Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

martedì 23 maggio 2023

Una inevitabile presa d’atto




Dopo i quarant’anni, e ancor meglio dopo i cinquanta, quando già vedi la fine  del percorso e senti il fiato della morte sul collo (io l’ho sempre sentito, almeno da quando di anni ne contavo una dozzina; parlo per gli altri), ho cominciato ad avere, pian piano, alcune risposte definitive su alcuni temi rilevanti dell’esistenza umana; e devo dire che non poche volte queste risposte hanno confermato i dubbi che avevo da giovinetto. Magra soddisfazione, dato che si tratta in genere di conclusioni negative.

Il matrimonio, tardivo, e sbagliato (ma non fraintendete, il matrimonio è sempre un errore, perché è frutto di superbia: voler dare una forma e una durata a una sostanza che non ne ha e non può averne), ha aperto una nuova fase della mia esistenza, senza che si chiudesse del tutto la precedente (si chiuderà con la morte della madre, avendo il padre già per tempo provveduto in solitaria) e in un certo senso ha completato il meschino cerchio delle esperienze di base che un essere umano standard può avere: hanno così cominciato a piovere alcune sentenze che sono macigni e di cui io saprò far tesoro, anche se non mi servirà a niente (ma è attitudine).

In conseguenza di una di queste sentenze, decisi due o tre anni fa di non imbastire più nuovi rapporti umani “preferiti”, ma solo roba da mettere in rubrica in ordine alfabetico: quindi nessuna nuova amicizia, nessun nuovo amore, al massimo solo vaghe conoscenze, cordiali ostilità, pure relazioni sessuali se del caso (il sesso, del resto, è tante cose, e anche bisogno fisiologico). Più che una mia decisione, fu l’inevitabile e non più rinviabile presa d’atto di una verità: nei campi gloriosi dell’amicizia e dell’amore ho già dato e ricevuto (si fa per dire), il discorso è esaurito; ho visto dove si va a finire, averlo solo saputo prima... L’amore è come la religione, un’illusione che aiuta molti ad alzarsi dal letto la mattina, ma costa di più; e l’amicizia è ancora più rara dell’amore, che già è merce introvabile (sono a un passo dal postularne la non esistenza, al pari della felicità, che già piazzai con soddisfazione tra le cose non esistenti decine di anni fa). Questo non mi impedisce di avere ossessioni e manie, financo di vagheggiare avventure erotiche impossibili o amori fiabeschi, ma la differenza è che adesso so cosa sono e le cavalco per quello che sono, consapevolmente: in qualche modo devo pur ammazzarlo il tempo che resta prima che colei che tutto decide ammazzi me.

Alcuni la chiamano saggezza, in realtà è solo la capacità di saper decifrare alcune verità che cinque decenni ti hanno confezionato a dovere: prenderne amaramente atto è un merito, certo, ma non così grande come potrebbe apparire se continuiamo a definirlo in maniera roboante saggezza. 
D’ora in poi sarà questo l’andazzo. Io, a differenza di altri, l’ho capito e lo dico, non faccio finta di nulla inseguendo le liceali e frequentando palestre, centri salute e studi di sbiancamento anale: mi arrendo alla vita e vegeto, adeguandomi di fatto alla sua inutilità e superficialità, spalmando il mio corrosivo e autocorrosivo cinismo su tutto e su tutti: se l’allievo non supererà il maestro sarà solo per una questione di tempo, considerato il fiato sul collo di cui all’inizio. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


Nessun commento: