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martedì 29 dicembre 2015

Oggetti

Gli oggetti non si stancano, sono capaci di occupare in silenzio anche per anni il posto in cui un giorno li hai messi , ogni tanto ci posi lo sguardo ma senza pensarci, sovrappensiero, e tiri dritto, loro non si offendono...

hanno una memoria, questo sì, portano scritto su di loro tante cose, a cui magari ora non vorresti pensare... il loro modo di fartela pagare, o di farti sentire che ci sono, è proprio questo: dopo dieci anni li noti e sprofondi in un piccolo baratro domestico, in un inferno pret-a-porter, poi riemergi e torni alla tua vita con una piccola ferita in più, che poi è una che ferita che già avevi e sul quale per un attimo hai versato un po' di sale. Ogni oggetto non è mai neutro, può rallegrarti, regalarti un sorriso al ricordo di un episodio piacevole, ma può anche aprirti il cuore in due senza anestesia. Non li buttiamo per scrupolo, li mettiamo lì, ma non ci rendiamo conto che stiamo seminando la nostra vita, la nostra casa, di mine silenziose e letali. Ci circondano, riempono il vuoto delle nostre case, arredano un mobile, un muro, salvano dall'anonimato un angolo o una credenza, oppure marciscono in fondo a un cassetto o sotto una pila di masserizie in un armadio ammuffito... sono questi quelli più cattivi, quando frughi nel cassetto e te li trovi davanti agli occhi sono spesso i più feroci nel dilaniarti, forse perchè nemmeno l'onore di godere della luce e degli sguardi degli ospiti occasionali gli hai dato. Un oggetto non è mai un oggetto, è un mondo nel mondo della tua vita su questo mondo.

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Ti ricordi di quando mi hai acquistato? Era un giorno di pioggia, eri felice, avevi appena lasciato Firenze alla volta di Arezzo, pensavi sicuramente a dove mi avresti messo, e di certo non era quassù... O ricordi di quando mi hanno regalato a te? Sì, è stata lei... all'epoca non l'avevi notata, poi sappiamo come è andata, adesso solo parlarne fa male... Io sono qui da almeno vent'anni, mi avrai tolto la polvere cinque volte in tutto questo tempo, meccanicamente, senza notarmi davvero, ho visto più volte nei tuoi occhi il lampo di chi si chiede se è meglio buttarmi o no e poi rinuncia per pigrizia o per scrupolo, non si sa mai, potrebbe essermi utile (sono una lampada), potrei regalarlo... Non mi hai mai usato per lo scopo per il quale sono nato, mi avrai acceso due volte all'inizio giusto per vedere che effetto facevo e se ti avevano regalato una cosa che funzionava o no, hai preferito accantonarmi per riempire un vuoto con la mia espressione forse buffa per te, adesso è il momento di vendicarmi, ti investo coi ricordi che mi porto marchiati addosso e che per te sono come lame affilate e incandescenti che ti attraversano gli occhi e ti bruciano la mente, ti apro davanti il baratro di un tuo passato, uno dei tanti, uno dei possibili, uno di quelli che non è diventato futuro.

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domenica 27 dicembre 2015

I fantastici giorni delle feste

I giorni di festa sono terribili perché è impossibile mantenere le attese che abbiamo in testa, anche quando va tutto bene, figurarsi quando non tutto va bene... Si fanno tante chiacchiere, ma poi sul fondo non resta niente, evapora tutto...

per buona creanza si nascondono per qualche giorno o per qualche ora i risentimenti, si archiviano le offese, si esibiscono sorrisi falsi come le monete da tre euro ma scintillanti come lastre di acciaio al sole delle Alpi, si mette tutto quello che non è appropriato in un ripostiglio sempre troppo piccolo, e quando capita che la porta si apre da sola è come aver aperto la porta dell'Inferno: anche i piccoli dissidi nei giorni di festa sono molto più violenti, agitati magari anche da un bicchiere di troppo. In genere digestioni lente e sonnolenze postprandiali acquietano gli animi, più che la bontà ritrovata sotto Natale a garantire la pace ci pensa l'abbiocco da desinari luculliani e il rimbambimento da riscaldamenti fatti girare a palla. Un pastiche di grassi saturi e di irritanti convenzioni sociali capaci di stendere e riportare a più miti consigli anche il più bellicoso dei convitati. Passata la festa ci si sente pesante la pancia e vuota la testa e forse è meglio così, ci prepariamo dopotutto allo stato amorfo tipico del lunedì lavorativo che incombe, questa volta reso più sopportabile dalle altre feste che a metà settimana irromperanno fra botti e lazzi nella nostra vita, pronta a festeggiare l'arrivo di un anno nuovo e desiderosa di liberarsi di quello corrente che ormai ha sparato le sue cartucce e francamente nemmeno erano granché. La sera della Befana un attento osservatore potrà leggere nei nostri sguardi il terrore dell'incipiente ritorno alla normalità di un gelido gennaio e addirittura il folle sgomento che solo il pensiero degli addobbi da riporre è capace di generare. Li metteremo in cantina, proprio accanto alla bandiera della pace, a quella della Francia e ai nostri bei sogni di gioventù.
A parte questo, tutto bene, eh.

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giovedì 24 dicembre 2015

Fra poco aprirò i regali

Domani (o stasera) aprirò i vostri regali, e poi vi ringrazierò. Comincerò da quelli più piccoli e con la carta più schifosa, lascerò in fondo quelli dal packaging più sontuoso, chi fa il pitocco sulla carta non può aver buttato più di tanto sul regalo.


Farò aprire a mia figlia i suoi (9 su 10), ma lei non vi ringrazierà. Lo farò io per lei, se non avete obiezioni.
E' il mio 49° Natale, ormai so come si fa. Sono a mio agio. Ho ricevuto pochi regali, perchè vi siete concentrati su mia figlia, e avete fatto bene: quando poi volete un favore andate da lei però (scherzo. ahahaha. avete riso? no? non avete senso dell'umorismo).
Prima di aprire un regalo lo prendo in mano, lo peso, lo odoro, lo scuoto, me lo rigiro fra le mani, lo guardo da vicino e da lontano, mi concentro sulla persona che me lo ha regalato, poi lo apro. Ripiego con cura la carta che poi butterò comunque. Valuto se conservare o meno i fiocchi intergi, che poi butterò comunque.
Se c'e' un biglietto lo leggo dopo aver aperto il pacco e aver visto di cosa si tratta. Ve l'ho detto, ormai sono un professionista della notte di Natale. Io faccio molti regali, tutto l'anno, preferisco farli piuttosto che riceverli, ma voi che non mi avete regalato nulla non avete scuse, pirloni: non potevate saperlo. Se vi ringrazierò con troppo calore, e voi vi chiederete perchè dato che mi avete regalato un libro (brutto) della newton compton da 0,99, sappiate che vi starò prendendo allegramente per il sedere; se vi ringrazierò sommessamente, per il vostro dono immaginifico, sappiate che sarò stato emotivamente sopraffatto dalla vostra munificenza.
Ne aprirò parte stasera, parte domattina, parte domani pomeriggio, sotto tre alberi diversi in tre case diverse; sono come un cane, mi piace provare sempre alberi diversi.
Arrivare a sera sarà un lampo, e sabato già saremo colmi di rimpianti, in attesa di scatenarci per l'arrivo del fantastico 2016, che più del 2015 non dovrebbe avere alcunchè, forse giusto quel giorno per il quale è definito bisestile.
Buone feste a tutti, non esagerate con l'entusiasmo: potrebbe portarvi troppo lontano, e potreste poi non trovare la strada per tornare.

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domenica 20 dicembre 2015

Il verme della mela del calcio in Italia

Per come è strutturato il sistema, il condizionamento psicologico degli arbitri esisterà sempre. E renderà non sereni gli arbitri e non equi gli arbitraggi, falsate le partite, inevitabili le ingiustizie, le polemiche e gli scontri.


Non parlo di corruzione (Calciopoli, Juve, Milan, Lazio, Fiorentina, Reggina, etc, organi federali, arbitri, giornalisti, designatori arbitrali: vi ricordate vero di questo immondo schifo?); parlo di condizionamento. La corruzione c'è, a volte, magari anche per anni; poi viene scoperta, poi magari torna, non so, qui parlo di condizionamento: questo è una cosa diversa e c'è sempre e i suoi effetti possono essere ora notevoli ora nulli (in un Molfetta-Acireale non penso che l'arbitro possa essere sottoposto, in caso di errore in buona fede, allo stesso massacro mediatico al quale viene sottoposto se nega un rigore alla Juve in un Juve-Inter), ma potenzialmente c'e' sempre.

Oggi, la carriera di un arbitro ha ripercussioni grandi o piccole non a seconda di quanto è bravo a fare il suo lavoro in base a valutazioni super partes e professionali operate da funzionari indipendenti; ma a seconda delle decisioni che assume sul campo, in perfetta buona fede, nei confronti delle squadre che arbitra: questo è il verme che guasta la mela da sempre. Non parlo quindi di quelle ripercussioni lecite che sarebbero il punirlo se arbitra male o premiarlo se arbitra bene: questo è lecito. Parlo di ripercussioni del tipo ti punisco se hai scontentato il tal personaggio potente che mi ha chiamato e mi ha messo in grave difficoltà (salti tu perché non voglio saltare io, insomma), non faccio nulla se lo hai nel dubbio favorito massacrando gli avversari che non contano nulla e anche se osano lamentarsi è per me acqua fresca perché non possono farmi del male.

Se un arbitro, onesto e capace, sa che decidendo in un modo o in un altro, e per decidere ha due secondi, a volte uno, a volte anche meno, ne patirà le conseguenze, anche solo inconsciamente la sua decisione non sarà serena e quindi equa. Se in un Samp-Milan io decido di espellere un giocatore del Milan dopo pochi minuti per sospetto fallo da ultimo uomo, il Milan resterà in 10 per 80' e soffrirà, forse perderà: alla fine della partita ci saranno violente lamentele ufficiali e violente lamentele sottocoperta, le prima sparate dai media (che spesso -ecco il verme- appartengono agli stessi proprietari delle squadre scontente...), le seconde fatte arrivare a chi di dovere, che spesso coincide o è colluso con chi si lamenta o da questo addirittura dipende -di nuovo il verme- e che può influire sulla carriera del malcapitato direttore di gara. Quell'arbitro sarà offeso, umiliato, sbertucciato, ricusato, verrà sospeso, non potrà più arbitrare quella squadra per un po', verrà infangato per ore e ore da giornali e tv, incompetenti o prezzolate, verrà offeso dagli stessi dirigenti che quasi mai pagheranno per le loro parole che spesso alimentano anche la violenza di decerebrati sugli spalti, le immagini del presunto errore verranno fatte passare decine di volte sulle principali emittenti, ci saranno anche interrogazioni parlamentari del tal deputato tifoso della tal squadra (è successo decine di volte): un massacro mediatico senza precedenti al quale pochi arbitri possono avere la forza di resistere (e comunque, anche se resisti, dopo due o tre errori di questo tipo ti mandano ad arbitrare nelle serie minori). Figurarsi poi se, poniamo, butti fuori un interista tre giorni dopo che l'allenatore del'Inter (sempre per esempio) ha duramente (e indegnamente) attaccato l'arbitro per presunti torti, dimenticandosi invece di quelle volte (numerose) in cui ha fruito di indebiti vantaggi. Se invece non espelli quel giocatore e, poniamo, così facendo, danneggi l'altra squadra (in questo caso la Samp, ma potrebbe essere l'Udinese, il Lecce, il Chievo, il Palermo, il Genoa), anche solo inconsciamente sai che non rischi nulla (come sarebbe giusto che fosse sempre); al massimo il presidente della Samp, o del Chievo, che di solito incassano con signorilità -ai tempi di Mantovani, poi, alla Samp mai si sarebbero permessi di dire alcunché e mai lo hanno fatto, anche di fronte ad ingiustizie pazzesche) sì, si possono lamentare, quelle due volte l'anno, ma le loro dichiarazioni verranno non enfatizzate dai media e non potranno avere ripercussioni nei palazzi del potere (come sarebbe giusto che fosse sempre) perché i presidentini di queste squadrette sfigate non sono imprenditori ricchissimi e influenti, ex-premier, grandi capitani di industria, politici o amici di politici, figuri corrotti e marci, etc, non posseggono giornali e tv, etc. e quindi questi presidentini di squadre che nemmeno dovrebbero stare in serie A (Lotito dixit) possono sbraitare quanto vogliono: è evidente che non sanno perdere, no? E poi, cosa diavolo vogliono? Hanno per caso vinto dieci o venti scudetti e decine di coppe?

Questo verme rende l'arbitro condizionabile e condizionato, non sereno, quindi iniquo e pasticcione, parafulmine perfetto. Fino a quando l'organo che forma e designa gli arbitri non sarà totalmente e veramente indipendente dal sistema di potere del calcio succederà questo. Io sono un arbitro onesto e psicologicamente forte e quindi posso anche dare un rigore all'Udinese contro la Juve (magari un rigore che costa lo scudetto alla Juve?), se per me ne esistono gli estremi; ma se so che sarò massacrato nel caso in cui in buona fede ho visto male e le immagini mostrino che c'era rigore solo all'80%, e sarò invece ignorato nel caso in cui non lo assegno e poi le immagini mostrino che c'era, è ovvio che anche inconsciamente, in quella frazione di secondo, deciderò di non darlo. Deciderò dunque quasi sempre, quando arbitro le squadre potenti (non ho detto forti ma potenti, cioè quelle ancora oggi guidate da dirigenti che ai tempi di Calciopoli -pochi anni fa- compravano allegramente le partite o quelle guidate da dirigenti che difendono l'operato di quei malfattori che all'epoca sporcavano lo sport con le loro mani sozze) di assegnare un rigore alla quadra potente anche se forse è rigore ma non ne sono certissimo (per evitare guai) e di negarlo alla squadra senza santi in paradisi, a meno che non sia solare... di espellere il giocatore del club titolato solo se fa cose così evidenti che non espellerlo sarebbe darsi del deficiente da solo, e di tollerare negli altri casi, "interpretando" il regolamento... nel caso invece del giocatorino della squadrina, applicherò il regolamento alla lettera, onde non avere noie: potrò sempre dire nel primo caso che ho interpretato la norma, come è giusto fare, e la volta dopo, nel secondo caso, che ho applicato la norma, come è giusto fare! Se sono un arbitro bravo, lo farò inconsciamente (si decide in un decimo di secondo, e gli arbitri sono uomini); se sono un coniglio, consapevolmente, ma cambia poco: il condizionamento c'è, il verme si mangia la mela.

Ecco perché a volte si vedono giocatori di squadre potenti accerchiare l'arbitro dopo una decisione sgradita, urlargli in faccia, spintonarlo, mandarlo a quel paese platealmente, senza che a ciò seguano espulsioni; e poi si vede che se un giocatorino di una squadrina perde la pazienza per una decisione lunare dell'arbitro e protesta, tosto viene espulso, perché il regolamento parla chiaro... Le partite non le orienti assegnando un rigore per un fallo commesso dieci metri fuori area, saresti scemo... quelli sono favori che i potenti non vogliono perché hanno scritto sopra in maiuscolo che sono favori... le partite le orienti sentendo un'offesa o facendo finta di non sentirla; applicando alla cieca una norma o interpretandola estensivamente e con buon senso; graziando il difensore titolato che spacca la gamba all'avversario con un'entrata da codice penale e espellendo il giocatorino della squadrina che magari osa obiettare alla tua decisione sacra e inviolabile perché vede a terra il suo compagno a destra e la sua gamba a sinistra; oppure compensando, altra manovra infetta. Perché, restando ad esempi recenti, a Roma in Lazio-Samp Candreva può contestare in maniera veemente la decisione di un guardalinee, prenderlo per un braccio!!!, tirargli la palla addosso!!! senza venire espulso, ammonito o richiamato verbalmente? E perché Zukanovic, sbagliando, protesta (in bosniaco) e viene ammonito, ri-protesta (in bosniaco) e viene espulso? L'arbitro (poliglotta?) qui ha deciso di sentire tutto, altre volte non si accorge di essere mandato a fanculo da giocatori che gli sono accanto. Condizionamento, conscio (poche volte) o inconscio (molte volte): il verme.

Chi tifa da sempre Juve, Milan, Inter etc non potrà capire fino in fondo quello che ho scritto, ma purtroppo, non solo per lui ma per tutti noi, quel che ho scritto è vero, io lo vedo accadere da quando seguo il calcio (42 anni bastano?), e se non bastasse ci sono centinaia di fatti a sostegno, anche tralasciando quelli clamorosi di Calciopoli nei quali non si parla, come detto, di condizionamento ma di corruzione: due cose molto diverse, anche se dagli effetti simili.

Io, per formazione umana e sportiva, sono portato a rispettare l'avversario anche quando picchia come un fabbro ed è onesto come un truffatore seriale; a rispettare il direttore di gara anche quando assume decisioni a me sfavorevoli e anche quando queste decisioni sono palesemente ingiuste e persecutorie; ad accettare il sacro verdetto del campo; non ho il culto della vittoria, figurarsi poi quello della vittoria ad ogni costo (vero, Agnelli?); gioco perchè è divertente, punto a vincere ma onestamente, e se vinco sono contento, se non vinco va tutto bene lo stesso, perché la sconfitta è una delle tre opzioni possibili e proprio il fatto di poter perdere rende bello vincere. Questo atteggiamento mentale non mi impedisce però di far notare come io abbia perso nel 1992 una Coppa dei Campioni per una punizione fantasiosa decretata al minuto 112' di una partita giocata pure meglio del Barcellona (nel 2012 Koeman disse: "Forse quel fallo non c’era"), almeno uno scudetto, due Supercoppe e uno spareggio Uefa per decisioni scellerate di arbitri o per cambi di regolamento in corsa, durante l'anno, e di essere retrocesso anni fa a causa di un rigore inventato a pochi minuti dalla fine da un arbitro che anni dopo ammise che il fallo non c'era. Perché sono sportivo, ma non stupido. E non scrivo tutto questo perché tifo per una squadrina senza potenti al comando, perché la penserei così anche se tifassi Milan: mi fa schifo essere favorito per fattori extracalcio. Il fatto di essere tifoso Samp non mi spinge dunque a scrivere queste cose, che sono vere a prescindere e scandalose in ogni caso; influenza invece il mio modo di pensare su vittoria e sconfitta, quello sì, e ne sono fiero.

Certo, riformando il sistema ed uccidendo il verme, o conservando meglio le mele (non lo faranno mai, nessun re pone da solo la sua testa sulla ghigliottina), potranno sempre esserci casi di arbitri scemi, o venduti, o che hanno simpatie e antipatie e permettono ad esse di influire sulle loro decisioni, o un ego smisurato, o due occhi difettati, ma al di là degli scemi o di quelli con ego smisurato e vista ai minimi, che dovrebbero essere fermati da chi li valuta, e dei corrotti che dovrebbero essere ingabbiati, gli altri casi potremmo tollerali: cose umane perfette non ne esistono, l'arbitro è una figura essenziale per poter giocare, e come un centravanti sbaglia un gol a porta vuota anche lui può sbagliare, e deve avere il diritto di farlo senza però che il suo sbaglio, se colpisce una big, ne danneggi la carriera infinitamente di più che nel caso in cui il suo errore in buona fede massacri una piccolina e sfigatella squadra di una città di provincia con 50mila abitanti. Riformando il sistema non avremmo arbitraggi perfetti e assenza di decisioni corrette (e nemmeno lo vorrei), il condizionamento però non ci sarebbe più, perlomeno potrebbe essere episodico, eventuale, eccezionale, non sistematico come oggi.

Se trovi un verme in una mela ogni tanto, sai che ci può stare; se nel cesto hanno tutte il verme, e l'80% son comunque immangiabili, butti il cesto.



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lunedì 14 dicembre 2015

Sappiamo perdere


Stasera dopo 4 sconfitte consecutive (e, quel che conta, 3 giocando davvero male) e dopo un cambio di guida tecnica che ha bisogno di tempo per essere assimilato, si va a Lazio, squadra anch'essa in difficoltà, squadra che, come noi, sta rendendo molto meno del suo effettivo valore. Partita ostica, ma se non giochi lo sono tutte. Come finirà? Vinciamo? Pareggiamo? Perdiamo? Mah, speriamo di sviluppare un gioco convincente e di ritrovare la prestazione, il risultato poi è nel grembo degli dei. Una cosa è certa: comunque finirà, anche se sarà tempesta, basterà buttare un occhio sull'arcobaleno dei nostri colori per ritrovare il sereno dentro di noi. Fede incrollabile. Veniamo dal niente, abbiamo avuto il tantissimo e sfiorato il tutto, siamo dunque pronti a qualsiasi cosa, nelle vene abbiamo solo sangue blucerchiato. Sappiamo perdere, lo sappiamo fare molto bene, ed è questo che ci ha insegnato a vincere e a saper vincere; l'unico modo per non perdere mai è non giocare (o giocare sporco), e noi invece vogliamo giocare, è così divertente!

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sabato 12 dicembre 2015

Uomini e donne, sessualmente due mondi diversi

Come mai il Creatore, nella sua infinita lungimiranza, o il Caso, nel suo comunque non idiota modus operandi, ha progettato dinamiche sessuali così diverse fra uomini e donne? Tutto ha un senso, anche la zanzara bastarda che ti punge sei volte in una notte, e perfino quei politici che hanno portato il presepe a Rozzano, o quelli che brindarono in Parlamento con spumante e mortadella, quindi deve esserci anche qui, magari è più difficile da capire per noi limitati umani.


Noi uomini siamo capaci di espletare l'atto in 5 minuti netti, includendo il tempo necessario per svestirsi e poi ricomporsi. E, credeteci, anche dopo tempi così interessanti da poter far invidia ai 100 mt olimpici, siamo soddisfatti. La donna, in 5 minuti, non è nemmeno uscita dal bagno in cui, appena sentita l'aria che tira (non tira solo l'aria comunque in quei frangenti), si è tosto infilata. La donna, se potesse dar sempre corpo ai suoi sogni adolescenziali, vorrebbe allestire a dovere la camera in cui si consumerà il fatto: candele profumate, incensi, luce soffusa, morbidi cuscini e drappi color pastello, letto a baldacchino, falpalà come se piovesse (anzi: falpalà e falpaqua), roba da fiaba orientale che appena entri ti prende il mal di testa, non respiri, non vedi dove metti i piedi e ti sembra di essere a una veglia funebre. La donna non fa sesso, non fa nemmeno l'amore; la donna fa l'amore con la pura idea dell'amore. I preliminari poi, se fosse lei a poter decidere, dovrebbero durare ore, così a lungo che più volte uno potrebbe dimenticarsi nel frattempo per quale scopo li sta facendo (lo so, non ho scelto il termine più adatto). La donna vuole una favola lunga e carezzevole, un sogno ad occhi aperti, un viaggio all inclusive nel regno delle fate e delle case di marzapane, e questa aspirazione del tutto legittima contrasta lievemente con la prassi maschile universalmente nota come "una botta e via". Non voglio generalizzare: a volte becchi uomini che te la menano per ore tanto che nel frattempo sbrighi i lavori di casa, aggiorni l'agenda, telefoni alle amiche e lui sta ancora lì ad operare in caverna con elmetto e faro, così come puoi incrociare donne che in tre minuti ti spremono come un limone a un pranzo di lavoro a base di pesce. Ma l'andazzo, nella generalità dei casi, è quello che ho descritto. Tutto quello che ho detto deve essere tenuto in grande considerazione da uomini e donne, al fine di evitare inutili arrabbiature. Certo, ci si può venire incontro, si può fare una volta quattro salti in padella e la volta dopo una session di otto ore (guardate che Sting mentiva), ma l'importante è capire che è la natura ad averci fatti così, e rimedio non c'è. La logica, nel sesso, non ha accesso, infatti non è affatto detto che, come verrebbe da pensare, questa dinamica si applichi anche ai casi differenti da quello dell'eterosessualità: non è che due uomini fanno sempre sesso in tre secondi e due lesbiche o dodici ore o niente... qui entrano in gioco altre dinamiche ancora, che per il momento preferiamo non indagare.

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giovedì 26 novembre 2015

4 - Mia moglie mi tradisce



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giovedì 19 novembre 2015

Fateci il favore...

Se levi Cristo in croce dall'aula si rivoltano come serpenti col bruciore di stomaco; non rinuncerebbero mai al presepe. La messa è un must, e il matrimonio in Duomo; Bergoglio è un grande e cambierà la Chiesa (quella che fino a ieri vi andava benone così) e il Giubileo non me lo perdo. Poi però festeggiano Halloween e discriminano omosessuali e trans; disprezzano gli zingari, non tollerano romeni e albanesi, chiamano gender e demonizzano favole che invitano alla tolleranza e a imparare la diversità che ci rende più ricchi, inseguono potere e denaro, mal educano i figli e pensano solo a se stessi.



Vogliono affermare la loro presunta identità di fronte all'Isis senza tener conto che queste son bestie che ammazzano cattolici, musulmani, ebrei, atei, buddisti, animisti, agnostici. Sono i cattolici di oggi, quelli che ha ragione il Papa ma il sesso prima del matrimonio si può, il sesso senza fine procreativo si può, il venerdì sera a prostitute si può, tradire il marito si può, gli stranieri ci rubano il lavoro, gli immigrati ci portano le malattie, aiutiamoli a casa loro, bombardiamo i barconi, la Bibbia va interpretata, la Chiesa deve modernizzarsi e quindi io sono cattolico ma faccio quello che voglio e prendo la pillola del giorno dopo o il profilattico del giorno stesso, ché non sono queste le cose che contano.
Fateci il favore... Io di cattolici ne vedo pochissimi, non che sia un male... ma a sentire voi lo siete tutti ahahaha. Meno parole e più fatti, se proprio credete in quelle cose. Come fate, comunque, davvero non so. Un Dio che pensa 'ste robe, state tranquilli, esiste solo nei vostri sogni. Un Dio che ha detto quel che i preti hanno tradotto in dogmi esiste solo nei vostri deliri. Siate umani, potrebbe già bastare, altro che fedeli. Fedeli a cosa, poi? Se la vostra vita è la negazione di quei principi in cui fate finta di credere?

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lunedì 16 novembre 2015

Porgi cosa?

L'invito a non rispondere alla violenza con la violenza è certamente bello e condivisibile. Se il mondo fosse abitato da persone come me che, se non attaccate, non attaccano, e che non impostano la loro esistenza sulla sopraffazione, sull'invidia e sulla sete di denaro, potere e sesso, sarebbe pure applicabile.


Ma il mondo non è questo. Ci sono persone, e sono tante, che vivono solo se esprimono violenza e che non si accontentano mai di quel che hanno e che, se non hanno, a tutti i costi vogliono avere.
Se una persona uccidesse tuo fratello, vorresti che il colpevole fosse arrestato e punito o no?
Ribadito che ciò che oggi germoglia è anche frutto di quanto di malvagio l'Occidente ha fatto e fa (guerre immotivate, vendita di armi, appoggio a feroci dittatori, e prima ancora colonialismo e sfruttamento), non vedo tuttavia ampi margini di dialogo con le bestie immonde che fanno quel che abbiamo sotto gli occhi quasi ogni giorno in svariate parti del mondo.
In questo contesto mi pare normale che i caccia francesi si siano alzati in volo. Non giusto, non bello: normale.
Ribadito che di bestie immonde ce ne sono pure tante fra gli Occidentali, porgere l'altra guancia è stupendo ma sterile.
E' l'umanità, ci si può fare ben poco: se studi la storia, te ne accorgi.
Quel che siamo, lo eravamo, e lo saremo.


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sabato 14 novembre 2015

Terrorismo di ieri e di oggi

Io tante cose me le chiedo, vedi strage di Bologna, di Piazza Fontana, etc. Il terrorismo c'e' sempre stato, morire una mattina d'estate aspettando il treno a Bologna in cosa è diverso dal morire una sera in una pizzeria di Parigi per mano dell'Is?


Quindi è giusto avere paura adesso, ma come allora, anche se allora era una lotta interna al nostro paese e di matrice politica, oggi parliamo di uno scontro totale di civiltà. Lo stesso grado di paura che si ha quando vedi che non attaccano più solo i luoghi simbolici (se vai a una partita con 80mila persone al rischio teorico ci pensi) ma anche i luoghi normali (se vai in pizzeria pensi che il rischio maggiore sia mangiare una pizza infame). Tuttavia se vuoi distruggere una civiltà certamente seminare terrore fa il tuo gioco, ma mai quanto colpirla al cuore. Che senso ha distruggere una famiglia che sta in un ristorante? E che magari nemmeno è cattolica? Può essere perfino dell'Islam... Dovresti prendertela semmai con chi ha il potere e ha preso una decisione che tu reputi errata (legittimo) e meritevole di vendetta sanguinaria (sei idiota). Se tu, BR, nei '70, pensi che il Parlamento vada rovesciato in maniera diversa da quella che passa per le urne, nella tua follia omicida perchè uccidi ignari e innocenti passeggeri? Quello che voglio dire, e mi riferisco non all'IS di oggi ma agli anni di piombo nostrani, è che se esiste un gruppo che vuole sovvertire lo Stato, al di là di qualche colpo mirante a creare terrore, alla fine se la prende con lo Stato, non con i passeggeri di un treno. Questo mi è sempre sembrato non spiegabile. O meglio: spiegabilissimo, se pensi che chi mette la bomba lo vuol fare non per sovvertire l'ordine, ma per creare instabilità e disordine, funzionali a un suo piano preciso di uomo di Stato che sta tradendo lo Stato e che magari vuole che si crei un clima funzionale ai suoi intenti. Voglio dire, mi sembra che anni di indagini e processi abbiano detto la loro sulle responsabilità di uomini e apparati dello Stato, servizi deviati, etc. Tornando all'oggi, sull'IS, invece, che dire? Ha senso dire che guerre come quella che da più di dieci anni stiamo facendo in Afghanistan senza, si badi bene, una sola valida ragione sono la causa di questo cancro odierno? Può averlo, come no. Ha senso dire come fanno oggi certi politici nostrani che dobbiamo andar là e fare un macello? Bah. E allora ha torto chi dice che la violenza porta sempre violenza e non la si combatte con altra violenza? Non saprei davvero. E' difficile dare una lettura non equivoca dell'attuale. Di certo, c'è che come specie ci piace molto massacrarci per i motivi più idioti, ammesso che ne possa esistere uno non idiota.

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martedì 10 novembre 2015

3 - Pare che il 2016



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domenica 8 novembre 2015

CRAZIA 2015 (versione DEMO)


Oggi ho scaricato la versione DEMO di un nuovo gioco, CRAZIA 2015. Molto divertente, ho cercato di acquistare la versione full ma non si trova, sembra che esista solo questa.
Funziona così: al centro di una grandissimo agglomerato urbano definito CAPITALE ci sono due palazzoni in cui ogni giorno entrano ed escono sui tre-quattrocento "personaggetti", tutti o quasi tutti con giacca e cravatta, generalmente accompagnati da altri ometti che in genere hanno una o due borse in mano o a tracolla. Alcuni hanno un seguito più numeroso, composto da omaccioni più grandi e robusti che seguono o precedono a distanza i nostri personaggi; generalmente questi ometti più grossi hanno auricolari e sguardi torvi, se non occhiali da sole. Spesso questi personaggetti arrivano a bordo di auto nere, blu o grigie definite rigorosamente AUTO BLU, munite di lampeggianti altrettanto blu. I personaggetti camminano spediti, sembra sempre che abbiano un gran bel daffare, se qualcuno dei passanti rivolge loro la parola tirano dritti a muso in su, se qualcuno urla qualcosa loro fan spallucce, se ricevono applausi un timido sorriso compare sui loro volti tirati di uomini impegnati; se è un giornalista a rivolgere domande, scappano, fanno orecchie da mercante, svicolano, a meno che non si tratti del pennivendolo leccaculo personale, una figura di cui il gioco CRAZIA è davvero pieno, nel settore denominato GIORNALETTISMO. Trascorrono ore in questi palazzoni, seduti su scranni di pelle a sonnecchiare, a bisticciare, a scrivere, a parlare con chissà chi al cellulare, a sfogliare tablet, a far soste alla buvette (la zona in cui consumano qualcosa di commestibile), a leggere discorsi scritti da altri, a schiamazzare, fischiare e tirare cose in aria quando a parlare è uno di quelli vestito con colori diversi da quello col quale vestono loro. Eh sì, perché entrati nei palazzoni i personaggetti indossano divise di colori diversi, e si siedono in settori diversi delle aule di discussione; salvo decidere, quando ritengono opportuno farlo, di cambiare in un amen casacca e settore: nel gioco questa opzione è definita COMPRAVENDITA.
In questo gioco ci sono anche una decina di emittenti televisive, use a diffondere per l'etere falsità costruite ad arte e scempiaggini estemporanee e tutte controllate da questi ometti o dai loro capi o dai loro amici: se ne servono per influenzare il POPOLO BUE, l'altro grande protagonista di questo gioco di ruolo, quello che alla fine potremmo definire il vero protagonista del gioco. Queste stazioncine televisive pubblicizzano fino alla noia le posizioni che gli ometti più potenti condividono, demonizzando quelle che non approvano e gli ometti che le sostengono, cercando di addormentare il cervello dei telespettatori con programmazioni insulse e per imbecilli, che cercano di solleticare gli istinti più bestiali del suddito, per giunta strapiene di spot pubblicitari idioti pagati a prezzo d'oro da imprenditori amici: in questo modo addomesticano gli elettori e li spingono a porre la fatidica X sul simbolo del gruppo al quale, in quel preciso istante, appartengono ogni volta in cui nel gioco ci sono le ELEZIONI, uno degli eventi più rilevanti del game in questione.
Esiste anche un'applicazione chiamata INTERNET, che sarebbe più utile al fine di raccogliere informazioni, ma il POPOLO pare non sapere come fare per usarla in modo produttivo, e del resto i personaggetti fanno in modo di renderla poco fruibile, sicché il divano la sera la fa da padrone e i cervelli, che in CRAZIA figurano tra le opzioni, si spengono subito. Quasi ogni sera, dopo cena, i più famosi tra questi personaggetti si recano negli studi di queste tv per accapigliarsi un po' lì in diretta, su temi di attualità: ne risultano dibattiti faziosi e caciare inverosimili che divertono e disgustano chi vi assiste, generando però una specie di invincibile dipendenza dal tubo catodico. Nei giorni successivi i principali giornali e le principali rviste parlano di quel che è accaduto in tv il giorno prima ignorando i fatti e le notizie del mondo; se proprio devono accennare a queste, danno più spazio ai commenti di questo o quel personaggio all'evento X piuttosto che all'evento X in se stesso e a cercare di metterne in luce cause, conseguenze e modalità.
Il capo di questi personaggetti è un signore, definito all'inglese PREMIER, che si è scelto da solo per ricoprire questo ruolo cruciale del gioco e che, assieme ad altri tre o quattro capi bastone, ha scelto tra il POPOLO i partecipanti alle sedute che si tengono nei due palazzoni. Ruoli minori sono quelli definiti come MAGISTRATI (definiti anche come TOGHE ROSSE, e INTELLETTUALI, i primi ridotti a controfigure da leggi sempre più pensate ad uso e consumo di chi intende violarle, i secondi costretti da una atavica mancanza di PALLE ad accodarsi al potente di turno, in questo simili alla CHIESA DI ROMA (disponibile come upgrade ma credetemi davvero essenziale per poter godere appieno dell'esperienza di CRAZIA 2015) che da una posizione defilata informa di sè tutti i gangli della società. Se avete ancora i vecchi giochi imperniati sulla obsoleta contrapposizione DESTRA - SINISTRA è ora di mettervi al passo coi tempi e provare la fantasmagorica esperienza di questo nuovo game sociale; qui destra e sinistra coincidono e rendono il plot ancora più intricato!
Vi consiglio di acquistarlo, affrettatevi. Quel che vi ho detto è nulla.

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martedì 3 novembre 2015

2 - Io scrivo poesie

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domenica 1 novembre 2015

1 - Io amo il prossimo




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lunedì 26 ottobre 2015

Citazioni un po' di parte

Lo sapete, su FB certe citazioni girano in tondo e ogni tot ti ricapitano sul muso, è normale. Se sono belle, è comprensibile che molti le condividano, anche più volte, o che le condividano persone da poco online che magari pensano di averle scoperte per prime. Se sono brutte, lo capisco meno ma lo accetto.


Prendiamone una che negli ultimi mesi mi vedo sfilare davanti una volta a settimana come minimo.
"L'età più bella per una donna, inizia quando smette di aspettarsi che la felicità arrivi da un uomo o dal di fuori. Quando ha rispetto di sé e non baratta la sua dignità con niente al mondo. Anche a costo di restare sola." Helen Hunt. O simili.
Il fatto che uno abbia rispetto di sè è auspicabile. Che non baratti la sua dignità con niente al mondo (quindi neanche con 12 milioni di euro puliti e in contanti ed esentasse, meglio essere chiari, "niente" ha questo significato) è ammirevole. E se una persona capisce che la felicità difficilmente può arrivare dal di fuori, ha sicuramente fatto un bel passo in avanti nella conoscenza di se stesso e nella comprensione delle cose del mondo.
Non capisco il passo riferito all'uomo, inteso come essere umano maschio. Intanto perchè fa fuori dal discorso le donne lesbiche che semmai si aspettano la felicità da una donna, ma passi. E' che non vedo perchè una simile frase non possa valere per un uomo.
Il femminismo è una gran bella cosa, mi piace. Ma è inutile far finta che in giro ci siano solo uomini schifosi, perchè anche di donne non è che girino solo modellini perfettini. Siamo esseri umani, questo dice già tutto. E' sbagliato puntare tutte le fiches su un altro, di qualunque sesso sia dei vari esistenti, perchè comunque le basi della felicità devi costruirtele dentro di te, senza stupidi e presunti revanscismi di sesso. Ci sono uomini mammoni, incapaci di assumersi una responsabilità che sia una, bugiardi traditori, etc? Verissimo. Ci sono anche donne che fanno leva solo sul fisico, mentono e puntano ai soldi. C'e' di tutto, là fuori, e non mi pare che un sesso possa far lezione all'altro.

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mercoledì 21 ottobre 2015

Affrettatevi, ultimi pezzi in offerta

(nota preliminare per chi ci crede -io no-, che toccarsi conviene: tieni una mano libera)


Servizio funebre completo di cremazione 1800 euro. Morire oggi conviene, non è più come una volta che spesso si diceva devo stare attento a non morire perché non posso permettermelo! Un tempo un funerale non da barbone ti portava via, oltre che te, anche 8-10 milioni fra corone, manifesti, bara etc... Oggi 1800 euro e via, ti riducono pure in polvere, quel che eri e ritornerai, insomma. Forse dire che morire convenga può essere eccessivo, ma insomma: morire mi costa meno che il dentista, o meno che quindici giorni in vacanza nel sud est asiatico che poi dopo due giorni sempre le stesse cose che palle: quasi quasi.. :-) Di certo, morire costa meno che vivere... se non fosse che schiatti, ci si potrebbe fare un pensierino, per il bilancio sarebbe tutta salute. Sia chiaro, io vorrei campare fino a 119 anni in perfetta salute, ma il nostro occhio da consumatori di fronte a un'offerta interessante luccica pavlovianamente, poi è chiaro si fanno due conti e si capisce che l'offerta è ottima ma magari è meglio posticipare un pochetto, che tanto, come si dice in questi casi, offerte ce ne saranno sempre...

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martedì 20 ottobre 2015

Se ti entro in casa di notte non mi aspetto caffè e pasticcini

Se uno sconosciuto entra nell'appartamento di Piero in piena notte e Piero, nell'oscurità, credendo che quello che l'intruso impugna sia un'arma, o comunque non credendo nulla ma essendo molto spaventato, spara con una pistola legalmente detenuta, ditemi voi dove la logica soffre, il punto esatto in cui soffre, le precise coordinate in cui entra in sofferenza, premesso che a nessuno fa piacere uccidere, a nessuna persona onesta e civile, diciamo.
Perchè si detiene legalmente una pistola? Per esporla in vetrina?
Certo, logica vorrebbe che tu sparassi alle gambe, ma nel buio e credendo di essere a tua volta sotto tiro, quel che succede, succede.
Se io entro in casa d'altri forzando la porta e magari di notte (ma di giorno non cambia nulla, diciamo che di notte cade pure la scusa puerile tipo "ho trovato aperto e mi sono permesso..."), sono preparato a tutto: a rubare e uscirne illeso, ma anche a finire al camposanto.
Io la vedo così.
Poi se nessuno detenesse un'arma a questo mondo e i delinquenti fossero severamente puniti e ingabbiati, e non a piede libero e sostanzialmente impuniti, sarei ancora più soddisfatto, ma questa is another story.

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domenica 11 ottobre 2015

Vatican Out

Caso del monsignor Charamsa che, alla viglia del Sinodo, si dichiara omosessuale e fidanzato, e viene spogliato di tutti gli incarichi e sottoposto ad attacchi assortiti. Ci sono due aspetti della questione su cui mi soffermo.


Primo aspetto. Leggo su Facebook e altrove interessanti post il cui succo cerchero' di riassumere: non è rilevante il fatto che sia gay, per noi cattolici, ma il fatto che sia un non cattolico o un cattivo cattolico, che sia insomma un cattivo prete, perché ha una relazione; fosse con una donna sarebbe grave allo stesso modo, la Chiesa non è omofoba. Palle: i divorziati per voi sono prassi, anche i pluri, un gay e' come il fumo negli occhi. Che sia un cattivo prete è certo; ma dal mio punto di vista non è un difetto. E' ovvio che se violi il celibato vai contro una delle regole della Chiesa; se poi stai con un uomo, ohibò: quindi come prete non ci siamo. Ma vogliamo parlare delle centinaia che fanno lo stesso e non lo dicono? Sono cattivi preti e persone ipocrite. Inoltre negare che la Chiesa sia omofoba è stupido ed inutile.
Non penso che dichiarandosi Charamsa volesse dire ehi, sono il prete migliore del mondo! Nè che volesse tener nascosta la sua relazione... Semplicemente non ce l'ha più fatta a subire la disumana cortina omofobica che permea quell'ambiente.
Quindi, con buona pace dei cattolici che siccome pensano che il loro Dio vieti ai preti di amare e ai gay pure, un prete che ama è da "licenziare" e un gay che ama da discriminare (a meno che non sia casto e non cerchi Dio, insomma a meno che non ammetta di essere in un errore in cui non è), il punto qui non è "Charamsa è un prete da 4 o da 9"?, ma il punto è che la Chiesa è omofoba e ancora oggi condiziona la politica, di fatto rendendo questo paese la barzelletta dei diritti civili fra quelli avanzati.

Secondo aspetto. Pochi giorni dopo il coming out esce su "Chi" un bel servizietto con Charamsa che nemmeno un partecipante del GF. Aria da piacione, orologione in bella mostra, sorrisone, lisciato e profumato. Foto fatte presumibilmente ante coming out. Tutti a dire: operazione mediatica! Poi va pure dalla D'Urso... adesso lo aspettiamo ad Amici col giubbino tipo Renzie.
In effetti c'e' puzza di. E non giova al suo sincero scoramento da discriminato. Ed in effetti non mi è piaciuta la cosa.
Ma cerchiamo di esser chiari: il fatto che voglia intraprendere una nuova carriera (di fatto, l'hanno licenziato) o che voglia acquisire notorietà, per quanto criticabile e un po' meschino, non inficia quel che ha detto. Avrebbe potuto dirlo meglio, ma la sostanza è salva. Anche se girando per simili programmi e giornali finirà per esporsi alla classica banalizzazione del tutto.
Quindi critichiamolo pure per "Chi", e anche tanto. Ma ricordiamoci che la Chiesa è omofoba, e che la cortina di cui sopra esiste e fa schifo.
Diciamo che ha trovato il modo sbagliato per dire cose giuste.
Ma chi non sbaglia, e spesso nella sostanza anziché nella forma? Tipo il Papa che vieta il preservativo in epoca di Aids o incoraggia l'omofoba del Kentucky al quarto marito e convinta di essere "in missione per conto di Dio"?
Dai, su, relax e buona Messa.




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sabato 10 ottobre 2015

Marino, sai che ti dico? Fai una giravolta!

Anche se sarebbe logico fare un’indagine prima di emettere giudizi e sebbene sia forte il sospetto che l’inciampo sulla carta di credito sia stato provocato da qualcuno a lui vicino per imperizia o dolo,

e tralasciando pure il fatto che lo stesso partito che giubila Marino per due cavolate sostiene De Luca e compagnia bella accusati di reati infinitamente più gravi e in alcuni casi già provati o comunque sottoposti all’analisi di un processo, in teoria due o tre spese farlocche sono più che sufficienti, nel mio modo di vedere le cose del mondo e di concepire la politica, per dimettersi.
Però qui stiamo licenziando un bravo architetto mentre la casa sta crollando solo perché ha fatto una telefonata da casa nostra senza chiedere il permesso. Quindi ci ripenso: essendo Roma in mano alla mafia, e il PD un partito di destra inaffidabile, incompetente e zeppo di gente che ha problemi grossi con la giustizia, altro che scontrini per 200 euro, Marino, con un bel coup de theatre, dovrebbe non confermare le dimissioni, restare a fare il suo lavoro e dire nelle sedi opportune tutto quello che sa su Mafia Capitale, PD etc.
Lo so, chi sbaglia paga, ma oggi non paga nessuno, e abbiamo plurindagati e processati che continuano da anni a gestire la cosa pubblica o addirittura a riscrivere, stuprandola, la nostra bellissima Carta, modificata a colpi di maggioranza da un governo sostenuto da un Parlamento di nominati illegittimo.
Se splende il sole, puoi levare la polvere dal comò, ma se infuria uno tsunami puoi anche ignorare la polvere e concentrarti su quello che può salvarti la casa (senza casa difficile tu possa spolverare gli arredi): poi, se ti salvi, potrai sempre sterminare gli acari con calma e far pagare a Marino i suoi possibili errori.
In situazioni di emergenza, possiamo chiudere un occhio su alcune irregolarità, e di certo non ha titolo per ergersi a paladino di moralità chi continua a sostenete perfetti farabutti.
Quindi invito Marino a "fregarli" tutti e a restare: in fin dei conti a Roma negli ultimi due anni la situazione, benché sia sempre in cancrena, è migliorata. Stiamo buttando via questa inversione di tendenza. D'altra parte se vai a toccare certi poteri è normale che facciano di tutto per farti fuori.
Vai avanti, Ignazio, magari facendoti un pocoletto più astuto. Ci sarà tempo e modo per farti restituire i soldi della cena con tua moglie ed eventualmente punirti per l'irregolarità se davvero da te commessa, magari a Roma liberata e civile però, non ora che infuria la tempesta...

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martedì 6 ottobre 2015

Aggiorniamoci

Che modo di salutarsi è, al telefono, "aggiorniamoci"? Cosa vuol dire? Non è meglio "ciao",  oppure "a presto"? Ero al bar. Titolare in fondo, zitto e mosca: sono le 18:30, non ne può più.  Io al tavolino. Siamo solo in tre, radio accesa, io drink e giornale.


Un terzo dopo lunga telefonata peripatetica (pare di lavoro) dice "ok, aggiorniamoci". Siamo software in cerca di update? Pagine web in attesa di refresh? Agende in attesa di nuovi impegni? O disperati al baretto?  Poi si avvicina al banco dicendo a mezza voce "suca suca". Beve il suo caffè. Dice un'altra cosa al titolare che forse annuisce o forse sta solo tremando regalando illusioni di condivisione ad avventori su di giri (dopotutto siamo in happy hour!) Ora esce dal bagno un tipo oversize che, adesso mi accorgo, c'era entrato almeno 20 minuti fa. O non trovava la carta o adesso presumo sia necessaria una bonifica radicale del servizio igienico.  Il suca suca paga e se ne va. Calzoni, camicia, cintura e scarpe nere. Presumo anche mutande (non pare tipo da boxer). Capelli pure. Sui 50. Arie da figo. L'oversize paga l'estathe di prima: è così potente? Oggi una tipa in macchina sull'aurelia mostrava il dito medio a tutti, non penso volesse condividere il vanto per un nuovo anello. Incredibile quanti giochino al lotto e alle slot e poi facciano ricariche da 5 euro. Se ci fosse da 2 farebbero quella. Un tipo ricciolino 25 nota sullo schermo un vecchio successo dei Pink Floyd e il barman ne parla come se qualche decennio fa li avesse lanciati lui; il ricciolino annuisce sognante "è un pezzo del '75...", lui che nel '75 a occhio sbavava in culla. Ora pago ed esco; il barman mi saluterà al solito modo. 


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sabato 3 ottobre 2015

Bombolette spray e ambulanze

Quante cose penso e poi dico: possibile non siano mai venute in mente a nessuno fra quelli che possono deciderle? Esempio recente la bomboletta di spray per gli arbitri di calcio: lo dico da anni, nisba. Quest'anno hanno deciso, due lire e hai risolto bene un problema serio (parlando di sport): prima sulle punizioni era un circo equestre, e conveniva far fallo, fuori area: adesso ci si pensa. Altro esempio: ambulanze.


Non ha nessun senso che un'ambulanza attivi i lampeggianti senza sirena: è cool, ma pure stupido. Se c'e' una legge che lo prescrive, è da cambiare. La sirena e i lampeggianti dovrebbero sempre essere attivati insieme e solo nei casi in cui è prevista la sirena (che, detto fra noi, sono troppi: di notte in un vialone a che serve la sirena? Basterebbero abbaglianti e lampeggianti, se passasse la modifica che ora spiego). La ragione è che a volte non sentiamo la sirena fino a quando non abbiamo l'ambulanza a 50 metri, o perchè abbiamo la radio accesa o perchè tira vento contrario, e questo è rischioso; allo stesso modo, quando vedi a 500 metri i lampeggianti accesi, non sai mai se c'e' anche la sirena o no. Non ha senso.
Se fossero attivati insieme, di notte molte volte la sirena (che disturba anziani, bambini, malati e insonni) non servirebbe; di giorno non avresti mai dubbi: appena vedi, anche in lontananza, un lampeggiante di autoambulanza, ti attivi per lasciarla passare, senza chiederti se la sirena c'e' e non la senti ancora o se proprio non c'e'.
Sul fatto poi che troppi desiderano guidare un'ambulanza, quando invece è un compito delicato, rischioso e ingrato, mi soffermerò un'altra volta. E sui controlli che secondo me latitano, nel mondo del volontariato.

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mercoledì 30 settembre 2015

In cosa diavolo sarebbe diverso questo papa, scusa? (risp: PALLE)

(aggiornato 03.10.2015)

Ogni tanto, nei contesti più differenti, salta su uno e mi dice: questo papa (Bergoglio, quello che saluto' la folla la sera dell'elezione e che ha un accento carino) è diverso. Escludendo che sia gay, mi chiedo sempre in cosa sia diverso, forse nel fatto che è più abile mediaticamente dei predecessori (più abile di Ratzinger non ci vuol molto, eh).
Mah, dice, è più moderno, e' rivoluzionario, è profetico (queste due ultime cose le ha dette anche Scalfari ieri sera da Floris), lotta contro pedofilia e corruzione, "chi sono io per giudicare un omosessuale", etc.
PALLE.


Tutte le volte che sento affermazioni simili solo una parola occupa la mia mente, e direttamente in maiuscolo: PALLE.
Ora argomento un minimo, non mi piace essere così ermetico, per quanto chiaro.
Chiunque venga eletto papa e non sconfessi immediatamente, totalmente e incondizionatamente con pubblica dichiarazione tutte le numerosissime e indegne sconcezze ed efferatezze della storia della Chiesa Cattolica precedente la sua elezione (inclusi caccia alle streghe, inquisizione, giordano bruno, pedofilia, omofobia, corruzione, temporalismo etc), è come gli altri papi, nella sostanza. Può differire nella forma, ma della forma a noi ci importa nulla.
La Chiesa, in particolare, è contraria alle nozze gay e ha comportamenti e parole omofobe. Questo era, questo è. Quindi smettete di dire PALLE, s'il vous plait.
Poi una confessione religiosa può professare quel che vuole, anche idee inumane. Ma io ho il diritto di dirlo, e di dire che per colpa di questi qui il nostro paese quanto a diritti civili fa schifo, grazie anche ai politici merdoni e servi della chiesa che ci ritroviamo da sempre.
Tu hai diritto di dire che due omosessuali non possono fare sesso né sposarsi perchè Dio non vuole, io ho il diritto di dire che sono parole inumane e indegne e che stai pure mettendo in bocca a Dio boiate galattiche partorite dalla tua mente limitata.

L'ultima testimonianza (l'ultima di centomila):
Durante il viaggio negli Stati Uniti incontro tra Bergoglio e Kim Davis, la donna incarcerata per 5 giorni per non avere concesso la licenza per i matrimoni omosessuali.
Il Papa ha visto la signora Davis con il marito, l’ha elogiata - «stay strong», sii forte - e le ha regalato un rosario. Il Papa le ha chiesto, com’è suo costume, di pregare per lui. Sull’aereo che lo riportava a Roma, Francesco aveva difeso l’obiezione di coscienza dei funzionari pubblici. (corriere.it).
Quella tipa e' pluridivorziata, adesso ha il marito n.4, ma su questo il Papa non ha avuto nulla da dire. Gia' il fatto di averla incontrata è censurabile, il resto poi...
Ripeto: PALLE.
L'omofobia non è una malattia, è una piaga sociale immensa. E' uno dei più indegni e puzzolenti brand della merceologia umana che infesta il pianeta.
Qui parliamo di discriminazione, di violenza, di gente che per questo non vive, o si ammazza.
Smettetela di farvi infiniocchiare dal primo Berlusconi, Renzi o Bergoglio di turno che buca lo schermo.
CHi è omofobo non ha la mia stima, non è mio amico, non esiste per me.

(Spero che il Corriere si sia sbagliato)

http://www.corriere.it/esteri/15_settembre_30/papa-incontra-funzionaria-contro-nozze-gay-brava-continua-cosi-126b5fe6-6743-11e5-9bc4-2d55534839fc.shtml


Aggiornamento del 3 ottobre:

BERGOGLIO-DAVIS, E' TUTTA UNA COMICA
Padre Lombardi dice una cosa (http://www.huffingtonpost.it/2015/10/02/papa-francesco-kim-davis_n_8234736.html), peccato che l'avvocato dell'impiegata omofoba ne dica di molto diverse...
E poi cosa diamine vuol dire: "Il Papa non è quindi entrato nei dettagli della situazione della signora Davis e il suo incontro con lei non deve essere considerato come un appoggio alla sua posizione in tutti i suoi risvolti particolari e complessi"?
Allora, esagerando un po' come esempio, se incontri Hitler nel '45, gli stringi la mano, gli sorridi, gli dici stay strong, gli regali un rosario e non gli dici nulla delle efferatezze che sta compiendo in giro per l'Europa? (nota: non che la Chiesa si sia mai opposta in quegli anni, ANZI). Per una personalità pubblica fare un incontro pubblico non è MAI "non conoscere la situazione di chi incontri nei dettagli" o non avere un'opinione su di essi.
Il diritto all'obiezione di coscienza di un funzionario pubblico è un "diritto umano", fa intendere Bergoglio. Eh???? E il diritto di avere gli stessi diritti di tutti anche se ti sposi una persona del tuo stesso sesso cos'è? Escremento di vacca? E poi se hai di questi lacci mentali non fai il farmacista, l'impiegato pubblica o il dottore; vai a zappare la terra, o in catena di montaggio, o scrivi libri su un monte, insomma fai qualcosa nel quale la tua bella religione non si metta di traverso.
Comicissima poi la frenata sul fatto che il papa avrebbe, ohibò, mammasantissima, porcapaletta, incontrato anche due "GAY"... Sì, è vero, però, per come, ma... Fate ridere.
Ripeto: qualsiasi religione è, per me, malattia. E la Chiesa di Roma ha avuto e ha posizioni omofobe.
Sulla querelle Marino-Bergoglio, già che ci siamo: Marino ne sta facendo una via l'altra, ma Bergoglio, sull'aereo, poteva tranquillamente starsene zitto.
Ma come fa certa gente a pensare che possa esistere un Dio che avalla certe minchiate?


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martedì 29 settembre 2015

Ho ucciso mia nonna

Ieri ho ucciso mia nonna (motivo: mi stava sulle balle), ma oggi mi sono profondamente pentito: aveva una pensioncina così ben farcita, e dopotutto non era nemmeno troppo antipatica. Certo, protestava sempre parecchio quando gliene sgraffignavo via tre quarti a inizio mese per le mie spesucce -droga, birra, donnette, poker e auto, le solite cose insomma: le sue lamentele mi avevano stancato, spero possiate capirmi.
Mi hanno arrestato subito perché...


...oggi sono tornato a vedere cosa succedeva in casa della nonna, gironzolavo sospetto in giardino cercando di ripulire con un fazzoletto la serratura del cancello mentre i poliziotti stavano facendo le loro rilevazioni... e mi hanno fermato: ho confessato subito e ho collaborato con gli inquirenti (ho rivelato che le impronte sull'ascia erano proprio le mie, a loro non risultava ma mi hanno creduto). Signor giudice, io davvero non so come abbia potuto farlo, sarà che ero fatto di coca. Credetemi, non volevo!!! Cioè, voglio dire, con quella pensione, uno in grado di intendere e di volere l'avrebbe ammazzata? Al massimo gonfiata di botte ma non uccisa, non si secca la gallina dalle uova d'oro! Ai domiciliari adesso si sta benone, mi hanno messo qui dopo due notti in carcere un po' durette (non danno l'Europa League, roba da matti nel 2015), ora la sera scelgo io cosa vedere in tv, e basta con 'sto Gianni fai questo, Gianni fai quello, devi cercarti un lavoro, ma non è che ti droghi, etc. Tutti possono sbagliare, chi siete voi per giudicarmi, chi è senza peccato scagli la prima pietra, io ho avuto un'infanzia difficile, quella sera ero drogato e ubriaco, non trovavo lavoro (nemmeno lo cercavo) e avevo bisogno di grana, la nonna mi ha provocato impedendomi di girare sulla partita e non offrendomi un po' delle sue olive denocciolate del cacchio, ero confuso, avevo dormito poco la notte precedente, mi si era scheggiata un'unghia, avevo perso 20 euro alle slot del baretto sotto casa, mi ero macchiato di sugo la camicia presa al Lidl tre anni fa, ero stressato, avevo fame e mi è andata via la vista, pioveva forte e non avevo l'ombrello, la mia squadra aveva perso con un gol in fuorigioco al 94', insomma ho preso l'ascia per errore, credevo fosse il telecomando, davvero non volevo, chiedo di essere giudicato con clemenza, rieducato e reinserito in società, voglio un lavoro, una famiglia, un futuro, voglio che siano tutelati i miei diritti di soggetto che ha sbagliato. La società non può abbandonarmi. Forse è la volta che mi sistemo... La nonna me lo diceva sempre, dopotutto: ma Gianni, ormai hai 30 anni, quando metti la testa a posto e ti sistemi? Ecco, forse ora ce la faccio... fra 10 anni potro' anche uscire parecchie ore dal carcere e lavorero', magari sarò pure laureato, in carcere il tempo per farsi una cultura non manca. Ho deciso: metto la testa a posto! Per farcela, nonnetta cara, ho dovuto staccare di netto la tua... strana la vita!

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giovedì 24 settembre 2015

Amici per caso

D- Ciao Luca!
L -Ciao!... Ma guarda tu... ma dov'eri finito? Quanto tempo... Ma come stai???
D -Bene, bene, e tu?
L -Anch'io, più o meno...
D -Come, più o meno? Che succede?



L -Nulla, nulla..
D -Eh no, bello, adesso mi dici...
L -Ma no, tutto bene dai!
D -Su su, dai, dimmi! Siamo sempre amici no? E allora...
L -Ma niente, sai cosa... i soldi non bastano mai!
D -Eh già, beato chi ne ha tanti!
L -Eh già, un gran bel problema, essere sempre a corto...
D -Ma scusa: quanto ti serve? Sai che su di me puoi contare. Ci conosciamo da una vita... Se hai un momento di difficoltà, ti aiuto volentieri!
L -No, Daniele, figurati, mai chiedere agli amici, si rovina l'amicizia per quattro spicci.
D -Ma va là, anzi fra amici è meglio: ci si fida e non ci sono problemi su quando restituirli... e poi se non ci si aiuta fra amici, di certo non ti aiutano gli altri.
L -Ma hai vinto al lotto per caso? E guarda te che scarpe che hai! Ma quelle sono Moreschi! E' camoscio!
D -Ah, sì... e che vuoi che sia...
L -Cazz*!, costeranno 400 euro!
D -Non ricordo, comunque siam lì dai...
L -Complimenti... adesso ho meno scrupoli a farmi aiutare eh eh.. ma davvero, dimmi? Hai vinto al Super Enalotto? Eredità?
D -Seee, non dire fregnacce. Gli affari vanno benone, tutto qui, ma le scarpe sono per far scena, io poi ho la fissa dei vestiti lo sai, sempre avuta, ricordi al liceo? Se non era firmata, nisba! Poi a casa mangio un panino, però in mocassino di camoscio... Piuttosto, quanto ti serve?
L -Ma... sui duemila
D -Orcoboia, avevi detto du' spicci! Comunque nessun problema, ci arrivo.
L -Te credo che ci arrivi! Eh! Sì, ma lascia stare dai... piuttosto che chiederli a te vado a rubarli, su, non ha senso!
D -Come rubarli??? Così mi offendo!
L -Che ti avevo detto? Per i soldi si bisticcia e zac, finisce l'amicizia.
D -Porca tro*a, cosa vuol dire si bisticcia? Fai discorsi a bischero, piuttosto vado a rubare... ma che cacchio dici? Stai zitto, prendi i soldi e vedrai che si resta amici. Se si può aiutare un amico in difficoltà... (tira fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni un mazzettino di biglietti da 50 euro legati con un elastico giallo)
L -Ma giri con pacchi di denaro in tasca? Spacci per caso? Roba buona...?
D -Ma no, è che ho appena ritirato, sai, la spesa, i bimbi, le bollette... E poi che te frega a te, adesso ti droghi pure?
L -Come "pure"? Cosa vorresti dire? Mi drogo oltre a chiedere denaro a tutti? Oltre ad umiliarmi col primo che passa? Oltre a sbavare su un paio di Moreschi? Oltre ad essere offeso a sangue da un amico??? Volevi dire questo?
D -Ma no, cretino, era un modo di dire, ma che hai oggi? Non ti fai da un po'? Eheehehe...
L -Ah ah! Che ridere! Sei un vero umorista... Ma, scusa, e adesso come paghi tutta questa roba, le bollette, le cose, e...? Mando in rovina una famiglia?
D -Ancora con 'ste fregnacce? Ma allora cerchi rogne eh? Taci e vattene, ecco qua duemila euro.
L -Bene... grazie davvero, sei un amico, proprio vero che sugli amici si può contare sempre! Anche su quelli che ti parevano più stron..., cioè su quelli che insomma, ci vediamo di rado noi, sai? Come mai? Ma...dovremmo vederci di più!, ehm...
D -Che hai detto? Cioè io sono stronz*? Ma sei di fuori stamane? Ti caccio duemila euro sull'unghia e mi dai pure dello stronz*???
L -Ma no, scherzavo, dai, è che non mi aspettavo di beccarti qui stamane e zac, in un colpo, di ritrovarmi in mano i duemila che non mi fanno dormire da dieci giorni... sono choccato!
D -Choccato, si, ma anche un po' lesionato eh. Sempre stato, se non ricordo male.
L -Cioè?
D -Sì, insomma, fai discorsi da manicomio, comunque ok così, ci sentiamo presto!
L -Uhm... già, è che sono stressato da un po', non gira niente di recente, sai che voglio dire.. va tutto per il verso sbagliato, non mi ci raccapezzo più.
D -Sì, immagino, immagino, la vita è così, alti e bassi, stai tranquillo.
L -Grazie ancora, amico...
D -...stronz*!
L -Ma no, dai... vieni qui che ti abbraccio! Grazie davvero!
D -Di nulla, ciao...
L -Grazie ancora!


(due minuti dopo, ognuno per la sua strada)

L -Ma guarda te, nemmeno me lo ricordavo più quel pezzo di merd* di Daniele! Stronz* e bastardo e figlio di putt*ana, mi ha sempre trattato come un pezzente, fin dai tempi del liceo. Si vestiva come un dandy, come una bamboletta e non passava mai durante i compiti in classe, si credeva tutto lui, povero scemo! Sì, poi s'e' laureato e ora fa l'avvocato e guadagna come un maiale, ma è rimasto un povero scemo. Vero che gli ho smarmellato la moglie per mesi, anni fa, quel gran pezzo della Mirella, e lui mai si è accorto di niente, coglionaz*o com'e', ma insomma: adesso lo becco per caso, nella merd* come sono, in questo quartiere dove di certo non abita, snob com'è, con quei cazz* di usurai che mi stanno addosso e non mi fanno respirare, e quando già pensavo di dover andare di nuovo a rubare, riesco pure in dieci minuti a scucirgli duemila euro che, eh eh sia chiaro, non rivedrà mai più, sono un genio, del male, ma un genio! Eh Eh! Povero imbecille di Daniele! Quando ti serviranno 'sti dumila ti mangerai mocassini, invece del panino, eh eh.

D -Imbecille integrale e pure figlio di putt*ana bastardo, idiota integrale, morto di fame... lo so bene che te la facevi con quella tro*a della mia ex moglie... cosa credi? Si faceva anche l'idraulico, l'edicolante e quello della differenziata porta a porta, pure con la moglie del portiere (il portiere, lui, era troppo cesso, orcobimbo!)... Era fatta così, si dava da fare, era grafomane, come si dice???... ah sì, ninfomane, oddio anche grafomane rende l'idea, le piaceva il pennarello eh eh, e non solo... io cosa credi, povero imbecillotto di un Luca, che stessi a guardare? L'ho sempre saputo. Chi credi che ti stia pian piano riducendo sul lastrico, da anni? Chi credi che ci sia dietro quel Paolone enorme e cattivo che un anno fa ti ha spedito in rianimazione per un mese e che ancora ti taglieggia e ti strozza con tassi da usura? Anni fa eri ricco sfondato, adesso rovisti nei cassonetti la sera, ti ho visto... di chi credi che sia il merito? Eh eh. Bello il mio cretino! Ti sto mandando all'inferno e mi ringrazi pure. Adesso ti segnalo alla polizia, ti troveranno con duemila euro falsi in tasca, cazz* tuoi bello! E chi ti crederà se proverai a tirarmi dentro, io stimato avvocato pluriammanigliato, tu pezzente, pregiudicato e sputtanato in ogni dove... au revoir, coglioncell*. La vendetta è un'arte, e io modestamente ho talento!









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martedì 22 settembre 2015

La vita è illusione



Voi pensate di godere della giusta considerazione presso i vostri colleghi, amici, parenti, conoscenti, superiori. Siete convinti che i vostri sforzi siano apprezzati, i vostri faticosi silenzi notati, il vostro impegno giustamente valutato, i vostri rari errori blandamente analizzati e comunque mai ingiustamente enfatizzati, i vostri slanci oltre l'ostacolo addirittura celebrati, i valori che informano le vostre azioni condivisi. Non è così.

Tuttavia non lo capirete adesso leggendo queste righe: siete troppo stanchi, superficiali, illusi o superbi per potermi credere. Lo capirete, forse, alla prima facciata contro un muro: allora vi sarà tutto chiaro, a posteriori, e penserete: come ho fatto a non capirlo prima? Naturalmente non siete tutti così, ma quasi tutti: c'è anche qualcuno che lo ha capito ben presto e senza bisogno di prendere sberle, così come c'e' anche qualcuno che pensa di saperlo da sempre, anche quando così non è, perchè è paranoico. E infine ci sono pure quelli che non lo capiranno mai, negare l'evidente è spesso la soluzione più confortevole, è una specie di autodifesa.

Voi che adesso mi state leggendo a sopracciglia lievemente inarcate pensate che se questo può valere per molti, o per tanti, di certo non vale per voi, perchè voi valete e siete circondati da persone che sanno riconoscere quanto valete: i fatti parlano per voi, questo pensate. Illusi.
Se solo riusciste a scindere l'opinione che voi avete di voi stessi da quella che gli altri hanno di voi, e soprattutto se solo voi riusciste a scindere l'opinione che gli altri hanno di voi da quella che voi ritenete che gli altri non possano non avere di voi, sareste già quasi salvi: ma è come parlare al vento.
Gli altri vedono quasi solo loro stessi, come del resto voi. Voi esistete nel loro mondo solo in funzione del loro esistere, fateneve una ragione. L'amore e l'amicizia nove volte su dieci sono drogate dalla consuetudine, dalla pigrizia, dalla convenienza, dall'affetto e dal desiderio di non ferire; sei volte su dieci almeno sono comunque sostanzialmente falsi o pesantemente bacati. Non è pessimismo, è realismo. Non fa audience e non rassicura; non vi pettina la coscienza. Vi irrita, vi infastidisce, ed ecco perchè adesso ce l'avete con me: tutto normale. Vi irrita ma è vero. Vi irrita perchè è vero.

Potete comportarvi bene, impegnarvi al massimo, dare tutto e anche di più, riuscire pure a ottenere buoni risultati: avrete fatto solo il vostro dovere, e ci mancherebbe pure. Fate un piccolo errore: vi sarà fatto notare e pesare oltre ogni limite, sembrerà essere l'unica cosa che sia possibile ricordare di voi. Più siete coscienziosi, più sembrate noiosi; più vi impegnate, più sembrate sospetti: quando sbagliate tutti ve lo fanno rimarcare. Se ottenete qualcosa di positivo, chiunque ci sarebbe riuscito; se non centrate l'obiettivo, altri non mancano di far rilevare che davvero non ci sarebbe voluto poi molto, se solo voi aveste fatto e detto etc. Se siete persone di qualità e rendete sempre ad alti livelli, sia sul lavoro che nella vita, ben presto gli altri si abitueranno e noteranno anche i più piccoli cali, nonostante voi partiate da livelli così alti da restare sempre una spanna sopra tutti anche con queste piccole defaillance. Se invece siete distratti, poco affidabili, casinisti, bugiardi e via così', paradossalmente sarete valutati e trattati meglio, alla lunga, perchè è palese che da voi non ci si può aspettare più di tanto e quindi non sarete quasi mai criticati per i vostri limiti e difetti, in alcuni casi clamorosi e insopportabili ma comunque assodati, ma più facilmente lodati per i vostri rari scatti di qualità, che su uno sfondo di mediocrità risalteranno in maniera evidentissima ponendovi per un istante sotto la luce dei riflettori. E' la rivincita del cretino, la legge del mediocre, il regno dell'idiota.
La sindrome del beneficato poi, quella che colpisce chi avete aiutato senza tornaconto e che dopo vi si ritorce contro con un livore ingiustificato e incredibile, tanto più rancoroso quanto più grande è stato il vostro aiuto, è una malattia penosa e davvero fastidiosa. E anche questa non mancherà di disturbarvi, se avete la pessima abitudine di essere tendenzialmente onesti, altruisti e generosi.

L'amico considererà normale il vostro appoggio se si si trova in una situazione difficile, ma vi farà morire di rimorso al vostro primo segno di involontaria e insignificante trascuratezza; l'amore oggi vi ama e vi idealizza oltre ogni limite di decenza, inventandosi in voi qualità delle quali voi non avete mai nemmeno sentito parlare, domani vede in voi solo i terribili difetti (quelli che avete e che prima non venivano notati, ma anche quelli che non avete) e si chiede come è mai possibile che un giorno gli possiate esser piaciuti; i parenti faranno sempre paragoni e condiranno il tutto con illazioni e previsioni menagrame; i superiori si accorgeranno di voi solo quando vi avranno perduto, anzi forse mai. A voi che credete di essere indispensabili (e magari, nel vostro ambito, familiare o lavorativo, lo siete quasi -dico quasi perchè nessuno lo è del tutto, in genere): gli altri nemmeno vi vedono, questa è la norma, rassegnatevi. E appena mollate un attimo, appena scendete di un gradino dal vostro livello di eccellenza, ecco le critiche, i sospetti, l'ingratitudine di chi considera solo gli ultimi cinque minuti e vi mette sotto esame come foste alle prime armi. Quello che avete fatto non conta nulla, se adesso toppate; ecco perchè quando un cretino azzecca la mossa, viene lodato come se per lui fosse la normalità, senza curarsi dei casini che ha fatto in precedenza e di quelli che da domani comincerà a rifare.

Lo so, voi siete superiori a tutte queste miserie. Voi agite bene perchè ci credete, non per veder riconosciuti i vostri indubbi meriti o per ricavarne -orrore!- un bieco tornaconto. Ma sotto sotto fate il bene anche per stare bene e se quello a cui fate del bene non se ne accorge o peggio, finite per stare male; inoltre sapete di valere e vi aspettate, siete sicuri che non possa non notarsi, e invece gli altri nemmeno vi vedono e non appena sembrate (non necessariamente siete) meno utili rischiate di essere messi da parte in un baleno.

Dopotutto, è anche opportuno ricordare che gli altri siamo noi. E che quindi anche molti di noi sono così. E poi, a dirla tutta, parecchi di voi, nemmeno valgono poi così tanto. Forse anch'io, tanto lo so che lo avete appena pensato, quindi vi anticipo. Ma non è questo il punto, spero lo abbiate capito. Smettete di illudervi, è bello come masturbarsi il palato con una morbida crema pasticcera, o come accarezzarsi la gola con morbido cognac, ma porta agli stessi risultati: a spappolarsi il fegato.

Qual è allora la morale o il consiglio? Non pretendo di arrivare a tanto, il mio scopo era solo farvi riflettere sulla vacuità di una delle tante illusioni che tappezzano le pareti della vostra esistenza, non la più grande forse, ma comunque una delle più potenti. Il consiglio non è certo quello di rinunciare agli altri, anche perchè non potremmo: siamo animali sociali, laddove l'uso del termine animali è particolarmente azzeccato. Dobbiamo socializzare, vantarci, millantarci presso terzi, illuderci di contare davvero per altri da noi, dobbiamo amare e odiare, invidiare e solidarizzare, siamo esseri umani dopotutto. E ho detto tutto! Quello che facciamo e diciamo lo facciamo e diciamo anche e soprattutto perché altri lo leggano o lo vedano e pensino ma quanto è bravo questo qua! Solo, sarebbe meglio essere più sgamati, onde evitare epocali delusioni che se, è vero, ci fanno crescere, ci fanno però anche male. Non è bello illuminare con l'improvvisa luce di una tardiva consapevolezza anni e anni di cammino al buio o nella semioscurità: credevamo di camminare in una galleria del Louvre, la luce ci rivela che siamo invece sempre stati in un cunicolo delle fognature.

A parte questo, tutto bene, eh.

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