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lunedì 29 giugno 2020

Non sono superbo, né prolisso, né montato, anche se posso sembrarlo


Non mi piace passare per superbo. Perché non lo sono.
Del resto dico sempre che non ho talenti specifici, e che sono più orgoglioso delle mie idee (meravigliose) che dei miei talenti "pratici" (pochi).
Sintetizzando: posso imparare a fare moltissime cose, questo sì, ma di mio mi considero un minimo capace solo in tre o quattro cose: bimbi, scrivere, precisione, organizzazione. Non mi pare superbia, mi pare autolesionismo!
Non ricordo post in cui parlo bene di me senza scherzare: ma qualcuno ci sarà...

Non mi piace nemmeno passare per sprezzante o cinico. Perché non lo sono (cinico forse un po' sì). Ma siccome sono riservato, e secco e sicuro quando dico la mia, ci sta che ciò accada.

Tuttavia quando io scrivo un post di 50 righe, voglio farlo.
Quando lo faccio di 3-10 righe (sono la maggioranza), voglio farlo.
Sono scelte.
Ci sono cose che per essere spiegate bene richiedono più parole. Perlomeno a me. Usarne meno equivarrebbe a essere più fraintendibili o meno chiari o non esaustivi.
Ce ne sono altre invece in cui essere secchi aumenta l'efficacia, o sulle quali non ho molto da dire.

Scrivo moltissimi tweet (hanno un tetto di caratteri), qualche haiku, pensieri brevi, aforismi, citazioni altrui, battute. E su dieci miei post o commenti a condivisioni generalmente almeno 7 o 8 possono definirsi brevissimi o medio-brevi. Poi ci sono anche testi più lunghi, ma difficilmente i più lunghi richiedono più di qualche minuto di tempo per essere letti. E, notiziona, non vi è obbligo di lettura.

Fra i libri che riposano nel mio cassetto, accanto ai sogni e alle mutande, non ce ne sono di superiori alle 200 pagine.

Questa NON è la risposta isterica e mascherata a un'osservazione che mi è stata fatta da una persona cara che, anche se non frequento, conosco da tantissimi anni, perché quando io voglio rispondere a una persona ho l'abitudine di farlo alla persona stessa direttamente; semplicemente, fra tutto quello che io scrivo in un giorno vi sono anche cose che sono ispirate da quello che mi accade e questo post è una di queste.

Avrei potuto scrivere questo post con meno caratteri?
Certamente sì. Ma non sarebbe venuto così bene, a mio giudizio.
Avrei potuto scriverlo usando più caratteri?
Eccome, soprattutto se non avessi il dono della sintesi, dono che invece ho, ma semplicemente decido scientificamente di non applicare In alcune circostanze.

Sono permaloso? Poco
Polemico? Un po'.
Bugiardo o traditore/scorretto? No.

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domenica 28 giugno 2020

Rileggere aiuta

Se tu commenti un post di utente facebook con notevole seguito e osi farlo scrivendo ben sei o sette righe, in un discorso articolato e ragionato, con magari con qualche subordinata, ecco che almeno otto persone su dieci non capiranno nulla, anzi capiranno l’opposto. E, sdegnate, di quello sdegno che ti irrita perché deriva da incapacità di capire il comprensibile, ti attaccheranno. Ci sarà un diluvio di pregiudizi e stereotipi, un’esondazione di luogi comuni; una carneficina di buon senso, un festival dell’orrido e dell’idiota.

Il problema tuttavia non è mio. O perlomeno, lo è nella misura in cui continuo a illudermi che la comprensione di un testo scritto di media difficoltà sia alla portata di quasi tutti. In fin dei conti prima di vergare una risposta idiota esisterebbe sempre la possibilità di rileggere due o tre volte quel che non si è capito e semmai, persistendo la nebbia, di lasciar perdere.

Perchè se essere poco chiari non è un difetto odioso, offendere perché non si è compreso lo è. E comunque io poco chiaro non sono.
Preferisco passare per poco modesto, piuttosto che per poco chiaro essendo invece in grado di scrivere opinioni perfettamente comprensibili.

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venerdì 26 giugno 2020

Due domande all’onorevole Riccardi

Attendiamo di sapere dall’onorevole Riccardi cosa in particolare l’abbia convinta a passare dal Movimento 5 Stelle addirittura direttamente alla Lega, soprattutto in questa fase in cui il Movimento ha, dal Governo, ben gestito la crisi più grande degli ultimi 75 anni e la Lega ha, dai banchi dell’Opposizione, dato pessime e assolutamente vergognose prove di sé, confermando vieppiù la sua ineadeguatezza a salvare un Paese che ha fattivamente contribuito ad affossare con le politiche di questi ultimi decenni.

Attendiamo di conoscere nel dettaglio le motivazioni, se l’ha stregata la capacità di Salvini di affrontare il Covid19 digitando su Twitter, o la sua nonchalance nell’ingurgitare ciliegie durante la drammatica conferenza stampa di Zaia, o la estrema competenza e abilità amministrativa dei politici lombardi, o chissà cos’altro, e dove siano finite tutte le sue idee che l’avevavo portata a farsi eleggere due anni fa appena nelle file di un Movimento che persegue obiettivi in gran parte diversi da quelli della Lega ExNord e che comunque, pur in presenza di qualche punto di contatto (quelli su cui è sopravvissuto a fatica il governo naufragato al Papeete) ha una visione delle cose del mondo quasi opposta.

Ce lo deve, per amore di chiarezza, per tacitare chi già fa illazioni, chi parla di vitalizi etc, e per spiegare anche perché uno che cambia idea radicalmente in questo modo (legittimo ma stranissimo) non decida invece, per coerenza e trasparenza, di dimettersi rinunciando al Parlamento e ai relativi emolumenti, dato che è stata mandata lì da Lucio per fare bianco e adesso starà lì nelle file del partito votato da Piero per cercare di fare nero. Chi lo spiega ai Lucio di questo Paese?

Si può cambiare idea? Sì.
Si può farlo in due anni? Forse sì.
Si può passare da una posizione a una radicalmente opposta o quasi? Uhm...
Si può farlo senza spiegare nel dettaglio e in maniera convincente e fondata il perché? Uhm...
Si può nonostante questo restare in Parlamento, guadagnare i soldi pubblici (non pochi) per condurre le battaglie a cui è contrario l’elettore che lì l’ha mandata due anni fa? Io dico di no.

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Santa Azzolina non fa miracoli

Nel primo anno scolastico post Covid19 (vale a dire dopo la più grande emergenza che l’Italia abbia dovuto affrontare negli ultimi 75 anni) si chiede ad Azzolina di predisporre un piano INNOVATIVO (non ci siamo mai dovuti confrontare con simili problemi), efficace e che accontenti tutti (cosa notoriamente impossibile) e di risolvere nel contempo i giganteschi problemi della scuola che si trascinano da decenni e che nessun ministro prima di lei (non grillino, quindi competente, eh eh) è riuscito mai nemmeno lontanamente a fare. E tutto questo in 3-4 mesi.
Siccome si chiede una cosa folle, e non la si avrà, è legittimo attaccarla, e anche offenderla: è donna, è vero, e oggi non si potrebbe, ma è grillina, uno stato che si pone al di là del sesso e legittima le peggiori porcate dei peggiori media di questo Paese, immerso per tre quarti nel fango.

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Abolire il contante


Il contante fa comodo solo a chi evade, a chi corrompe e si fa corrompere, ai mafiosi e ai delinquenti, a chi fa lavorare in nero.
Abbassare il tetto del contante aiuta, ma effetti notevoli si avrebbero solo eliminando il contante (o ridicendolo a valori infimi e rendendolo meno conveniente).
Se tutto è tracciato, i furbetti ce l’hanno dove si sa.
Certo, rimarrebbe qualche porticina aperta, ma come dice Gabanelli qualche furbo ce la farà sempre ma intanto chiudiamo casa con una buona serratura, poi si vedrà.
Il contante non sarà mai eliminato, perché ai potenti un canale su cui far veicolare le zozzerie serve come il pane. Già oggi vediamo le resistenze che si levano quando si parla di abbassare il tetto (cosa che il governo Conte sta meritoriamente facendo, adesso 2000 euro, già prevsito il tetto a 1000).
La scusa “ma poi gli anziani come fanno” è idiota: con le social card (ridicole) ce l’hanno fatta, quindi ce la farebbero eccome.
La scusa “eh ma le commissioni bancarie” è stupida: c’e’ il modo di risolvere il problema.
La scusa “eh ma così freghi chi campa di lavoretti e chi chiede l’elemosina” ha un senso, ma si possono trovare agevolmente i rimedi. Senza contare che nell’ottica del reddito universale di base (inevitabile approdo di un percorso cominciato con Rei e Rdc) il problema nemmeno si porrebbe.
Oggi abbiamo 190 miliardi di sommerso.

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giovedì 25 giugno 2020

Siamo umani, è tutto


Alla fine, se ci pensate, è sempre il solito meccanismo.

Quando la tempesta ci colpisce in faccia, e infetti e morti crescono vertiginosamente, e ci ritroviamo improvvisamente chiusi in casa in compagnia dell’angoscia per il presente e per il futuro (Mi ammalerò? Morirò? Quando finirà? Perderò il lavoro?), il problema lo abbiamo ben presente: ci pensiamo giorno e notte, la tv non fa altro che parlarne, il problema investe la nostra vita, è la nostra vita, lo trovi sui giornali, nei programmi della mattina e del pomeriggio, sui social, ne parli con parenti e amici, ne scrivi, ne sogni.

Poi passano i mesi e il trascorrere del tempo, unito a un andamento delle curve decisamente migliore in molte regioni (ma non perfetto e non in tutte), fa sfumare quell’attenzione che per me due mesi è stata una fissazione.
E quindi, adesso, il mese di marzo e quello di aprile ci sembrano lontani, ci pare impossibile che i nostri figli non vadano a scuola da inizio marzo, ci siamo abituati anche alle paranoie della spesa alimentare e (quasi) all’odiosa mascherina, e degli altri Paesi (Usa, Brasile, India...) ancora alle prese col virus e con numeri drammatici ci interessa così poco...

Tutto questo è umano.
Forse siamo già rassegnati a un secondo lockdown in autunno, o forse ci illudiamo che non avremo più problemi.
La memoria corta e l’istinto di vivere hanno sempre il sopravvento, quando si parla di esseri umani.
Siamo così perfetti, così meravigliosi e sorprendenti, ma anche così stupidi, così meschini, così prevedibile e banali.

#sarsCov2

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martedì 23 giugno 2020

Fango su carta



Che l’informazione in Italia sia gestita da incompetenti al soldo di questo o di quello è noto.
Non si fa nulla per rimediare a questa vergogna, che da sola è causa di tanti problemi, anche insospettabili. E’ il classico caso di magagna risolvendo la quale andrebbero a posto molti altri tasselli, da soli.
Pensate solo a quello che è accaduto qualche giorno fa: il 95% dei giornali e dei media in genere ha pubblicato, senza fare una sola verifica (o decidendo di non farla) una notizia su Casaleggio Senior e sul M5S assolutamente falsa, basata su un documento che appare subito come taroccato. E, anzi, lo ha fatto spacciandola come vera, e nei giorni successivi ha cercato di contestualizzare la bufala, anziché cercare di individuarne gli autori.
Un giornalista non si comporta così. Un servo senza dignità sì.
Una notizia del genere avrebbe dovuto essere presentata senza clamori e mettendone in evidenza le palesi incongruenze, non strombazzandola per vera omettendo di analizzarne le specifiche.

Chi si informa male, pensa male e decide male. Non ha gli elementi corretti per poter decidere, gliene mancano alcuni e ne ha sottomano di fasulli: ecco quindi che le nostre vite risultano falsate, eterodirette.
Occorre agire per eliminare questo inquinamento delle idee, che ha conseguenze gravissime.
Non tutti sono in gradi di distinguere un giornale affidabile da uno che propala scientificamente fake news e il cui unico scopo è quello dis ervire una parte politica danneggiando in tutti mofi quella avversa. Non tutti sono in grado di accorgersi se una notizia è vera o fasulla.
Lo Stato deve agire nell’interesse di tutti e aprotezione dei più deboli, e questo vale nel campo della sanità, in quello dell’istruzione e in quello dell’informazione.






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lunedì 22 giugno 2020

L’avidità è miope

Affamate gli operai, sfruttate gli operatori dei call center, usate senza ritegno i contratti a termine, costringete al part time padri di famiglia, negate ferie e malattia, fate firmare in anticipo lettere di licenziamento in bianco, tiranneggiate il lavoratore, imponete orari ferrei a chi dovrebbe potersi gestire per legge, prendete per il collo le partite iva, licenziate non appena il mercato vi dice culo, ricorrete al nero, disponete delle persone come se fossero cose.

Poi le vostre cazzo di lavatrici, le vostre cazzo di auto, i vostri cazzo di profumi ve li comprate fra di voi, cavasangue idioti, prenditori senza arte nè parte, sanguisughe stataliste.

#AnalisiEconomica #VersioneDaSalottoPerBene



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mercoledì 17 giugno 2020

L’ennesima menzogna spacciata per notizia


Ogni tanto posto uno dei motivi per i quali da anni e anni non acquisto quotidiani se non il Fatto.
Ne ho postati già tanti...
Oggi un altro, dopo i mancati riferimenti alla situazione delle cliniche di Angelucci da parte dei giornali di proprietà di ... Angelucci (Tempo e Libero).

Dunque.
Il Fatto chiede un normale prestito bancario. Lo chiede perché, data la situazione post pandemia, teme ritardi nei pagamenti da parte dei debitori. E non può permettersi sbilanciamenti nei flussi di cassa. E’ un prestito chiesto a scopo precauzionale.
E’ un banale prestito, chiesto a Unicredit, come quello che chiedono migliaia di aziende.
E’ disciplinato da una legge del 1996, che lo fa garantire dal Medio Credito Centrale.
Essendo un prestito, fra l’altro, verrà restituito, come tutti i prestiti classici.

Sui giornali (Libero, Il Riformista, ll Giornale, Dagospia, Porro, Feltrini e perfino Lucia Annunziata) questa notizia diventa la solita fake news buona per attaccare un giornale (il Fatto) scomodo e in grandissima salute (recente boom di abbonamenti). Si dice che il Fatto ha ceduto e prende finanziamenti dallo Stato, o meglio: sfrutta l’aiuto di Stato del Decreto Liquidità. Ed e’ una balla evidente.
Stupisce che giornalisti seri si macchino di azioni così stupide. Stupisce meno che lo facciano certi giornali senza credibilità.

Il Fatto non ha mai preso e non prende finanziamenti pubblici, al contrario di altri giornali che, senza i nostri soldi, chiuderebbero in due ore, non avendo lettori sufficienti per stare in piedi. Radio Radicale vive di soldi pubblici, Fca prende prestiti garantiti dallo Stato e ha sede all’estero, e ha succhiato miliardi su miliardi allo Stato in questi decenni sotto forma di aiuti e ammortizzatori, Libero campa coi nostri soldi da 20 anni, etc.L’elenco dei giornali e delle aziende che campano coi soldi pubblici sarebbe molto lungo.
Il Fatto no, campa perché... c’e’ chi lo acquista.

Scusate se non butto denaro e non perdo tempo a leggere o ascoltare diffusori di palle professionisti o incauti veicolatori di fake news: oggi nessuno verifica più le notizie tranne i pochi giornalisti seri; molti le producono addirittura di sana pianta.

Ecco perché non do fiducia a chi non la merita, quindi al 90 e passa per cento di giornali e tv. Manipolano le notizie o se le inventano, e nascondono quelle scomode.

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martedì 16 giugno 2020

Topi di fogna

Lotta dura e senza paura contro l’uomo che sfrutta l’Uomo.
Si tratta di parassiti succhiasangue che rubano la vita e il futuro alle persone.
Si tratta di orpelli della società, utili come una lampadina fulminata e dannosi come la peste.
Sono zavorre.
Sono maiali grassi e stolidi coi quattrini anche in bocca.
Sono convinti di avere il sangue blu perché qualche deficiente ancora li chiama conti o principi.
Sono convinti di essere ricchi sfondati per meriti propri, ma appena il mercato gli dice culo vanno a frignare dallo Stato e a battere cassa, lamentandosi per i “soldi a pioggia” sui poveri.
Sono essere immondi, virus inarrestabili che distruggono tutto ciò che di buono e puro esiste al mondo.
Sono senz’anima.
Sono feccia.
Non sono degni di essere chiamati uomini.
Sono ratti immondi. Luridi topi di fogna.
Hanno occhi neri, piccoli e cattivi, appuntiti come spilli.
Campano sul sangue dei poveracci, si fanno belli con la pelle degli altri.
Ridono sguaiatamente, occhi porcini e grasso che cola.
Teste enormi piene di niente che valga la pena tenere.
Non si guadagnano il pane e lo elemosinano agli altri.
Insozzano tutto e tutti.
#uguaglianza
#rivoluzione
#giustiziasociale

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Mezze cicche

Menti semplici che trovano frasi di studiosi dell’Ottocento e le bollano come omofobe, senza tener conto dell’epoca in cui vissero, nel contempo venerando cialtroni del 2020 che sono omofobi fatti e completi e nessun talento hanno, e dimenticando che anche la Chiesa lo era e lo è, laddove esserlo oggi non è perdonabile per chiunque.
Menti basiche che applicando lo stesso metro, da ferramenta dei neuroni bacati, darebbero tout court dei pedofili agli antichi Greci e di sicuro lo faranno non appena lo scoprirarnno per caso nel loro peregrinare su siti infetti compilati da cervelli rozzi.
Cialtroni che adorano mezze cicche e si ergono a giudici di morale.
Mezzi destri mai compiuti, inadatti anche come semplici fanatici del dittatorello coi baffetti di turno.
Un economista di due secoli fa può scontare qualcosa all’omofobia dell’epoca, se mi azzecca la teoria; un politico del ventesimo secolo no, tanto più che incide dulla mia vita e su quella di chi ha scelte sessuali insindacabili, e proporio da simili cialtronetti inutili e molesti riceve sostegno elettorale.

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lunedì 15 giugno 2020

Da dieci anni sta per esplodere: deve avere una miccia lunga km...

E’ 10 anni che il Movimento deve esplodere, a sentire i tizi della merdosa Casta che ci hanno venduto anche le mutande per farsi le ville e i loro servi giornalisti. Avvisatemi quando accadrà, eh.
E’ sempre lì lì per sparire, svanire, disfarsi, esplodere. E’ cambiato, ci ha tradito, ci fregherà.
Come no.
Avvisatemi, eh.
Nel frattempo partendo da zero, senza tv e senza media in generale, usando solo internet, senza spendere soldi pubblici ma solo autofinanziandosi, il Movimento ha ottenuto per due volte consecutive più voti di tutti alla Camera e governa pure da due anni,ed è riuscito pure a realizzare alcuni importanti obiettivi di sempre (alcuni attesi da decenni), ha affrontato bene la peggior emergenza degli ultimi 75 anni e tuttora sta lavorando agli altri obiettivi. E non governa da solo solo perché i partiti, pochi mesi prima delle elezioni, hanno confezionato una legge elettorale su misura per danneggiarlo: questi sono fatti, non mie opinioni, sia chiaro.Inoltre ci ha regalato il miglior premier degli ultimi decenni.
Avvisatemi eh, comunque.
Ahahahahahaha.

#IoNonVotoFarabuttiFascistiRazzistiEMafiosi, Sorry.

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venerdì 12 giugno 2020

Io non credo al karma

Stasera non ho tempo di approfondire. Ma presto lo farò.
Per la gioia di chi mi legge.
Adoro rallegrare minoranze.
Tuttavia è palese che i bastardi hanno quasi sempre sorte migliore, nell’arco della vita, rispetto a chi si uniforma a valori superiori.
Credere che non sia così aiuta a vivere ma è come la religione: ti consola, non ti dice la verità.
E poi, a dirla tutta, molti interpretano il karma come causa e reazione in questa vita, quando invece il concetto del karma investe più vite, nel ciclo della reincarnazione (che, dopotutto, dovendo credere a qualcosa, non è poi così assurdo).

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Non puoi essere così idiota

Io penso che alcuni politici lo facciano apposta ad apparire stupidi e bugiardi.
Perché, sebbene quelli che ho in mente stupidi e bugiardi lo siano proprio, e alcuni pure disonesti, a volte fanno o dicono cose tali che è davvero difficile credere che siano sincere.
Lo fanno apposta perché la gente ti vota di piùse sei stupido. O, perlomeno, non ha bisogno di sapere altro per votarti. Un idiota rassicura. Un bugiardo, un ladro ti conforta: è come me, dici. Se può, frega lo Stato. Propio come me ha pensieri razzisti, ce l’ha su con gli immigrati, fa battute sessiste, dice oggi bianco e domani nero, tradisce appena conviene, va a braccio. E spesso spara bischerate. Io sono anche migliore di lui. Non c’e’ invidia, non c’e’ competizione.
Lo riconosci come uno dei tuoi. Fa parte della tua squadra. E’ come te. Quindi, se eletto, farà i tuoi interessi e fregherà gli altri.
E’ bugiardo, è ladro, è stupido, è incapace come te.
Lo voti.

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domenica 7 giugno 2020

Giorni


Fra tutti i giorni il lunedì è quello che gode della peggior fama.
Ma nessun giorno sa essere sottilmente crudele come la domenica.
Il lunedì fiacca, snerva, incupisce.
La domenica, piano piano, uccide.


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Il peggio ci stava aspettando senza fretta

Spesso ci accade, vivendo: il peggio non è mai quello che pensiamo, e così il meglio.
Il periodo delle restrizioni di legge alla libertà di movimento pareva essere davvero brutto, specialmente nel primo mese. Non è facile digerire l’idea di non poter uscire senza vincoli, e restare a casa tutto il giorno è terreno fertile per ansia e depressione, che spesso ci accompagnano già nella nostra vita di sempre.
Alla fine, chi è riuscito a non ammalarsi (la stragrande maggioranza, per fortuna) si è abituato al nuovo regime casalingo e di uscite centellinate e faticose.
E alcuni, terminato il periodo di cosiddetto lockdown, hanno scoperto che il peggio li stava pazientemente aspettando dietro l’angolo.
Non lo dico solo perché so cosa vuol dire; quando scrivo, il fatto che ciò di cui scrivo riguardi anche me o no è spesso irrilevante.
Altrimenti, tanto per dire, non dovrei avere a cuore la causa degli essere umani non bianchi.
Alla fine, marzo è stato un mese cupo, aprile meno, anche se l’ansia non ci ha mai lasciato, è stata solo l’abitudine a portarci un po’ di sollievo. Maggio ci ha visto ripartire e, come detto, il peggio era lì da un po’.
Adesso per molti comincia il vero periodo nero. A differenza di quello causato dal Coronavirus, questo non ha una durata stimabile, purtroppo. E non basta tenersi alla larga da qualcosa per salvarsi.

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martedì 2 giugno 2020

Scrittori si diventa, serial killer non so


Di quello che scrivo ogni settimana solo una minima parte finisce sui social o sul blog: esattamente quella che vi agevola il vomito, si direbbe.
Quello che scrivo potrebbe essere senza valore o avere un valore; essere robaccia o parole con un loro intrinseco e non disprezzabile senso. Mi riferisco a tutto, non solo ai post politici, sportivi o di attualità. Io scrivo davvero di tutto, siete fortunati a imbattervi solo in una minima parte di quel che scrivo.
E’ evidente che sui social è più facile che finisca il post politico o di attualità rispetto al brano intimista o all’haiku, ma spesso faccio eccezioni, come sapete bene se solo fate mente locali sui vostri incubi ricorrenti.
Se volete materiale diverso, è necessario che ci frequentiamo, ma capite bene che il gioco potrebbe non valere la candela: sono un tipo poco “normale”, scusate se mi vanto.

Perché pubblico? Esibizionismo, complesso di superiorità, scarsa conoscenza dei miei limiti, esistenza di contratti adsl a buon prezzo?
No. E’ la stessa ragione per la quale leggo e scrivo. Devo.
Un pittore (o uno che si crede tale) deve dipingere. Un dittatore nazista deve sterminare le persone e seminare il terrore. Un falegname si sogna la notte il tavolino che realizzerà il giorno dopo. Io scrivo. Magari poi il tavolino traballa, ma non è questo il punto.

Cosa determina il valore di quello che uno scrive, o del tavolino? Il gradimento del pubblico sotto forma di vendite? Il gradimento tout court sotto forma di elogi e commenti positivi? La (non imparziale) opinione dell’autore? Probabilmente nulla di tutto questo. Vendere non vuol dire aver scritto qualcosa di valido, anche se può eccezionalmente capitare di scrivere qualcosa di buono e di riuscire a venderlo bene: ma son casi rari. D’altra parte non bisogna cadere nell’errore opposto: non è che se non vendi o non ti legge nessuno sei un nuovo Dostoevskij: sarebbe troppo facile e io allora sarei a un passo dal Nobel.
L’opinione degli altri ha certamente un valore indicativo ma si deve sempre distinguere il giudizio spassionato dalla cortesia di chi ti è amico o non vuole comunque ferirti.; in questo senso è maggiormente indicativo il disprezzo, che si manifesta nel non leggere o nel giudicare apertamente come scarico di fogna quello che si è letto. L’opinione dell’autore, infine, può essere fondata, ma non sarà mai presa troppo sul serio: il macellaio si vanta sempre della freschezza della sua carne.

Io intanto scrivo. Poi potrebbe capitare che mi uccida e, si sa, nulla è come un suicidio per (ri)valutare un autore e passarlo da palloso imbrattacarte a imperdibile Vate. Del resto, il destino dei Grandi è spesso quello di morire sconosciuti e ricoperti di contumelie, fra l’indifferenza di eredi che poi si ritrovano ad essere sommersi di diritti d’autore come se piovesse.

Insomma, direte voi: avresti potuto dire fin da subito che scrivi per tua figlia...

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