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domenica 27 marzo 2016

Viaggiare

Dicono che la mia scarsa propensione al viaggio, acuitasi dopo i trentacinque, sia sintomo di invecchiamento: potrebbe essere, anche se conosco settantenni sempre in giro per il mondo. Dicono che sia pigrizia e basta, ma io pigro non sono. Alcuni presumono che magari io abbia già viaggiato troppo, ma non è così: qualche giretto in Italia e all'estero, ma un quindicenne che va a Ibiza già pareggia il mio conto. Né dovrei ribadire l'assoluta verità secondo la quale si viaggia con la mente più che con le gambe, perché ovunque vai i problemi te li porti dietro, mentre leggere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli: tutto sacrosanto, ma già sentito. Certamente conta il fatto che dopo una giornata o una settimana di lavoro, e mettiamoci pure il fatto di avere una famiglia, la sera o la domenica non sogni Praga ma il divano, o un libro, o solo due ore di pace e silenzio, sempre che il sonno non ti freghi. Tuttavia penso ci sia un'altra concausa: il fatto che da piccolo, una volta, quando moriva uno zio o un nonno, e tu chiedevi dove caspita era finito, ti dicevano sempre: è partito per un lungo viaggio.

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sabato 26 marzo 2016

Incrociarsi e dirsi oddio

Se io, uomo, quando ti incrocio per strada apro la bocca che quasi la mascella sfiora il marciapiede, fischio, ululo, emetto versi inumani, vibro e sbando, tremo e fremo o dilato la pupilla come solo un collirio prima di una visita oculistica riesce a fare, o ti punto e ti guardo fisso quasi instupidito o con la bavetta alla bocca fino a quando non esci dal mio campo visivo, o comincio a saltare isterico e a lanciare fuochi d'artificio che nemmeno alla festa di fine estate sul lungomare, tu, donna, non hai motivo di mostrarti infastidita o di offenderti, anche se tirarsela un minimo e fingere di essere irritata e' sempre raccomandabile al fine di non ingenerare nella controparte la fallace impressione che pur di darla via saresti disposta anche a lanciarla tu stessa da un lato all'altro della strada: cosa che generalmente corrisponde al vero ma che mantiene il suo fascino solo se mascherata da una conveniente per quanto ipocrita copertina di rispettabile altezzosità e di chimerica irraggiungibilità.

Non devi offenderti per il semplice motivo che essere guardata, ammirata, concupita, vivisezionata, spogliata e sbranata con gli occhi e' esattamente quel che desideri, il tuo ardente obiettivo, la tua mission aziendale, il fine inconfessato che ti spinge a dedicare come minimo quattro ore su ventiquattro di ogni giornata della tua vita a prepararti, ogni volta che devi uscire, curando ogni minimo dettaglio del tuo corpo e del tuo abbigliamento.
Tu fai la dieta rinunciando piu' volte al giorno a golose delizie del palato che io invece, debole, ingollo a quattro palmenti; ti levighi la pelle che nemmeno il marmo di Carrara mentre io potrei fare come secondo lavoro la cartavetro in falegnameria; ti vesti provando ogni volta da capo tutti gli abiti presenti nel tuo guardaroba e così a lungo che lo specchio suda per lo stress mentre io mi vesto col primo straccio che becco sul cammino che mi separa dalla poltrona alla porta di casa senza passare dal bagno a meno che non debba cambiare l'acqua al merlo; ti abbronzi con cura senza trascurare un solo angoletto (vabbe', forse un angoletto sì) mentre io il primo giormo mi ustiono e poi per il resto della stagione esibisco un'abbronzatura a scacchi da sfigato; ti accessori con maniacale attenzione al dettaglio mentre io non accordo calzini e cravatta nemmeno per errore; e fai tutto questo anche solo per andare a comprare il latte all'esselunga sotto casa, al solo scopo di essere a tuo agio con te stessa, certo, ma soprattutto di piacere: alla mamma, al sole, ai paracarri, al fidanzato, a tutti, vegetali e organismi anaerobi compresi.

Vuoi che tutta la natura, animata ed inanimata, financo i palazzi, le isole spartitraffico, le persiane e i muretti, al tuo passaggio siano investiti da un turbine di sensualita' avvolgente tale da instupidire all'istante anche il più freddo e razionale essere umano nel raggio di 500 metri. Vuoi che al tuo passaggio una scia di profumo invada la città, che i cartelli stradali e gli alberi si pieghino fin quasi a sfiorarti, che i preti abbiano crisi di coscienza e le suore dedideri di rivalsa, che le brutte (esistono ancora?) si distruggano il fegato per la rabbia, che le passatelle si fiondino in farmacia a cercare una lametta per farla finita, che le milf ti guardino con malcelata invidia e le cougar con istinti violenti; ti aspetti che anche il sole si inchini e ti renda il dovuto merito, e poi ti inquieti se un maschio, vedendoti, è già lì che col pensiero tirà giù le lenzuola? Pensa se nessuno ti guardasse mai, se distogliessero lo sguardo non appena incrociano il tuo, se ti evitassero: penseresti di avere qualcosa che non va, la tua autostima subirebbe contraccolpi notevoli, il tuo umore peggiorerebbe all'istante. Invece esci, cammini ondeggiando e spostando le tue curve da un emisfero all'altro ad ogni colpo di tacco e con la coda dell'occhio ti accorgi che al tuo passaggio lasci una lunga scia di vittime: fai la boccuccia altera e disgustata come da contratto, fai il tipico sguardo da donna superiore che compatisce il maschio sbavatore, ma sotto sotto godi come una capra all'alpeggio. Certo, lo ammetto, è dura la vita della donna con la gonna: arriva anche quel giorno in cui sei girata e non ti va nulla per il verso giusto e invece devi recitare lo stesso la tua parte di femmina, ma direi che il gioco vale la candela e anche il candelabro tutto. La colpa, del resto, non è del maschio, almeno non più di quanto è colpa del girasole se, poveraccio, gira sempre la testa in cerca del sole: è la natura, bellezza! Se fossi nata uomo faresti la stessa cosa e rischieresti di slogarti la mascella invece del sedere.

La natura, quella stessa inclinazione naturale, quella stessa predisposizione dell'acido desossiribonucleico che ti ha dotato di due gambe atte a sopportare la tortura medievale di due tacchi vertiginosi senza procurarti danni ortopedici permanenti dopo soli due isolati, che ti ha fornito di un posteriore che anche quando sei ferma ondeggia come un budino poggiato su una lavatrice in centrifuga provocando nel maschio instupidito rari fenomeni di slogatura della cornea, che ti ha omaggiato di due gambe che appena un po' scoperte attirano l'occhio del masculo a chilometri di distanza, anche in presenza di nebbia che nemmeno sulla Cisa, come un barattolo di miele attira gli orsi, che ti ha favorito con due airbag anteriori che anche se di prima misura tu riesci comunque, con artifizi ingegneristico-sartoriali e con una gestione sapiente e ammirevole della respirazione, a rendere sporgenti come un terrazzino ed interessanti come una finale di Champions League, che ti ha reso primitivamente capace di raddrizzare tutto quello che dritto non è... questa stessa natura perfida e maligna è anche quella che ci spinge a raccogliere gli occhi caduti sul marciapiede dopo che nel nostro campo visivo di cacciatori, nel nostro radar di allupati, sul mostro schermo televisivo a soli tre canali sesso-calcio-auto, sei passata tu, catalogo di curve e di promesse varie, depliant erotico a passeggio, hot line da struscio, reclame vivente del weekend a Capri tutto passato in albergo, insegna luminosa ed accecante dei più sfrenati sogni erotici del maschietto perennemente loggato su youporn.

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giovedì 24 marzo 2016

E' meglio essere sottovalutati o sopravvalutati?

Essere sottovalutati è sgradevole ma comunque più comodo e divertente dell'essere sopravvalutati: in quest'ultimo caso infatti puoi essere vittima dell' ansia da prestazione indotta dalle aspettative che si creano sulle tue performance, nel primo invece hai meno rogne a lungo termine e puoi anche comportarti da stupido in alcune occasioni nelle quali non intendi investire particolari risorse, tanto più che non puoi danneggiare una reputazione che già barcolla nell'opinione altrui; hai solo qualche effetto collaterale tipo perdite di tempo o mal di testa flash, ma col tempo riesci sicuramente a gestire anche questi aspetti non desiderabili.
D'altra parte se ti sottovalutano lo capisci solo se vali di più rispetto al livello cui l'interlocutore, in maniera esplicita o indiretta, ti pone, altrimenti non ti potresti accorgere dello spread fra la valutazione espressa da chi ti sta valutando e lo stato reale come da te percepito di una certa tua performance, riguardi essa l'affidabilità, la precisione, o altri aspetti rilevanti, sul lavoro e nella vita, per giudicare il valore di un individuo da un punto di vista prettamente operativo.
Alla lunga, è vero, l'emergere frequente di disagi come questo può essere scocciante e può ingenerare in te il dubbio che gli altri possano avere una qualche ragione, dopotutto. Dubitare di se stessi, del resto, è facoltà solo di chi vale, e non di chi pensa di valere. Tutto questo ti spinge allora, di tanto in tanto, quasi come se si trattasse di ritarare periodicamente gli strumenti di autodiagnosi, ad esaminare alcuni casus belli nel dettaglio, al fine di verificare punto per punto e con accuratezza se puoi ancora considerarti vittima dell'ennesima e sciocca sottovalutazione delle tue sia pur moderate capacità o se per caso tu debba rivedere un po' al ribasso la percezione che hai di esse. Alla fine arrivi quasi sempre alla conclusione che a dover rivedere qualcosa non sei tu, e questo è rassicurante ma anche, francamente, antipatico, tanto più quanto più spesso e con quante più persone la vicenda si ripete.
Sicuramente il fatto di avere un atteggiamento neutro, di mantenere un profilo basso, di viaggiare a luci spente, favorisce l'insorgere di situazioni di questo tipo: chi ha le luci spente può essere facilmente scambiato per uno che non le ha o che le ha guaste... mentre chi gira con due fari potentissimi sempre sparati a mille, ad un occhio grezzo e frettoloso apparirà sicuramente come superiore a chi prefersisce muoversi fra le linee senza seminare arroganza e amor di sé a destra e a manca.
Sottovalutare l'altro da noi è tipico dell'essere umano, che generalmente coordina le sinapsi sugli spartiti dei pregiudizi, dei preconcetti e delle prime impressioni; quando però diventa abitudine e quando ha per oggetto individui che si conoscono da tempo insorge sicuramente una colpa che travalica quella che può essere una innata per quanto deprecabile caratteristica del nostro essere persone.
Sopravvalutiamo l'altro, invece, o quando siamo davvero poco dotati di autostima e tendiamo a "buttarci via", e allora tutti appaiono ai nostri occhi migliori o più fortunati di noi, un po' come agli occhi di un'anoressica il suo corpo smagrito tenderà sempre ad apparire come vittima dell'adipe assassino, o quando mitizziamo qualcuno (un cantante, un attore, uno sportivo) e allora la nostra ipervalutazione è rivolta verso persone specifiche e, sebbene spesso irragionevole, tenuto conto delle reali qualità dell'adorato, di certo più spiegabile e fondata di quella erga omnes che invece, a mio parere, nasconde una patologia.

(M.O., "Lettere a me stesso", 2001)

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mercoledì 23 marzo 2016

Ratti

Prendono in affitto piccoli appartamenti che sono come tane, con dentro acetone, chiodi, esplosivi, viti, acqua ossigenata, detonatori, un computer, un cellulare. Sono come tane e loro sono come ratti, che infestano questo mondo e uccidono a caso persone; sono insulsi agglomerati di pelle, carne e ossa che non possiamo più definire persone perché non hanno nulla dentro questa pelle e questa carne e queste ossa, solo occhi spenti, cuore secco, mente folle che centrifuga sempre le stesse marce e puzzolenti idee. Stanno rintanati, sono sempre braccati come topi, vivono nell'oscurità, comunicano con mezzi di fortuna, hanno paura, sono confusi, scappano sempre, sono furtivi, guardinghi, si muovono come ombre, proprio come topi scivolano negli angoli, si infrattano nei ritagli di buio. Sono fra di noi, magari in fila al super due posti avanti a noi, o nell'appartamento di sopra. Dicono di aderire all'Islam ma non è questo il loro tratto distintivo: nel mondo ogni mese ci sono decine e decine di attentati, e la maggior parte delle vittime sono musulmane. Non c'entra la religione, che comunque è sempre una malattia, di qualunque fede si parli; c'entra l'odio che li ha consumati sino a farne involucri ripugnanti. Non è Islam contro Occidente: è ratti contro uomini, è violenza cieca e folle contro vita e amore. Sono vigliacchi che uccidono bambini, donne, neonati, sparando nel mucchio, facendosi esplodere. Non sono nostri nemici, come non sono nostri nemici i batteri. Sono batteri. Non sono meglio o peggio di noi, sono proprio un'altra cosa, di umano non hanno più nulla.

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martedì 22 marzo 2016

Un vigliacco al giorno

Non hanno paura di morire, forse hanno paura di soffrire però.
Non hanno paura di morire perchè quella malattia detta comunemente religione infetta le loro menti deboli e li trasforma in zombie al servizio di deliri, automi teleguidati da follie disumane, involucri senz'anima. Ma secondo me hanno paura di soffrire. Dice: la tortura è illegale. Spappolare bimbi, donne e uomini innocenti cos'è? E non mi interessa se anche là le bombe intelligenti che poi sono coglione uccidono decine di innocenti: non le mando io le bombe, ma tristi figuri che non ho eletto e che sono al soldo di chi produce armi e si diverte ad usarle. Perchè se i droni ti hanno ucciso gli amici o i parenti vieni a cercare e ad uccidere me? Non lo dice il tuo testo sacro, te lo inventi tu, cara la mia testa gloriosa orfana di neuroni. Ripeto: perché vieni da me? Partono forse dal mio cortile i droni? Sono forse venuto io ad esportare la democrazia nel tuo paese o a gestire finte missioni umanitarie del cacchio? Tu vieni da me, cittadino occidentale tendenzialmente pure laico perchè è pù facile uccidere inermi passeggeri di un aereo o avventori di un bar o spettatori di un concerto piuttosto che prendersela con chi davvero comanda... perché sei un vigliacco. Farsi saltare in aria su un bus è facile, ce la puoi fare anche tu... fare altro, cosa che ti qualificherebbe comunque come sanguinaria bestia assassina, è più difficile... Non hai cuore, non hai una vita, non sei niente e pensi così facendo di andar di là e diventar tutto, l'ennesima illusione della tua triste vita. E i cattolici convinti tacciano, di grazia, ché nei sei secoli passati la nostra bella religione ne ha fatto di ogni.
Anche oggi il vigliacco di turno ha sterminato decine di persone.

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domenica 20 marzo 2016

Quella sensazione fredda e sottile


Sì, la testa che non c'e'... la confusione... la mancanza di compattezza e di sana ferocia sportiva...la giornata storta di alcuni interpreti... qualche errore tattico... la sfortuna nera (pali, salvataggi sulla linea)... gli avversari diretti che il calendario destina su campi di team spacciati... e gli arbitrini che senza strafare applicano due regolamenti paralleli, con te inflessibile con loro giocare giocare... il solito mix di sempre, dai.., a volte mi pare davvero di vivere sempre la stessa giornata, su certi campi.

Fra tutte queste pastigliette avvelenate, l'ultima è sempre quella che digerisco meno e mi lascia meno tranquillo (Ferrero è clamorosamente odiato dall'immondo marciume che bivacca sullo squallido trono del calcio) e meno capisco: un fallo non visto, un rigore giudicato male, un offside per 10 cm, li capisco... possono farmi imbestialire sul momento, certo, ma li capisco perfettamente, ci stanno, non ne ho mai fatto malattia né ragione fondante di invettive o grida di complotti... ma una direzione a due binari paralleli ma non coincidenti, protratta per 95 lunghissimi minuti, come fai a pensarla rientrante nel beato regno della casualità? Nemmeno la fantasia basta, per quanto la realtà spesso si incarichi con successo di superarla......non ho gli strumenti cognitivi per capirla, una cosa così... potrebbe anche trattarsi di un mio limite, non lo nascondo, e non solo e necessariamente la spia di un qualcosa che con lo sport nulla ha a che fare, un rigurgito di quel vomito che ben conosciamo... certo, a volte l'incapacità e la mancanza di serenità del giudicante sono tali da far ingenerare sospetti brutti laddove si dovrebbe solo stendere un velo pietoso e basta, senza far dietrologie ma solo sentiti compatimenti, e questo volendo restare nel tutto lecito tutto sano, si capisce. Di sicuro c'è solo il fatto che certe interpretazioni complessive di una gara non ti impediscono di vincere il giorno in cui sei in stato di grazia ma diventano una coltre fitta e insuperabile in quei giorni in cui già zoppichi di tuo...

Gli errori tattici so di chi sono, la mancanza di concentrazione so bene cos'è e non posso né intendo scusarla, il palo ci sta (la colpa è sempre di chi lo coglie), la sfiga è prevedibile, e poi ci sono anche gli altri 11 che giocano, quelli con le maglie coi colori diversi dai tuoi... ma quella sensazione sottile e strisciante, sinuosa e infingarda, spinosa e un po' gelida che per 95' ti dice sottopelle e a bassa voce ma come questo non me lo passi e quello glielo passi, questo a me vale un giallo e a lui no, questo è alzati non ti ha fatto niente e quello è fallo e giallo, per 95'... una brutta sensazione, un po' freddina, appuntita, che ti mette a disagio, che è infinitamente peggiore e disturbante rispetto a quella al confronto trascurabile di una normalissima e semplice sconfitta di gioco, ché un gioco è. Appunto, un gioco dovrebbe essere.... solo un gioco, ma quando girano centinaia di milioni, per quanti ancora riesce ad essere solo un gioco? Non tutti provano disagio, con quella sensazione, questa è una cosa che sappiamo bene. Che se poi fosse incapacità sarebbe grave ugualmente, a questi livelli... davvero non si sa cosa dire, sarebbe forse altrettanto clamorosa, la cosa, sebbene non parimenti grave.

Concentrarsi sui propri errori, certo. Non accampare scuse tipo sfiga, assodato. Cercare di lavorare e di migliorare: è la nostra filosofia, tranquillo. Fare i complimenti agli avversari che comunque è anni che fanno cose egregie, davvero. Tirare una riga e ripartire... ma a noi quella sensazione disturba proprio, non ce la spieghiamo, non vorremmo sentirla, ce la portiamo dietro per settimane, mentre una sconfitta, sereni come siamo per quei colori che portiamo, noi a livello di malumore sappiamo archiviarla in un quarto d'ora. Grande Chievo, naturalmente. #chievosamp

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lunedì 14 marzo 2016

Le prospettive cambiano

"Chi non ama gli animali non ama le persone"
"Più conoscono gli uomini più amo gli animali"
Cosa hanno in comune queste due frasi?

Sono essenzialmente stupide, o spesso usate in modo stupido.
Il punto infatti, quanto alla prima, non è non amare gli animali: è non privilegiarli rispetto ai nostri simili. Potrei quindi essere anche d'accordo se la interpretiamo nel senso che chi è capace di far male a un animale potrebbe facilmente farlo anche a un essere umano (premesso che tutti siamo capaci di uccidere), ma non condivido l'assunto se il senso è che gli animali sono più importanti di un essere umano.
Sulla seconda che dire? E' vero che noi umani facciamo schifo, ma gli animali sono migliori, spesso, solo in quanto seguono più l'istinto e meno il cervello, cioè agiscono spesso su coordinate semi-prefissate, e comunque agiscono secondo dinamiche molto più basiche delle nostre: un cane che potesse ragionare come un uomo, e potesse vivere come lui, diventerenne come lui, con totale certezza.
E comunque ho seri dubbi che trattare un cane come una persona sia amarlo... non dico tenere un alano in 80 mq, parlo di situazioni normali.

Tutto questo per commentare questa notizia letta oggi, col cappuccino in mano:
"Incinta, si getta nel fiume per salvare il cane"
Non mi interessa il caso specifico, quindi le mie osservazioni non sono rivolte alla protagonista del fatto, non la conosco, non so l'età, non ne ricordo nè il nome né il cognome, nemmeno la località; mi interessa la fattispecie.
1) Nel caso in cui ad essere in difficoltà fosse stata una persona, si sarebbe buttata (nell'acqua gelata fra l'altro e immagino vestita)? Forse no, e comunque avrebbe fatto bene a non buttarsi.
2) Sei incinta... quinto mese per giunta... dal momento in cui lo sai la tua vita cambia... non sei più la persona più importante della tua vita, adesso è lui o lei... quindi fare una cosa del genere è stupido, vuol dire mettere a rischio la vita di tuo figlio. Non posso rischiare di uccidere un bimbo in grembo per salvarne un altro, o un animale. E' mancanza di rispetto per la vita di una persona. Che, IN OGNI CASO, anche se in acqua ci fosse il gatto di Buddha e venti metri più in là, Hitler, è più importante per una persona della vita di qualsiasi animale. E questo non vuol dire non amare gli animali, vuol dire amarli (io li amo) ma non essere fanatici al punto da perdere di vista l'esatta proporzione delle cose.
3) Potrei dire: e poi, per salvare un cane... anche se molti lo pensano, non lo dirò, perchè io potrei decidere di rischiare la mia vita anche per salvare il cane di un estraneo, ma la mia, di vita (e comunque non se ho un figlio!), non quella di mio figlio, che è pure figlio di mio marito o di mia moglie fra l'altro, e non è "mio", ed è pure nipote dei miei genitori, etc, ed è UNA PERSONA che va protetta e la cui vita per vent'anni almeno dipenderà da quanto saremo bravi noi... per me avrebbe sbagliato a buttarsi anche se avesse voluto salvare una persona, al limite anche un altro suo figlio, guarda! ragionando per assurdo, arrivo a dire questo. Come tutti i ragionamenti per assurdo, va preso con le molle, ma il senso è quello giusto.
4) Possibile che nessuno si sia buttato al posto suo? Pare ci fosse gente... non lo hanno fatto perchè era un cane e lo avrebbero fatto se fosse stato un bambino? Non so.
5) Se sei incinta, non porti a spasso da sola un "pitbull di taglia grande". In riva al fiume poi, ma comunque da nessuna parte. Nemmeno se hai un bimbo piccolo. Errore grave, e gli errori spesso presentano il conto. Portare a spasso un cane come quello (o anche un cane e basta) da sola in quelle condizioni è già sbagliare.
6) Era al guinzaglio? Se non lo era, doppio errore grave.

Mi spiace molto per il cane e per l'affetto che la padrona provava per lui, ma in questa storia tante cose mi hanno dato fastidio.



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domenica 13 marzo 2016

Abbiamo eliminato la malvagità

Mi drogo e bevo, poi taglio in 46 piccoli pezzi il portalettere, dopo averlo torturato il giusto.

In quell'istante ero incapace di intendere e di volere (il mix di droga e alcol può avere effetti pazzeschi) quindi me la cavo con poco. Ormai, se ti affidi a un pool di avvocati capaci, hai ottime speranze di farcela.
Come ha detto Crepet a "Otto e mezzo" ieri sera (di rado concordo con lui) ormai o esiste il timorato di Dio o il folle, e l'abbraccio mortale tra psichiatria e giustizia ha reso l'infermità mentale un escamotage; invece, e sono d'accordo, esiste anche il malvagio, la persona che fa il male perché vuole fare il male.
Se tu mi droghi e ubriachi contro la mia volontà è un conto, gli estremi per mitigare la pena ci sarebbero tutti; in caso contrario tu meriti la pena massima non quando uccidi (sia che tu uccida per vedere l'effetto che fa -sic- sia che tu uccida perché con l'auto metti sotto uno) ma quando ti droghi e bevi: è in quell'istante che meriteresti già di salire gli scalini della forca, quel che viene dopo lo hai comunque deciso tu prima.
Il malvagio deve essere condannato con severità estrema, direi quasi con severità feroce.
Oggi non accade, ed è uno dei motivi per cui stiamo scendendo questa china sempre più orrida.

http://www.la7.it/otto-e-mezzo/rivedila7/otto-e-mezzo-13-03-2016-177465

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giovedì 10 marzo 2016

Questa e' TIM

-Testo dell'sms ricevuto-
Cambiano le condizioni economiche del tuo profilo base:a partire dal 10/4,con 49cent/sett in piu' avrai chiamate e SMS illimitati vs un numero TIM. Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi x i clienti TIM Prime:ogni settimana biglietti cinema 2x1,assistenza diretta di un operatore TIM al 800.000.916,possibilita' di vincere smartphone con Ricarica+,abilitazione alla velocita' 4G.Puoi recedere senza penali o passare ad altro operatore entro il 9/4.Per info o rinuncia alle novita' e mantenere le attuali condizioni chiama il 409162.Scopri i vantaggi e inserisci il numero amico su www.tim.it/prime

Che bello!!!!! (ma fammi il piacere, piuttosto mettete persone a rispondere al telefono -pagandole bene- ché non si riesce mai a parlare con nessuno)

-Analisi del testo dell'sms ricevuto-
Cambiano le condizioni economiche del tuo profilo base:a partire dal 10/4,con 49cent/sett in piu' (praticamente 25 EURO ALL'ANNO) avrai chiamate e SMS illimitati vs un numero TIM (inutile, nell'era dei piani tariffari da 600 o 1000 minuti e di Whatsapp). Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi x i clienti TIM Prime: ogni settimana biglietti cinema 2x1 (ma per favore),assistenza diretta di un operatore TIM al 800.000.916 (sarebbe superflua se gli operatori rispondessero, diventa appetibile solo perchè nessuno risponde mai tanto che quando hai un probelam urgente devi cliccare su "furto e smarrimento" perchè qualcuno si degni di rispondere),possibilita' di vincere smartphone con Ricarica+ (sai che roba),abilitazione alla velocita' 4G (si vabbè).
Puoi recedere senza penali (vorrei vedere) o passare ad altro operatore entro il 9/4 (ma chi vuole passare ad altro operatore??? From padella to brace, e poi i disagi del passaggio, quasi come cambiare sesso). Per info o rinuncia alle novita' e mantenere le attuali condizioni (l'opzione più logica la mettono in fondo) chiama il 409162. Scopri i vantaggi e inserisci il numero amico su www.tim.it/prime (adesso ci vado eh)

-Osservazioni ulteriori-
1) Che ca**o di sistema è quello per cui tu, operatore, ti svegli la mattina e imponi una variazione ("prime") e io ti devo chiamare se non la voglio? Tu me la proponi (e già così potenzialmente mi disturbi, comunque) e io semmai ti chiamo se la voglio, questo avverrebbe in un paese civile la cui legislazione non tiene bordone a simili giochetti squallidi. Questo è un sistema truffaldino che la legge pero' non considera truffa, perchè molti nemmeno lo leggeranno il messaggio (anziani, per esempio) o non sapranno come fare o si ingarbuglieranno e alla fine, non facendo nulla o facendo male, si troveranno senza operatore dalla sera alla mattina oppure pagheranno 25 euro in piu' l'anno.
2) La possibilità di recedere è indicata in fondo a tutto il papiro: malafede.
3) Addirittura è proposta per prima l'ipotesi di recedere da TIM così la gente si prende paura e accetta il "prime" pur di non perdere l'attuale contratto o pur di non avere noie o rischiare di far danni con premi il tasto 1, premi il tasto 5 e premiti un po' quel che sai.
4) Chiamo per rifiutare 'sta roba. E già perdo 5 minuti della mia vita, che potrebbe finire fra 6. Solita pappardella, poi elencazione delle possibilità... premi 1 se ti va bene, premi 2 se te ne vuoi andare e restare per strada, premi 3 non mi ricordo francamente, premi 4 se vuoi rinunciare a questa opportunità e restare col tuo contratto attuale. Tu premi 4 e una voce ti dice: premi 1 se vuoi restare col contratto attuale. Ma non l'ho gia' scelto???? Devi ribadirlo. Cosa volete, la sigla col sangue?

Questi sono comportamenti scorretti, maleducati, fastidiosi, ingannevoli, davvero brutti. da parte di operatori che già realizzano utili mostruosi offrendo servizi base. Saranno legali, ma fanno schifo.
E attenzione, non mi pare che gli altri operatori siano diversi.
Perchè secondo voi in Italia ci sono leggi che tutelano davvero i consumatori? E c'e' vera concorrenza?
Muauauauauauauaua.

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martedì 8 marzo 2016

Dagli al Ferrero, il nuovo sport nazionale


Come prevedibile, si invocano le dimissioni di Ferrero, per la condanna patteggiata per episodi extra calcio e ante calcio, applicando ottusamente una regoletta nel paese in cui nessuna regola viene mai applicata. Aspettavo questa mossa da quasi due mesi, certe mosse sono prevedibili dopotutto. Vorrà dire che Ferrero farà come un certo premier quando cedette il giornale al fratello, no?...
Chiedere l'applicazione di una regola contro X, quando le evidenze suggerirebbero di interpretarla nel senso più favorevole, e far passare invece sotto silenzio i casi scandalosi di Y, Z e W è il miglior modo, fra quelli conosciuti, per bastonare uno applicando però un regolamento e facendosi belli di tanta correttezza. La regola, ogni regola si può interpretare, se in un caso la applichi e in altri no, o non ne applichi di peggiori, in entrambi i casi sei formalmente a posto, perchè potrai sempre dire di aver interpretato caso per caso, nei fatti hai premiato chi volevi e punito chi dovevi. Ci sono in giro presidenti che hanno comprato partite (sentenze definitive), ribadisco: comprato partite e ancora presiedono... e altri che mai hanno sconfessato i predecessori che lo hanno fatto, e tanti altri bei casi di persone che hanno commesso violazioni vergognose per un uomo di sport. Curioso, vero? Fallo di mano tuo? Volontario. Suo? Non ci vedo l'intenzione... Mi offendi? Rosso! Mi offendi? Ho preferito stemperare, un arbitro deve saper mediare, a volte estrarre il cartellino peggiora le cose. Il solito giochetto.
Sono curioso di vedere come finirà.
Il fatto è solo uno. Ferrero, che ha mille difetti, forse anche mille e uno, nel calcio rompe le balle, perchè è nuovo del giro e dice sempre quel che pensa, e in un ambiente così marcio, corrotto e paludato questa è una colpa gravissima. E scherza sempre, su tutti, e qualche presidente suscettibile se la lega al dito. Tutto qua.
Tanto per dire, e cambiando argomento, Tavecchio, presidente FIGC, sulle cui disavventure giudiziarie non dico nulla non avendo i dettagli sottomano (vedi comunque Wikipedia) ha pronunciato in diverse occasioni frasi di inaudità gravità, ma io non ho saputo di squalifiche in Italia (in Europa e nel mondo è stato punito con 6 mesi di squalifica per le stesse frasi giudicate poca cosa in Italia).
D'altra parte Ferrero, dopo i primi due mesi di simpatia, è da mesi e mesi oggetto di una campagna di stampa negativa davvero bizzarra (ha debiti, fallisce, vende la società, etc etc, che continua imperterrita nonostante le smentite al solo scopo di destabilizzare e delegittimare). Stessa cosa a maggio scorso: due mesi di fango per impedirgli di andare in Uefa. E la squalifica di tre mesi (!) per aver dato del filippino a un presidente indonesiano, poi annullati per sopraggiunta vergogna, quando per frasi omofobe c'e' gente a cui è stato fatto un buffetto?
Si prospettano giorni interessanti.
Io non difendo Ferrero, lo conosco poco. E sarei il primo a chiedere la sua testa se colpevole di reati sportivi. Accuso queste manovrine ipocrite messe in atto da un ambiente di gente tale per cui il più pulito ha la rogna mentre Ferrero, per ora, rimandendo al discorso calcio, è intonso, oltre che un bell'elemento di novità e una ventata d'aria fresca.


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Ennesimo otto marzo


Oggi su Facebook e social assortiti il solito diluvio di post sull'8 marzo.
Donne ringalluzzite che chiedono fatti e non mimose, uomini che non sanno se fare gli auguri (ipocrita!) o far finta di nulla (stronz*!), regalare mimosa (banale!) o non regalarla (tirchio!).
Come tutte le feste di questo tipo (della mamma, della nonna, del babbo, degli innamorati, etc) è una festa commerciale il cui senso originario è ormai perso, molti nemmeno l'hanno mai saputo, e dopotutto che senso potrà mai avere festeggiare in un locale di spogliarellisti una festa come questa non saprei dire. Alcuni pensano ancora che l'origine di questa festa sia il sacrificio di quelle fantomatiche operaie...
Evitiamo dunque di caricarla troppo di senso e se proprio dobbiamo festeggiare questi eventi, festeggiamo pure questa, e che sarà mai. Direi che per festeggiare la donna non serve un motivo, dopotutto.
Sui locali che stasera traboccheranno di donne con gli ormoni impazziti non dico nulla di più.
Sul fatto dei diritti, assodato che uomo e donna devono godere degli stessi diritti (cosa che ancora oggi non è, neppure nel nostro paese), così come dovrebbero godere degli stessi diritti bianchi e neri, etero e omo e via discorrendo, inviterei però a non confondere l'uguaglianza dei diritti con l'uguaglianza dei soggetti, perchè uomo e donna sono diversissimi fra loro, penso che ci siano più punti di contatto tra un elefante e un bullone. Sono diversi e non c'e' nulla di male che sia così.
Un pensiero va a quell'85% di medici obiettori che si rifiutano di applicare una legge dello Stato (la 194): avete sbagliato mestiere, vi invito a cambiarlo. Non avete compreso il significato della vostra missione, un vostro problema (grave) non può diventare un nostro problema.
Ecco, donne, se proprio volete combattere, non prendetevela con noi maschi inadeguati che vi regaliamo la mimosa mentre Dempsey vi mostra la tartaruga o Di Caprio il suo bel faccino; fatevi sentire contro queste vergognose storture, o ribellatevi senza indugio quando qualcuno vi prospetta l'idea di poter trarre indebito vantaggio dalla vostra avvenenza.
Per il resto, buona festa delle donne, anche a quelle cattive e a quelle così simili agli uomini, purtroppo per loro...

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