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mercoledì 31 marzo 2021

Il Far West non conviene a nessuno

Massima solidarietà, sento e leggo, a chi il 6 aprile riaprirà il suo locale violando un DL.
Non mi dilungo sul fatto che i ristoratori e i baristi hanno torto ma anche qualche ragione (piccola) e sul fatto che le misure restrittive degli ultimi mesi (diciamo terza ondata, quindi Conte II ai saluti e Draghi nascente) sono mal pensate.
Osservo questo. Se io rubo un’auto perché la mia è sotto sequestro da troppo tempo (che sia troppo lo valuto io, ovvio), faccio bene? Merito solidarietà? Se affermo la mia libertà di individuo e giro fra la folla a muso nudo, faccio bene? Se scavallo di regione a Pasqua, mi faranno una statua? Se per ripicca incollo la serratura della multinazionale che mi ha licenziato tre mesi fa sono un eroe? Se non trovo lavoro e non ho di che sfamare i miei figli e rapino le vecchiette fuori dalle Poste (senza usare violenza e solo quelle vestite meglio e ingioiellate, quindi non alla canna del gas come me) sono un disperato che va capito? Se tolgo qualche milione al commercialista del quarto piano per sfamare le centinaia di persone in fila per ore ai centri Caritas, sono Robin Hood o un volgare ladro?
Basta mettersi d’accordo.
Anch’io violerei qualche legge (es: razziali). 
Però se cominciamo a dire che se una legge per me non va bene posso ignorarla, qui tutto diventa far west.
 
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Credo ai credibili



La credibilià si costruisce giorno dopo giorno.
Non puoi riportarmi una notizia dicendo che l’hai letta su determinati giornali o l’hai sentita su determinati tg che raccontano palle a manetta e che moltissime volte hanno dato prova di nascondere o taroccare le notizie, oltre in molti casi a dipendere in maniera evidente da personaggi indegni o da centri di potere nemmeno tanto occulti.
Sarebbe come dire: “hai sentito che la Pinuccia se la fa col garzone del latte e anche col pastore della montagna? Me lo ha detto Gigi.” E poi Gigi è il ballista del paese.
Se invece Marta, la postina, mia amica, nota per la sua correttezza e riservatezza, mi dicesse: “pare che la Pinuccia si sia innamorata di Carletto, quello del latte, ma non dirlo in giro, non è poi così certo e non sta bene, e poi la Pinuccia è una che si infiamma facile”, io le crederei, perché è persona sincera e misurata.
Non è una questione politica o di una fazione contro l’altra.
E’ diverso.
Se Piero Angela mi dice una cosa sui vaccini, io gli credo ciecamente. Poi verifico, ma per abitudine mia.
Se me la dice Ganassa, parto dal presupposto che sia una emerita e sesquipedale cazzata, poi verifico per scrupolo perché una chance la si dà a tutti, anche ai recidivi. 
Non è fare discriminazioni. E’ fare distinzioni. Fra un ballista e un serio uomo di scienza. Fra un cazzaro e una persona seria. Fra uno che apre la bocca per arieggiare il locale e uno che quando parla ha prima collegato la bocca al cervello. E’ distinguere: un martello non è un pomodoro.
Quindi se una notizia me la riporta il Fatto, o il Manifesto, o Gabanelli, o Ranucci, o Lerner, o Biagi (pace all’anima sua), o Barbacetto, o Ranieri, o Iovene, o Iacona, o Woodward, o Chomski io tendenzialmente ci credo, pur verificando: perché si tratta di fonti credibili, che di rado sbagliano e mai ho beccato a mentire apposta. Se leggo certe cose su noti giornali buoni per il cesso (in caso di blocco del canale di Suez e conseguente carenza di carta igienica) o le sento da tg servi, per prima cosa dubito fortemente, pur verificando per scrupolo (a volte anche un bugiardo o un venduto può dirla giusta, per distrazione o perché in quel caso gli conviene).
Se Il Microbo o il Ganassa o un fascista affermano una cosa, io dubito a palla. Se la afferma Sanders, Bersani o Conte ci credo. Perchè i primi hanno mentito o sparato assurdità decine di volte, i secondi mai (e se a volte hanno sbagliato, si sono subito scusati).
Alla fine, non è difficile da capire.
Anche voi date retta all’edicolante affidabile che vi avvisa su un giro poco chiaro al terzo piano del palazzo di fronte (dove sta quella biondina...) e catalogate subito come boiata l’affermazione del noto cazzaro del paese su un presunto complotto galattico su covid e vaccini.
Perché stupirsi? E soprattutto perché, pur non dimenticando mai di verificare per conto mio (anche con Travaglio, per dire), perché dovrei credere a bugiardi e traditori e dubitare di seri e sinceri?
Img: FQ 

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lunedì 29 marzo 2021

Adesso che per la morte è tutto pronto


Io scrivo. Morirò di fame d’ossigeno e mentre morirò ti chiederò un foglio per scriverti una cosa.
Il mio necrologio è già pronto: per una volta che finirò sul giornale e sui muri della città, vorrei che si dicessero di me cose all’altezza (per esempio, che ero modesto).
Anche il mio epitaffio è pronto da anni: affidarlo a una penna terza sarebbe stato un affronto.
Adesso che per la morte è tutto pronto, posso continuare a far finta di ignorarla. 

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Ma dai! Che bello!!!


Se vai a un cocktail e ti presenti come scrittore, ti dicono subito: “Ma dai!... Che bello!!! (Chissà perché, cosa ci sarà mai di bello nell’inchiostrare fogli che nessuno apprezza e mangiare toast pranzo e patate a cena senza potersi permettere nemmeno un ristorante al mese? Boh). E cosa hai pubblicatollo, eh?” [Quella fava di tuo padre]

Se ti chiedono cosa fai nella vita e tu dici sono umorista (o comico), subito partono dei gridolini ormonali stile adolescente femmina infoiata al concerto dei Duran e ti chiedono: “allora raccontaci qualcosa, dai, prendi il micorofono” [facce ride]. Stessa cosa, amplificata per cento, se dici che fai il cantante. Ma scusa, perché? Se avessi detto che facevo il ferramenta,mi avresti chiesto di duplicare una chiave? Se fossi un pulitore di fosse bioogiche, mi imploreresti di farti vedere un po’ di merda? E se avessi detto che faccio il pornoattore, ti saresti calata la gonna e appoggiata sul tavolo a 90?

Se rispondi “vedo gente, faccio cose” fai una bella figura, tipo l’intellettuale morettiano che non considera produttivo tediare una platea per lo più ignorante spiegando in cosa consiste la sua importante attività cerebrale.

Se rispondi “in questo momento niente, sto cercando, sai che...” dopo due secondi ti rimangono solo.

L’importante è dunque vantare professioni misteriose dal nome preferibilmente straniero (sales manager è meglio di responsabile del reparto vendite, riorganizzatore delle risorse umane è meglio di figlio di puttana che licenzia gli esuberi), e fare sempre il vago e superiore: puoi rischiare di passare per quello che non sa cosa dire, ma il più delle volte passi per quello che ne avrebbe anche troppe da raccontare.

E ricorda: l’impoirtanza del tuo lavoro è direttamente proporzionale al numero di riunioni (ops: briefing) che fai ogni mese. 

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martedì 23 marzo 2021

Bestia e pure maleducato



Mentre dormivo un tale in Colorado ha deciso di uccidere dieci persone in un supermercato. Continuate pure a vendere armi come fossero noccioline, su...

"Non ha detto una parola: è entrato e ha sparato" questo non è carino e dimostra che il
Killer di merda è anche un gran maleducato e non sa stare in società.

"Ho rischiato di morire per una soda e un pacchetto di patatine" ha detto singhiozzando (la soda lo fa) un ragazzo. Così la prossima volta impari e quando vai al supermercato ci vai per un motivo serio, cioè almeno una bottiglia di whisky.

"La comunità stia tranquilla: abbiamo arrestato il colpevole, non c'è più pericolo"
Che vuoi che sia, tutto ok.
10 bare. Ottimo lavoro, capo. 

Del resto gli Stati Uniti sono abituatissimi a questo genere di cose; pochi giorni fa ad Atlanta un ventunenne aveva deciso che era giunto il momento di far fuori otto persone e di queste sette erano donne, e di queste sette donne sei erano asiatiche, e per farlo aveva girato ben tre centri benessere: evidentemente i centri benessere in questo periodo sono poco frequentati.

Se pensate anche ai casi di Columbine e del cinema in cui stavano proiettando il film di Joker capirete che il Colorado sembra esercitare una particolare attrattiva su queste teste di cazzo armate, radoneuroniche e spesso di destra (scusate le ripetizioni).

Se trovate la mia ironia fuori luogo, pensate piuttosto a quanto è fuori luogo continuare a vendere armi a tutti coloro che si presentano al banco e possono permettersi il prezzo di acquisto in un Paese in cui in ogni momento un merdone sbrocca e ammazza una decina di persone, senza nemmeno salutare.


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sabato 20 marzo 2021

Altri cieli

Io capisco che chi vive e Genova (io da un po’ di anni sono in esilio) soffre gli sfottò a scuola, in ufficio, nei bar (o soffrirebbe se non potesse farne).
Ma a me, da tifoso doriano scuola Mantovani, non mi frega una beata mazza se i rivali cittadini, una volta ogni quindici anni, arrivano davanti in classifica. Non può essere questo il mio obiettivo e non lo è, sorry. Sarà perché abbiamo respirato per più di un decennio un’aria diversa, sarà perché comunque con Mantovani la porta dei sogni non era chiusa a chiave, ma è così.
In un solo caso voglio arrivare davanti al Genoa: se anche il Genoa è in finale, o se il Genoa è secondo in serie A.
Il nostro obiettivo, oltre che divertirci, divertire, rispettare regole, avversari e arbitri, è giocare, onorando i nostri colori e la nostra terra, e poi cercare di vincere. Il nostro cielo è quello di Genova, ma Genova è la rampa di lancio, non l’acquario che ci imprigiona.
Spero di essere stato chiaro. 

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venerdì 19 marzo 2021

Pretese impossibili


Certo che a volte fate tenerezza.
Da persone che evadono le tasse appena possono e ammirano chi lo fa, gettano le cartacce per strada, non rimuovono la cacca dei loro cani dai marciapiede, guidano come criminali e parcheggiano come maiali cerebrolesi, si accoltellano per uno sguardo a una donna o per un fuorigioco, votano perfetti e inutili buffoni, spesso anche delinquenti, da decenni, leggono giornali screditati e guardano talk e tg servili, idolatrano influencer, cuochi star, cantantucoli e protagoniosti di reality, credono ai bufalari e disprezzano la scienza, discriminano neri e omosessuali, donne e migranti, ebrei e stranieri, si bevono le più assurde fake news e hanno la memoria storica di una farfalla, ebbene voi da queste persone pretendereste il rispetto della distanza fisica, la mascherina a coprire naso e bocca e il comportamento responsabile?
E quando chiederemo a un gatto di risolvere un’equazione?
Forse prima di scrivere certe cose sarebbe bene che metteste qualcosa sotto i denti, i cali glicemici offuscano i migliori neuroni. 

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domenica 14 marzo 2021

Gli effetti collaterali della vita


(Non voglio più vivere)

Ero sulla LUNA.
Un essere strano, dal becco lungo, mi ha chiesto: vuoi nascere? 
Ho detto: ci penso, lasciami 48 ore (voglio dire, le ha chieste anche Letta per decidere se buttarsi nella tana delle serpi nota come Pd, lasciale pure a me per decidere se nascere, no?).
Mi sono un po’ documentato (sulla Luna abbiamo la Fibra, quella vera, non la fibra che fa cagare come quella italiana -del resto, la “fibra” si assume per quello, no? Nomen Omen).
E ho trovato notizie preoccupanti.
Ho letto che al mondo nel 2015 sono morte 56 MILIONI di persone. Praticamente in un anno è sparita un’ITALIA. E mi sono preso paura. Che roba è, questa cosidetta “vita”, che ogni anno vede 140 milioni di persone decidere di assumerla (i “nati”), cioè di fare la scelta che sto valutando io, ma ben 56 milioni di persone morire!?? Mi pare pericolosa, una roba che ha effetti collaterali così grandi: 56 milioni!
E che cosa è, questa “vita” tanto pubblicizzata, se ogni anno, su quella sfera deforme e colorata che vedo molto bene da quassù, ben 800.000 persone decidono di uccidersi volontariamente? E ogni giorno 860 donne muoiono di parto?
Ho deciso, la Vita non fa per me. E’ troppo rischiosa.
VIta e vaccini hanno troppi effetti collaterali.
—- 

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sabato 13 marzo 2021

Elogio del Premier (il precedente, però)


E’ cambiato quel che non si vede, ma che conta più di tutto il resto...
——

Potrei dire: sta facendo le stesse cose di Conte, presentandole in maniera peggiore.
E potrei anche dire: non illustra le sue decisioni, non si fa fare domande dai giornalisti; non si sporca le mani, non ci mette la faccia.
Potrei pure aggiungere: non comunica coi ministri, decide tutto lui, sostituisce ruoli apicali senza prima consultarsi coi ministri che lo vengono a sapere dall’Ansa.
E infine chiosare: dopo un mese i ristori non si vedono e come vaccini siamo più o meno dove eravamo. In più, abbiamo infinite restrizioni in più.

Ma preferisco dire un’altra cosa, che nessuno nota ma che è quella più grave.
Parla di rado e sta sempre sul vago e sull’ovvio. Non comunica. Non interagisce. Non spiega perché assume certe decisioni, perché licenzia certe persone e ne prende altre, perché si affida a consulenti esterni.
Fa cose che prima avrebbero provocato indignazioni e rivolte e lo fa anche perché sa di avere dalla sua il silenzo ovattato e bavoso dei media.
E, lasciatemelo dire, quando parla non “trasmette”.
Dire parole non è la stessa cosa di comunicare, di entrare in contatto.
Poca empatia, poca connessione col popolo. Sono parole, ben dette certo, ma se ne avverte la freddezza, o comunque si sente la mancanza di un trasporto emotivo che, unito a un comportamento più trasparente e collegiale, prima ci faceva sentire più seguiti e più uniti e ci portava ad accettare anche decisioni scomode.
Ecco perché adesso, oltre che sfiniti dopo 12 mesi, ci sentiamo anche più persi, più soli, più in balia degli eventi. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

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domenica 7 marzo 2021

Una parola, un modo di dire


Stasera sulla mia pagina comincia una nuova RUBRICA. Si chiamerà “Una parola, un modo di dire”. Sarà una delle migliori rubriche mai pensate e viste su un social.
(Applausi)

Sì, lo so, è una bella idea: grazie per i complimenti, grazie davvero (no, non accetto offerte sessuali, anche se per quella biondina che vedo in terza fila e che si sta agitando parecchio potrei derogare a questo mio debolissimo principio), vi ringrazio per gli incitamenti, gli urletti e la standing ovation però adesso state un po’ zitti perché devo parlare io.

Questa fantastica rubrica avrà cadenza giornaliera, anzi no: settimanale, anzi... Insomma, ci sarà quando mi va, questa rubrica. Ok? Tre volte al giorno, se mi garba, o due all’anno: sono cazzi miei, ok??? Voi cosa c’entrate? Da quando decidete con quale frequenza io devo tenere una rubrica? State al vostro posto, ottusi!

Qual è lo scopo di questa rubrica, oltre a quello di mettere in mostra le mie preclare e indubbie doti?
Questo: ogni volta spiegherò a voi ignorantoni l’origine di una parola, di un modo di dire, il suo significato, già sapendo che metà di voi non ci capiranno nulla e l’altra metà solo qualcosa e a tratti: duro è il mestiere del divulgatore di sapere, del resto qualcuno lo deve pur fare.

Quali parole? Per esempio “noumeno”, o “effervescenza naturale” o “catarsi”, a mia scelta insindacabile. Oppure espressioni tipiche e curiose come “me ne batto il belino” , “ambarabà ciccì coccò” o “te e tu sorella”.

Magari lo farò copiando da Wikipedia o dalla Treccani (ma senza citarli) per farmi bello, oppure inventando cose false senza il minimo scrupolo, e usando paroloni tipo “ontologico”, “apologia”, “palingenesi” o espressioni tipo “ca va sans dire” per farvi vedere che io ho studiato e vi sono inevitabilmente superiore, cari i miei ottenebrati.

Cercherò di fare il brillante, cosa che del resto mi riesce benissimo per talento naturale, e lo farò, naturalmente, solo per smerdarvi e farvi capire quanto siete meno spiritosi di me, quanto io sia deliziosamente cinico, affascinante e divertente e voi invece piatti e monotoni, quanto io sia acuto e voi ottusi.

Non mi aspetto nessun like né condivisioni, perché tanto non me li mettete mai (siete invidiosi e un po’ bastardi) e perché vi darà fastidio essere trattati da ignorantoni da uno che invece le cose le sa perché le ha studiate ed essendo molto intelligente (e bello e sexy) le ha capite e avendo una buona memoria le ricorda e sapendo scrivere bene ve le saprà spiegare magnificamente, usando le “h” quando necessario e mettendo le virgole al posto giusto.

Anche la foto che adorna questo mio imperdibile post è stata scelta con cura, avendo ben presente le vostre ridotte facoltà intellettive e la vostra irresistibile tendenza ad interessarvi solo o preferibilmente ad immagini che contengano un qualsivoglia richiamo sessuale (che per gli uomini si manifesterà nella forma presumibile di “guarda tu questo gran pezzo di ...” e per le donne in quella riconducibile a  “guarda te questa grandissima tr***, ora clicco per vedere cosa diavolo ha più di me”)

Grazie per l’attenzione, adesso potete leggere la parola di stasera (“innamoramento”) e poi tornare a leggere Topolino o a navigare su Youporn.
——-

INNAMORAMENTO

Con “innamoramento” si intende una delle malattie più gravi che possa colpire un essere umano, al pari del tetano e della lebbra, che però io personalmente ho sempre preferito.
Non è ancora considerata come una vera e propria malattia dagli organismi scientifici internazionali e questo rende ancor più complicato affrontarla e mitigarla.
E’ responsabile di almeno il 60% dei disastri individuali e collettivi, dei mal di testa, degli scazzi e dei tentativi di suicidio, nonché di guerre, carestie, pandemie, sconfitte ai supplementari e senatori fiorentini. Inoltre spiega efficamente anche due terzi dello share medio giornaliero di rete4 e molti errori di ortografia o scelte elettorali folli.
Al momento non ci sono cure valide conosciute per l’innamoramento, che mediamente colpisce un uomo una o due volte nella vita, e una donna una o due volte ogni semestre. Per fortuna è una patologia ben conosciuta dagli specialisti ed è temporanea e reversibile; in più, dopo ogni episodio infettivo, tende a fare sempre meno danni, un po’ come se si sviluppassero degli anticorpi in grado di aiutare sebbene non di rendere del tutto immuni.
E’ un virus che accompagna la specie umana fin dal suo sorgere e che presumibilmente non riusciremo mai a debellare del tutto, e questo anche a causa della resistenza delle donne e dei fiorai e dei venditori di cioccolatini e gioielli.
Si appalesa sotto forma di sintomi vari e spesso molto diversi fra loro, come una ridotta facoltà di giudizio, una totale assenza di spirito critico, un tipico sguardo di chi è perso nelle nuvole, e poi sospetta demenza, clamorosi sbalzi di umore, inaffidabilità totale, insonnia, scambi di persona, amnesia, tendenza a poetare, frequenti sospiri, strage di margherite, lunghe telefonate, cene costosissime, interminabili sessioni in sala da bagno, cura manicale dei dettagli, irritabilità, allucinazioni, disturbi motori, occhi lucidi, giovanardi.
Durante la fase acuta, si sconsiglia qualsiasi approccio terapeutico. Solo una volta passato l’apice del disagio, sarà possibile intervenire con apposita cura farmacologica unita a adeguato supporto psicologico al fine di indirizzare il paziente, già duramente provato, sulla via della guarigione (fine della storia) o di assisterlo durante l’incancrenimento del malanno (fidanzamento) che però, come detto, è destinato, presto o tardi, ad attenuarsi naturalmente sino alla crisi successiva, secondo onde sinusoidali via via meno accentuate di cui so parecchio ma nulla vi dico perché non siete in grado di capire nulla che sia poco meno che banale. 

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Scelte collettive

I vaccini sono sicuri?
Quanti sono e quali gli effetti collaterali?
E' sicuro assumere vaccini dei quali sono stati testati in fretta gli effetti a breve e malamente o per nulla quelli a medio-lungo?
Avrò problemi?
Non so.

MA deve essere chiaro che:
1) la vita è fatta di scelte, ne facciamo decine al giorno, ciascuna ha rischi e vantaggi ed esclude tutte le altre migliaia di alternative
2) alcune scelte sono individuali (cioè i rischi sono personali), altre collettive
2) la scelta di vaccinarsi o no non è una scelta individuale, ma è collettiva.
——
In altre parole, se Piera non si vaccina e invece Luca (suo marito) lo fa, Piera non compie una scelta individuale. Se si ammala, certamente le sofferenze saranno perlopiù personali (con ricadute su altre persone, però). Se muore o se si infetta senza conseguenza ma contagia altri che poi muoiono (esempio: un passante non ancora vaccinato, un immunodepresso, un minore sconosciuto, o i suoi figli piccoli), le conseguenze non saranno personali: nel primo caso lascerà i suoi figli per sempre, nel secondo causerà gravi danni alla salute o alla vita di altri.
——-
Se una persona vuole poter sempre assumere decisioni in piena libertà e senza vincoli, dovrebbe non sposarsi e non fare figli. Nel caso di una pandemia, poi, scegliere una vita da eremita.
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Vivere in società porta vantaggi e responsabilità.
Io da quando sono padre evito attività pericolose e superflue. Ogni mia scelta è compiuta ragionando in termini di famiglia e in particolare di chi dipende da me.
Il ragionamento è lo stesso, quando si deve decidere se "rischiare" qualche conseguenza (piccola o grande) con un vaccino tirato su in fretta e furia.
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sabato 6 marzo 2021

Alla fine era la scelta meno invalidante

Sulla decisione dei 5s di dire sì a Draghi si è scritto molto.
A distanza di qualche giorno vi sono però alcuni punti fermi:
-Draghi ha garantito a Grillo quel che a Grillo premeva dal punto di vista della transizione ecologica
-Non si poteva fare nulla di più per impedire al disegno indegno del Microbo di andare a segno
-Essere dentro questo Governo mal assemblato e nato solo per far fuori Conte dalla gestione dei soldi europei (da lui ottenuti) e Bonafede dalla Giustizia, ha comunque consentito di difendere il blocco della prescrizione e il Rdc (che sarebbero stati rispettivamente spazzato via e ridotto) e siamo appena all'inizio; è ovvio che si dovrà cedere su qualcosa -è una necessità nei governi di coalizione, figurarsi in quelli mescolati a schifo e con dentro il bianco e il nero-, ma si avrà modo di ottenere cose rilevanti o difendere quelle già conseguite
-Per mollare tutto se qualcuno comincia a fare il furbo si è sempre in tempo
-La tua natura non cambia se dici sì o no a un governo dentro tutti (quindi senza anima politica); cambia se cominci a mentire e rubare
-Quello che conta di più non sono le dichiarazioni di principio ma semmai i principi, e il programma: è per realizzare quello che i 5s sono nati, non per altro
-Non vedo alcuna ragione per non continuare a fidarsi di alcune persone che in tanti anni non hanno mai deluso, tradito, rubato o mentito: la fiducia si costruisce nel tempo e non rovina in un secondo sulla base di semplici suggestioni
-Se alcune regole dell'associazione di cui fai parte non ti piacciono, cerchi di cambiarle, ma fin quando sei dentro devi rispettarle, altrimenti manchi di rispetto a te stesso e a tutti
Amen.

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giovedì 4 marzo 2021

Bevete!


Bevete. Bevete. Bevete.
Vino. Birra. Superalcolici.
Qualsiasi cosa che si possa definire alcolica (alcol denaturato e gel igienizzanti esclusi).
Bevete a canna. Sempre. Senza limite. Senza rimorso.
Fatelo di nascosto, fatelo sfacciatamente in faccia agli altri.
Fatelo come se non ci fosse un domani (che poi non c’è).
Quando non dovete guidare o lavorare.
Meglio se dopo le 18.
Nutrite con follia le vostre vene urlanti, portatele all’orgasmo.
Tramortite con bastonate alcoliche gli irrequieti nervi.
Narcotizzate l’irriducibile ansia che vi consuma le pareti del cervello.
Smorzate lo stress che vi brucia lo stomaco.
Colorate di rosa il vostro futuro color escremento.
Storditevi.
Fregatevene degli alert del fegato: non vivrete abbastanza a lungo perché quel bastardo possa rinfacciarvi di aver avuto ragione.
Acquistate solo alcol italiano!
Sbronzatevi da patriottici.
Morite sereni e paciosi.
Basta covid, zone rosse, tamponi, virologi e tiggì.
Una nuova alba ci attende, frizzante e inebriante.
Poi riciclate correttamente latta e vetro. 

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mercoledì 3 marzo 2021

Anche oggi a posto

Anche oggi ci hanno messo abbastanza terrore i media, i virologi, i “governatori”? 
Ci hanno ripetuto a sufficienza che i contagi stanno aumentando, che siamo messi peggio della prima ondata, che i posti di TI sono pieni, che moriremo tutti, ma proprio tutti, e forse più volte, e soffrendo moltissimo, che stanno per arrivare altre varianti (la lappone, l’onduregna e la carbonara) e che se sopravviveremo saremo soli al mondo e senza soldi e senza cibo e quindi poi ci suicideremo per disperazione, e che ci vorrebbe un lockdown feroce stile dittatura cinese per 89 mesi, al termine dei quali comunque moriremo tutti perché cadremo dalle scale per la fretta di uscire per strada? 
Sono certo che lo hanno fatto.

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Covid - qualche numero - qualche distinguo

Oggi i virologi erano impegnati (dentista e pilates). Allora ci hanno pensato i governatori (anche Bonaccini, che fino a pochi giorni fa era per riaprire dove si può -bella forza, chi non vorrebbe che si riaprisse, dove si può- ed era stato lodato dal Ganassa) a farci un po’ di paura e a cercare di aumentarci ansia e stress. Con l’aggiunta di un Bertolaso che non guasta mai e che da quando sa metterrsi la mascherina giusta e applica le tre norme base non ha più problemi. ——

Da un lato i NEGAZIONISTI: il virus non esiste, la mascherina non serve, io voglio essere libero di fare quello che voglio e me ne fotto se così facendo faccio rischiare la vita agli altri, è un complotto mondiale, le prove generali di una nuova dittatura sanitaria, se hai paura rinchiuditi in casa, i pronto soccorso sono vuoti, è colpa dei migranti, dei cinesi, degli omosessuali, ha stato Soros, etc. ——

Dall’altro gli ALLARMISTI: moriremo tutti, molto presto e soffrendo moltissimo. Ci vorrebbe un lockdown durissmo, alla cinese, per 89 mesi, al termine dei quali moriremo comunque tutti a causa della 127esima ondata e alle sue varianti neozelandesi e lapponi. ——

In mezzo poi ci sono tante sfumature e, in una regione a parte, ci stanno pure QUELLI CHE RAGIONANO. 

 Il virus si trasmette con modalità tali per cui indossare una mascherina (meglio se FFP2), stare a distanza e lavarsi bene le mani sono tre metodi efficaci per ridurre il rischio di un bel po’ (non si azzera). Qualunque Stato deve adottare misure più o meno restrittive. I negazionisti vanno emarginati e silenziati, fanno danni. Anche gli allarmisti, però. I media dovrebbe poter parlare del virus solo 1h al giorno a testa, sempre con un bel fact checking. Fin qui siamo d’accordo, se i tuoi neuroni girano bene. 

Poi possiamo discutere se le misure prese sono esagerate/insufficienti, giuste/sbagliate, coerenti/contradditorie, comunicate bene/male. E su questo punto da dire ce ne sarebbe parecchio. Ma qui si può discutere, senza per questo essere o apparire negazionisti/criminali o allarmisti (seminatori di panico).

 Il virus finora ha ucciso 97.000 persone, grosso modo. 10 volte un paese come Montignoso, in 12 mesi. Non poche anziane o già malate (ma senza il Covid non sarebbero morte e una differenza tra vivere e morire c’è ancora, nonostante la programmazione televisiva spesso sembri fatta pposta per convincerci del contrario). Ma sono morti anche molti adulti sani. Inoltre molti hanno sofferto parecchio senza morire e molti hanno problemi anche mesi dopo la guarigione ufficiale. Molti, poi, sono morti in maniera orrida, e da soli. E poi pensiamo ai danni da lockdown, ansia, stress, paura, asocialità e alle perdite economiche etc. Di solito l’influenza nello stesso periodo ne uccide 7-8000 (comprese in quei 97.000). Lo so, di tumore muoiono 190.000 persone all’anno, ma il tumore non è contagioso, quindi non intasa ospedali e TI e non manda a rotoli il sistema ospedaliero. Del resto ogni anno muoiono anche tante persone sul lavoro, e per incidenti stradali. Ogni anno in Europa ben 1000 per fulmini a ciel sereno. E i femminicidi, poi? Mi pare 120 l’anno nella sola Italia, quando già uno sarebbe eccessivo. I morti per colesterolo, problemi cardiovascolari e inquinamento sono poi tantissimi. Nel mondo finora i morti per/da Covid sono 2.500.000 -stimati- (0,031% del totale). In Italia come detto 97.000 (0,16% del totale). Negli Usa (che hanno adottato misure meno rigide) ben mezzo milione, ma è sempre lo 0,15%. Molti si chiedono: senza lockdown i morti quanti sarebbero? Il triplo? Ok, solo lo 0,48%... 

Come vedete, gli angoli di visuale sono molteplici e diversi. C’e’ anche chi dice: valeva la pena devastare tutto in questo modo per mesi per un virus che ammazza una percentuale irrilevante della popolazione e spesso gente già destinata a morire? Vi sembra un discorso orribile, però se lo fa chi non nega il virus può essere accettato, perché è discutere, non è inquinare come fanno negazionisti e allarmisti. 

 Ribadisco: i negazionisti sono sostanzialmente idioti. Gli allarmisti sono fanatici pericolosi. Chi ragiona è preferibile agli altri. Discutere se una misura è stata azzeccata o no, e se si sarebbe potuto fare altro, è lecito, eccome. 

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Boselli e il suo sogno

Boselli, siccome siamo vicini a un derby, viene intervistato e, bontà sua, dice di ricordare bene e con gioia il gol che “mandò la Samp in serie B”. All’inizio, leggendo questa cosa, mi inquietavo, adesso rido. Ora, non starò qui a farvi il solito discorso secondo il quale alcuni ricordano vittorie e trofei, altri che non vincono mai nulla si fanno le pippe ricordando le disgrazie altrui: è argomento volgarotto. 

Noto un’altra cosa.

 Quel gol non mandò la Samp in serie B. Lo so, spiace rovinare un sogno. Ma mica impedisco ai rossoblu di crederci, diamine. C’è chi crede che siamo stati creati da un essere invisibile e onnipotente che ci manda all’inferno se ci facciamo le pippe di cui sopra, uno può benissimo credere a un fatto sportivo mai accaduto: siamo in democrazia! 

 Quell’anno andammo in B perché era un’annata storta, giocavamo male, eravamo anche un po’ sfigati e maltrattati e, da ultimo, un tale, che adesso gioca proprio nella ex squadra del Boselli, e che nel maggio del 2011 giocava nel Bari, fece un gol nella sua porta (Bari) apposta, durante un Bari-Lecce, e lo fece per SOLDI: è reo confesso. Quel gol sì che ci mandò in B, salvo’ il Lecce e ci mandò in B, se proprio vogliamo assegnare a un gol questo merito, cosa che è sempre un po’ pretestuosa perchè quando vai in B in genere ci vai per una somma notevole di fatti e circostanze che si accumulano durante tutta la stagione. Il gol VENDUTO di un giocatore CORROTTO ci mandò in B, non il golletto del Boselli che si vanta come un pavone e che, non avendo mai vinto nulla, invece di tacere si vanta di una disgrazia altrui (che non ha determinato), omettendo il fatto criminoso. 

Certo, andammo in B perchè facemmo una stagione pessima, ma chi fa una stagione pessima ha il diritto di salvarsi e di certo non può accettare di retrocedere per via di un corrotto. Quell’anno (2010-2011) fu all’ultima giornata che ci andammo, in B, perché perdemmo col Palermo in casa e contemporaneamente il Lecce batteva il Bari grazie al gol del corrotto reo confesso. I punti persi che ci mandarono in B furono molti quell’anno... perdemmo una secchiata di partite, spesso male, non poche volte contro squadre inferiori. Perdemmo 18 partite e ne vincemmo solo 8, a un certo punto a Marassi vincevano tutti, anche il porco. Ecco perché sostanzialmente e matematicamente il gol di Boselli ci ha mandato in B come ciascuno dei gol presi quell’anno. Quindi la frase di Boselli è stupida. Lo è sempre stata. Falsa e stupida. Ma lasciamolo sognare, i sogni aiutano a vivere. In vita mia non ho mai dileggiato un genoano, se però volessi farlo non inventeri cose, troppa fatica: pescherei a piene mani nei fatti oggettivi. 

 Resta il fatto che siamo retrocessi per via di un fatto criminoso, nel maggio del 2011, e nessuno ci ha mai risarcito. E resta il fatto che qualcuno continua a dire stupidate e qualcun altro a crederci, stavolgendo i fatti oggettivi. Lo ripeto: parlo di reati confessati dall’autore, non di aria fritta (quella è specialità di casa Boselli, di cui mai ci ricorderemmo, del resto, se non fosse per quel gol e per il significato messianico che i suoi fan hanno deciso di attribuirgli). 

 Nella storia di Samp e Genoa ci sono stati invece, nei derby intendo, episodi di gol decisivi per la retrocessione o la salvezza. Ma quelli lo furono davvero, non nei sogni di qualcuno. 
Se io gioco una finale di Coppa (so che è argomento ignoto ai cugini) e perdo per un gol del centravanti avversario al 97’, posso anche dire che ho perso per colpa sua, anche se una partita è fatta di mille episodi. Ma al di fuori di questi casi, è solo fantasia e poraccitudine. Ehehehe. BOSELLI POTREBBE CHIEDERE LUMI AL REO CONFESSO CHE ADESSO VESTE I SUOI STESSI COLORI...


 —— 

Da Il fatto Quotidiano dell’aprile 2012: Sì, l’autogol lo segnai apposta”. Lo aveva negato più volte, ma alla fine ha ceduto. Andrea Masiello, il calciatore di 26 anni arrestato stamani per l’ennesima inchiesta sul calcioscommesse, ha ammesso di aver buttato la palla nella sua porta coscientemente durante Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (il derby pugleise finì poi 0-2). Una confessione arrivata con una nota inviata dallo stesso Masiello al pm Ciro Angelillis quattro giorni fa. Una rete che permise ai giallorossi di vincere la partita e di restare in A, ma che soprattutto avrebbe intascato quanto pattuito per quel suo impegno a far perdere la propria squadra. La nota inviata il 28 marzo al pm è contenuta negli atti giudiziari alla base del provvedimento di arresto di Masiello. Per la combine l’allora giocatore del Bari (e ora all’Atalanta, anche se sospeso da svariate settimane) ha intascato, secondo la Procura, 50mila euro mentre i suoi amici scommettitori arrestati, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, avrebbero ricevuto durante in un incontro in un hotel di Lecce 180mila euro da un faccendiere probabilmente vicino al Lecce che i carabinieri stanno per identificare. “Voglio aggiungere – scrive l’ex difensore del Bari ai magistrati – che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter – quindi – ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro”. —— 

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Una mattina...

...mi sono svegliato e c’era ancora Conte premier. Il Covid era ormai alle battute finali e l’Associazione dei Pipistrelli Cinesi aveva riconosciuto le sue responsabilità. I vaccini si trovavano anche in farmacia, accanto alle Zigulì, a 2 euro l’uno ed era consigliato da 9 virologi su 10 bersene due o tre a settimana assieme al caffè del mattino. Nessuno accusava più la Juve di essere coccolata dal sistema. Gli spalti erano strapieni. Orsato si era fatto prete e chiedeva scusa a Giordano Bruno. Agnelli frequentava un corso di matematica. Dal cielo piovevano cioccolatini al latte. Ogni settimana c’erano tre domeniche. Salvini aveva trovato un lavoro come guardiano del faro a Lampedusa, Renzi teneva conferenze in cinese, Berlusconi presentava Sanremo che nel frattempo era passato a Mediaset. Tutti pagavano le tasse ad eccezione dei poveri. I ricchi si picchiavano per riuscire a pagarle per primi, e di più. I fascisti si erano trasferiti su Marte, suscitando le proteste dei germi autoctoni (prima i marziani!). Le autostrade erano statali e con pedaggio moderato; il livello della manutenzione altissimo. Le carceri erano luoghi in cui regnava la legge ed erano semivuote; i processi ridotti a un terzo e veloci, le forze dell’ordine spesso disoccupate. Quasi nessuno dava retta ai giornali più noti e ai talk e molti giornalisti si erano riciclati come personale di servizio presso residenze signorili. I puzzle riuscivano sempre e in breve tempo, i sacchetti della spazzatura stavano sempre in piedi da soli, il dolore era stato abolito, i capelli non cadevano, le rughe non si formavano, la digestione era sempre regolare e anche l’attività intestinale, il lavoro era stato abolito perché facevano tutto i robot (a parte presentare Sanremo, fare speech e presidiare i fari). Poi ho aperto la Tv e sono tornato a dormire. 


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martedì 2 marzo 2021

Sento forte quello che manca

Insomma, per riassumere: il Migliore, dopo aver fatto le Nomine Peggiori, ha fatto un DPCM fotocopia dei precedenti (anzi: più severo e un po’ più vago) senza nemmeno sentirsi in dovere di venire ad illustrarlo. Il Migliore ci mostra la Via: abbiamo capito dunque dove sbagliavano gli Incompetenti. Sai qual è la cosa grave? E lo dico io che, sebbene stimi a palla Conte, non ho pregiudizi iniziali verso Draghi, non particolari e non tali perlomeno da non farmi riconoscere eventuali meriti. E’ che dopo questo dpcm, scritto così, buttato lì senza grande cura, io come cittadino mi sento meno seguito, meno rassicurato, meno fiducioso, un po’ più in balia degli eventi. Ora sento sulla pelle per la prima volta quello che intuivo, con Conte. Lo sento perché mi manca. Mi spiace, ma per ora Draghi ha il fiatone, e ha appena fatto due passi. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

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Di Draghi e di cagnolini mansueti

Conoscerete i Dpcm con largo anticipo, non come prima. Stasera conosceremo il Dpcm con un anticipo di ben 4 giorni! Non ci metterà la faccia Draghi. Sarà Mani di Forbice, che già aveva provato a chiudere le scuole (vedi orridi tagli) a concludere il lavoro, assieme a Ottimismo. Chiudere le scuole senza prevedere un coprifuoco dalle 15 alle 9 per i minori (e i congedi parentali!) sarà inutile (e assurdo). Lasciare la palla alle Regioni anche: quelle di destra non chiuderanno i centri commerciali. Purtroppo per SuperSanto e per tutti quelli che lo seguiranno (presto) noi ormai abbiamo capito quello che prima intuivamo: è possibile avere un premier all’altezza dei nostri sogni, o perlomeno di un Paese decente. Quindi d’ora in poi non ci andranno più bene premier disgrazia come Papi e Microbo, ma neppure premier appena sufficienti. Sappiamo quanto è possibile far meglio, adesso. E per scoprirlo è stato sufficiente votare, dopo decenni, un movimento nuovo, e non i soliti compromessi partiti. In ogni caso, tornando al Dpcm, state tranquilli che nessuno da destra farà la voce grossa, al massimo qualche latrato di cortesia: fin quando non si sarà deciso come ripartire il bottino europeo, nessuno dirà: “se fai passare questa cosa esco dal Governo”, eh eh. autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

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lunedì 22 febbraio 2021

Domanda


In Italia abbiamo, più o meno, proporzionalmente, (sto tirando via eh) un decimo di tifoso della massese, un terzo di tifoso del pisa calcio, 1 tifoso del lecce, 3 della fiorentina, 3 della samp, 3 del genoa, 5 della roma, 10 del milan, 10 dell’inter,  13.987 tifosi della juve. Addivenendo a statistiche più serie, un Italiano su due è juventino marcio o juventino.
Come mai?

Risposte
1) Torino ha cento o mille volte gli abitanti delle altre città, e così il Piemonte
2) la Juve ha vinto in Europa come nessuna squadra italiana quindi ci sentiamo rappresentati nel mondo dalla Juve, come Italiani amanti del calcio
3) la Juve gioca così bene, sempre, tutti gli anni, ma così tanto meglio di tutti gli altri, ed è così inclusiva, simpatica e sportiva che è impossibile non innamorarsene anche se si è nati a Caltanisetta o a Udine.

Direi che nessuna delle tre. E allora?

Ora, giustifico chi ha il babbo bianconero (o la mamma): il legame paterno (genitoriale) è sacro.
Giustifico chi è torinese/piemontese: il legame territoriale è per me, nel tifo, ncora più sacro ed è l’elemento principe.
Giustifico chi nell’infanzia è stato comunque segnato da episodi forti (prima volta allo stadio a Torino o simili).
[Nota: io li ho tutti e tre, questi elementi, ma non per la Juve]
Giustifico anche chi abita a Scassimpopoli e siccome non ha mai visto la squadra del suo paese giocare più su della serie Z si è rotto le palle di tifare Scassimpopoli e ha scelto Juve (ma avrebbe potuto scegliere la squadra più forte della città più vicina o quella del capoluogo della sua regione, no?)

Ma come posso giustificare, fra me e me (non è certo roba da tribunali eh) chi, per esempio, è nato a Firenze da genitori fiorentini o leccesi/udinesi, è cresciuto a Firenze e tifa Juventus? O, con le dovute proporzioni, Milan o Juve? E chi è nato a Pisa, ha vissuto a Roma, ha genitori livornesi e mi tifa Inter o Juve? E non si sono verificati episodi di cui al punto 3?
Perchè questo discorso vale per la Juve al 90%, ma al 10% anche per Inter, Milan. 

Non parlo di simpatia, ma di tifo: è un’altra cosa.
Anch’io ho simpatia per alcune squadre, specie estere, ma non è tifo.

Allora, la risposta? (Premesso che ciascuno è libero di fare il tifo per chi vuole, ovvio, ma assodato che simpatia non è tifo e che c’e’ tifo e tifo)
La risposta, per la Juve e in misura minore ma non minima per Inter e Milan è che sono squadre che (quasi) tutti gli anni (il quasi vale per le milanesi) hanno rose in grado di vincere tutto e che spesso vincono tutto.
Altra spiegazione non c’è, fra le principali. Poi ve ne sono di minori.
Ma questo fattore, specie se si hanno 6-15 anni, è decisivo, sebbene non esclusivo, ovvio.
Ribadisco che questa mia considerazione, banale ma non detta mai da nessuno, vale certamente anche per Milan, Inter e un po’ anche per Roma, Lazio, Napoli, ma vale immensamente per la Juve; in una maniera tale che potremmo anche parlare solo di Juve, nel trattare questo tema che, lo so, 7 Italiani su 10, tifando Juve, Milan o Inter, non avevano il minimo interesse a veder trattato da me, anzi per questo mi stanno schifando proprio, lo avverto.

Buonanotte. 

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sabato 20 febbraio 2021

Ci risiAmo

Di nuovo in A c'è qualcosa che non va. Da alcuni anni.
Spero nei magistrati.
Io vedo e traggo le mie conclusioni.
Di più non posso fare.

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venerdì 19 febbraio 2021

Abbiamo sbagliato modulo


(...e intanto la vita passa, come l’uva, e con le stesse calorie di troppo)


Oggi nuove varianti?

Domani è un anno da Codogno e siamo ancora fermi al punto di prima, grosso modo. 
Sì, ok, adesso ci stanno alcuni vaccini (speriamo efficaci...), certi di serie A che facciamo a chi lavora in campo medico e agli anziani, altri di serie B che funzionano 1 volta su 2 e che faremo agli sfigati under 55, ma se mi fermo in questo momento e scatto una foto non sembrano passati 12 mesi: il virus non lo batti, puoi solo contenerlo, sarà lui a mollare la presa quando si sarà sfavato a sufficienza di questo circo che si porta appresso.  L’errore è stato pensare di poter vincere e aver schierato un 4-3-3 con due esterni poco propensi a tornare quando invece, siccome stai giocando col Brasile al Maracanà, sarebbe stato opportuno copririsi un tantinello di più dietro e infoltire la mediana.

Abbiamo 90mila morti in più, certo, ma tanto a sentire i geni del web erano tutti vecchi e malati e quindi cosa vivevano a fare? E poi da un anno viviamo a scartamento ridotto, la spesa pare un’impresa riservata ai migliori, lo shopping è abolito, teatri, cinema, biblioteche e stadi sono inutili, usciamo mascherati, gel come se piovesse, guanti, distanza e sguardi truci, sospetto al primo colpo di tosse, colpi di martello a montare la forca se starnutisci due volte. Le banche non ti ricevono più se non prendi appuntamento (anche d’estate: ci hanno marciato), gli orari sono ridotti come la capacità di comprensione degli eventi dell’Italiano medio, i dottori non si appalesano per paura di beccarsi il virus, i weekend li passi tappato in casa, al lavoro si sta tappati in casa (chi ancora ce l’ha, il lavoro, che adesso è smart, prima era ignorante), giustificazione in tasca se esci, programmi tv che parlano h24 di Covid e varianti, virologo buono che le varianti non fanno nulla e virologo cattivo che moriremo tutti e soffrendo moltissimo, chiunque che ti dice che ‘sta cosa non si può fare per colpa del Covid, se ti ammali di altro sei fritto peggio che se prendi il sars perché non ti si incula nessuno, esami di controllo rinviati sine die (a paziente morto, direi), telefoni che squillano e nessuno risponde, tamponi con esito a venti giorni, sanità al collasso se appena appena si ammalano venti persone tutte insieme, la porta del frigo mostra segni di usura e il colesterolo, ignorato, cresce nell’ombra della palla rossa con le spike, se già stavi depresso per conto tuo battezzi il primo ponte abbastanza alto, presto sarai licenziato se già non lo sei e domattina potresti benissimo svegliarti in apnea...

Per il resto tutto bene, a casa tutto bene grazie, sabato uscirà il sole. Abbiamo un grande futuro davanti, sta a noi farci, la sera, quei due o tre bicchierini che ci permettano di vederlo con chiarezza.



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mercoledì 17 febbraio 2021

Governi tecnici

Premesso che il governo Draghi ha al suo interno numerosissimi politici (su alcuni dei quali preferisco non dire nulla per non rischiare denunce, e comunque 11 su 22 erano presenti anche nel governo Conte II, a dimostrazione del fatto che il precedente governo non solo non è stato un fallimento, ma è stato e sarà sicuramente migliore anche del successivo, non solo dei numerosi precedenti), un governo tecnico è un'assurdità. Non mi potrà mai piacere.
Quello che io voglio è un governo POLITICO.
Però vorrei politici che fossero eletti e non nominati, che non avessero problemi con la giustizia o addirittura condanne sul groppone, che si dimettessero automaticamente non appena ritengono di non poter più rimanere nel partito nel quale sono stati eletti, che non ricevessero indennità o paghe di vario tipo se non raggiungono un numero minimo di presenze, etc.
Detto questo è evidente che un governo tecnico è il fallimento della democrazia e della rappresentanza. 

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Siete disumani o stupidi, o forse tutte e due le cose?

Io vorrei davvero sapere come funzionano i presunti neuroni degli industriali che in questo momento non hanno niente di meglio da chiedere che l'abolizione del reddito di cittadinanza e il ripristino della possibilità di licenziare.
Ora, io mi chiedo in generale quale danno ha un industriale se alcuni milioni di persone anziché morire di fame riescono ad andare avanti grazie a un reddito di cittadinanza, e quali problemi ha un industriale se persone che sono in attesa di essere licenziate vengono ancora per qualche mese aiutate dalla cassa integrazione, peraltro pagata dallo Stato con ben precisi fondi a ciò dedicati.

Voi direte: se usiamo le risorse per aiutare i morti di fame non possiamo agevolare gli imprenditori a fare ancora più profitti. Certamente. Però mi sembra che la quantità di soldi in arrivo sia tale che non ci dovrebbero essere problemi di scelta di questo tipo e poi, in generale, oltre ad essere profondamente idiota e disumano fare le richieste che ho citato, è anche veramente autolesionista. Perché, come ho già detto più volte, arriverà il giorno in cui molti non ce la faranno più, e quindi tutte le automobili, le lavatrici e gli altri prodotti fabbricati da questi signori rimarranno invenduti, e questi soloni dai radi e pigri neuroni si aggireranno sconsolati per i loro magazzini pieni di stock che non saranno mai evasi.

L'inesauribile sete di profitto non solo è un qualcosa che ti fa dimenticare di essere un essere umano, ma ti acceca al punto che finisci poi per sponsorizzare scelte che ti danneggeranno enormemente.

////
Disegno: uomo con mascherina, febbraio  2021 

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martedì 16 febbraio 2021

E un MeToo per gli operai?


(1907 caretteri, tempo di lettura 2 minuti e mezzo circa)

Una volta, durante una normale discussione in negozio (semplicemente tenevo il punto anziché farmi accomodante, perché il cliente ha sempre ragione, certo, ma se spara minchiate e cerca di farti passare per fesso o bugiardo anche no), una donna disse che si era sentita “aggredita”.
Mi era parsa subito una tattica piuttosto meschina per sfruttare il fatto di essere donna e strappare la ragione in una discussione in cui aveva torto. Sono tattiche usate a volte dalle donne; del resto gli uomini ne hanno di altre. La meschinità non ha sesso.

Ovviamente non avevo fatto nulla, fisicamente, e anche verbalmente mi ero limitato a contrastarla: cioè a non cedere vilmente alle sue puttana*e.
Ora, dico io, col MeToo sarei finito sulla forca nel giro di venti minuti.
E’ ora di finirla.

Occorre punire con severità chi usa violenza (e invece spesso la fa franca; figurarsi che io, per i casi di stupro di gruppo, sono per la castrazione fisica) e smetterla con i casi ridicoli (la toccatina di spalla, lo sfioramento del ginocchio: fra un po’ le avances si dovranno fare per iscritto e con tanto di marca da bollo e certificato si buona salute, e anche uno sguardo penetrante sarà presto considerato violenza).

Come sempre, la specie umana dimostra di avere pochi neuroni e perlopiù bacati. Si passa da ere in cui puoi disporre delle donne (e degli uomini, vedi schiavitù) come fossero oggetti per soddisfare le tue voglie sessuali o le tue esigenze produttive, a epoche in cui se ti sfioro la spalla o ti faccio un complimento via twitter (sono casi reali) mi licenziano, mi annullano i contratti e mi buttano nella fogna sociale buttando via la chiave. Solo nel mondo del lavoro non è stata sdoganata la schiavitù. Oggi se fai una battutita salace alla segretaria o le tocchi la mano ti evirano sul posto, ma se sfrutti un operaio facendolo lavorare come un mulo per una paga da fame e magari in ondizioni insalubri sei un imprenditore che dà lavoro, quindi un patriota. 

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sabato 13 febbraio 2021

Giudizio o voto?

Io capisco che alle primarie (vecchie elementari) è come per i pulcini del calcio: non importa vincere, non conta la classifica, lo scopo è divertirsi e imparare a rispettare le regole dello sport (e della vita), e gli avversari (gli altri). Ho seguito per anni il calcio dei piccoli (grazie a un mito che adesso risiede in terra d’Ungheria) e concordo (anche se il fatto di non tenere la classifica mi è sempre parsa una inutile ipocrisia).

Ma un voto non traumatizza nessuno. Voglio dire, li lasciate per ore davanti alla Tv a vedere Amici, GF, talk politici, film violenti, tg di cacca o chicche simili; permettete che usino smartphone e social per ore, o Play e Wii varie, e poi vi preoccupate del presunto trauma di un voto?

Certo, un giudizio è inclusivo, un voto è secco.
Un giudizio sfuma e arrotonda, un voto ti fa il pelo.
Un giudizio dice tutto e niente, un voto inchioda la realtà sul tebellone dell’irrimediabilità.

Ma coi giudizi quel maiale pelato caro ai nostalgici che ci ha brutalizzato per vent’anni può anche essere descritto come un capo di stato un po’ accentratore e rissoso che ha fatto anche cose buone, e un serial killer un individuo che tende a ripetere sempre lo stesso sbaglio ma se si applica può migliorare.
Invece, 4 è 4, 7 è 7. E soprattutto 4+8=12:2=6, ecco recuperato l’inciampo.

Ok, i bimbi delle primarie (che però, non dimenticatelo, a 7 anni sono svegli quanto lo eravano noi 60’s a 12) vanno salvaguradati, ma allora perché non prevedere voto più giudizio (e non spegnere la tv)?

Esempio.

Cosa è meglio?
1) Luca Rossi Italiano 7
2) Luca Rossi Italiano discreta comprensione del testo, ma deve migliorare; espressione efficace, con qualche lacuna; si impegna molto, se continua ad applicarsi migliorerà sicuramente
3) Luca Rossi Italiano 7 ha però qualche lacuna da colmare nella lettura

Io al rigo 2 capisco poco, al rigo 1 ho un’immagine poco spiegata ma più chiara, al rigo 3 ho l’evidenza matematica e una spiegazione che me la dettaglia e mi fa capire meglio il valore di quel voto, cosa lo determina, cosa comunque non va e quali sono le prospettive.

E poi, che senso ha prevedere quattro livelli se lo sanno anche i muli che il primo livello è 5-6, il secondo 7, il terzo 7-8 e il quarto 9-10?
Mi paiono più che altro ipocrisia e confusione miscelati con sapienza. 

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venerdì 12 febbraio 2021

Destra e sinistra: le differenze ci sono eccome




(Adesso un noto ex Ministro degli Interni dovrebbe dichiararsi colpevole, nei processi in cui è coinvolto, dato che sull’immigrazione ha cambiato idea, ammettendo di aver sbagliato...)

A destra ci può essere disaccordo ma la quadra si trova sempre e in fretta. Si sta insieme per interesse, in genere, ambito di un quadro di riferimento pseudo ideologico di base. La politica è plasmare o conservare la realtà in modo da massimizzare i propri interessi e difendere le proprie idee medievali su uomo e società. A sinistra ha la pretesa di migliorare il mondo per farne un posto più comodo per tutti, non solo per qualcuno. C’e’ un afflato ideologico notevole, a volte inquinato dai soliti vizi umani (interesse personale, istinto a delinquere, etc.). A destra ci sono i vizi, e ben scarsi afflati; abbiamo gli interessi, che sono legittimi, ma meschini se accompagnati da nient’altro. A sinistra si è molto attenti alle sfumature, e ci si divide, si fanno scissioni, si fanno cadere governi per mere questioni ideologiche spesso minimali, senza curarsi del fatto che tali operazioni sono solo autolesionesiste e impediscono il raggiungimento di obiettivi comuni all’interno di un quadro di riferimento ideologico più preciso e rigoroso. Al di là delle eccezioni che un discorso generico come il mio non può non contemplare, a destra si passa sopra a tutto, voltafaccia, incoerenze, vergogne, scandali, corruzioni. Si fa blocco, si difendono i delinquenti, si approvano leggi vergognose, non ci si formalizza per nulla e chi ti votava ti vota lo stesso. Non ci si formalizza ad accompagnarsi a brutti figuri e ad assecondarne i desideri in cambio di paritetici vantaggi. E’ un do ut des nemmeno mascherato da una finta patina ideologica.

A destra un leader può dire fino a ieri che l’Europa è il male assoluto, ci ruba i soldi e incoraggia le “invasioni” dei migranti sporchi, cattivi e delinquenti (e portatori di malattie), e che il problema dell’immigrazione è il problema numero uno dell’Italia e che ci vuole la flat tax e non ci vuole il Rdc, e opporsi in ogni modo all’accoglienza di chi soffre. E poi, nel giro di 24 ore, sconfessare tutto questo, farsi “europeista” (o “pragmatico”, la versione verde di paraculo), accettare le politiche UE sull’immigrazione e i richiami di Draghi a una maggiore progressività fiscale e all’importanza del Rdc. Questo non crea alcuna protesta fra i suoi iscritti, nessuna rivolta nella base, nessun mal di pancia negli alleati. Tutti sono allineati. Comanda solo uno (eletto con soli 6000 voti), e chi non trova nulla di strano o di antidemocratico in questo ha poi da ridire se un’altra forza consulta 119000 persone su un tema rilevante prima di assumere una decisione. E chi prima ti votava, adesso che hai fatto retromarcia ti vota lo stesso. 

A sinistra un voltafaccia così repentino ed epocale su temi così sensibili avrebbe provocato terremoti, scissioni, etc. Nel Movimento, tanto per dire, un semplice voto della base per dire sì o no alla partecipazione al Governo nascente “spacca la base” e porta il Movimento verso la “distruzione”, sempre a dar retta ai media: ma di certo a sinistra e nel Movimento vi è discussione, confronto, anche lacerazioni, non il monolite che abbiamo a destra, che è pronto ad ingoiare tutto e il suo contrario, e a digerire qualsiasi porcheria, a metabolizzare qualsiasi retromarcia, pur di avere le mani nella stanza delle leve.

Fra l’altro mi chiedo come possa adesso Salvini non dichiararsi colpevole, nei processi in cui è coinvolto. Ci ha appena detto che le politiche UE sull’immigrazione vanno bene, quindi quando si opponeva ad esse e costringeva manipoli di disperati, fra cui donne e minori, a stare al largo per “difendere i confini”, stava sbagliando. 

Io ho votato Movimento. Se Crimi cominciasse a candidare pregiudicati, ad attaccare la magistratura in occasione di ogni inchiesta su esponenti del Movimento, a promuovere anziché rimuovere chi è indagato o condannato, ad accettare i milioni del finanziamento pubblico, ad eliminare la riduzione a metà dello stipendio, a eliminare ogni vincolo di mandato e a votare leggi ad personam, io non lo voterei mai più. A sinistra l’elettore è più rompiballe (o coscienzioso, se volete). Pretende molto dall’eletto. Addirittura nel Movimento si fanno questioni enormi per dettagli che negli altri partiti provocherebbero solo quattro risate al bar. Del resto, nel Movimento questo ha un senso: sei nato per fare certe cose, e perché altri erano ladri e cialtroni, è normale che chiediamo a te onestà e determinazione. Con la indesiderabile conseguenza, però, di sfociare nell’autolesionismo e avvantaggiare così chi ha un’idea opposta rispetto alla tua e persegue meri interessi personali o di lobby.

A destra, puoi fare bianco e ti votano. Se il giorno dopo fai nero, ti votano. Se nello stesso giorno fai bianco e poi nero, ti votano. Ti allei per decenni con un delinquente finanziatore di mafia e ti votano. Vuoi sparare sui barconi e ti votano. Affermi che hai sbagliato e le politiche di immigrazione che prima erano feccia adesso vanno bene, e ti votano.

Giratela come volete, ma le cose grosso modo stanno così. Al Pd è bastato comiunciare a dar di matto grazie al Microbo per scendere ai minimi storici. La Lega fa porcate assolute da decenni e negli ultimi due anni non ne ha azzeccata una, tuttavia sta sempre sul 20-23. E’ partita per fare una cosa, ha finito per fare l’opposto e rubare più di “Roma”, ma va sempre tutto bene: non ci sono crisi di coscienza fra gli eletti o gli elettori, non ci sono mal di pancia, scissioni. Il Movimento prende il 33 (certamente gonfiato anche da idioti e opportunisti che alle urne votano in base a umori), poi governa e fa molte cose buone (fra l’altro promesse) e scende al 17-20, complice anche un’ostilità mediatica letale (tu voti in base a quel che sai e quel che sai lo apprendi da libri, giornali e tv, perlopiù).

Tutto dipende dalle ragioni per cui fai politica e dalle ragioni in base alle quali voti. Se ti vanno benone le disuguaglianze economiche e sociali e desideri mantenere lo status quo, per difendere il tuo stato di benessere, è naturale che sari molto più elastico nell’accettare gli eventi, rispetto a chi, deluso e schifato da un mondo ingiusto, cerca di cambiarlo.
E lo stesso sei hai una mentalità chiusa, bigotta, gretta; se sei egoista, individualista, razzista. Se punti al soldo. Se te ne freghi di chi sta male. 

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giovedì 11 febbraio 2021

Foibe


I fatti storici, i dati oggettivi non si negano. Lo fanno solo i legazionisti, i negazionisti, i nazifascisti, i terrapiattisti, e compagnia brutta.
Ma fare di tutta l’erba un fascio è operazione idiota buona per i gonzi.
E’ il vecchio giochetto: tutti rubano, nessuno ruba. Come detto, buono per le menti semplici (che sono tante).
Le foibe, dramma vergognoso, vomito del confine orientale, non sono state pulizia etnica e hanno alle spalle ragioni (non giustificazioni, ché quelle come potrebbero esserci?) articolate e complesse, dalle quali non sono esenti i crimini fascisti e nazisti. 
Aver cercato di fare del giorno della memoria un contraltare di Auschwitz è operazione scorretta e ridicola, di chi ha le mani sporche di sangue e cerca di trovare del lercio negli altri per risollevarsi.
Inoltre è curioso che inviti a ricordare chi mai ha voluto ricordare crimini ben più atroci ed epocali, e sistemici, e tuttora condivide e rivendica e sostiene molti orrori del passato. Come spesso accade, il pulpito non è all’altezza.

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mercoledì 10 febbraio 2021

Cos’è la coerenza in politica


Salve, è un testo non breve, ma il momento è solenne e quel che scrivo si propone di chiarire bene la differenza tra coerenza e disonestà, e tra, da un lato, cercare di fare il bene del Paese collaborando con delinquenti, se il momento lo impone, e dall’altro fare invece leggi ignobili proposte da delinquenti che si sono scelti come compagni di strada proprio per questa loro disponibilità a rubare e corrompere.

La COERENZA in politica non è non governare con Luca se per anni hai definito Luca un delinquente. Non è non governare con Piero se per anni hai definito Piero un razzista. E se Luca e Piero sono, rispettivamente e senza dubbio, un delinquente e un razzista.
In fin dei conti, se lo sono hai fatto bene a definirli come tali.
Ma questa tua sincerità, questa tua rettitudine, non deve diventare un boomerang, per te e per il Paese, per un malinteso senso di coerenza politica.
In politica non è come nella vita, anche se pure fuori dalla politica a volte si assistono a scene curiose, tipo due che passano dal più folle degli amori alla tragedia più cupa, magari con contorno di delitti.

La politica, quella vera, è fare le cose per il bene della società. Avere una visione, prendere decisioni giuste e coraggiose, spesso a lungo termine, non  errate ma politicamente convenienti o dettate solo dall’esigenza di mantenere il consenso. La politica è mantenere le promesse che hai fatto (se sarò eletto, farò questo e questo), anche se poi per farlo o per difendere quello che hai fatto ti dovesse toccare, purtroppo, di collaborare con un razzista o con un delinquente. La politica, quella buona, è essere sinceri, trasparenti. E’ cercare di fare quello che ti sei ripromesso, cercare di farlo con tutte le tue forze, a volte riuscendoci a volte no, scendendo a compromessi, se serve, collaborando con persone indegne, se serve, senza mai (qui sta il punto) derogare ai principi base.

La coerenza è non rubare, non corrompere e non essere razzisti, se nasci come forza onesta e costituzionale. La coerenza è votare il Rdc se in campagna elettorale lo hai messo fra i punti del programma; votare no al Tav se lo hai promesso; fare politiche sociali spinte (mai viste così in Italia da decenni) se erano nei punti programmatici esposti in campagna elettorale. La coerenza è servire lo Stato e il Popolo. La coerenza non è mandare tutto all’aria, o rischiare di vedere distrutte le proprie conquiste economiche, politiche e sociali, solo perché non si può collaborare con un delinquente. Semmai occorrerebbe chiedersi quanto è malato un sistema che non ferma un politico razzista e che non estromette per sempre un delinquente colpevole di gravissimi reati, ma questo è un altro discorso.
La coerenza è non votare le leggi da delinquente che un delinquente a te alleato dovesse proporti; non è rifiutare a priori un accordo con quel delinquente quando questa pare essere l’unica strada per governare bene il Paese in un certo momento.

Passando alla situazione attuale, è ovvio che il Movimento non ha nulla a che fare con un delinquente, grande evasore, finanziatore di mafia e prescritto più volte per altri gravi reati oltre che attualmente indagato per altri gravi reati, tra cui la strage.  E nemmeno con un razzista incapace e banderuola, che cavalca la paura, la alimenta, demonizza il diverso, rappresenta un partito che ha rubato milioni di soldi pubblici, tradisce i patti. O con un politicante di destra travestito da rinnovatore di sinistra che mente e tradisce con naturalezza e che ha distrutto lo stato sociale e ha provato a stuprare la Carta. E il Movimento non ha nemmeno molto a che fare, per molti aspetti ma non tutti, con un partito di centro più che di sinistra che ha coccolato e difeso un presunto rottamatore fino a esserne distrutto e infettato e che tuttora ha al suo interno esponenti a lui fedeli.

Ma il Movimento  è nato per fare certe cose. Per cambiare il Paese. Altri scopi non ha. Nasce perché il Paese è alla deriva, la politica ormai inutile, i partiti marci e dannosi. Ha elencato cosa avrebbe voluto fare e ha preso il 25% la prima volta e quasi il 33% la seconda, senza spendere soldi pubblici per le campagne elettorali, senza possedere tv o giornali. Quindi il suo compito è cercare di realizzare quei punti. E basta. Il suo scopo (o desiderio) non è rubare (il codice etico butta fuori chi sgarra, gli altri partiti non ce l’hanno o lo ignorano: anche se buttare fuori chi sgarra è autolesionista -ma coerente) o vivere di politica (ha un limite di mandati). Non è promettere bianco e poi accordarsi con Luca o Piero e fare nero. E questo ha fatto, il Movimento. Ha cambiato la politica. Ha rivoluzionato l’agenda. Ha introdotto temi prima ignorati o vilipesi (ambiente, Rdc, etc). Ha dimostraro che ci si può alleare con Destra o Sinistra, se da soli non si hanno i numeri, per cercare di cambiare le cose, che si può collaborare con razzisti o traditori senza fare cose ignobili ma anzi ottenendo conquiste superlative. Allearsi con un delinquente e approvare leggi ignobili è una cosa, allearsi con un delinquente e approvare (o cercare di approvare) leggi nobili è un’altra.

Come ha fatto tutto questo, il Movimento (sbagliando anche molte cose, ma sempre in buona fede, e non riuscendo a ottenere tutto, ma provandoci sempre)? Non avendo preso il 51% (era l’obiettivo), lo ha fatto accordandosi con chi diceva di essere d’accordo col suo programma. Quindi prima con la Lega (venendone poi tradito), poi col Pd (venendo accoltellato da un suo figlio storto poi fuoriuscito). E con entrambi gli alleati (di programma, non organici) ha fatto cose straordinarie: alcune attese da decenni. Reddito di cittadinanza, legge Spazzacorrotti, Legge sul voto di scambio, Risarcimento ai Truffati delle Banche, Blocco della Prescrizione, etc. E il Ponte di Genova, il tentativo di revoca della licenza a concessionari inadeguati, etc. In altri casi ha provato e fallito (per ora): penso al Tav. Ma ha provato con tutte le sue forze. Questa è coerenza. Coerenza non è mandare tutto a schifo perchè sei in un sistema che a un certo punto ti impone di collaborare con un finanziatore di mafia se vuoi fare il bene del Paese. Quella sarebbe stupidità e malintesa voglia di accontentare gli altri che in realtà giocano su questioni formali per estrometterti dalla sostanza delle cose. Semmai coerenza è, quando avrai i numeri per farlo, fare leggi che impediscano a delinquenti o razzisti di gestire la cosa pubblica.

Tanti punti restano da realizzare, e poi c’e’ da difendere quelli fatti. Ecco perché, se non vi sono altre scelte, collaborare con razzisti e delinquenti, con bugiardi e traditori può essere accettato, anche se un po’ fa schifo. Perché il fine ultimo è superiore. E continuando a smussare le differenze con chi, penso al Pd derenzianizzato, non è uguale a te ma ha molti punti di contatto con la tua visione.

Coerenza è cercare di mantenere le promesse, scegliendo la via migliore che si presenta in una certa fase storica, senza derogare ai propri principi base. Quindi chi per esempio si allega con Papi e poi gli vota 60 leggi personali (la Lega) è complice. Chi si allea con Papi per fare un piano vaccinale o difendere il Rdc non è complice, è una forza seria e coerente.

Essere incoerenti è decidere di votare il Recovery Plan cambiando idea in 24 ore (senza nemmeno consultare la base) solo perché fa comodo infilarsi in ogni caso nel governo nascente. O passare da decenni di offese ai meridionali a chiederne il voto. O nascere per sconfiggere Roma ladrona e poi rubare a mani basse. Essere incoerenti e complici di delinquenti è votare leggi ignobili.  Collaborare con soggetti indegni per realizzare il proprio buon programma non è incoerenza, è politica. La politica è fare le cose, adattandosi allo stato della realtà.
La differenza è tra chi fa cose nobili e chi fa cose ignobili. Tra chi fa il palo a un alleato che ruba e chi collabora col ladro ma per fare cose buone e gli impedirebbe subito di rubare.

Io, devo essere sincero, preferirei l’astensione. E il voto provvedimento per provvedimento. Tuttavia non commetto l’errore (spesso in malafede) di confondere una persona onesta con un delinquente solo perché la prima, per salvare il Paese o la sua missione, deve per forza di cose, per via di fattori esterni superiori, cercare una mediazione con un delinquente. Ma una mediazione sui suoi temi, non su quelli del delinquente: ecco la differenza che a molti appare oscura e che invece è chiara come acqua di fonte.

Grazie per l’attenzione.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.

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