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mercoledì 21 settembre 2022

Consigli non richiesti per il 25



Mauro 

non vota per delinquenti naturali pluripremiati impomatati e catramati, magari pure simpatici (come il vomito in curva) ma pericolosissimi e ricchissimi e quindi due volte pericolosissimi, in confidenza con la mafia e che hanno già fatto danni di ogni tipo all’Italia (il moschicida); 

non vota per inetti, mezze calzette, bugiardi e infidi (i centrini, specie quei due dal nome roboante, dall’ego smisurato e dal programma inesistente -se non demolire e tramare- che hanno quattro voti in totale e che adesso si amano e fra due settimane si manderanno a fankulo, fra l’altro entrambi di destra e snob anche se amano farsi passare per rottamatori o moderati); 

non vota per novax e complottisti assortiti, in genere a digiuno di istruzione,  che vogliono “uscire” non so da cosa, forse dall loro disagio, ma che nemmeno mamma li vota;  

non vota per ministrucoli sommi traditori capaci di sputare in un mese su dieci anni di battaglie per una poltroncina sicura al prossimo giro, peraltro ceduta da terzi in cambio di cosa non si sa (o si sa); 

non vota per incapaci, ignoranti, parolai seminatori di odio fissati con gli sbarchi e altre due o tre idee del cacchio in tutto, che fanno quasi tenerezza per la loro inettitudine se non fosse che sobillano i neuroni marci di qualche deficiente (scusami tanto, cazzaro verde, ma dovevo); 

non vota per partiti che si dicono di sinistra e hanno programmi di destra light non fascista (è una mancanza di demerito, più che un merito, e da solo non basta) e hanno come unico scopo quello di essere parte di un governo e che hanno concesso il minimo sindacale di diritti civili e massacrato quelli sociali e dei lavoratori, oltre che cercare di stuprare la Costituzione, disattendere le promesse, dar vita ad alcuni mostri tipo il rottamatore filoarabo e rompere per ragioni pretestuose e inventate alleanze fruttuose per il Paese; 

non vota per partiti pieni di inadeguati e impreparati, di ladri, di vecchie ciabatte che hanno già governato e malissimo questo Paese, in combutta col moschicida e col cazzaro verde, e di gente a cui piace quel tale, merdosetto e assassino, pelato e suino, che in tante foto in bianco e nero è ripreso, impettito come un galletto, accanto a quell’austriaco paranoico coi baffetti da minorato che ne ha fatto fuori 6 milioni in pochi anni, senza contare gli altri milioni uccisi dalle guerra da lui provocata.

Sii come Mauro; è sufficiente evitare la feccia. E’ facile, è riconoscibilissima. Davvero, non fa nulla per nascondersi perché sa che i gonzi si tirano su a decine anche con ami di plastica. Lo so, c’è feccia e strafeccia, mica sono incapace di distinguere; ma siccome l’opzione buona c’è, davvero non serve fare distinguo faticosi.

Basta scegliere chi è perbene, educato, sincero, trasparente, entusiasta, onesto, in buona fede, coerente, ha regole diverse e le rispetta, restituisce montagne di soldi pubblici e ne rifiuta anche di più, fa l’interesse del Paese e cerca di migliorare la vita di chi sta male, non di chi sta già benone, non ha governato per decenni e pure male e quindi non ha colpe se siamo nel baratro, rispetta le istituzioni e i giudici, allontana subito chi sbaglia, ed è massacrato costantemente e senza alcuna ragione che non sia pretestuosa o il desiderio di far fuori chi non si conforma ed è un pericolo per un sistema marcio, dal 95% delle tv, dei giornali, delle radio, del mondo imprenditoriale e finanziario, degli avversari politici.

Dai, che non è difficile. Intanto chiudi la tv (documentari, buoni film e buon teatro e programmi di livello esclusi: pochissimi insomma) e brucia i giornaloni. Informati da fonti serie (sono pochissime ma ci sono), studia la storia, in particolare europea dell’ultimo secolo, e fa’ girare i neuroni, da troppo tempo impigriti dalla ragnatela di media servi e racconta frottole.

Prendi un bel respiro, puoi farcela.

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Se mi chiami giornalista ti inseguo

Se mi chiami giornalista ti inseguo.
Oggi come oggi, è purtroppo sinonimo di leccakulo servo del potere e raccontapalle (e, spesso, pure in difficoltà con la lingua italiana e la logica). E’ un peccato, perché sarebbe un mestiere magnifico e socialmente uitilissimo. Ed è un peccato perché come sempre ci vanno di mezzo quei pochi che anche oggi lo sanno fare bene, e ce ne sono.
Mi viene in mente quello che ho visto in tv poche ore fa: a libro paga di un delinquente, squalo ammaestrato per buttarla in caciara, dire falsità, far confusione. Il contrario di quello che dovrebbe essere (indipendente e onesto intellettualmente) e fare (servire la verità e il lettore) un buon giornalista. Quando li vedo, lui e altri, ho i brividi e provo vergogna per loro: devono guadagnare parecchio, per non farsi schifo. 

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venerdì 16 settembre 2022

Sulle fini di quei contratti particolari chiamati matrimoni; alcune brevi riflessioni.





Se io mi sposo e poi divorzio (specie con figli), o peggio (battaglie legali, convivenze infernali, guerre fra parenti) il matrimonio è andato male o malissimo. Inutile girarci intorno. Anche se la separazione è consensuale e non vi sono figli. E’ come quando gioco una partita di calcio ed esprimo un pessimo gioco e magari perdo pure: non posso festeggiare. Magari non finirà la vita ma di certo non è un successo o uno step messo in conto. Chi parla di tappa del percorso di vita, di porta che si chiude e un’altra si apre etc. non fa che spalmare di fuffa la fetta biscottata del fallimento.

Non mi dilungherò sulle colpe, sette-otto volte su dieci sono di entrambi, due-tre volte su dieci sono di uno solo oppure di entrambi ma con netta sproporzione a carico di uno. C’è quasi sempre uno che divide, demolisce, rovina e uno che magari  non è un santo e non reagisce nel modo giusto ma sostanzialmente subisce. E poi vi sono anche casi, rari ma presenti, in cui uno è perfino innocente. La favola secondo cui è sempre colpa di entrambi in egual misura è appunto una favola.

Chi ha cambiato idea su quel contratto che definiamo matrimonio (per via anche di cause esterne o solo per via di propri mutamenti interni) dovrebbe essere così cortese da assumersi la responsabilità del fallimento e, anziché tramare nell’ombra o seminare odio, oppure rovinare l’atmosfera familiare giorno dopo giorno con abili giochetti al fine di enfatizzare poi le reazioni e i difetti della controparte e lucrarci su, dovrebbe mettere subito le carte sul tavolo. In particolare, far finta per anni che vada tutto bene non è saggio. E di certo non è comprensibile o giustificabile allacciare rapporti con altri senza aver chiarito per bene le cose con la moglie o col marito, legalmente o anche no. In altre parole, tradire il patto di fiducia pensando di essere legittimati a farlo perché la controparte ha (o le si attribuiscono) alcune colpe è ingiustificabile ed è colpa grave, perché consiste nel tradire un patto, nell’infrangere la fiducia di una persona che, innocente o colpevole di mancanze, è comunque quella che ti sei sposata e che ancora è a te unita. Per dirla in modo più secco, se, facendo uno dei tanti esempi, la moglie non si occupa a dovere del figlio la risposta è parlarle, spronarla, aiutarla, capire cosa non va, dare ultimatum, minacciare il divorzio, chiedere un aiuto esterno, ma non è certo quella di cominciare a farsela con la commessa del negozio di fronte, senza aver messo prima le cose in chiaro con la moglie “colpevole”: alcuni vedono un nesso -magari giustificativo- fra le due cose (moglie che ha mancanze, marito che si intorta la commessa, o viceversa), ma un nesso non esiste per niente, è solo fantasia (malata).

Vi sono mille modi per spassarsela con altri se non si ritiene più divertente farlo con il legittimo consorte o se si ha qualche ragione fondata per non aver più voglia di farlo: chiedere il divorzio, oppure farlo presente e trovare un compromesso, tipo matrimonio bianco o simili, dipende dalla situazione, da quanto è compromessa, da cosa in particolare non gira in quella specifica unione. Ma tradire pensando di essere autorizzati a farlo è davvero una cosa curiosa.

A volte si pensa che le colpe dell’altro siano così evidenti da rendere pacifica la nostra pretesa di mandare unilateralmente tutto all’aria, serenità dei figli compresa, e di cominciare a divertirci con altre persone. E, a volte, le colpe dell’altro sono in effetti chiare e magari gravi: ma mai giustificano la leggerezza di certe decisioni spacca famiglia, e di certo non giustificano, come detto, mai, la nascita di nuovi rapporti con ancora quello attuale in essere. Davvero non vedo come una o più colpe gravi di una moglie, per esempio, potrebbero giustificare una relazione extraconiugale del marito; semmai potrebbero giustificare, come detto nell’esempio sopra riportato, la decisione di discuterne, di fare un ultimatum, di proporre una pausa di riflessione, di trasferirsi per un periodo altrove, ma di certo non quella di avere un’amante, sempre che, come detto, il marito dell’esempio, sopportato a lungo alcune situazioni inaccettabili, non abbia preventivamente messo le cose in chiaro con la moglie addivenenedo a un accordo di massima su certi temi. Alla fine è un discorso di correttezza: se fai le cose per bene, puoi anche ritagliarti nuovi spazi di vita pur senza spaccare tutto, ma fare le cose per bene vuol dire esplicitarle, concordarle, annunciarle, non tramere per mesi o anni nell’ombra. Anche perché, pur in presenza di, supponiamo, colpe gravi di uno dei due, chi ci assicura che a causare in via esclusiva o non esclusiva la condotta non buona del colpevole non abbia contribuito qualche mancanza della presunta vittima? Traducendo: magari la moglie ha cominciato a perder colpi col figlio perché il marito non voleva più da anni far sesso, facendo sempre un esempio. Non sempre la realtà è bianca o nera; il grigio predomina nei rapporti umani.

Insomma, se finisce un matrimonio potrebbe non essere il caso di uccidersi, oppure chissà, ma un matrimonio che finisce per colpe di entrambi o di uno dei due è una cosa (e resta un fallimento), un matrimonio che finisce anche perché uno dei due o entrambi hanno deciso, a partita in corso, di cambiare maglia, ergendosi a tribunale e dandosi già ragione su tutto, è un’altra e non è solo un fallimento: è un tradimento, una porcata. La stessa condotta (lumare la commessa) può essere una porcata o una cosa accettabile, dipende da cosa si è chiarito con la moglie o col marito: noi non facciamo parte di quella schiera di anime sensibili che si scandalizzando di fronte alle possibili variazioni sul campo del contratto di matrimonio, nemmeno di fronte alle più bizzarre, purché note a entrambi e in qualche modo concordate o accettate. 

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martedì 13 settembre 2022

Nuovo sedere in arrivo, orientate tosto le lingue





Vedo, sento e leggo decine di coglionazzi (giornalisti, imprenditori, attori, scrittori, cantanti, politici, studiosi delle più diverse materie, sportivi, vip, deficienti comuni cioè senza titoli) che si stanno riposizionando, pian piano ma con decisione, in modo da essere in posizione più favorevole con la lingua al fine di leccare il nuovo deretano all’orizzonte, quello fascista affarista. E’ la classica tattica dell’italiano medio, quella di porsi subito e senza indugio a favore del nuovo sedere quando cambia la chiappa da omaggiare. E’ davvero un tratto distintivo del nostro carattere. Non del mio, che per esempio schifavo e schiferò chi è fascista, razzista e compagnia bella, dovesse diventare anche l’autista di Dio. Uno spettacolino sempre uguale epperò ogni volta sempre emozionante e coinvolgente, capace di suscitare sorpresa e vomito. 

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lunedì 5 settembre 2022

Ai Sampdoriani...

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Sampdoriani...

Tollerate queste partite che nel primo tempo giochi bene e potresti chiuderla poi vai nel marasma, prendi due gol e la ripresa la giochi di merd@. I nostri giocatori a volte sarebbero da prendere a schiaffi ma non lo faremo perché vogliamo loro troppo bene.

Tollerate le partite come Salerno che giochi in maniera ignobile, senza cuore, senza palle, roba che dovresti restituire un anno di stipendio e stare in ginocchio sui ceci per due settimane ascoltando gli speech in inglese di Renzi.

Tollerate gli errori arbitrali di arbitri meschini e insulsi  che non hanno capacità né dignità designati e difesi da gente meschina che non ha dignità.

Tollerate i commenti insulsi e falsi e di parte di giornalisti leccaderetani, servi del potere, inetti imbrattacarte.

Tollerate la stampa cittadina, schierata e inutile, ridicola e repressa.

Tollerate i giocatori che a febbraio già pensano a dove accasarsi la stagione ventura e quelli che sull’erba si risparmiano.

Tollerate chi in società e fuori sta remando da mesi per impedire la cessione.

Tollerate chi ancora difende quel buffone che ha inquinato sette anni della nostra vita e chi ha osato scrivere quel comunicato di auguri di cacca (a una creatura innocente, sia chiaro).

Tollerate tutto col solito sorriso a quattro colori che ci distingue nel mondo, e cantate per 90 minuti, per amore e per impressionare chi ancora non ci conosce (vedi Winks).

Tollerate tutto perché noi siamo diversi, lo saremo sempre e i tempi arriveranno. Basta avere fiducia e aspettare. Abbiamo una storia molto bella, e abbiamo vissuto un decennio da favola che tutti si sognano. Abbiamo avuto un Presidente e un Uomo che mai nessuno avrà. Torneremo grandi. Ma non torneremo a sognare: già adesso lo facciamo, è nel nostro dna.

Avanti Marinai, contro tutto e contro tutti. 

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Matrimoni deperibili


Se sei sposato e ti sei stufato del consorte e/o ti piace un altro (un’altra), nulla di strano: l’essere umano è mutevolissimo e il matrimonio, creazione cultural-religiosa con funzione socialmente stabilizzante, è intrinsecamente innaturale.
Se si tratta di una scappatella evento unico, puoi anche decidere di ignorare e smetterla lì, ma se la cosa è seria e si preannuncia duratura (o comunque non un colpo unico) lo devi far presente al consorte da subito. 
Si chiama correttezza. Avete firmato un contratto.
Non importa se il consorte ha mille difetti o alcune mancanze anche gravi: la reazione a queste, semmai, è dargli un ultimatum, e poi andare da un avvocato, non fargli le corna.
Puoi chiedere il divorzio, o una pausa di riflessione, dipende da cosa ne pensa il marito (o la moglie).
Ma portare avanti una storia parallela all’insaputa della persona che hai sposato, magari coinvolgendo pure il figlio o la figlia, è davvero meschino.
E’ privo di senso.
Io potrei non avere grandi reazioni di fronte a una dichiarazione di mia moglie circa la sua decisione di dedicarsi a un altro uomo: la mia autostima mi porterebbe a dirle di fare come crede, ciascuno è libero di scegliere opzioni peggiori di quella attuale. Ma avrei grandi reazioni di fronte a tradimenti segreti e prolungati (del resto impossibili con me, stante il mio acume). Non dico poi se fosse stata coinvolta mia figlia.
Ognuno è libero di andare a letto con chi vuole, l’amore è cieco, inizia non si sa perché e finisce per la stessa ragione. Ma un contratto è un contratto e ci vuole rispetto, per il consorte e semmai per i figli. Fatti chi cavolo ti pare, ma rispetta le persone e le regole. 

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martedì 16 agosto 2022

Prima o poi scoppi pure tu



Grosso modo, faccio schifo come molti di voi (no, non come tutti, ehehe, adesso non esageriamo). Ma non gonfio il mio ego come una rana ingorda.  Questa è una differenza notevole. Un po’ mi stimo, certo, ma il minimo. Perché più o meno so quel che sono, nel bene e nel male, e non mi faccio illusioni, né su di me né su di voi. E poi tanto il mondo è questo qua, ci si combina poco, date retta. Se fai i soldi puoi giusto farti qualche giro sulla giostra, e non dico che sia male, proprio no, ma ammesso che non ti perdi anche tu comunque finisci per scoppiare, da quanto sei gonfio, prima o poi.
E’ vero, quando dico la mia appaio come superbo e in possesso di verità rivelate, ma essere reciso e netto, senza veltronismi, è la mia cifra e comunque ammetto repliche contrarie, però motivo sempre le mie prese di posizione che paiono diktat. Come ho spesso detto, stare su un social o avere un blog solo per due citazioni, un post di indignazione effimera e due cavolatine non mi piace: ci vogliono anche quelle, ma non solo; e neppure mi piace il cerchiobottismo.
Non mi piace avere nemici e odio la competizione sfrenata e forzata, ma essere amici di tutti è possibile solo se dici tutto e niente, quindi niente. Commento quel che accade senza aspettare che la cronaca diventi storia: questo espone a rischi di sbagliare non indifferenti, ma in caso contrario non vi troverei gusto.
E poi faccio post come questo, che quando arrivi in fondo dici è un genio oppure è un cazzaro, e in effetti sono tutti e due, le proporzioni decidetele voi, mi va bene tutto a questo punto. Come ho detto, essere disilluso è il mio mood da un bel po’ di tempo e potrebbe candidarsi a essere quello definitivo. 

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venerdì 12 agosto 2022

L’unica scelta

Decreto Dignità
Spazzacorrotti
Blocca-prescrizione
Legge sul voto di scambio
Taglio dei parlamentari
Reddito di cittadinanza
Revisione di concessioni e opere inutili
Quota 100
No all’aumento dell’Iva
Manette agli evasori
Cashback
Superbonus
Green new deal
Maggiori risorse a sanità e scuola
Gestione esemplare di pandemia 
Ristori per la pandemia
Recovery Plan (209 miliardi)
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E’ stupefacente notare quante ottime cose sono state fatte dai 5s, nel Conte 1 e nel Conte 2, in soli due anni e con compagni di strada prima dannosi e nocivi e poi non del tutto collaborativi. Stupefacente. Da soli e in cinque anni avrebbero impresso una svolta enorme a questo Paese alla deriva. Alcune di queste leggi erano attese da decenni. Mai vista in Italia una politica sociale così attiva e di sinistra.
L’unica forza politica pulita, che tiene lontano chi delinque, che rispetta la Carta e gli elettori, che ha un programma progressista attento alla crisi economica, alla iniqua distribuzione del reddito, all’emergenza ambientale e che una volta al governo ha mantenuto moltissime promesse fatte. L’unica forza che ha e applica una regola restrittiva sui mandati e che restituisce vagonate di denaro pubblico allo Stato. Guidata da una persona capace e corretta.
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Con un’informazione solo equa, queste verità sarebbe ripetute e il Movimento prenderebbe il 30 minimo. 
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Chi ragiona e non è egoista o straricco sa cosa votare, davvero non ci sono alternative (fra quelle in grado di incidere: il tempo dei voti di bandiera è finito). Gli altri, ahimè, sono egoisti, staricchi o completamente ignoranti e/o disinformati. Non si tratta di politica, qui, ma di votare fra mascalzoni e persone perbene, fra chi si propone di aiutare chi sta peggio e chi vuole calpestare chi sta peggio e premiare chi già sta bene o benissimo, fra chi rispetta il Paese, gli elettori, le Istituzioni e la Carta, e chi pensa solo ai suoi biechi affari sputando sopra tutto questo, fra chi è dalla parte della legge e chi liscia il pelo ai delinquenti e ai mafiosi. 

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Il pregiudicato e i servi sciocchi


Un pregiudicato e noto delinquente (“naturale”), nonché grande frodatore e finanziatore ventennale di mafia, e infine tuttora sotto processo e anche indagato per stragi e bombe, si permette di annunciare le dimissioni di Mattarella (che fra l’altro ebbe il fratello ucciso dalla mafia).
Lasciatelo parlare, il rincoglionito grand’evasore pluri-indagato e pluri-prescritto. Ad ogni uscita di questo tipo il centrodestra perde voti. Sono una banda di affaristi, inetti e fascisti (quelli ancora a piede libero), guidati da un rincoglionito che ne ha combinato di ogni, da un totale incapace che da trent’anni vive a spese nostre e da una la cui intelligenza, che si nota perché superiore alla media dei suoi compari, è buttata via al servizio di cause orride e di colleghi meschini.

Tutti i giornalisti schifosi che vediamo ogni giorno in tv e che leggiamo sui principali giornali di carta straccia adesso piangono per l’avvento della fascista, ma per anni hanno fatto di tutto per facilitarla, dando sempre addosso agli unici puliti del cesto. Fate schifo; se fossi un giornalista, oggi, avrei vergogna a presentarmi in pubblico. 

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giovedì 11 agosto 2022

Letterina al partito che si allea con chiunque passi per strada

Letterina al partito che si allea con chiunque passi per strada, meglio se litigioso e reazionario. 
 
Alla fine tu puoi anche essere biecamente di destra, a favore del capitale, e sputare sul lavoro (senza il quale, sia precisato, il capitale è merd@ che fa la muffa e il profitto una chimera). E far coesistere queste cose con una vaga attenzione ai diritti civili e una certa spinta solidaristica, oltre che con una pelosa attenzione per il potere religioso e un responsabile atlantismo ed euopeismo che insieme ormai non vogliono più dir nulla e che alla fine si traducono in un'approvazione della burocrazia comunitaria e delle egoiste e guerrafondaie politiche statunitesi. Quindi alla fine puoi anche essere una Forza Italia senza vergini che si offrono al drago, o una Lega e un Fdi senza razzismi e omofobie, o derive nostagiche. Non è proibito (anzi: queste ultime tre cose lo sono, ma nessuno fa rispettare la legge). Solo, devi darti un nome più adatto e devi smetterla di definirti progressista, riformista, di sinistra, di centro-sinistra, etc, perché con la sinistra non hai nulla a che fare, da decenni. Devi avere il coraggio delle tue idee schifose e delle tue politiche schifose, smetterla di cucinare polpette al veleno scrivendo nel menu che si tratta di alta cucina. Sei una destra travestita e codarda, che urla di meno, si veste di un antifascismo non sempre convintissimo e concede qualche diritto civile, ma quanto a giustizia sociale e etica sei sullo stesso piano. Inoltre hai un solo interesse: il potere per il potere. Sei dannoso, altro che inutile, ma ti presenti meglio dei cani che abbaiano più a destra, che però, a questo punto, sono più coerenti
 
 
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Messaggio per l’Urlatrice Nera


Elezioni politiche 2022, Meloni: fascismo, la destra italiana lo ha condannato.
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Meloni, vediamo di essere chiari. Sto ancora aspettando che:
1) ti dichiari pubblicamente ANTIFASCISTA
2) riconosci il 25 aprile come la festa più importante dell’anno per il Paese
3) condanni tu personalmente senza distinguo l’orrore del fascismo e quel maiale di mussolini
4) fai fuori dal tuo partito seduta stante tutti i fascisti, i nostalgici, le teste calde e gli imputati per reati non banali e i pregiudicati
5) rinneghi tutto l’odio che hai seminato in questi anni (tanto, assieme al quel degno compare di nome Salvini).
Dopo di che, avrai la legittimà morale per poter ambire a fare il premier, cosa che adesso non hai. A quel punto, esamineremo:
1a) il tuo passato politico, lunghissimo e imbarazzante, pieno di idee idiote e sbagliate, decisioni e votazioni assurde e vergognose, mala politica
2a) il tuo programma, a tratti assurdo, a tratti inquietante, complessivamente inadeguato
3a) la tua classe dirigente, imbarazzante
4a) il tuo modo di comunicare, primitivo e violento il più delle volte.
E non ti voteremo comunque, ma almeno lo faremo per i punti 1a, 2a, 3a e 4a, e non perché non sei antifascista e ti circondi di fascisti.
Il concetto è chiaro o ... vuoi vedere tutto il girato?
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martedì 9 agosto 2022

Nella bolla

Non vivo né sopravvivo, attualmente fluttuo in una bolla.
Da qui vi vedo un po’ opachi; è colpa della bolla?
Il tempo da me non scorre più, né vola come faceva prima: semplicemente è immobile, poiché sempre uguale a se stesso; in realtà scorre ma senza più nemmeno darne l’apparenza disperante, e quindi fregandomi ancora più astutamente.
La bolla è più o meno sferica, quindi non ha un inizio o un’entrata né una fine. Non sai come e quando ci sei finito e non sai quando e se ne uscirai e perché e per finire dove: certe domande non te le poni nemmeno più.
Finché stai dentro la bolla guardi quel che è restato fuori e hai lo sguardo sempre un po’ così, fisso e quasi opaco: sarà sempre per via della bolla? Non ti chiedi i grandi perché della vita, come facevi là fuori dopo un lauto pranzo, butttato su divani abbandonati a telecomandi in mano, questa è un’altra vita (...): qui nemmeno senti più il bisogno di capirle certe cose, tanto tu sei nella bolla e loro sono là fuori.
Non ce l’ho scritto in fronte, che sono in una bolla: solo i più acuti lo capiscono, davvero pochi.

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Il climate change spiegato facile

(La versione ultra semplificata, per fascisti, leghisti, negazionisti e fan dei cazzari del centro, uscirà a breve)

In giro c’è merd@. Ce ne accorgiamo ogni volta che piove: ormai, l’allerta gialla è il minimo sindacale; se piove e dopo sei ancora fra noi, è già un risultato. E quando non piove c’è siccità record e caldo invivibile. La merd@ che è in giro e ogni tanto ci imbratta la testa è quella che per anni hanno buttato nel mondo i vampiri del profitto, e anche tu piccolo imbecille che butti la monnezza nella scarpata o l’olio nel fosso o tieni l’auto acesa dieci minuti per avere il fresco mentre discuti al telefono con la sciaquetta di turno. Adesso è là fuori, tutto quello che butti là fuori non sparisce, ti ritorna sul muso presto o tardi, e a turno ci imbratta, ma tu che hai soldi anche nel kulo puoi certamente difenderti meglio di noi, nelle tu residenze super sicure e condizionate. E ancora quasi nessuno ha capito, i negazionisti negano, fedeli alla loro conclamata insufficienza neuronale, gli ignoranti ignorano, i vampiri ci danno dentro e chi potrebbe intervenire e prendere decisioni importanti è a libro paga di questi ultimi quindi non agisce.
Il climate change ci fregherà perché non è come il Covid, che ci colpisce con un pugno in faccia e ci costringe a reagire e a fronteggiarlo; è una serie di schiaffetti che ci colpiscono settimana dopo settimana, ma poco poco, in silenzio, da decenni, e noi sopportiamo senza fare nulla, gonzi come siamo: ma si accumulano come le gocce in un vaso, fin quando il tutto traboccherà. 


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mercoledì 3 agosto 2022

Senz'anima


 
 
Pensateci.
Vostra figlia o figlio molestata su un bus e e tutti che filmano con lo smart di ultima.
Il prossimo passo sarà che uno dei presenti dirà: scusa puoi metterti di lato che il sedile ti impalla, oppure scusa puoi rifare gli ultimi secondi, da quando la prendi a schiaffi a quando cerchi di toccarla, che mi è venuto male?
Pensateci.
Intervenire è sempre un rischio. E di certo non chiedo che si butti nella mischia chi ha un figlio piccolo con sé o chi ha 90 anni (ma può sempre urlare o fare altro). Ma se interveniamo tutti, sempre, ripeto: tutti e sempre, nessuno oserà più, perché chi assiste è quasi sempre più forte, numericamente, di chi agisce.
Ogni persona è come se fosse noi, e ogni bambino è come se fosse nostro figlio.
La nostra vita non finisce con noi, ci sono anche gli altri, e c'è la natura che ci ospita e ci nutre.
Ricordiamocelo.
 
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giovedì 28 luglio 2022

Quando si dimenticano di te?


Quando si dimenticano di te?
Quando per esempio trovano una o uno, o si fidanzano addirittura. Prima vi vedevate spesso, ti cercava, la cercavi o lo cercavi, adesso non è che ti chiama o ti pensa di meno, non lo fa proprio per niente, per mesi. E’ pacifico, adesso oltre ai suoi impegni normali (che hanno riacquistato valore dato che c’è l’amore) c’è una nuova persona e questa esperienza è totalizzante, specialmente nei primi mesi o anni.

E poi quando si dimenticano di te?
Quando arriva l’estate. Si esce di più, c’è allegria, tante cose da fare, ci sono nuovi giri, nuove facce, oppure c’è solo il desiderio di relax, di staccare da tutto quello che ti ricorda l’inverno, quindi anche la tua faccia. Che, forse, ricercheranno in autunno. Del resto tu eri collegato al freddo, all’acqua, al lavoro, alle scadenze, alla noia: rivederti sarebbe come rovinarsi il divertimento, e poi adesso non servi a niente, sai solo incupire.

E poi quando si dimenticano?
Quando tu non li cerchi per un po’. E quindi capisci che non erano loro a cercarti, ma tu, loro seplicemente ti assecondavano, specialmente quando non avevano altro da fare: le ore in qualche modo vanno riempite e tu non eri il più divertente modo di riempirle ma nemmeno il peggiore, e poi eri gentile e generoso, il che non guasta mai: olia i rapporti, specie dalla parte di chi l’olio non lo mette quasi mai per risparmiare.

E poi quando si dimenticano?
Quando esci da un giro, o perché decidi di fare altro (per esempio smetti palestra e quell’amico che pareva così caro sparisce assieme al canone mensile) o perché ti buttano fuori (per esempio ti licenziano, o ti fanno capire che non è più il caso) e anche chi ti stimava o pareva farlo e adesso pensa che tu abbia ragione tace per amore di pace e puro calcolo e semplicemente ti sacrifica sull’altare della stabilità della sua vita: per non rischiare non solo non ti difende, ma ti cancella pure.

E poi?
Naturalmente quando cadi in disgrazia, hai un problema, fai scelte controcorrente, etc. Qui è ancora più facile allontanarsi. Spesso sembra che lo facciano per rispetto e per non essere colpevoli di invadenza, ma non poche volte è per convenienza e paura.

Alla fine, si nasce soli: nell’utero dobbiamo cavarcela da soli, anche se siamo protetti dalla mamma; quando per la prima volta l’aria sembra quasi spaccare i nsotri polmoni fin lì accartocciati dobbiamo farcela da soli e per lo sforzo e la paura piangiamo, subito consolati: ecco, forse è in quel momento che ci illudiamo che in tutti i momenti difficili o tragici della nostra vita ci sarà sempre qualcuno ad aiutarci o a consolarci, e ci mettiamo anni e anni per capire che non è così.
A volte non lo capiamo per tutta una vita, ma come si nasce soli, è sempre soli che si muore. 


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Va tutto benissimo





La risposta “finché c’è la salute” è intelligente e stupida allo stesso tempo.
Intelligente perché davvero la salute è la prima cosa. Sì, viene prima del denaro (ovvio) e anche dell’amore (non l’avreste detto, eh?), perché se è vero che un malato amato è più fortunato di un malato dimenticato, senza salute nulla vale, neppure l’amore. Se muori, te lo friggi, l’amore. L’amore va al secondo posto. Di un’incollatura, certo, ma è così. Anche perché fra salute e amore io scelgo salute: da sano posso sempre dare amore, anche se non ce l’avrò avendovi rinunciato; da malato/morto non do e non ricevo una fava. Naturalmente non pretendo che tutti voi siate d’accordo: mi spaventerei.

Ma è anche la più stupida perché è come dire che non si è felici (la felicità non esiste, è noto). Cioè, dire che va tutto male ma sto bene quindi va tutto bene è senza senso. E’ ovvio che la salute è la base; ma, assodato che stai bene, se ti va tutto male ti va tutto male e basta.
Altrimenti non ti andrà mai tutto male, se stai bene; mentre, se muori o stai malissimo, ti andrà tutto male. Ma allora la risposta “insomma, ma finché c’è la salute...” che senso ha? Nessuno, è una convenzione, come il ciao o l’accenno al caldo afoso.
E’ come quanto di chiedono “come stai?” O “come va?” e tu dici “bene” o più cautamnete “si tira avanti” anche se va malissimo. Lo fai perché altrimenti l’altro va nel panico: deve chiederti come mai. E tu pure: devi spiegargli un sacco di cose, di cui al lui non frega nulla. Un bel “bene” è una formula convenzionale che fa scivolare l’ingranaggio; è puro olio sociale. Tanto agli altri di te non frega nulla, su. 

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domenica 24 luglio 2022

Solo con un bastone





Ci sono alcune persone che non toccherei con la mano. Restiamo alla politica, altrimenti allarghiamo troppo il campo.

Penso in particolare a quattro figuri. Due furono pure premier, due “solo” ministri. Fanno schifo ai cani. Hanno fatto decine di cose brutte e le hanno dette. Sono CONTRO l’essere umano. E sono moralmente luridi, se non pure corrotti e farabutti. Bugiardi, inaffidabili, cattivi, razzisti, ladri. Complici di assassini. Venduti per quattro lire al potente di turno, o amici dei peggiori bastardi del pianeta. I migliori fra questi sono totalmente inetti, quindi spesso i reati che hanno commesso son poca cosa per via della loro inettitudine, non per via della loro onestà. Che bei soggettini, eh? Voi indovinerete i nomi, sono quattro top player della formazione che ci ha reso e ci rende la vita unammerda. Tuttora in auge, continuano a fare cose brutte, a far danni, o a non fare nulla da decenni in cambio di prebende da migliaia di euro al mese: soldi nostri, che vanno sul conto di queste merdacce dotate di gambe.

Al massimo li toccherei con un bastone, per vedere se son vivi. Perché sono così pallidi e terrei, livorosi e cinici da sembrare, a volte, finti, o zombie.

Pagherei qualcuno per prenderli a schiaffi ma non lo farei io: mi farebbe schifo toccarli. Preferisco toccare una mantide religiosa sporca di catrame quando, dopo essersi fatta cincillare dal maschio, se lo mangia; o un ragno schifoso e poeloso (odio i ragni), o strofinarmi addosso una puzzola che non si laa da anni, o mangiare blatte vive.

Solo a pensare alle loro facce brutte, cattive, deformate, rancorose, bolse, mollicce, inaffidabili, unte, idiote mi sento male, mi vengono i brividi. Hanno espressioni da talpe deficiente, da maiali avidi, da ignoranti conclamati, da farabutti professionisti. A volte tutte queste espressioni insieme.

Che schifo. 

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sabato 23 luglio 2022

Non se ne parla

Quante volte lo avrò detto e quante ancora lo dovrò dire?
1) non è brava; semplicemente ti aspetteresti fosse idiota e invece non lo è; è diverso; ma è intelligenza (limitata) al servizio di cause pessime
2) è fascista, quindi può anche scoprire il vaccino contro la fame e la siccità che resta fascista
3) non la voterò MAI, non voto i fascisti
4) si circonda di fascisti e farabutti, è violenta nei modi e nelle parole; nasconde abissi di violenza verbale sotto un’appareza a volte pacifica (a volte... neppure riesce a fingere, spesso)
5) ha poche idee e pessime; certo, rispetto al Ganassa pare Churchill in gonnella
6) è fascista
7) ho già detto che è fascista?
8- Non me ne frega nulla se è una donna, può essere anche una donna nera omosessuale ebrea curda migrante o avere altre caratteristiche cosiddette di minoranza: è fascista
9) l’Italia è una repubblica fondata su un Patto antifascista, un fascista o uno che non si dichiara e agisce da antifascista non può fare politica, non può gestire la cosa pubblica, non è Italiano
10) Ho già detto che è fascista?
Il problema nemmeno si pone, non la sto neppure ad ascoltare, se non quando mi va di ridere un pochetto.
Chi la vota è fascista o ignorante (due fattispecie che spesso si presentano insieme...).
Chi la vota nemmeno cominci a discutere con me, non discuto coi fascisti, tempo perso, il conto per me si è chiuso nel 1945 (purtroppo non a chiave).
E comunque meglio i pompelmi e i cocomeri. 

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venerdì 15 luglio 2022

Tutti al centro!


Tutti questi leaderini di centro, che hanno tutti lo stesso programma (non si è mai capito quale, però) e che sono arrivati al centro dopo aver tradito o fatto scissioni e voltagabbanismi vari, generalmente con l’unico scopo di far cadere governi su ordine dei poteri forti (funzione piede di porco) o di garantirsi un futuro in politica e l’interezza del lauto stipendio (funzione: adesso che ci sono, ci resto e mi sistemo a vita), e che sono dei mirabili grandi statisti coccolati dalla stampa serva e dai politici corrotti che fino a ieri sputavano loro negli occhi, e che si danno grandi arie e si attribuiscono percentuali a due cifre dimenticando che dopo la prima è facile che ci sia una virgola, fanno comunque tanta tenerezza. Forse solo alleandosi tutti e cinque, o sei, potrebbero sperare di raccattar qualcosa di serio (anche per reazione: non sei fascista, sei benestante quindi odi il Movimento, hai paura della finta sinistra che mangia i finti bambini, normale che ti butti al centro), ma separati sono destinati a vedersela con l’albumina, quanto a percentuali. Ma sbraitano, cianciano, pontificano, giudicano, e ogni giorno sono colonne su colonne nei principali quotidiani tromboni del mainstream e leccaderetani certificati, e ogni sera primeggiano nei talk delle tv serve, dando quindi l’impressione, al cittadino medio, sfinito da una giornata di lavoro o da preoccupazioni economiche mortali, di essere qualcuno e di avere vasti programmi (oltre a quello di riottenere la poltrona da deputato per sé e per due o tre accoliti), anziché dei perfetti caxxari che anche le rispettive mamme hanno perplessità a votare il giorno delle elezioni. 

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giovedì 14 luglio 2022

Finalmente


Detto che le minchiate che sibila l’infido e meschino Microbo filoarabo non interessano a nessuno, SuperSanto “ne ha le palle piene” e, pur avendo i numeri (è bene ribadirlo), decide di darci su: sapesse quanto sono piene le nostre... La notizia della crisi di governo è ottima, essendo questo governo un non-governo, da sempre, un governo nato sulla carta e solo per volontà del Sistema, dato che tiene dentro tutti (anche i fascisti, che fanno opposizione di facciata per raccattar voti ma alla fine votano quel che si deve votare) e quindi, per definizione, non può governare. Infatti non governava: ratificava le decisioni prese da tre-quattro persone eterodirette, col Parlamento regolarmente umiliato e la Repubblica parlamentare presa a schiaffi. Questo governo cade perché SuperSanto si è rotto, non perché Conte ha deciso coerentemente di far mancare i suoi voti, dopo averlo annunciato più volte a aver anche indicato cosa si sarebbe potuto fare per evitare guai: chi sa leggere e capire quel che legge, troverà nella lettera di Conte a SuperSanto i nove punti cruciali, spiegati molto bene: sono le ragioni “nobili” per le quali il Movimento si defila, perché non si può per mesi e mesi essere ignorati e sbertucciati e costretti a firmare decisioni prese da altri e perennemente in contrasto col proprio programma, per giunta essendo il primo partito! Se Conte ha fatto un errore, è stato non mollare alcuni mesi fa. 
Mattarello rimanda SuperSanto alle Camere, dimostrando con evidenza una cosa che già sapevamo: e cioè quel che non aveva fatto con Conte, e che avrebbe evitato la caduta di Conte per via del noto piede di porco comandato dal Sistema (officiante il Capo dello Stato), fa ora: più chiaro di così...
Quanto alle affermazioni di leghisti che si dichiarano responsabili e governisti (ahahaha) o di servi che affermano che non si fa cadere un governo in pandemia, vorrei ricordare che altri hanno fatto cadere governi in momenti davvero critici e per ragioni meschine o inesistenti, mentre Conte non ha fatto cadere nulla e ha agito sulla base di motivazioni solidissime e condivisibili, oltre che lecite.
Buona crisi a tutti. Di un governo che prende decisioni senza coinvolgere il Parlamento se non per il voto di fiducia (chiesta un’infinità di volte) e che ha gestito malissimo il denaro del Pnrr (procacciato da Conte), la vaccinazione e la guerra in Ucraina, e che ha martellato sulla povere gente giorno dopo giorno, davvero non sentirà la mancanza il cittadino onesto e in difficoltà, ma solo chi sta molto bene e non vorrebbe stare meno bene, cioè i soliti parassiti rovina di questo Paese. 

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giovedì 7 luglio 2022

Adesso comincia il fango


Stare al governo ha senso solo se governi.
Se le tue proposte vengono sempre ignorate o addirittura sbertucciate, se le decisioni vegono prese da pochi e il Consiglio dei Ministri non ha il tempo di discuterne ma deve solo approvarle, se il Parlamento è ormai ridotto al rangodi maggiordomo, se di continuo si assumono provvedimenti contrari al tuo programma, se ti ignorano e denigrano di continuo è ovvio che devi uscire dal governo.
Questo non vuol dire far cadere un governo o ricattarlo, quello lo fecero Ganassa e Microbo, che non avevano ragioni valide (al contrario di Conte), nemmeno mezza, ma solo pretesti ridicoli. Inoltre con l’eventuale uscita dei 5s il governo avrebbe i numeri, quindi se cadesse sarebbe l’effetto di una decisione di SuperSanto e non di Conte.
So bene che i giornali e le tv adesso per settimane diranno che Conte è il nuovo Microbo o il nuovo Ganassa (che all’epoca gli stessi media difendevano, però), che è pazzo, che vuole far cadere il governo in pandemia, etc: ma si tratta di bugie belle e buone scritte e dette da servi leccaculo meschini e puzzolenti, da servitori della menzogna, da corrotti o autoschiavi, da infidi scribacchni al soldo dei potenti.
Conte è stato chiaro e cristallino, pubblicando la sua lettere a Draghi. 
Davvero, non ci meritiamo un politico così, è sprecato in Italia.
Paragonato ai puzzoni fra cui si muove (ma anche esaminato in assoluto, non solo per contrasto con la feccia) brilla come una (splendida) anomalia. Da schiacciare. 

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lunedì 27 giugno 2022

Chi si accontenta gode? No, ma evita il peggio


Questa città non ha capito i meriti di chi eredita un vero e proprio macello e, senza esperienza, se la fa in fretta e lavora in silenzio a testa bassa e senza squilli o paillettes mediatiche, senza favorire i soliti e, soprattutto, in piena trasparenza e per il bene comune; oppure l’ha capito e non le sta bene: ipotesi ahimè più probabile...
Devo indignarmi? No, so bene come ragiona l’Italiano medio: non avremmo fra le palle Papi, Ganassa e altri arnesi del genere da decenni, altrimenti. E non avremmo i fascisti ringalluzziti e i microbi voltagabbana e opportunisti da zerovirgola a pontificare ogni giorno su giornali e tv.
Per fortuna anche in questa terra un po’ insipida, un po’ di mezzo, tra Liguria e Toscana, né Toscana né Liguria (anche se molto più Liguria che Toscana, a differenza di Massa che è già un altro mondo), resiste uno zoccolo che, sia pure poco lucido e alquanto miope, messo di fronte al ballottaggio non ha dimenticato quello che è accaduto 80 anni fa, nel mondo e qui, e quali sono comunque i valori di base irrinunciabili, al di là di una politica fatta in trasparenza per la gente e di una fatta in maniera oscura e per poca gente. E che, sia pure avallando una restaurazione penosa e miope, sa cosa ricacciare indietro con forza, anche se non sa molto che cosa scegliere per andare avanti. Nel mare di astenuti e coglioncini d’ordinanza. 
I risultati parziali (55 su 71) dicono questo.
Accontentiamoci... visto l’andazzo (validi e onesti sbertucciati e fascisti e corrotti in auge) è oro che cola anche questo ritorno a un grigio e squallido passato, riverniciato di fretta con una mano di nuovo. 
#Carrara 

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venerdì 24 giugno 2022

Tradimento

*TRADITORE*
—-
Il punto è semplice. Mai voterò Di Maio, dovesse proporre perfino idee migliori del Movimento (ma quando mai? Questa l’ho detta per esigenze didattiche, ma è una minchiata, scusate). Per una ragione: ha sconfessato anni e anni di dichiarazioni nette e precise, facendo l’esatto opposto. In questo è stato pure peggio del Microbo, e far peggio di lui quanto a tradimenti e bugie è un’impresa. E ha sputato sulla sua intera storia politica (il Microbo non l’aveva, una storia politica: lui fingeva di essere di sinistra e faceva cose di destra, Di Maio invece ha sputato su anni e anni di scelte politiche ben precise). Che poi a me quella interessava, la sua politica, non certo la sua faccia, quindi tolta quella per me lui non esiste, è un berlusconiano in erba, un centrista qualunque, un politichetto da zero virgola. Del resto è normale non fidarsi più di uno che fa ‘ste robe e io non voto persone di cui non mi fido, esattamente come non voto fascisti, leghisti, affaristi, forzisti e Papi boys. E’ un bravo politico? Sì, ha doti, è vero, ma questo io lo dicevo anche quando chi adesso lo adora lo definiva bibitaro... Però sono doti al servizio della causa sbagliata, un po’ come Meloni, insomma. No, Ganassa no: doti proprio non ne ha mezza.

De Masi, che spesso la dice giusta e lucida, anche in qesti giorni ha centrato il punto in maniera clamorosa.  Oggi, dice, chiunque può creare un partitino, senza avere neanche l’idea di dove vuole andare a finire. Manca un paradigma, l’idea di società che si vuole costruire. Nascono mille partitini mediocri, tutti uguali, che per forza poi finiscono per litigare su scaramucce quotidiane, non avendo altro di cui discutere. E quindi trionfa l’astesionismo, dice De Masi, sebbene non pochi elettori si accontentino anche di questi partiti mediocri in cui non c’è una leadership fatta di pensiero: ormai si fonda un partito come si fonda un club di amici.

Di Maio se ne va raccontando un bel po’ di palle, sconfessando anni e anni di dichiarazioni (che quindi erano false, o è falso lui oggi), parlando di populismo e scelta politica quando anche i cretini hanno capito che lo fa per garantirsi un futuro in politica e aggirare il vincolo dei due mandati. E se ne va portando con sè un gruppo di persone che al 90% non saranno rielette e si illudono. Non pochi di questi devono ancora parecchi soldi al Movimento, anzi all’Italia: non rispettano da anni gli impegni economici che hanno liberamente assunto col Movimento (che, ricordiamolo, restituisce soldi pubblici come nessuno): quindi sono traditori e morosi. Come ho sempre detto, in genere se ne vanno persone che per un 5s è meglio perdere.

Di Battista parla di ignobile tradimento: parole azzeccate. 
E Di Maio la smetta di sfrangiarci le palle coi discorsi sul Movimento populista che ha tradito i valori: le ragioni del suo tradimento sono così palesi che può convincere solo dei perfetti cretini, con il suo nulla rivestito di niente (vi risparmio le banalità con cui ha presentato “Insieme per il futuro”:  una pena indescrivibile, il vuoto totale). Giuda, voglio dire, le sue colpe se le assunse, non inventò la palla di un nuovo progetto politico. Io non so chi li voterà, qualcuno ci sarà. Del resto, in un Paese in cui stando ai sondaggi il 20% del 50 voterebbe i fascisti, ci sta davvero di tutto.

Continua la scrematura del Movimento di Conte, avanti così. Non vedo altre formazioni cosi’ attente ai valori dell’onestà, della giustizia sociale, dell’ambiente, della cultura. Hanno governato solo due anni, uno dei quali con la zavorra verdognola e l’altro con la palla fiorentina, e ciò nonostante sono riusciti a fare grandi cose e la politica sociale più di sinistra mai vista in Italia. Sonno di meno, ma sono sempre i migliori, i più votabili, e per distacco: un distacco pauroso.

Ciao Di Maio, salutami Kalendagreca, il Microbo, Quello Senza Quid, il Tricheco e tutti gli altri leaderetti di centro che hanno più peli nel naso che elettori e che hanno fatto scissioni o scissioncine sempre sull’onda di “alti valori ideali” muahahahahahahaha. 

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venerdì 10 giugno 2022

Un tranquillo giorno in campagna




Oggi un vicino aggressivo e berciante, autore di decenni di piccole ma variegate angherie e di non occasionali violazione delle norme vigenti, si è materializzato davanti casa e, infrangendo d’improvviso la tranquilla pace postprandiale di un sereno venerdì di campagna, dopo aver suonato due volte in maniera prolungata e villana il campanello, senza attendere risposta nemmeno per un secondo, ha cominciato, impallato dalla fila di fitte siepi sempreverdi che cercano invano di separarci dal brutto e cattivo mondo di fuori, un breve ma intenso show (il solito, il suo cavallo di battaglia, che ha già conosciuto diverse repliche in questi decenni, tutte baciate dal più scioccante degli insuccessi) e così facendo ha traumatizzato con le sue urla belluine gli uccellini, le talpe, le lucertole e perfino i cavalli del vicino maneggio, a casa dei miei e mia, più a sud. Blaterava di auto e trattori, di legge e di altre cose che non ho colto con esattezza non essendo particolarmente ferrato in traduzioni dallo sguaiatese all’italiano (alle medie ho fatto francese), e poi a distanza, per giunta. Il tutto è durato meno di un minuto, smentendo in questo modo il famoso detto secondo cui un bel gioco dura poco, ché qui di bello vi era davvero pochissimo, e di salvabile nulla. Intendiamoci, nulla di nuovo sotto il sole, essendo il protagonista di cotanto spettacolo un fedele abbonato alla mancanza di rispetto, alla totale assenza di garbo e alle classiche piazzate tipo vajassa partenoepa.



Il tutto mi ha inquietato un po’, ma soprattutto mi ha riportato alla mente alcuni episodi del passato: un effetto amarcord non atteso e del tutto straniante, che non mi ha rovinato comunque la digestione, essendo consistito il mio pranzo di oggi solo di una mozzarellina e di un tocco di pane, inaffiati da due bicchierozzi di acqua fresca. Un cielo sereno, un caldo senz’afa, un pasto frugale e un breve spettacolino live e gratuito all’aperto al termine del pranzo: cosa chiedere di più dalla vita? 

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giovedì 2 giugno 2022

Civiltà sepolte




Civiltà sepolte. 
Da sempre sono un grande mistero. Uno dei più grandi, secondo anche a quello degli oggetti volanti non identificati. La scienza da secoli si interroga su quesiti che fanno tremare i polsi, l’archeologia non sa che pesci prendere (anche perché l’archeologia non si occupa di pesca).

Civiltà sepolte.
Intanto: chi le ha sepolte? E poi, perché diavolo qualcuno le ha sepolte? Hobby? Vendetta? Complotto? Mutui non pagati? Voglia di darsi da fare in qualche modo? 
E quando le hanno sepolte? Tutte insieme? Sempre di febbraio? A caso? In un colpo solo, taaaaac! Oppure a più riprese, le cosiddette sepolture di civiltà a rate?
E queste civiltà, non hanno reagito? Si sono fatte sepol... sepulge... ehm, seppellire senza dire nulla? Come è possibile? Un mistero, appunto. O si sono sepolte da solo? Suicidio? Errore fatale?

Civiltà sepolte. Maya, Aztechi, Egizi, Canziani: tutti esempi che infittiscono il mistero. Come dite? I Canziani non esistono? E che ne sapete? Potrebbero essere sempre sepolti da qualche pare, magari nessuno li ha scoperti ancora.
Comunque è vero, i Canziani li ho inventati io, pensavo ai mitici Pooh.
Civiltà sepolte inventate da me: un secondo mistero, ancora più difficile da sbrogliare!

Civiltà sepolte. E chi le ha scoperte? Chi ha disseppellito queste civiltà ormai sepolte da secoli che non davano fastidio a nessuno? Chi si è permesso e perché? E poi: aveva i permessi per scavare? Licenze in regola, lavoratori a libro paga, tasse pagate? Aveva messo le protezioni di gomma agli spuntoni dei tralicci e le luci lampeggianti notturne con batterie a lunga durata? Queste civiltà ormai si erano rassegnate e qualcuno le ha disturbate, adesso chi le risarcisce?

Civiltà sepolte: è giusto disseppeller... ehm, tirarle fuori? Eticamente è un’azione di cui andar fieri? O è come intralciare il corso della storia? Perché chi scava non si fa gli affari propri e se trova qualcosa sta zitto e cambia zona? Mistero fittissimo.

Civiltà sepolte e disseppellitori di civiltà sepolte: seguiteci per emozionanti puntate. Quando la Natura pone domande angoscianti, noi ci giriamo dall’altra parte, angosciati. 


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AAA Riempio cantine





Sì, avete capito bene. Questo è il mio lavoro. Ho un’ape e riempio cantine. Chiamatemi se avete bisogno. Segnalatemi agli amici che potrebbero averne bisogno.
Come, ho sbagliato? Dovevo scrivere “svuoto cantine”? No, io riempio cantine.
E’ un ramo innovativo, ma in grande espansione. Siamo in pochi per ora e ci sono grandi possibilità. 
Se avete cantine mezze vuote e non volete far brutte figure con gli amici, se siete così poveri che non avete nemmeno le cianfrusaglie da stipare in cantina, se vi siete stufati di sentirvi dire “chissà quante cose hai in cantina eh! Sarai come me, che tengo tutto perché non si sa mai...” mentre invece voi non avete quasi nulla e siete terrorizzati all’idea che un amico possa chiedervi di dare un’occhiata, chiamatemi.
Io riempio cantine. Di cosa, direte. Ma di vecchie cose, materassi usati, libri polverosi, pentole scrostate, taniche unte e bisunte, gomme per innaffiare mezze marce e arrotolate alla bell’e meglio, bici arrugginite, scatoloni di vestiti diventati corti o stretti, improbabili bottiglie di vino o barattoli di conserve, giochi di bimbi quasi del tutto distrutti. Metto anche le ragnatele e annerisco un po’ i muri. Libero due o tre topi e impuzzolentisco l’ambiente.
Riempo cantine. Telefonate fiduciosi! Sappiamo fare bene il nostro lavoro, rimarrete soddisfatti.
Finalmente anche voi potrete dire: “eh, non ho più spazio, ho la cantina stracolma, non mi dire niente! Vuoi vedere?”
Prezzi modici.
Telefonte anche ore pranzo, tanto qui chi magna???
Chiedere di Gepi. Se risponde mia suocera, buttar giù e riprovare dopo due ore.

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sabato 28 maggio 2022

La regola

Alla fine chi pensa sempre a sé e si comporta male avrà il destino migliore. E anche l’avesse uguale a quello di chi ha rispettato le persone e le regole, o anche solo un filo peggiore, questo fatto non sarebbe già di per se stesso la prova di un esito premiale per chi opera per il male?
Illudetevi pure con la relgione o il karma, e con quei pochi casi in cui il cattivo paga il conto e il buono ottiene il dovuto: sono eccezioni rarissime, che brillano parecchio e quindi oscurano la regola, che è quella che ho detto. 

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sabato 21 maggio 2022

Tifo: istruzioni per l’uso


L’orgoglio ce l’abbiamo pure noi, tranquilli. Ehehehe.
Rappresentiamo Genova e la Liguria in Italia e nel mondo come altri, più di altri. Siamo del ‘46 ma abbiamo antenati nobili a cavallo dei due secoli.
Siamo una tifoseria appassionata, serena e pacifica quanto innamorata.
Abbiamo un passato di gioiosa sofferenza e un decennio abbondante di pazzesca beatitudine: ricordi freschi...
L’happening gioioso è un nostro marchio, poi c’è chi scopiazza.
Siamo figli di Mantovani, il miglior presidente della storia dell’umanità e alla sua scuola ci siamo formati.
Non serve retrocedere per essere felici, noi lo siamo sempre, davvero, anche senza stappare la bottiglia se si va in B...
Noi siamo felici di esistere e, parlando dell’attualità, di aver conquistato la permanenza in massima serie: un grande risutato, sofferto e goduto.
Un tifoso non “festeggia” una sconfitta: al massimo celebra la sue fede, ma quello sempre, non necessariamente la sera della débacle: altrimenti è ostentazione forzata, più che altro, malcelato desiderio di rivalsa, isteria da retrocessione, invidia dell’altrui vittoria e dell’altrui gioia. Un tifoso festeggia se vince, e vive con sobrietà la sconfitta, senza drammi, sempre innamorato, ma triste il giusto per aver perso.
Stendo poi un velo pietoso sui soliti discorsi della genovesità, degli scudetti, etc: è roba trita e inconsistente, che impallidisce di fronte a quello che possiamo mettere noi sul tavolo ma che fa poca figura anche in assoluto. Più che orgoglio, se devo dire, è immaturità: incapacità di capire che la B la meriti, da tre anni almeno.
Ovviamente non perde la fede per una sconfitta, ma questo è normale, normalissimo! se sei tifoso: invece a Genova oggi vogliono farci credere che è un fatto eccezionale: sono davvero curiosi, da studiare per bene.
In certi casi ci vuole amore ma anche compostezza, è un mix difficile lo so, lo sto vedendo proprio in queste ore quanto è difficile...
#UnioneCalcioSampierdareneseAndreaDoria 

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mercoledì 18 maggio 2022

Se possibile, mi asterrei...

Quando siamo retrocessi (ultima volta 2011, e lasciamo stare il come...) abbiamo offerto spettacoli di tifo esemplari e incredibili, come è nel nostro dna: passione, compostezza, correttezza (non parliamo di Wembley e del ritorno da sconfitti: abbiamo ancora la lettera di congratulazioni della polizia britannica). Anche lunedì siamo stati protagonisti di una festa clamorosa per la salvezza raggiunta. Non abbiamo bisogno di dimostrare ogni due mesi l'attaccamento della nostra tifoseria a questi quattro magici colori, la nostra storia lo dimostra ampiamente. Non soffriamo di complessi di inferiorità regionale o cittadino, non tanto perché non è nel nostro stile (abbiamo da almeno quarant'anni prospettive più ampie di quelle dell'orticello di casa) ma semplicemente perché da quando esistiamo nessuno in Liguria ha fatto meglio di noi, e di gran lunga, sicché il problema non si pone. E, con tutto il rispetto, preferisco non doverlo dimostrare, questo incredibile attaccamento, in occasione di retrocessioni. So farlo, ma se possibile mi asterrei... ehehehe. #Samp #ChiVuolIntendereIntenda

 

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domenica 8 maggio 2022

Ultimissime dal favoloso mondo di qs


Sono irritato con i novax (d’ora in poi per brevità “qs”, cioè quegli scemi).
Un anno fa mi avevano detto che, in quanto deciso a vaccinarmi, avrei avuto problemi di salute non banali all’incirca dieci anni dopo. La cosa mi aveva turbato il giusto, voglio dire: dieci anni sono tanti, e io non faccio mai programmi oltre il mezzodì del giorno successivo. Insomma, dieci anni dopo circa avrei avuto grandi problemi di salute, per esempio tumori, o sarei morto e via.
Avevo chiesto, per amore di precisione, da quale data decorresse il termine decennale: dal giorno della prima dose? Da quello dell’ultima? Da una scelta a caso, tirando coi dadi, e compresa fra il momento in cui uno di qs aveva sparato questa immane vaccata e il momento in cui avevo perso tempo a leggerla? Nessuno di qs mi aveva chiarito il dubbio. Qualcuno addirittura parlava di dieci anni massimo, il che già era un tradimento dei patti; avere almeno 10 anni senza covid e senza deliri di qs in cambio di una morte un po’ anticipata poteva tutto sommato rappresentare un’opzione non scevra di vantaggi.
Adesso da settimane leggo di gente appartenente a qs che parla di 2-3 anni, massimo 5. In pratica ci trattano da cadaveri che camminano. Vorrei sapere in base a cosa vi è stato questo forte ridimensionamento, anche perché 2-3 anni cominciano a essere un po’ pochi, se putacaso si decidesse di farli partire dalla mia gloriosa prima dose, e io ho cose da sistemare e roba da nascondere BENE prima di crepare.
Un saluto a qs. 


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