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sabato 28 gennaio 2017

Contro Trump

Io lo dicevo ben prima che la testa arancione salisse al potere, come molti del resto (tranne quelli che lo hanno votato). E lo ribadisco: Trump è una sciagura, ci sarà solo da vedere quanti danni farà. Perché li farà, è certo. Quando parla è già un danno, per il buon senso e per la già ammaccata possibilità di una civile convivenza. Ogni suo respiro è una minaccia per l'umanità. Trump è una macchina del tempo: lo senti e ti pare subito Medioevo, con tutto il rispetto per quell'età che ha avuto comunque alcuni indubbi aspetti positivi, che non vedo invece in questo bianco arrogante, supponente, riflessivo come uno specchio appannato, straricco, razzista, xenofobo e misogino, cafone e retrivo. Per oggi mi fermo qua, tanto fa un tweet al giorno, e basta già quello per precisarne meglio profilo e potenziale.

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sabato 21 gennaio 2017

I've got mail

Negli ultimi tre-quattro giorni mi ha scritto Equitalia, almeno sette volte, pare che non abbia pagato qualcosa... E poi la Telecom, per avvisarmi (sei volte) che la bolletta è disponibile online. E una tizia che mi propone di firmare per una petizione, poi Valentina (tre volte) con oggetto Ciao! (non conosco Valentine ma posso rimediare in fretta), e anche Silvia con lo stesso oggetto: Ciao! (che siano amiche? Una cosucca a tre?). Aggiungiamo una certa Angela Baritono che da Marconigomma mi conferma l'offerta n° R 370/91 RA che non ho mai fatto, per la verità, e parla di isolanti, fatture e corriere Gls, e un Dottore, tale Dr. Pittella, che mi propone un metodo veloce per dimagrire 30 kg in 7 giorni, dev'essere lo stesso format di 7 spose per 7 fratelli. Oggi non mi ha scritto, e quresto mi ha fatto rimanere male, quel dottore di cui non ricordo il nome che mi proponeva sempre mirabolanti sistemi per l'allungamento del pene. O si è stufato o ha preso atto che non ce n'e' bisogno...

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venerdì 20 gennaio 2017

Miracoli

Davvero sono nauseato da chi utilizza frasi del tipo "ritrovati vivi due bambini dopo 40 ore sotto la neve, miracolo!".

Se per miracolo si intende caso davvero bizzarro, coincidenza, colpo di fortuna non ho nulla da dire.

Se per miracolo si intende intervento divino, allora mi chiedo se qualcuno è in grado ogni tanto di usare un 10% delle sue capacità logiche.

Se Dio interviene (a proposito, quale Dio? Quello costruito dai cattolici, quello costruito dai musulmani, quello dei Geova, o cosa?) per salvare due bambini, perchè non ha fermato la valanga salvando così più di venti persone? E mille altri perché.

Davvero non ne posso più.


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Neve, valanghe, hotel di Rigopiano

Quando dico che la macchina dei soccorsi ha funzionato in maniera pessima mi riferisco ai soccorsi dopo la valanga e a come è stata sottovalutala la previsione e la situazione meteo nei giorni scorsi in Abruzzo. La neve non cade a blocchi di 4 metri, se è arrivata a 4 metri è perchè è mancato l'intervento che deve esserci in questi casi. Se le turbine sono poche, se i fondi non ci sono, i mezzi sono inadeguati, se si perdono due ore prima di prendere sul serio l'allarme dall'hotel, ecc., cosa si deve dire? Se i comuni si contendono i pochi mezzi spazzaneve? Se nessuno più pulisce le strade provinciali? Che la macchina dei soccorsi e quella della prevenzione e della cura del territorio funzionano bene? E se da giorni decine di migliaia di famiglie sono senza luce, dobbiamo dire che la rete elettrica è adeguata e ben manutenuta? Per non dire poi degli hotel costruiti allo sbocco di una valle, là dove passano le valanghe (che passano sempre lungo le stesse direttrici, magari a distanza di decenni, ma sempre lì).

Questo non c'entra niente con chi sta scavando nella neve e sta sputando sangue per salvare vite umane, e mi dispiace per chi non lo capisce. Si tratta di vigili del fuoco e volontari che sono encomiabili e che o lo fanno gratis o per stipendi da fame. Ma del resto anche gli insegnanti svolgono una funzione basilare e sono pagati poco, e anche un poliziotto o un carabiniere rischiano la vita per quattro spiccioli, e non hanno nemmeno la benzina per le volanti, spesso. Questo per dire che la retorica dei soccorritori, come quella degli angeli del fango, viene usata sempre quando c'e' un nubifragio, un terremoto, una sciagura solo per distogliere l'attenzione dalle mancanze e dai gravi errori di quarant'anni di politica criminale. Chi rischia la propria vita per salvare quella degli altri è ammirevole, ma detto questo è bene concentrarsi su quello che non va. Dire che è il loro lavoro o il dovere di ogni essere umano non vuol dire svalutare quel che fanno, significa non cadere nella retorica che copre le vergogne.

E, allo stesso modo, è stupido sostenere che parlare adesso delle inefficienze è sciacallaggio o una cosa inopportuna. Questa scusa è già stata usata troppe volte; dopo, passata l'emergenza, tutto continua come prima, quindi è bene parlarne ora, e parlarne non vuol dire ostacolare i soccorsi (e come?), vuol dire non voler più farsi prendere per il bavero da una politica cher sempre promette e mai fa.

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Province senza soldi, strade che nessuno pulisce, burocrazia lentissima, riforme di merd@. Soccorsi a Rigopiano penosi.

E potrei continuare... I 28 milioni degli sms fermi. I 20 miliardi regalati alle banche del Pd. Le nuove case aquilane che dopo pochi anni si afflosciano. Le gare e gli appalti truccati. Le scuole e le case fatte con la sabbia. Le promesse referendarie. Etc etc. La cura del territorio, la manutenzione delle strade stanno a zero da anni. Soldi zero. Uomini sempre meno. Mezzi pochi e vecchi. Infrastrutture cadenti. Incuria. Ruberie. Mancanza di visione politica di lungo periodo.



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venerdì 13 gennaio 2017

Il fatto di non riuscire a spiegarlo non significa che non dobbiamo punirlo

So bene che puoi dare il massimo nell'educazione di un figlio e ritrovarti un Mengele, fare le cose a casaccio e ritrovarti un santo. L'educazione è fondamentale ma il risultato non è garantito, troppi fattori, innati e non, intervengono in questa partita.
Tuttavia nel caso che mi ha ispirato questa riflessione (i due genitori uccisi a colpi d'accetta dal figlio e dall'amico -avrebbero confessato), così come in altri casi simili che lo hanno preceduto, non potendosi parlare di raptus (in contemporanea a tutti e due?) o di fantomatiche sostanze (eri sotto droga anche quando ne parlavi, progettavi e pattuivi compensi?), è evidente che i figli conducevano vite sbagliatissime. Non so dire se per colpa dei genitori o nonostante i loro sforzi, ma se mai nessuno ha ritenuto di dover lanciare un allarme (insegnanti, parenti, amici) vuol dire che dopotutto i figli non erano allevati a pane e nazismo, e quindi davvero capisco molto poco come si possa arrivare a fare quel che hanno fatto, per le ragioni per le quali lo avrebbero fatto, per pochissimi euro per giunta, ammesso che abbia senso valutare il compenso di un crimine. In definitiva trovo la cosa davvero aberrante, disumana, inspiegabile, ma ritengo che la punizione debba essere dura. Il carcere deve recuperare, non imbruttire, è evidente (ma vogliamo parlare della nostre carceri?), ma insomma, quel delitto è un qualcosa che non ha uno straccio di spiegazione, di logica, non è roba umana. E, come detto, per favore non cominciamo con la solita tiritera della droga, del raptus etc: salviamo la dignità, almeno per rispetto dei morti. Qui ci vogliono leggi dure, punizioni certe e severe. Proprio la mancanza di regole ferree nella loro vita li ha condotti su questa china, secondo me; continuare a soprassedere sarebbe diseducativo oltre che sommamente ingiusto.


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domenica 8 gennaio 2017

Gli errori arbitrali sono essenzialmente di tre tipi

Ho sempre accettato l'errore arbitrale casuale (1) nel calcio, fa parte del gioco. Ogni anno noi della Samp (come voi dell'Udinese o del Crotone o dell'Atalanta) ne abbiamo diversi a sfavore e alcuni (senza dubbio meno, ma lasciamo perdere) a favore. Mi spingo a dire che fanno parte del gioco, perché è così, e chi non li sa accettare non è maturo sportivamente e probabilmente umanamente.

Per errore arbitrale casuale (1) intendo un fuorigioco mal valutato (quando è questione di cm. neanche ci bado), un contatto lieve valutato forte, l'interpretazione di un contrasto (l'arbitro a volte deve interpretare, è il suo lavoro). Non mi sono mai arrabbiato per cose così, ma proprio mai, arbitrare non è facile, e i giocatori generalmente fanno di tutto per mettere l'arbitro in difficoltà. Mi va bene l'errore casuale (es: hai buttato giù l'avversario apposta / l'ho appena toccato e questo si è lasciato andare) e anche, sebbene lo digerisca meno (lo digerisco meno perché quelli incapaci andrebbero segati e non mandati ad arbitrare, e invece promuovere un incapace spesso è funzionale a una strategia di inquinamento del campionato), l'errore per incapacità momentanea dell'arbitro (non costante, perché gli arbitri scarsi non devono poter arbitrare) e anche quello per mera fatalità: si pensi a un caso davvero difficile da valutare, tanto per capirci quei casi sui quali non riesci ad avere un'idea precisa nemmeno dopo averli rivisti tre volte in tivù.

Non considero più invece errori arbitrali ma casi sospetti (2) alcune fattispecie che negli anni '80 consideravo errori di tipo (1). Allora c'era l'arbitro, che doveva decidere in una frazione di secondo, e basta: i guardalinee non contavano niente. Oggi abbiamo vari ufficiali di gara, tutti con due occhi funzionanti e abilitati, quindi uno scambio di persona, un rigore fuori area, un fuorigioco di un metro, un contatto inesistente, un pugno ad un avversario a pallone lontano sono tutti casi che non chiamo più errori di tipo (1) perchè se l'arbitro si sbaglia è impossibile che si sbaglino anche altri 10 occhi: è evidente che c'e' del marcio sotto. Se un giocatore colpisce a gioco fermo un altro, e noi allo stadio lo vediamo, o perlomeno lo vedono 8-9 persone su 10, ditemi come può accadere che non lo vedano 12 occhi a questo allenati e a questo preposti: è evidente che c'e' del marcio, laddove anche il condizionamento psicologico è per me della categoria del marcio, non solo la corruzione tout court.

E poi, terzo livello, c'e' la direzione orientata (3), quella più sottile, più scientifica e più letale, perchè una direzione così può far male molto più di un rigore farlocco ed è meno individuabile da occhi poco esperti, quindi si mimetizza meglio: accade quando troppi episodi, perlopiù piccoli, quasi mai eclatanti, ma che sommati hanno un peso specifico decisivo (in A le partite sono spesso equilibrate, basta poco per deciderle, se a deciderle è una rovesciata o una genialata tanto di cappello, se è una direzione orientata proprio non va bene), quando tanti piccoli episodi, dicevo, in sé magari insignificanti come un falletto a centrocampo, hanno tutti ma guarda un po' lo stesso colore... quando il regolamento per te si applica alla lettera (ed è giusto) e per l'avversario si applica con buon senso (ed è giusto pure questo, ma è la difformità ad essere criminale)... quando l'atteggiamento generale dell'arbitro è palesemente poco sereno e poco imparziale, quando un vaffa del giocatore X viene sentito e porta al rosso e un vaffa del giocatore Y non viene sentito, quando in un caso sei severo e due minuti dopo, stessa situazione, comprensivo, quando se io protesto sono espulso e se i giocatori avversari ti circondano, ti spintonano e ti offendono al massimo parte un giallo: qui si parla di arbitraggio non equo, di parte, squilibrato. E gli errori sono casuali quando sono distribuiti casualmente, non sempre addosso a uno dei due contendenti, detto anche per inciso che se uno fa una caterva di errori ed è in buona fede forse ha sbagliato mestiere, ma se li fa sempre in una direzione forse ci sta prendendo per il sedere.

Nel primo caso (1) parlo di errori accettabili (c'e' chi si lamenta e sempre pure per questi, io mai, e devo dire la Sampdoria mai anch'essa), nel secondo caso (2), oggi, parlo di condizionamento psicologico nel migliore dei casi, mancanza di equità -per servilisimo volontario o per corruzione- o totale incapacità nel peggiore (ma se designi un incapace per un match questa azione può essere benissimo truffaldina). E per mancanza di equità non intendo incapacità, intendo proprio furto.
Il terzo, come detto, è il caso peggiore, quello scientifico, meno palese, più letale. Non dico sia più grave del secondo, anche perchè la matrice è la stessa e non è, come dimostrato, la pura casualità che, abbiamo detto già più volte, uno sportivo sa accettare.

Fino a quando gli arbitri sapranno che la loro carriera è direttamente e indirettamente influenzata dall'opinione che di essi hanno gli squali della serie A (Juve, Inter, Milan etc) è evidente che, nel migliore dei casi, un arbitro in dubbio, in quella frazione di secondo, prenderà incosapevolmente la decisione migliore per salvare la pelle, e nella peggiore, lo farà scientemente. E questo ancor prima di parlare di corruzione. Un arbitro sa che se sbaglia contro la Juve o il Milan la sua carriera ne risentirà e inoltre verrà massacrato dai media per giorni, se sbaglia a favore se ne parlerà due minuti e via.

Se non si cambia il sistema, non avremo mai campionati regolari, e per campionati regolari intendo quelli viziati anche da errori di valutazione (comprensibili), ma non dalle due fattispecie di secondo e terzo livello che ho sopra descritto e che denotano o condizionamento psicologico o corruzione bella e buona (Calciopoli ve la ricordate vero?).

Gli arbitri devono diventare una categoria terza e indipendente e inoltre devono essere dotato di tutti gli strumenti atti ad evitare errori grossolani, tipo un gol-non gol o, perché no, il caso pazzesco di Silvestre di ieri sera: non tocca Reina, che si accascia truffaldinamente come se gli avessero sparato da dietro, e cio' nonostante Silvestre viene espulso, condannando di fatto la squadra ospite alla sconfitta, senza che nessuno di quei mangiapane a tradimento che aiutano l'arbitro sia intervenuto per dirgli cosa era successo, e cioè per raccontargli quel che il 95% degli spettatori ha visto bene in diretta: che non era successo niente, anzi che Reina andava quantomeno ammonito per simulazione.

Perdere è ottimo, io da un punto di vista filosofico amo addirittura più la sconfitta della vittoria, ma essere presi in giro e perdere un match che stavi vincendo solo perchè 12 (dodici) occhi vedono male (secondo te io sono cosi' scemo da crederci?), è inaccettabile. Il sistema è malato, è marcio, è dipendente dagli umori dei potenti, non garantisce equità e giustizia, non garantisce efficienza, deve essere cambiato. Questo (come i precedenti) è un campionato al servizio degli squali, che se vengono coccolati stanno buoni, se vengono danneggiati (da errori, si badi bene, spesso casuali) sbranano il malcapitato di turno in virtù del loro immenso potere effettivo e mediatico.
Non è un gioco. E' business, e le squadre grandi (attenzione squadre grandi e non grandi squadre) vogliono vincere con qualsiasi mezzo, e siccome spesso non ci riescono neppure spendendo venti volte di più delle altre squadre, ricorrono alla loro immensa influenza (quando va bene) o a strumenti peggiori (quando va male) per riuscirci, tipo il Moggi che decideva pure le ammonizioni a carico della squadra che la domenica dopo avrebbe incontrato la Juve eh eh, in modo da favorire la squalifica degli elementi di maggior spicco dell'avversario.


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Prese per il culo

E' possibile ancora nel 2017 andare a giocare a San Siro, allo Stadium, all'Olimpico e al San Paolo e dover pagare dazio? E perdere una partita che si stava pure vincendo e bene, non perchè l'avversario si dimostra più bravo ma per colpa di clamorose sviste arbitrali che un qualunque quarto uomo del menga (oggi) o una moviola in campo poteva sanare subito? Ma Chiellini sarebbe stato espulso, al San Paolo, sullo 0-1, per una roba del genere???
Ci sono 33 arbitri in campo e si commettono errori pazzeschi, e ci volete far credere che nessuno degli ufficiali di gara vede bene? E' sempre la solita storia, il potente se lo sfavorisci ti schiaccia, e tu per sopravvivere ti arrangi.
Nessuna delle squadre squalo, Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli, vuole la moviola in campo. Chissà perché eh?
Ne veniamo da anni di calciopoli e di arbitri comprati, e dovremmo aver fiducia quando vediamo errori grossolani dell'arbitro e nessuno dei collaboratori che lo corregge? Che ci stanno a fare? Perché prendono lo stipendio? Per far le bamboline? Devo pensare che ad arbitrare una partita di cartello, in serie A, mandino ufficiali di gara totalmente incapaci? E' credibile pensare questo? Se è credibile, non è essa stessa una cosa inaccettabile?
Io un errore arbitrale lo accetto sempre e comunque, serenamente., queste immense prese per il culo no.

Silvestre NON tocca Reina, è scandaloso. Di Bello, a pensarla bene (se si vuole pensarla bene), è stato un totale incapace, il quarto uomo e i suoi collaboratori ciechi e utili come le previsioni del tempo di venti giorni fa. Si può perdere una partita per un fallo TOTALMENTE inesistente? Tutti, arbitro, quarto uomo, arbitri di porta, guardalinee, tutti vedono un fallo che non esiste? Questa si chiama PRESA PER IL CULO. Per non parlare dei fuorigioco sbagliati e del recupero assurdo.

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venerdì 6 gennaio 2017

Forex di ball

Mi chiama (nota: sul cellulare) un tizio, da un numero che non conosco (0597880***). Forex, dice. Embé? Trading on line, precisa. Ah beh.
Mi pare di sognare.
Dico: come fa ad avere il mio numero, non mi pare (eufemismo) di avere mai intavolato un rapporto. Non risponde, riattacca la pippa. Dico: a parte che adesso devo lasciarla perché sto lavorando, ma non mi interessa la cosa. E lui: quindi posso richiarmarla o amici come prima?
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Mah... amici come prima, esattamente prima quando?
Come si permettono di chiamare al cellulare?
Qui la situazione sta sfuggendo di mano.
Trading on line. Ma vaffanculo. E non chiamare chi non ti ha autorizzato.
Oggi aspetto la chiamata di quello dei pannoloni. Perchè, Mauro, sei incontinente? No, ma loro chiamano comunque... nemmeno volevo imparare a trinciarmi i soldi in borsa, eppure hanno chiamato lo stesso.

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domenica 1 gennaio 2017

Un muro senza crepe

Il 2016 ormai agonizzante e il 2017 appena nato ci hanno detto, proprio nel momento in cui si stavano stancamente passando il pesante testimone, che stiamo facendo alcuni errori con Alizée e questo, per uno come me che desidera un bimbo dall'età di 14 anni e che immodestamente ritiene di essere portato per la cura e l'educazione della prole, è abbastanza fastidioso e impone correzioni brusche ed immediate: a tre anni e quattro mesi siamo già a un'età in cui non si scherza e nulla va tralasciato; il tempo non sistema quasi mai i problemi da solo, al massimo attutisce il dolore, che non è poco ma non riguarda ciò di cui sto parlando.
Io ho diverse idee in merito a quel che non va e andrebbe corretto, il percorso di crescita ed educazione è però a due e questo, laddove non vi sia condivisione e concertazione di intenti e di metodi, può creare ulteriori problemi.
Il bimbo è fin da piccolo abilissimo nell'individuare le più piccole crepe e fenditure in quello che dovrebbe essere il monolitico muro genitoriale, e se le individua ci si infila con perizia facendo leva e trasformando giorno dopo giorno la fenditura in breccia e poi voragine. Poi, anche accertato che il muro sia solido, il discorso si sposta sul metodo e sulle regole, e qui si aprono più fronti.
La questione dell'educazione è una delle più complesse. Se è vero che fattori esterni come scuola, compagnie, televisione, internet hanno un rilevantissimo potere di influenzare il piccolo (nel bene e nel male, spesso nel male, in particolare i fattori 2 e 3), e se quindi è vero che fare il genitore oggi è estremamente più difficile e complesso di quanto lo era negli anni '60, tuttavia è anche vero che il genitore ha un potere immenso fino ai 12-15 anni, e comunque grande sino ai 18 e oltre, quindi può fare bene, e molto, per modellare il figlio che è come creta nelle sue mani e per contrastare gli eventuali effetti negativi dei fattori di cui sopra.
Ma, appunto, ci vuole abilità, pazienza, e condivisione di intenti e metodi.

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