del finanziamento pubblico, ad eliminare la riduzione a metà dello stipendio, a eliminare ogni vincolo di mandato e a votare leggi ad personam, io non lo voterei mai più. A sinistra l’elettore è più rompiballe (o coscienzioso, se volete). Pretende molto dall’eletto. Addirittura nel Movimento si fanno questioni enormi per dettagli che negli altri partiti provocherebbero solo quattro risate al bar. Del resto, nel Movimento questo ha un senso: sei nato per fare certe cose, e perché altri erano ladri e cialtroni, è normale che chiediamo a te onestà e determinazione. Con la indesiderabile conseguenza, però, di sfociare nell’autolesionismo e avvantaggiare così chi ha un’idea opposta rispetto alla tua e persegue meri interessi personali o di lobby.

A destra, puoi fare bianco e ti votano. Se il giorno dopo fai nero, ti votano. Se nello stesso giorno fai bianco e poi nero, ti votano. Ti allei per decenni con un delinquente finanziatore di mafia e ti votano. Vuoi sparare sui barconi e ti votano. Affermi che hai sbagliato e le politiche di immigrazione che prima erano feccia adesso vanno bene, e ti votano.

Giratela come volete, ma le cose grosso modo stanno così. Al Pd è bastato comiunciare a dar di matto grazie al Microbo per scendere ai minimi storici. La Lega fa porcate assolute da decenni e negli ultimi due anni non ne ha azzeccata una, tuttavia sta sempre sul 20-23. E’ partita per fare una cosa, ha finito per fare l’opposto e rubare più di “Roma”, ma va sempre tutto bene: non ci sono crisi di coscienza fra gli eletti o gli elettori, non ci sono mal di pancia, scissioni. Il Movimento prende il 33 (certamente gonfiato anche da idioti e opportunisti che alle urne votano in base a umori), poi governa e fa molte cose buone (fra l’altro promesse) e scende al 17-20, complice anche un’ostilità mediatica letale (tu voti in base a quel che sai e quel che sai lo apprendi da libri, giornali e tv, perlopiù).

Tutto dipende dalle ragioni per cui fai politica e dalle ragioni in base alle quali voti. Se ti vanno benone le disuguaglianze economiche e sociali e desideri mantenere lo status quo, per difendere il tuo stato di benessere, è naturale che sari molto più elastico nell’accettare gli eventi, rispetto a chi, deluso e schifato da un mondo ingiusto, cerca di cambiarlo.
E lo stesso sei hai una mentalità chiusa, bigotta, gretta; se sei egoista, individualista, razzista. Se punti al soldo. Se te ne freghi di chi sta male. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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