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sabato 30 ottobre 2010

Su Cassano


Affaire Cassano. Leggo che la colpa della Sampdoria sarebbe stata quella di aver trattato Cassano come un figlio e non come un giocatore. Trovo questa frase davvero assurda e tipica di un giornalismo da strapazzo che non sa nulla di Sampdoria. Io ritengo infatti che questo fattore (cioè l'attenzione all'uomo prima che al campione di calcio), assieme a tanti altri così rari nel mondo dello sport, sia stato e sia la forza della Samp e il fattore che ha permesso di recuperare un Cassano che alcuni anni fa era calcisticamente finito e umanamente mal avviato, grazie anche, si capisce, all'aiuto di Cassano stesso che, ad un certo punto della sua triste parabola discendente, ha deciso di farsi aiutare e si è impegnato molto in questo percorso di redenzione. All'epoca non lo cercava più nessuno ed il Real Madrid voleva cederlo a tutti i costi, al punto che la Samp riuscì molto abilmente a portarlo a Genova a costo zero e facendosi pure pagare parte dell'ingaggio dal Real stesso: un capolavoro finanziario e una scelta coraggiosa ma anche affascinante. La Samp lo ha colmato d'affetto fin da subito, clamorosamente e sulla fiducia: per i tifosi, per la dirigenza, per l'ambiente il passato di Cassano non contava, c'era un ragazzo di grande talento, buono, sincero, generoso che aveva voglia di dare una raddrizzata alla sua vita e alla sua carriera e che aveva tanto bisogno d'amore, di fiducia e di umana comprensione. E a Genova ha trovato tanto amore, quello incondizionato dei tifosi e poi quello di Carolina.

In questi anni è cambiato parecchio, è tornato all'onore del mondo, ha giocato stagioni mirabili, ha deliziato i tifosi blucerchiati con la sua classe discontinua ma cristallina e ha riconquistato la Nazionale. Ha anche fatto qualche piccola "cassanata", come poteva essere altrimenti? Le prime gli sono state perdonate (cosa che nelle altre squadre mai nessuno aveva fatto), perchè erano veniali, perchè comunque l'uomo vale ed era radicalmente cambiato e anche perchè il perdono può far parte di un percorso di rieducazione, le altre gli sono costate qualche giusta punizione, perchè alla Samp ci sono alcune regole e valgono per tutti. A Genova sponda blucerchiata l'ambiente è da sempre fantastico: tifosi passionali e comprensivi, la giusta pressione, città affabile ma riservata, dirigenza seria e competente, possibilità di puntare in alto senza fare follie: chi non si ambienta a Genova, calcisticamente parlando, ha qualche problema, credetemi: è l'ambiente ideale per dare il massimo.

Tutto bene, dunque. Fino a quando Cassano, è notizia di pochi giorni fa, ha deciso di smettere di aiutarsi ed è tornato ad agire senza la mediazione del cervello, così, d'istinto: quell'istinto che in campo gli consente di effettuare giocate pazzesche ma che nella vita lo ha fregato più di una volta, tarpandone le ali di talento mancato. Io so bene chi è Garrone e so bene chi è Cassano: la loro vita passata parla chiaramente per l'uno e per l'altro. Mi piacciono entrambi. Ma non vi è dubbio, sempre che non mi si dimostri che Garrone è diventato pazzo, che Cassano abbia fatto in questi giorni un errore enorme, forse decisivo. Puoi trovare aiuto dall'esterno, nella vita (e a Genova Cassano di aiuto ne ha ricevuto tantissimo, come mai nella sua carriera, e disinteressato), ma se non ti aiuti o smetti di farlo sul più bello fallirai, questo è certo. Un vero peccato, la Samp ha comunque fatto un miracolo in questi anni, con l'aiuto di Cassano; poi Cassano ha smesso di collaborare e quando chi aiuti non vuole farsi più aiutare, allora davvero non c'e' più nulla da fare. Nei prossimi giorni ne leggerete delle belle, sui giornali di proprietà dei grandi club che hanno tutto l'interesse a mestare nel torbido per portarsi a casa Cassano, d'altra parte di Samp in genere se ne parla solo per cercare di destabilizzarla; sappiate che la maggior parte saranno palle e che comunque, se la dirigenza della Samp ha scelto di fare una certa cosa, di sicuro si tratta di un'azione motivata e ragionata. Tutto il resto sono chiacchere inutili.

Quanto a me, io ero contrario all'acquisto di Cassano, proprio per via del suo modo di comportarsi, così poco sampdoriano, e rivendico questa mia posizione, impopolare fino a due giorni fa. Riconosco tuttavia che se la storia si fermasse qui la Sampdoria chiuderebbe comunque in positivo la vicenda, dato che in questi anni ha dimostrato al mondo di essere capace di fare quello che nessuno prima era riuscito a fare e ha ottenuto in cambio un bel contributo sul campo da parte del genio barese, e quindi, alla luce di questo, so bene che la mia iniziale ostilità potrebbe sembrare sbagliata. Sono d'accordo, Cassano ha dato tanto alla Samp e la Samp a Cassano e alla fine acquistarne le prestazioni sportive è stato un affare, tuttavia vedo anche confermata, ancora una volta, la mia impressione iniziale: raramente sbaglio nel giudicare una persona. Non puoi cambiare la testa di un trentenne, i miracoli non sono alla portata di noi mortali; puoi solo mitigarne le intemperanze, smussarne le spigolosità, educarlo e guidarlo, ma alla fine, se non ti segue, la partita è persa. Come con un figlio, dopotutto.

Se la storia finisce qua, la Samp va avanti, come è sempre andata avanti, anche dopo eventi ben peggiori, con tutto il rispetto (la morte di Mantovani, per esempio): conta la maglia, non chi la indossa, e soprattutto conta chi la indossa con rispetto. Ma Cassano finisce qua, sportivamente. Questa è la mia previsione; fondata, statene certi. D'altra parte ognuno ha il diritto di essere ingrato e anche quello di buttarsi via. In questi anni abbiamo conosciuto un ragazzo sincero, spontaneo, buono e generoso, che ci ha piacevolmente sorpreso per queste sue qualità umane. Dal punto di vista calcistico sapevamo già che era immenso e tale si è spesso dimostrato. Ma abbiamo anche avuto la conferma che aveva un problema e che, sia pure mitigato, questo problema lo ha tuttora.

L’attore Corrado Tedeschi (tifoso sampdoriano), osserva: "Cassano è un talento enorme, smisurato. Lui ha dato tanto alla Sampdoria ma la Sampdoria ha dato tanto a lui, lo ha preso quando nessuno lo voleva. E lui non dovrebbe mai dimenticarselo. Da tifoso non ho dubbi, sto col presidente. Ma scherziamo? Il rispetto è una cosa che non si può tralasciare. Per una questione come questa si può anche interrompere un amore, non ci sono margini di fronte a una mancanza di questo tipo. E poi è la maglia che i tifosi amano. Quella rimane, i giocatori passano".

Senza rancore, dunque, caro Antonio, anzi con amore. Quell'amore che però senza rispetto non può esistere e che a volte porta due persone a prendere strade diverse. Perchè la Sampdoria viene prima di tutto, anche di Garrone, e anche di te. Chi non si comporta da sampdoriano, è fuori.

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martedì 26 ottobre 2010

C'e' morale e morale

"Sul piano politico e sociale io sono contro ogni discriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Ma ci sono tante cose che sono moralmente sbagliate e che la legge non deve perseguire. Per dirne una, l'adulterio, il trattare male le persone, non pagare le tasse, non dare i soldi ai poveri. L'omosessualità è oggettivamente sbagliata."
Queste parole sono di Rocco Buttiglione. Le ha pronunciate, nel contesto di un'intervista che si è svolta in un clima di leggerezza, a "Un giorno da pecora", RadioDue.

"Moralmente sbagliate", cioè sbagliate per la sua morale. Tanto per dire, per Hitler essere ebrei era sbagliato.
Anche se Buttiglione, bontà sua, dice che è contrario a ogni traduzione sul campo, in atti pratici, di questa morale (ma allora perchè vota sempre contro alle proposte di legge volte ad eliminare discriminazioni esistenti?). E' la sua morale, della quale io personalmente me ne frego, anzi ne provo schifo. La mia morale è diversa. Quindi dire "oggettivamente" è una vaccata. Soggettivamente, semmai, cioè a seconda del soggetto che viene intervistato e di come la pensa, e noi sappiamo come la pensa Buttiglione. Riguardo agli esempi che fa stendiamo un velo pietoso, sarebbe così facile infierire...

Per me, tanto per dire, avere le idee di Buttiglione è moralmente orribile. E' la mia opinione, s'intende.

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sabato 23 ottobre 2010

Fini e "Futuro e Libertà"

Cosa penso di Fini (Gianfranco) è noto. Chi vuole può farsene un'idea qui. Poichè non sono uso a cambiare opinione ogni trimestre a seconda di come tira il vento e nemmeno sono così alle prime armi da bermi per clamorosa e sostanziale una delle tante metamorfosi politiche perlopiù irrilevanti cui ci ha abituato sia la l'ex destra fascista sporca e cattiva sdoganata da Fiuggi sia la camaleontica ed incapace sinistra specializzata in mitosi mensili, quello che scrissi in quel post mantiene ancora tutta la sua validità.
Benchè ritenga la questione della casa di Montecarlo quasi insignificante, specie poi se paragonata alle tonnellate di scheletri che giacciono negli armadi del nostro amato premier, fin dall'inizio mi è parso chiaro come la rottura di Fini da Berlusconi (o il contrario) fosse tutto sommato di facciata: se io rompo con un alleato e ne parlo come Fini ha fatto con Berlusconi, non resto suo alleato. Detto questo forse abbiamo già detto tutto sulla serietà con cui andrebbero prese certe operazioni, che dite?
Sono però convinto che voi desideriate qualche puntello in più a sostegno di un'opinione così negativa nei confronti di quello che da alcuni mesi viene visto come la vera novità del panorama politico italiano, cucina Scavolini a parte. Ebbene, dichiararsi a favore di un lodo Alfano (Fini, Mirabello) e addirittura votarlo (Saia, pochi giorni fa) è per quanto mi riguarda quanto basta per infangarsi la reputazione nuova di zecca.

L'idea che un premier possa non rispondere per i reati comuni (sottolineo: comuni) commessi in passato e per quelli che potrebbe commettere adesso o in futuro è una bestemmia, è inaccettabile in una democrazia e non ha precedenti in nessuno stato democratico del mondo, anche se qualche giornalista uso a scrivere il falso continua a ripeterlo come un disco rotto. L'idea giusta è che chi delinque non può fare il premier senza prima essere giudicato da un tribunale e che chi delinque da premier dovrebbe dimettersi una volta sottoposto a indagine o addirittura rinviato a giudizio. Non solo l'idea di un "lodo Alfano" è dunque una cosa zozza e una bestemmia, ma anche la pretesa di volerlo retroattivo, che se poi tale non fosse non avrebbe senso per l'attuale premier. Non parliamo poi dell'abitudine, cara a Berlusconi, di cambiarsi le leggi della cui violazione viene accusato: lo ha fatto 39 volte, contando solo gli episodi più evidenti.

In conclusione, l'attuale linea politica di Fini e di Futuro e Libertà è sicuramente utile a chi ha a cuore la legalità e non ne può più di una casta di pregiudicati nominati e neppure eletti che occupano le istituzioni per farsi i cavoli loro. Ma nello stesso modo in cui può essere utile una pericolosa malattia se uccide un sanguinario serial killer, non so se rendo l'idea. Al di là di questo, Fini è anche e soprattutto quello che ha espresso e ha assunto nei decenni passati posizioni razziste e omofobe e che ha glorificato Mussolini, ed è quello che tuttora resta alleato con la persona che ha ferocemente attaccato a Mirabello e ancor prima ai tempi delle famose "comiche finali". Fini resta Fini e la sua condotta attuale parla chiaro, al di là di dichiarazioni di facciata del resto nemmeno troppo convincenti, spesso. Non vedo cosa possa diventare di diverso, politicamente, una persona, passati i quarant'anni. Adesso, dopo aver appoggiato per 16 anni Berlusconi e avergli votato in silenzio più di 30 leggi ad personam, fa il pignolo su legalità e impunità e si erge a paladino della giustizia. Noi lo ringraziamo moltissimo e siamo felici di questo bastone fra le ruote che si trova a dover affrontare la macchina infernale che sta distruggendo la nostra Repubblica e la nostra Costituzione quotidianamente vilipesa da omuncoli insignificanti ma pericolosissimi, ma nulla di più gli dobbiamo e di sicuro tutto questo fumo senza arrosto non basta a farci fessi. Soprattutto, non ci fidiamo. E gli eventi di questi giorni ci hanno dato ragione, anche se francamente non ce n'era bisogno.

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lunedì 18 ottobre 2010

Colleziono scemenze

Domenica sera, è colpa mia se spigolando nel web mi imbatto in un diluvio di scemenze?

Prima scemenza
E' scontro nel Pdl sul destino di Alessio Burtone, il ventenne che ha sferrato il pugno che ha portato alla morte Maricica Hahaianu. (...) il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, ha detto che Burtone non deve andare in carcere. (...) "non è la soluzione migliore" quella di "gettare in galera un giovane di vent'anni anni coinvolto in un episodio seppur gravissimo e dagli effetti devastanti". Per il sottosegretario "ora serve una precisa lettura dei fatti, il ragazzo dovrà pagare per quello che ha fatto ma il carcere non mi sembra in questo caso la soluzione migliore, anche per la dinamica dell'episodio".
Giro caro, a) fatti i fatti tuoi e lascia lavorare i giudici in pace b) rispetta i familiari della vittima, se avessero ucciso tua figlia diresti le stesse cose? c) non sparare assurdità, tipo i vent'anni che sarebbero pochi per finire in carcere. Piuttosto, giacchè parliamo di carceri, datti da fare perchè non ci siano più suicidi dietro le sbarre (50 da gennaio in tutta Italia e 141 tentati suicidi solo in Toscana) e perchè non si verifichino più casi come quello di Cucchi (omicidio di Stato), sei un politico allora fai i nostri interessi senza impicciarti di casi giudiziari aperti con dichiarazioni che definire fuori luogo è un complimento. Ti occupi di Beni culturali, no? Ecco, appunto.

Seconda scemenza
Il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Gelmini (che le sta distruggendo tutte e tre, nell'ordine) manderà i suoi ispettori a Livorno, per verificare se, come scrive 'Il Giornale' (noto quotidiano indipendente e credibile), sulla facciata della scuola materna San Marco sventola una bandiera rossa comunista: "il provvedimento si è reso indispensabile per verificare la notizia", spiega il ministero, ricordando che la scuola deve garantire a tutti "un'educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico".
A parte il fatto che le bandiere incriminate non sono davanti alla scuola ma sul lato opposto dell'edificio, accanto a una targa, e che sono lì perchè dimenticate da gennaio quando vi fu la celebrazione della fondazione del Pci, nato a Livorno il 21 gennaio 1921 (evento che quella targa ricorda) a parte tutto questo, dicevamo, la Gelmini si rende conto di apparire ridicola con questa stronzata, dopo quel che è successo ad Adro, con una scuola invasa da un milione di disgustosi simboli leghisti e un sindaco che si rifiuta di obbedire agli ordini di chi gli intima di rimuoverli? Passi l'incapacità sospettata fin da subito e poi ampiamente dimostrata ma un po' di decenza, quella almeno, la vorremmo dalla Gelimini: certe dichiarazioni, pensando ad Adro e a quello che non si è fatto per rimediare a quello scempio, fanno venir voglia di vomitare.

Terza scemenza
La regola secondo cui in presenza di cori razzisti una partita può essere sospesa per alcuni minuti (vedi Cagliari-Inter di oggi) e addirittura per sempre è idiota. Se io sono a teatro e un tale urla e disturba, voglio che quel tale sia portato via a forza e punito a dovere, ma non mi va affatto bene che lo spettacolo finisca perchè un deficiente disturba. Il calcio è uno dei pochi sport in cui, per effetto spesso dell'ingerenza di governanti buffoni, si riescono a ideare regole tremendamente più stupide dei più stupidi pseudo-tifosi che occupano gli spalti come scimmie i banchi dello zoo.
Quanto a Maroni, che avrebbe evitato una seconda Heysel (dopo averla quasi provocata però) e alle sue vanterie da osteria, ricordiamo che se sono entrati allo stadio energumeni serbi noti in tutta Europa e armati di tutto punto e magari sbronzi la responsabilità non è mia ma di Maroni che deve garantire l'ordine pubblico e ribadiamo che la tessera del tifoso è una stupidata inutile e che in Italia entra di tutto negli stadi, da sempre. Anzi, adesso, con la tessera del tifoso, capita spesso che merde e delinquenti che tifano per i colori opposti te li ritrovi accanto nei distinti, a due passi da famiglie con bambini: perchè senza tessera non puoi entrare nel settore ospiti, ma puoi portare tenaglie e fumogeni negli altri settori. Per esporre uno striscione devi chiedere il permesso alla Questure una settimana prima, per introdurre una bomba carta non serve che ti scomodi ad avvisarle.

Poi ci sarebbero Ghedini (l'avvocato del premier, ricordate?) che nel pomeriggio definisce diffamatorio un servizio di Report che non ha ancora visto (la prima gallina che canta...), la Knox* che vuole sposarsi e avere un bambino (forse lo voleva pure Meredith...), le decine di turisti dell'orrore che vanno ad Avetrana davanti a casa Misseri e sbirciano dentro il cortile, o al cimitero sulla tomba di Sarah o nei pressi del pozzo in cui fu ritrovata e scattano foto, girano video e, duclis in fundo, la presentazione dell'undicesima edizione del Grande Bordello con il direttore di Canale 5 che dice: "Un programma che si è darwinianamente evoluto" e a me vengono in mente chissà perchè le scimmie... ma lasciamo perdere, altrimenti potrebbe sembrare che io non stessi spigolando ma fossi proprio a caccia di vaccate.

*Intendiamoci: non sono mica sicuro che Amanda Knox sia colpevole, le cose sono tutto meno che chiare, gli inquirenti non hanno fatto un bel lavoro a mio parere. Tuttavia le due poesie (http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/17/news/amanda_poesia-8150689/) di Amanda, rese note oggi, e che saranno presto pubblicate, non mi piacciono.

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domenica 17 ottobre 2010

Se non ti viene in mente nulla di degno, non dire nulla

Eh sì... ancora zucche non proprio piene...


http://tv.repubblica.it/cronaca/tg5-minatori-cileni-come-il-gf-la-rete-insorge/54906?video=&ref=HREV-2
oppure:
http://www.youtube.com/watch?v=cecdSkML-xQ

Il servizio "giornalistico" del TG5 in cui si fa un paragone tra la vicenda dei minatori cileni tratti in salvo dopo giorni di prigionia forzata sotto terra e l'uscita dei concorrenti del Grande Bordello dalla "Casa" e' semplicemente IDIOTA. Di un'idiozia che ti viene quasi scrupolo a criticare perchè ti sembra di infierire. Una delle varie (e tutte assurde) ragioni addotte per giustificare questa emerita cavolata è la somiglianza delle scene di giubilo, forse perchè chi scrive non immagina quelle che si avrebbero nelle piazze se certe televisioni e certi tg sparissero dal panorama televisivo. I giornalisti poco ispirati o, peggio, poco capaci non capiscono mai una cosa semplice: se non ti viene in mente nulla di degno, non dire nulla, racconta i fatti e basta, in Italia ce n'e' bisogno, credimi. Dare credito a qualsiasi baggianata che ti zompa nella testa e tradurla, per esempio, in un "insospettabile parallelismo con un evento molto meno drammatico" è pericoloso e porta a figuracce come questa. Sarebbe bastato rileggersi una volta quanto si era appena scritto per decidere di strappare il foglio in mille pezzi e passare ad altro, magari all'ultima inchiesta (l'ennesima) che vede coinvolto il premier di uno dei paesi più industrializzati al mondo che non riesce a quanto pare a candidare alla guida del paese uomini, capaci o meno, perlomeno in regola con la giustizia.

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martedì 12 ottobre 2010

Zucche vuote in grande spolvero, in quel di Serbia

Domenica si sono verificati scontri sanguinosi nel centro di Belgrado tra la polizia e i militanti di alcuni gruppi di ultra-destra che protestavano contro lo svolgimento del Gay Pride, organizzato per la prima volta in Serbia. La presenza di un corteo di 500 persone che, scortate da migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa, chiedevano pari diritti per tutti gli uomini indipendentemente dall'orientamento sessuale, ha spinto alcune centinaia di zucche vuote armate di molotov, mattoni e fumogeni, a compiere violenze e devastazioni assortite, il tutto per un bilancio totale di piu' di 100 feriti. Piu' di cinquanta maiali sono stati arrestati. La Chiesa ortodossa non aveva negato il suo contributo per svelenire il clima nei giorni precedenti il corteo, osteggiandolo con decisione... e parimenti liberali si erano dimostrati il sabato alcune migliaia di Serbi che avevavo a loro volta sfilato per chiedere che ad altri fosse impedito di fare la stessa cosa e per motivi non futili come i loro. Ho visto alcune immagini, ragazzotti con lo sguardo perso e la testa rossa di sangue riversi a terra o piegati in due, che pena pensare a quali idee sensate non abitino dietro quegli occhi spenti. La presenza di decerebrati razzisti oltre confine lenisce il fastidio di ospitarne intere schiere al di qua delle Alpi? Direi di no.

Fatto trenta facciamo trentuno ed ecco un manipolo di qualche centinaio di Serbi comportarsi come animali invasati a Genova, in occasione di Italia-Serbia, poi sospesa proprio a causa di questi delinquenti liberi di viaggiare per l'Europa. Come mai a noi tifosi onesti rompono i Maroni con la tessera del tifoso e mille adempimenti e poi non riescono ad impedire a un gruppo di avanzi di galera di scatenare l'inferno sugli spalti e ancor prima in centro? Non è che questi tristi figuri hanno scelto proprio l'Italia per mostrare al mondo le loro insulse rivendicazioni perchè il topo va a cercare il formaggio là dove il gatto è più tonto? In Italia non si vuole eliminare la violenza dagli stadi, ecco perchè siamo al punto di trent'anni fa. In Inghilterra lo si è voluto e lo si è fatto.

Ci mancavano i Serbi, in questo diluvio di cacca!

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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martedì 5 ottobre 2010

Sapete bene come ci si sente quando si viene sottovalutati

Sapete bene come ci si sente quando si viene sottovalutati, a scuola, in casa o sul lavoro. In genere si ha voglia di dimostrare a chi ci sottovaluta che si sta sbagliando e pure di grosso e questo ci spinge a dare di più, per mostrarci più forti di tutto e di tutti e per lasciare con un palmo di naso chi è così ingiusto nei nostri riguardi. E spesso ad essere più ingiusto nel valutarci è proprio chi ci vive accanto e dovrebbe conoscerci meglio: questa è una circostanza paradossale che ci lascia increduli e che aumenta la nostra rabbia e il nostro desiderio di rivalsa. Io non reagisco così: quando mi sottovalutano rido sotto i baffi della scempiaggine di chi commette questo errore e, come reazione, non cerco di essere migliore (come potrei?), ma scrivo un post su come ci si sente quando si viene sottovalutati e in questo post, dopo poche righe, affermo già che io sono diverso dagli altri e tendenzialmente migliore per come reagisco quando vengo sottovalutato.

Il datore di lavoro ti infastidisce per ogni minima sciocchezza, attribuisce a te colpe sue, dimentica quel che fai e come lo fai, sembra non ricordare quanto tu sia importante per lui, ti svaluta. La moglie dà tutto per scontato, non si cura dei tuoi problemi, pensieri e mille inghippi, pur essendo la causa o l'oggetto di almeno tre quarti di questi pensieri. Gli amici si fanno i fatti loro più del solito e gli estranei se li fanno come sempre. I figli sembrano figli di altri e per lo più di idioti. Anche il tempo sembra avercela con te e pure il sole guardarti di traverso. Perdi in casa al 93' per un rigore che non c'e', dopo aver dominato in lungo e in largo quei brocchi che si sono presi i tre punti. Tutto sembra esserti avverso od ostilmente indifferente. In queste condizioni tre minuti del TG1 di Minzolini potrebbero farti decidere per il suicidio (quando sei allegro e spensierato ce ne vogliono almeno quattro).

E' veramente scocciante vedere che chi dovrebbe giudicarti per quel che vali, proprio perchè ti conosce, in realtà non ha capito nulla di te e che chi ti vive accanto ti vede sotto una luce falsa. Il fatto, probabilmente, è che le cose si vedono male, se ci sei troppo vicino...

Io, naturalmente, non sono come voi. Sottovalutare voi può essere un lieve errore, una perdonabile imprecisione o, nel caso di molti di voi, una scelta oculata e fondata, perchè diciamocelo, molti di voi valgono davvero meno di quel che credono. Io, come vedete, non sono ipocrita, non vado dicendo a destra e a manca che l'Italia fa schifo e il mio prossimo pena e poi vengo qui a dirvi che siete geni incompresi: no, vi dico quel che di voi penso davvero ogni giorno quando, ahimè, vi incontro, alle Poste o per la strada. Sottovalutare me invece è davvero un abominio, peggiore di qualunque bestemmia. Appunto perchè io so di essere affidabile, preciso e corretto, e di avere idee davvero giuste, vedere che altri, spesso, non notano questi fattori che così tanto mi differenziano da loro mi rende nervoso e quando sono nervoso io mangio tanto e dopo scrivo post in cui vi definisco con sottile disprezzo ed esalto all'opposto le mie stupende e inavvertite qualità. Ma questo accade di rado, solo nei giorni no: in tutti gli altri sentirmi sottovalutato mi fa sentire a casa, dato che mi capita da una vita. E mi dà il sigillo della mia superiorità.

Non pensate alla mia modestia o alla presunta mancanza di questo finto pregio di cui, secondo voi adesso, lo so, soffrirei: io so che sottovalutarmi è una cosa stupida e ingiusta, ma su di voi, se permettete, la mano sul fuoco non la metto, nemmeno la sinistra.

Voglio dire, basta pensare a come guidate, a come votate, a cosa guardate alla tivù e a come vi comportate allo stadio, in fila, al mare o al supermercato per avere di voi un'idea orripilante. Basta pensare a quel che non leggete, a quel che mangiate e a quel che comprate o, peggio, desiderate, per ridere per lo schifo. O riflettere un attimo su come allevate i vostri figli e su come spendete i vsotri soldi, guadagnati chissà come. Io, nel giudicarvi solo giustamente valutati anzichè sottovalutati, sono stato finanche troppo buono, dopotutto.

Come sia arrivato a parlar male di voi dopo un inizio in cui discettavo con piglio filosofico del fastidio che provoca il superficiale ed errato giudizio altrui sulla nostra psiche è qualcosa che non so spiegare, al pari dell'origine dell'universo e della credulità dei miei (dis)simili in fatto di religione, politica e tv. Ma l'ho fatto, e questo è quanto.

Pensate poi a chi, specie se donna, sul lavoro o in politica anzichè sotto-valutata viene valutata sotto e lungi dal fuggire simili selezioni lavorative le affronta con piglio cercando di giocarsi le carte migliori: e poi dite che, pensando ai selezionatori e alle prescelte, dovrei pensare bene di voi umani?

Mi scuso con quei pochi che dovessi aver offeso: so bene che fra di voi ci sono anche persone meritevoli che non si riconoscono, e a ragione, in quel che ho detto di loro. Ma, dopotutto, non penso di aver offeso molte persone: a pensarci bene, non mi pare di essere mai stato clonato, nei primi 40 anni della mia vita. Ecco una indubbia lacuna della scienza moderna!

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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