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domenica 26 dicembre 2010

Non auguri di buone feste

Non auguro buone feste:

a chi, politico, è vecchio di testa prima ancora che di corpo, corrotto e corruttore, incapace, dannoso, spesso fuorilegge, arrogante, stupido: la rovina di questo paese insulso e allo sbando

a chi, elettore, idiota telepassivo, vota partiti pieni di ladri e personaggi che fanno paura anche ai banditi e se ne frega di tutto e di tutti curando solo il proprio misero orticello

a chi, giornalista, è servo e pavido e anzichè servire la verità lecca il potente di turno

a chi nel giro di due ore cambia idea politica perchè deve pagare duemila euro di mutuo al mese e non vuole perdere la poltrona

a chi, star della tv, è vacuo, inutile, irritante, senza qualità

a chi, poliziotto o carabiniere, picchia chi non vuole morire di cancro o non vuole vedersi scippare il futuro, non rispetta i diritti costituzionali, uccide Cucchi: tutto questo non è servire la patria

a chi, automobilista, corre, guida ubriaco o fatto, non rispetta il codice: criminali

a chi, calciatore, come uomo vale zero

a chi, cantante, non sa cantare e spesso neppure parlare ma vende dischi su dischi

ai delinquenti di ogni specie, da quelli che usano la pistola a quelli che ti uccidono con le carte di credito e i mutui

a chi ha quel poco di cervello che gli resta ammorbato da razzismi, pregiudizi, idiozie religiose e tare omofobe

a chi promuove a incarichi pubblici le puttane che frequenta

a chi rifiuta di farsi processare per i reati commessi e usa il potere che ha ottenuto in maniera solo formalmente democratica per farsi leggi di comodo

a chi sperpera il denaro

a chi è convinto che il suo Dio sia il migliore e quello giusto e che in nome del suo Dio sia lecito tutto

a chi fa la guerra

a chi sporca o danneggia le cose di tutti

a chi violenta e inquina la natura

a chi, genitore, rovina i suoi figli

a chi, figlio, ragiona male come è stato educato

a chi non rispetta la parola data

a chi non cresce mai

a chi fa del male ai bambini

a chi ha il cuore marcio

a chi sfrutta gli operai

a chi racconta palle

a chi tradisce per cento lire o anche per niente

a chi se la aprende coi più deboli e si inchina ai più forti

ai più forti e ai più ricchi

a chi non rispetta le regole e a chi se ne fa di sue

e a tutti quelli che assomigliano a bestie più che a uomini (mi scuso con le bestie) e rendono questa razza indegna di un qualsiasi futuro e meritevole di fine ingloriosa e dolorosa

A tutti gli altri buone feste, siamo quattro gatti lo so.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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domenica 19 dicembre 2010

Cassano e Bozzo, andatevene senza parole inutili

Il procuratore di Cassano, Bozzo, dopo la sentenza del Collegio Arbitrale dice che non ci sono nè vincitori nè vinti. Farebbe meglio a stare zitto. Cassano è stato riconosciuto assolutamente colpevole di atti che erano tali "da giustificare la più grave sanzione contrattuale, la rescissione unilaterale del contratto". Se il Collegio ha deciso di non comminare il massimo dela pena (quella richiesta dalla Samp e che dunque sarebbe stata adeguata) è perchè non ha voluto "esporre Cassano a pesanti azioni risarcitorie da parte del suo club". Questo si legge nelle motivazioni della sentenza. E'abbastanza chiaro per tutti, anche per Bozzo?
Cassano è stato riconosciuto colpevole dei fatti contestati. Le sue giustificazioni sono state definite dai giudici "del tutto non dimostrate e anzi, in certi casi, smentite da lui stesso". La sentenza è stata comunque durissima: tre mesi fuori rosa e senza paga e da qui al 2013 3 milioni e mezzo di euro di multa. Quindi Garrone aveva ragione e Cassano torto, come intuibile.
Il fatto poi che Cassano venga ceduto a costo zero dalla Samp (che per una questione di principio rinuncia a 20 milioni di euro minimi, chapeau!), vada al Milan e qui guadagni 3 mln euro/anno e ricominci a giocare non incide sulla sentenza che lo riconosce colpevole e lo punisce in modo clamoroso.
Piuttosto Cassano rifletta sul fatto che le ultime due squadre in cui ha militato, entrambe di primo piano, hanno finito col decidere di cederlo gratis pur di non avere più a che fare con lui: questi sono fatti.
Cassano ha promesso più volte eterna fedeltà alla Samp ma coi suoi comportamenti idioti ha violato questa promessa. E ha bruciato l'ennesima occasione che la vita professionale gli ha offerto, la più ghiotta ed incredibile. L'ambiente Samp lo ha rigenerato e colmato di affetto fin da subito, portandolo dall'inferno (nessuno lo voleva più) ad anni di gran gioco e alla Nazionale, ma alla Samp sono buoni, non scemi: forse adesso Cassano lo ha capito, un po' tardi però.
Adesso puoi andare, adieu. Non dire nulla, non serve: è tutto così chiaro...

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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domenica 12 dicembre 2010

You Will Meet a Tall Dark Stranger (di Woody Allen)

A me Woody Allen piace parecchio, è noto. Come scrittore, come regista, come umorista, come uomo. Lo seguo dagli esordi o quasi. Ha una visione della vita e delle cose che combacia in molti aspetti con la mia e che trovo comunque sempre conforme al reale e ha un gran talento: come scrittore, quello di far ridere e riflettere, come regista quello di fare cinema ogni volta che gira un film e, credetemi, non basta fare un film per dire di aver fatto cinema...

Ieri sera ho visto "You will meet a tall dark stranger", il suo ultimo film, e non vi cito il titolo in italiano (se non a fondo post) perchè la traduzione è idiota e smarrisce il senso di ciò che traduce. E' un altro film londinese di Allen e un altro sguardo disulluso, disincantato, quasi inerte e rassegnato sulla vita, sulla pretesa di felicità che gli uomini hanno e su quella grande illusione chiamata amore che, al pari di altre illusioni, è la molla che ci fa andare avanti senza fermarci troppo a riflettere su grandi e piccole insensatezze del quotidiano.

Alcune affermazioni pronunciate a Venezia dallo stesso Allen chiarisicono alla perfezione il senso ultimo della pellicola:
"Per me la vita è un viaggio da incubo, un’esperienza molto dolorosa e non sono il primo a dirlo. Penso anche a Nietzsche, Freud o Eugene O’Neill che sostenevano la stessa cosa. Il trucco è sapere affrontare la vita mentendo spudoratamente a se stessi. Perché se si finisce col guardarla con occhi obiettivi vi rendereste conto che è intollerabile."

Non c'è felicità nella vita, dunque e sotto sotto lo sapevamo, dai! Ma fingiamo sempre che non sia così, e davvero benedico questa finzione, questo incanto che ci fa muovere, perchè se si rompesse saremmo inerti e disperati: se riuscissimo a vedere le cose come davvero sono, non ci rimarrebbero molte altre alternative a un suicidio disperato.

Di certo l'oretta e quaranta di un film del grande Allen è un modo per essere felici anche mentre ti dicono, dallo schermo, che non potrai mai esserlo per davvero.

Ho letto alcuen recensioni, la maggior parte positive: non che la cosa mi importi granchè, anzi mi infastidisce che piaccia a troppi. In una negativa ho trovato alcune osservazioni che mi hanno fatto sobbalzare e che mi hanno fatto pensare: se un giudizio negativo dice questo, vuol dire che parlare male di Allen non è possibile, al massimo puoi criticarlo lievemente come fa un amante deluso che però ancora ama chi lo ha deluso:
"Woody Allen potrebbe anche raccontarci per novanta minuti una fila al supermercato e comunque troveremmo la sua narrazione gradevole. Il suo modo di approcciarsi alla vita, la sua descrizione sempre leggera anche quando va in profondità, il suo modo spesso distante, forse cinico, con cui vede quelle che in molti considerano le grandi scelte che uno si trova a dover affrontare, matrimonio, tradimento, licenziamento, figli (forse si salva solo l'omicidio, ma dipende dai casi), è sinonimo di scorrevolezza. Tutto accade velocemente, non si rimarca, si lascia sempre e solo l'essenziale. E il tempo scorre, l'orologio non si guarda. Parliamo di un uomo che ha il tocco magico, anche il suo peggiore film è meglio di buona parte della concorrenza". "Insomma, Woody non entusiasma come al solito, nonostante tutti i suoi attori siano a loro modo amabili e alcune scene valgano da sole la visione del film."
Poi cominciano le critiche a un film che l'autore del pezzo, Andrea D'Addio (Filmup) definisce sbagliato.
Ma davvero non avrei saputo scrivere di meglio, volendo lodare il 76enne regista newyorkese!

You will meet a tall dark stranger è un film amaro ma gradevole e girato con la consueta padronanza, oltre che sorretto dalla solita scrittura fatata di Woody e da un cast di gran rilievo: scorre alla perfezione sulle nostre vite, demolisce certezze, insinua dubbi, ci fa vedere allo specchio e non chiude nessuna delle storie che apre. E' uno sguardo su alcune vite, con l'occhio di chi ha capito più cose della media delle persone su tutto questo gran movimento che definiamo "vita". Come diceva Shakespaere, opportunamente citato a inizio film: "La vita è una storia raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, e che non significa nulla".


You Will Meet a Tall Dark Stranger
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni
U.S.A., Spagna, Anno: 2010
Durata:98'
Regia: Woody Allen
Cast: Naomi Watts, Josh Brolin, Anthony Hopkins, Antonio Banderas, Anna Friel, Freida Pinto, Ewen Bremner, Gemma Jones, Lucy Punch
Trama (Filmup): Passioni, ambizioni e ansie causano un crescendo di guai e follie nella vita di due coppie sposate: quella formata da Alfie e Helena, e quella della figlia Sally e di suo marito Roy. Dopo essere stata lasciata da Alfie – che se n'è andato per inseguire la perduta giovinezza e una ragazza di nome Charmaine - Helena mette da parte la razionalità e si affida ciecamente ai bislacchi consigli di una cartomante ciarlatana. Dal canto suo Sally, intrappolata in un matrimonio infelice, si prende una cotta per l'affascinate proprietario della galleria d'arte - nonché suo capo - Greg, mentre suo marito Roy, uno scrittore che attende con ansia una risposta dalla sua casa editrice, resta folgorato da Dia, una donna misteriosa che cattura il suo sguardo da una finestra vicina...

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domenica 5 dicembre 2010

Scrivere per scrivere

E' qualche giorno che non scrivo, punture di spillo a parte. Capita: hai tanto da fare (la famiglia, il lavoro, un raffreddore che ti spossa, due o tre inghippetti non previsti, noie a carrettate, ore e ore di sonno da recuperare) e magari non hai nulla di nuovo o di rilevante da dire e così decidi che puoi aspettare prima di scrivere qualcosa: d'altra parte sul blog non mancano gli spunti e non è che il mondo ha bisogno che tu scriva tanto per scrivere, col rischio di dire vaccate (ci pensa già Libero). Purtroppo Ratzinger (cfr: "La luce del mondo", Libreria Editrice Vaticana) non la pensa come me.
Ora vi lascio, un governo che non governa sta crollando sotto il peso della sua indegnità: non sono spettacoli da perdersi. Anche Ratzinger ha voluto dire la sua, da esperto di dittature.
Adesso qualche baciapile dirà, acido: hai ragione, potevi evitare di scrivere questo post. Ehi, che ci fa un baciapile nel mio blog?

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martedì 23 novembre 2010

Bel titolo

Joseph Ratzinger, in arte il Papa (cioè il capo di una organizzazione che nei secoli si è macchiata di crimini orrendi e che tuttora discrimina le persone e non denuncia i preti pedofili ma li trasferisce ad altra parrocchia), ha scritto un libro dal titolo "Luce del mondo". Bel titolo, peccato che le minchiate siano le stesse di sempre.

Cito alcuni passi messi in evidenza da diversi quotidiani.

1. "Se qualcuno presenta delle tendenze omosessuali profondamente radicate - ed oggi ancora non si sa se sono effettivamente congenite oppure se nascano invece con la prima fanciullezza - se, in ogni caso, queste tendenze hanno un certo potere su quella data persona, allora questa è per lui una grande prova, così come una persona può dovere sopportare altre prove." A parte il continuare a credere a verità non scientifiche ergo balle, il Papa ha ragione: è una grande prova, ma è resa tale dal razzismo e dalla stoltezza degli uomini, prelati inclusi, non dalla condizione di non eterosessualità in sé. Già che ci siamo, pedofili si nasce?

2. "L’omosessualità non è conciliabile con il ministero sacerdotale, perché altrimenti anche il celibato come rinuncia non ha alcun senso." Qui mi tocca dargli ragione: ammesso (e non concesso) che il celibato dei preti sia accettabile, che senso avrebbe limitarlo agli eterosessuali? A ben vedere si tratta di una affermazione che non dice nulla, ecco forse perchè non la trovo criticabile.

3. "[Gli omosessuali] non devono essere discriminati perché presentano quelle tendenze. Il rispetto per la persona è assolutamente fondamentale e decisivo". Belle parole, un po' come se io dicessi che rubare non si puo'.

4. "...il senso profondo della sessualità è un altro. Si potrebbe dire, volendosi esprimere in questi termini, che l'evoluzione ha generato la sessualità al fine della riproduzione." Qui il buon Ratzinger spaccia una sua idea (sbagliata e tipica di chi non conosce la sessualità e dunque attribuisce ad essa solo una delle sue peculiarità) per verità assodata: il solito giochetto.

5. "non per questo (cioè non per il fatto di essere una grande prova, ndr) l'omosessualità diviene moralmente giusta, bensì rimane qualcosa che è contro la natura di quello che Dio ha originariamente voluto». Che non sia moralmente giusta è vero: peccato che sia la morale cattolica ad essere, per me, inaccettabile; dunque non è giusta per la bacata morale cattolica che discrimina le persone in base all'orientamento sessuale (siete bravi se lo siete ma non vivete come tali, che bel ragionamentino del piffero eh?). Che sia contro natura è una minchiata d.o.c., che sia contro quel che Dio ha voluto, boh... magari del suo Dio, di certo non di quello il cui figlio riempe le pagine dei Vangeli. Quindio, anche qui, idee brutte e personali, sia pure di una setta allargata.

Conclusione: bel titolo. I passi che ho trovato in rete fanno venir voglia di leggerlo tutto, come no.

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sabato 20 novembre 2010

Condom: cacca e brutto!

"In alcuni casi l'uso del preservativo può essere giustificato": lo sostiene Benedetto XVI nel libro "Luce del mondo". "Vi possono essere singoli casi giustificati, ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole". "Tuttavia, questo non è il modo vero e proprio per vincere l'infezione dell'Hiv".
Punto primo: i commentatori hanno detto che il Papa si mostra più flessibile sull'utilizzo del condom, ma a me non pare proprio. Anzi: questa frase, sotto sotto, veicola l'idea che le donne che usano il preservativo siamo prostitute e che gli uomini che lo usano considerino tale la donna con la quale lo usano: un modo di pensare aberrante e idiota. Mi dispiace, Ratzinger: bocciato pure stavolta. Ha talento, il ragazzo, ma non si applica abbastanza.
Punto secondo: con la prima e con l'ultima affermazione si insiste a contrastare l'utilizzo di uno dei più efficaci sistemi per combattere la trasmissione dei virus, HIV incluso. La Chiesa Cattolica, dunque, insiste con questa scelta omicida. Se è omicidio l'aborto non vedo perchè non possa essere omicida una scelta che ostracizza uno strumento che ostacolerebbe la diffusione di virus mortali fra le persone.
Punto terzo: la Chiesa lasci in pace la Scienza, sono finiti i tempi in cui poteva sostituirsi ad essa e mantenere nell'oscurità dell'ignoranza le masse, in tal modo più facilmente manipolabili.

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martedì 16 novembre 2010

Sei il peggiore di sempre

Vedete, a me Fini fa piuttosto senso (Gianfranco eh, non Massimo Fini, che mi piace parecchio). Senso polticamente parlando e non solo: era lo stesso Fini ad essere fascista, omofobo, razzista e retrogrado, pochi anni fa. Bersani ha spunti interessanti (sempre meno) ma nel complesso non mi dice granché, è in balia di forze più grandi di lui, come sempre chi regge il PD; D'Alema mi ha stufato, Veltroni mi ha snervato. Di Pietro è per la legalità e il rispetto delle regole, come può non piacermi?, ma gli Italiani vedono di traverso uno che non ammette le furbate, non prenderà mai il 30%, se conosco i miei poco onesti concittadini. Casini (come Fini) è stato per decenni alleato fedele del demone che ora osteggia, dovrebbe stare zitto per un secolo almeno, senza contare la visione cattolica dello Stato che rigetto alla radice. La Lega Nord... dai, nemmeno lo considero un partito xenofobo e razzista, fatto di niente e basato sul niente. Vendola? Entusiasmante, pensa bene e parla bene, anche se un errore da farsi perdonare lo ha già sul groppone; e comunque ce la vedete mezza Italia a votare per un sinistrorso e gay? Siamo conservatori e razzisti, non scordiamocelo. Di Forza Italia non dico nulla, non è un partito e non ha futuro senza il sultano: esiste per lui e con lui. Non ha un programma, salvo quello di fare gli interessi economici e giudiziari del capo e dei suoi amici.
Io vorrei un presidente del Consiglio che non delinque, un Parlamento senza pregiudicati e rinviati a giudizio, uomini di Stato che rispettano le leggi e la Costituzione, onesti, preparati, che perseguono il bene comune e che, quando sbagliano, si dimettono e pagano. Non mi interessa più avere un premier nero o rosso o bianco, lo voglio onesto: ho abbassato le mie pretese, dati i tempi.
Una buona volta, vattene e non farti più vedere, capatine in cronaca giudiziaria a parte. Prendi i tuoi servi idioti, le tue montagne di soldi e le tue puttanelle senza cervello. Scappa, se non vuoi diventare la tappezzeria delle aule giudiziarie. Hai guastato tutto quello che hai toccato, hai corrotto tutti quelli che hai conosciuto, hai ricoperto di sterco ogni cosa comune e ogni cosa buona. Hai rovinato il calcio, la tv e la politica. Hai stufato. Le tue battute non divertono, fanno pena. La tua politica fa schifo, consiste nel fare gli affaracci tuoi. Lasci solo macerie e letame ovunque passi. Non sei degno di questo paese pur disastrato, di questi Italiani pur cialtroni, di questa Costituzione immensa, della nostra gloriosa storia, di noi onesti cittadini. Sai tirar fuori da noi il peggio che è in noi. Sei il peggiore di sempre.

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venerdì 12 novembre 2010

Solo un sondaggio

Se voi, padri, veniste a sapere che vostra figlia minorenne ha ricevuto in dono settemila euro da uno sconosciuto e facoltoso settantenne oppure ha partecipato a un festino con adulti, magari settantenni merdosi e gonfi di soldi, cosa fareste? Cosa farebbero questi porci se si trattasse della loro figlia?
Li denuncereste (anche quelli protetti da immunità e lodi vari) o fareste loro assaggiare un bel bastone sulla schiena? Sto chiedendo, così, per fare un sondaggio conoscitivo: mi anima uno spirito puramente scientifico.

Quel tale, Unto (e bisunto), che è sceso in campo anni fa per salvarci (da cosa non si sa, forse da un futuro dignitoso), quel clown (Economist) col culo saldato alla poltrona che ha da sedici anni come unico scopo quello di mantenerla al fine di non marcire in galera, quel tale che ha violato nella sua vita due terzi del codice penale e la totalità del buon gusto e della dignità, sappia che:
-la sua vita privata e quella pubblica lo rendono totalmente indegno di ricoprire qualsiasi carica, per tacer del resto;
-frequentare o fare feste con minorenni o non controllare età e provenienza dei propri ospiti è una porcata imperdonabile per un uomo comune, figurarsi per un'alta carica dello Stato, per non parlare della droga, degli abusi di potere, del conflitto di interessi, delle meschine figure internazionali, delle corruzioni di giudici e testimoni, delle leggi su misura e del "ciarpame senza pudore", tutte cosucce (calunnie comuniste, secondo il tale) per le quali finora, grazie e prescrizioni, leggine di comodo, lodi e giochetti vari è riuscito a non avere mai condanne dirette definitive (ma vedi non appena perde la poltrona...);
-chi, per generosità di cuore (ma quando mai...), vuole davvero aiutare una minorenne con un problema fa una donazione ai suoi genitori e non alla ragazza, a meno che non abbia altri fini (minuscolo).

Siamo stufi dei suoi abusi, dei suoi soprusi, delle sue battute penose. Ero già stufo il primo giorno, io (esistono articoli del '94 che lo dimostrano). Voi no, voi vi state stufando solo adesso, inutile che fingiate che il vostro disgusto sia datato: viene dall'altro ieri al massimo, ragazzi miei, non provateci nemmeno. E chissà cosa rivotereste, ci fossero le elezioni domani. Per capire perchè avete votato quel tale per anni, basta pensare a come guidate.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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giovedì 4 novembre 2010

Il maglione che piace tanto al PD

Marchionne, il manager col maglione che tanto piace al PD, qualche giorno fa ha reso visita a Fazio (Fabio), a "Che tempo che fa" (faceva un tempo schifoso, almeno quella sera). In studio non volava una mosca. Penso che al pubblico sia stato chiesto di non fischiare, perchè in almeno due occasioni avrebbe fischiato anche un sasso duro d'orecchi. Ho sentito solo un leggero brusio quando ha detto di essere un metalmeccanico, mi ha ricordato tanto Lapo quando disse di essere stato un operaio, anche se Marchionne metalmeccanico lo è stato davvero. Ha detto cose giuste (poche), cose discutibili (parecchie), ignobili assurdità (alcune). Una su tutte: non è vero che la Fiat è ancora in piedi per meriti propri, lo è perchè tutte le volte che, grazie alla capacità leggendaria dei suoi manager, stava per restare in mutande, ha sapientemente agitato lo spauracchio dei licenziamenti di massa ed allora è intervenuto lo Stato e ha versato alla Fiat la solita montagna di denaro, quello stesso Stato che dal 2008 paga gli operai Fiat in cassa integrazione. Noi, coi nostri soldi, abbiamo tenuto in piedi per tutti questi anni la Fiat, Marchionne se ne faccia una ragione. Questi qui si intascano i profitti quando le cose vanno bene e rovesciano su di noi le perdite quando le cose vanno male, poi vengono in tivù a farci la lezione: una faccia che assomiglia ad altre parti anatomiche. E non mi interessa se Marchionne all'epoca non c'era, chi dirige una società risponde del suo passato e soprattutto non ha il diritto di aggiustarselo a suo piacimento. Tralascio poi di commentare i vaneggiamenti del maglione che si è fatto manager su temi quali salari, operai, scioperi, pause ridottedi Pomigliano e diritti dei lavoratori: mi sembrava di sentir parlare un vecchio padrone delle ferriere, un capitalista dell'Ottocento, come se le conquiste sindacali dell'ultimo secolo fossero state solo un sogno. Ho avuto l'impressione di essere finito indietro di un secolo e ho guardato il calendario per tranquillizzarmi. Al di là di quel che ha detto, comunque, Marchionne nel salotto di Fazio è stato affabile come un cobra a digiuno da sei mesi e ha sprizzato simpatia e calore umano come Hannibal Lecter quando si sveglia di cattivo umore. Se dovessimo comprare le auto Fiat per l'immagine che Marchionne ha dato quella sera della Fiat, a Torino venderebbero 30 macchine all'anno. Ma, dopotutto, se dovessimo acquistarle per l'affidabilità e la varietà dei modelli, ne venderebbero la metà.

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martedì 2 novembre 2010

Fa appassire i fiori

"...meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay." (S. Berlusconi, 2 novembre 2010)
Solo un mentecatto può avere nella testa idee come questa e fare simili affermazioni, o uno gravemente malato. Niente di male, non fosse che continua ad occupare un posto per il quale non ha mai avuto i requisiti umani minimi, senza parlare dei requisiti di altro tipo.
Ormai siamo allo schifo puro. In attesa di una bella ripulita che tarda, ma che arriverà.

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sabato 30 ottobre 2010

Su Cassano


Affaire Cassano. Leggo che la colpa della Sampdoria sarebbe stata quella di aver trattato Cassano come un figlio e non come un giocatore. Trovo questa frase davvero assurda e tipica di un giornalismo da strapazzo che non sa nulla di Sampdoria. Io ritengo infatti che questo fattore (cioè l'attenzione all'uomo prima che al campione di calcio), assieme a tanti altri così rari nel mondo dello sport, sia stato e sia la forza della Samp e il fattore che ha permesso di recuperare un Cassano che alcuni anni fa era calcisticamente finito e umanamente mal avviato, grazie anche, si capisce, all'aiuto di Cassano stesso che, ad un certo punto della sua triste parabola discendente, ha deciso di farsi aiutare e si è impegnato molto in questo percorso di redenzione. All'epoca non lo cercava più nessuno ed il Real Madrid voleva cederlo a tutti i costi, al punto che la Samp riuscì molto abilmente a portarlo a Genova a costo zero e facendosi pure pagare parte dell'ingaggio dal Real stesso: un capolavoro finanziario e una scelta coraggiosa ma anche affascinante. La Samp lo ha colmato d'affetto fin da subito, clamorosamente e sulla fiducia: per i tifosi, per la dirigenza, per l'ambiente il passato di Cassano non contava, c'era un ragazzo di grande talento, buono, sincero, generoso che aveva voglia di dare una raddrizzata alla sua vita e alla sua carriera e che aveva tanto bisogno d'amore, di fiducia e di umana comprensione. E a Genova ha trovato tanto amore, quello incondizionato dei tifosi e poi quello di Carolina.

In questi anni è cambiato parecchio, è tornato all'onore del mondo, ha giocato stagioni mirabili, ha deliziato i tifosi blucerchiati con la sua classe discontinua ma cristallina e ha riconquistato la Nazionale. Ha anche fatto qualche piccola "cassanata", come poteva essere altrimenti? Le prime gli sono state perdonate (cosa che nelle altre squadre mai nessuno aveva fatto), perchè erano veniali, perchè comunque l'uomo vale ed era radicalmente cambiato e anche perchè il perdono può far parte di un percorso di rieducazione, le altre gli sono costate qualche giusta punizione, perchè alla Samp ci sono alcune regole e valgono per tutti. A Genova sponda blucerchiata l'ambiente è da sempre fantastico: tifosi passionali e comprensivi, la giusta pressione, città affabile ma riservata, dirigenza seria e competente, possibilità di puntare in alto senza fare follie: chi non si ambienta a Genova, calcisticamente parlando, ha qualche problema, credetemi: è l'ambiente ideale per dare il massimo.

Tutto bene, dunque. Fino a quando Cassano, è notizia di pochi giorni fa, ha deciso di smettere di aiutarsi ed è tornato ad agire senza la mediazione del cervello, così, d'istinto: quell'istinto che in campo gli consente di effettuare giocate pazzesche ma che nella vita lo ha fregato più di una volta, tarpandone le ali di talento mancato. Io so bene chi è Garrone e so bene chi è Cassano: la loro vita passata parla chiaramente per l'uno e per l'altro. Mi piacciono entrambi. Ma non vi è dubbio, sempre che non mi si dimostri che Garrone è diventato pazzo, che Cassano abbia fatto in questi giorni un errore enorme, forse decisivo. Puoi trovare aiuto dall'esterno, nella vita (e a Genova Cassano di aiuto ne ha ricevuto tantissimo, come mai nella sua carriera, e disinteressato), ma se non ti aiuti o smetti di farlo sul più bello fallirai, questo è certo. Un vero peccato, la Samp ha comunque fatto un miracolo in questi anni, con l'aiuto di Cassano; poi Cassano ha smesso di collaborare e quando chi aiuti non vuole farsi più aiutare, allora davvero non c'e' più nulla da fare. Nei prossimi giorni ne leggerete delle belle, sui giornali di proprietà dei grandi club che hanno tutto l'interesse a mestare nel torbido per portarsi a casa Cassano, d'altra parte di Samp in genere se ne parla solo per cercare di destabilizzarla; sappiate che la maggior parte saranno palle e che comunque, se la dirigenza della Samp ha scelto di fare una certa cosa, di sicuro si tratta di un'azione motivata e ragionata. Tutto il resto sono chiacchere inutili.

Quanto a me, io ero contrario all'acquisto di Cassano, proprio per via del suo modo di comportarsi, così poco sampdoriano, e rivendico questa mia posizione, impopolare fino a due giorni fa. Riconosco tuttavia che se la storia si fermasse qui la Sampdoria chiuderebbe comunque in positivo la vicenda, dato che in questi anni ha dimostrato al mondo di essere capace di fare quello che nessuno prima era riuscito a fare e ha ottenuto in cambio un bel contributo sul campo da parte del genio barese, e quindi, alla luce di questo, so bene che la mia iniziale ostilità potrebbe sembrare sbagliata. Sono d'accordo, Cassano ha dato tanto alla Samp e la Samp a Cassano e alla fine acquistarne le prestazioni sportive è stato un affare, tuttavia vedo anche confermata, ancora una volta, la mia impressione iniziale: raramente sbaglio nel giudicare una persona. Non puoi cambiare la testa di un trentenne, i miracoli non sono alla portata di noi mortali; puoi solo mitigarne le intemperanze, smussarne le spigolosità, educarlo e guidarlo, ma alla fine, se non ti segue, la partita è persa. Come con un figlio, dopotutto.

Se la storia finisce qua, la Samp va avanti, come è sempre andata avanti, anche dopo eventi ben peggiori, con tutto il rispetto (la morte di Mantovani, per esempio): conta la maglia, non chi la indossa, e soprattutto conta chi la indossa con rispetto. Ma Cassano finisce qua, sportivamente. Questa è la mia previsione; fondata, statene certi. D'altra parte ognuno ha il diritto di essere ingrato e anche quello di buttarsi via. In questi anni abbiamo conosciuto un ragazzo sincero, spontaneo, buono e generoso, che ci ha piacevolmente sorpreso per queste sue qualità umane. Dal punto di vista calcistico sapevamo già che era immenso e tale si è spesso dimostrato. Ma abbiamo anche avuto la conferma che aveva un problema e che, sia pure mitigato, questo problema lo ha tuttora.

L’attore Corrado Tedeschi (tifoso sampdoriano), osserva: "Cassano è un talento enorme, smisurato. Lui ha dato tanto alla Sampdoria ma la Sampdoria ha dato tanto a lui, lo ha preso quando nessuno lo voleva. E lui non dovrebbe mai dimenticarselo. Da tifoso non ho dubbi, sto col presidente. Ma scherziamo? Il rispetto è una cosa che non si può tralasciare. Per una questione come questa si può anche interrompere un amore, non ci sono margini di fronte a una mancanza di questo tipo. E poi è la maglia che i tifosi amano. Quella rimane, i giocatori passano".

Senza rancore, dunque, caro Antonio, anzi con amore. Quell'amore che però senza rispetto non può esistere e che a volte porta due persone a prendere strade diverse. Perchè la Sampdoria viene prima di tutto, anche di Garrone, e anche di te. Chi non si comporta da sampdoriano, è fuori.

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martedì 26 ottobre 2010

C'e' morale e morale

"Sul piano politico e sociale io sono contro ogni discriminazione contro i gay. Ma moralmente penso che sia sbagliato. Ma ci sono tante cose che sono moralmente sbagliate e che la legge non deve perseguire. Per dirne una, l'adulterio, il trattare male le persone, non pagare le tasse, non dare i soldi ai poveri. L'omosessualità è oggettivamente sbagliata."
Queste parole sono di Rocco Buttiglione. Le ha pronunciate, nel contesto di un'intervista che si è svolta in un clima di leggerezza, a "Un giorno da pecora", RadioDue.

"Moralmente sbagliate", cioè sbagliate per la sua morale. Tanto per dire, per Hitler essere ebrei era sbagliato.
Anche se Buttiglione, bontà sua, dice che è contrario a ogni traduzione sul campo, in atti pratici, di questa morale (ma allora perchè vota sempre contro alle proposte di legge volte ad eliminare discriminazioni esistenti?). E' la sua morale, della quale io personalmente me ne frego, anzi ne provo schifo. La mia morale è diversa. Quindi dire "oggettivamente" è una vaccata. Soggettivamente, semmai, cioè a seconda del soggetto che viene intervistato e di come la pensa, e noi sappiamo come la pensa Buttiglione. Riguardo agli esempi che fa stendiamo un velo pietoso, sarebbe così facile infierire...

Per me, tanto per dire, avere le idee di Buttiglione è moralmente orribile. E' la mia opinione, s'intende.

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sabato 23 ottobre 2010

Fini e "Futuro e Libertà"

Cosa penso di Fini (Gianfranco) è noto. Chi vuole può farsene un'idea qui. Poichè non sono uso a cambiare opinione ogni trimestre a seconda di come tira il vento e nemmeno sono così alle prime armi da bermi per clamorosa e sostanziale una delle tante metamorfosi politiche perlopiù irrilevanti cui ci ha abituato sia la l'ex destra fascista sporca e cattiva sdoganata da Fiuggi sia la camaleontica ed incapace sinistra specializzata in mitosi mensili, quello che scrissi in quel post mantiene ancora tutta la sua validità.
Benchè ritenga la questione della casa di Montecarlo quasi insignificante, specie poi se paragonata alle tonnellate di scheletri che giacciono negli armadi del nostro amato premier, fin dall'inizio mi è parso chiaro come la rottura di Fini da Berlusconi (o il contrario) fosse tutto sommato di facciata: se io rompo con un alleato e ne parlo come Fini ha fatto con Berlusconi, non resto suo alleato. Detto questo forse abbiamo già detto tutto sulla serietà con cui andrebbero prese certe operazioni, che dite?
Sono però convinto che voi desideriate qualche puntello in più a sostegno di un'opinione così negativa nei confronti di quello che da alcuni mesi viene visto come la vera novità del panorama politico italiano, cucina Scavolini a parte. Ebbene, dichiararsi a favore di un lodo Alfano (Fini, Mirabello) e addirittura votarlo (Saia, pochi giorni fa) è per quanto mi riguarda quanto basta per infangarsi la reputazione nuova di zecca.

L'idea che un premier possa non rispondere per i reati comuni (sottolineo: comuni) commessi in passato e per quelli che potrebbe commettere adesso o in futuro è una bestemmia, è inaccettabile in una democrazia e non ha precedenti in nessuno stato democratico del mondo, anche se qualche giornalista uso a scrivere il falso continua a ripeterlo come un disco rotto. L'idea giusta è che chi delinque non può fare il premier senza prima essere giudicato da un tribunale e che chi delinque da premier dovrebbe dimettersi una volta sottoposto a indagine o addirittura rinviato a giudizio. Non solo l'idea di un "lodo Alfano" è dunque una cosa zozza e una bestemmia, ma anche la pretesa di volerlo retroattivo, che se poi tale non fosse non avrebbe senso per l'attuale premier. Non parliamo poi dell'abitudine, cara a Berlusconi, di cambiarsi le leggi della cui violazione viene accusato: lo ha fatto 39 volte, contando solo gli episodi più evidenti.

In conclusione, l'attuale linea politica di Fini e di Futuro e Libertà è sicuramente utile a chi ha a cuore la legalità e non ne può più di una casta di pregiudicati nominati e neppure eletti che occupano le istituzioni per farsi i cavoli loro. Ma nello stesso modo in cui può essere utile una pericolosa malattia se uccide un sanguinario serial killer, non so se rendo l'idea. Al di là di questo, Fini è anche e soprattutto quello che ha espresso e ha assunto nei decenni passati posizioni razziste e omofobe e che ha glorificato Mussolini, ed è quello che tuttora resta alleato con la persona che ha ferocemente attaccato a Mirabello e ancor prima ai tempi delle famose "comiche finali". Fini resta Fini e la sua condotta attuale parla chiaro, al di là di dichiarazioni di facciata del resto nemmeno troppo convincenti, spesso. Non vedo cosa possa diventare di diverso, politicamente, una persona, passati i quarant'anni. Adesso, dopo aver appoggiato per 16 anni Berlusconi e avergli votato in silenzio più di 30 leggi ad personam, fa il pignolo su legalità e impunità e si erge a paladino della giustizia. Noi lo ringraziamo moltissimo e siamo felici di questo bastone fra le ruote che si trova a dover affrontare la macchina infernale che sta distruggendo la nostra Repubblica e la nostra Costituzione quotidianamente vilipesa da omuncoli insignificanti ma pericolosissimi, ma nulla di più gli dobbiamo e di sicuro tutto questo fumo senza arrosto non basta a farci fessi. Soprattutto, non ci fidiamo. E gli eventi di questi giorni ci hanno dato ragione, anche se francamente non ce n'era bisogno.

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lunedì 18 ottobre 2010

Colleziono scemenze

Domenica sera, è colpa mia se spigolando nel web mi imbatto in un diluvio di scemenze?

Prima scemenza
E' scontro nel Pdl sul destino di Alessio Burtone, il ventenne che ha sferrato il pugno che ha portato alla morte Maricica Hahaianu. (...) il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, ha detto che Burtone non deve andare in carcere. (...) "non è la soluzione migliore" quella di "gettare in galera un giovane di vent'anni anni coinvolto in un episodio seppur gravissimo e dagli effetti devastanti". Per il sottosegretario "ora serve una precisa lettura dei fatti, il ragazzo dovrà pagare per quello che ha fatto ma il carcere non mi sembra in questo caso la soluzione migliore, anche per la dinamica dell'episodio".
Giro caro, a) fatti i fatti tuoi e lascia lavorare i giudici in pace b) rispetta i familiari della vittima, se avessero ucciso tua figlia diresti le stesse cose? c) non sparare assurdità, tipo i vent'anni che sarebbero pochi per finire in carcere. Piuttosto, giacchè parliamo di carceri, datti da fare perchè non ci siano più suicidi dietro le sbarre (50 da gennaio in tutta Italia e 141 tentati suicidi solo in Toscana) e perchè non si verifichino più casi come quello di Cucchi (omicidio di Stato), sei un politico allora fai i nostri interessi senza impicciarti di casi giudiziari aperti con dichiarazioni che definire fuori luogo è un complimento. Ti occupi di Beni culturali, no? Ecco, appunto.

Seconda scemenza
Il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Gelmini (che le sta distruggendo tutte e tre, nell'ordine) manderà i suoi ispettori a Livorno, per verificare se, come scrive 'Il Giornale' (noto quotidiano indipendente e credibile), sulla facciata della scuola materna San Marco sventola una bandiera rossa comunista: "il provvedimento si è reso indispensabile per verificare la notizia", spiega il ministero, ricordando che la scuola deve garantire a tutti "un'educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico".
A parte il fatto che le bandiere incriminate non sono davanti alla scuola ma sul lato opposto dell'edificio, accanto a una targa, e che sono lì perchè dimenticate da gennaio quando vi fu la celebrazione della fondazione del Pci, nato a Livorno il 21 gennaio 1921 (evento che quella targa ricorda) a parte tutto questo, dicevamo, la Gelmini si rende conto di apparire ridicola con questa stronzata, dopo quel che è successo ad Adro, con una scuola invasa da un milione di disgustosi simboli leghisti e un sindaco che si rifiuta di obbedire agli ordini di chi gli intima di rimuoverli? Passi l'incapacità sospettata fin da subito e poi ampiamente dimostrata ma un po' di decenza, quella almeno, la vorremmo dalla Gelimini: certe dichiarazioni, pensando ad Adro e a quello che non si è fatto per rimediare a quello scempio, fanno venir voglia di vomitare.

Terza scemenza
La regola secondo cui in presenza di cori razzisti una partita può essere sospesa per alcuni minuti (vedi Cagliari-Inter di oggi) e addirittura per sempre è idiota. Se io sono a teatro e un tale urla e disturba, voglio che quel tale sia portato via a forza e punito a dovere, ma non mi va affatto bene che lo spettacolo finisca perchè un deficiente disturba. Il calcio è uno dei pochi sport in cui, per effetto spesso dell'ingerenza di governanti buffoni, si riescono a ideare regole tremendamente più stupide dei più stupidi pseudo-tifosi che occupano gli spalti come scimmie i banchi dello zoo.
Quanto a Maroni, che avrebbe evitato una seconda Heysel (dopo averla quasi provocata però) e alle sue vanterie da osteria, ricordiamo che se sono entrati allo stadio energumeni serbi noti in tutta Europa e armati di tutto punto e magari sbronzi la responsabilità non è mia ma di Maroni che deve garantire l'ordine pubblico e ribadiamo che la tessera del tifoso è una stupidata inutile e che in Italia entra di tutto negli stadi, da sempre. Anzi, adesso, con la tessera del tifoso, capita spesso che merde e delinquenti che tifano per i colori opposti te li ritrovi accanto nei distinti, a due passi da famiglie con bambini: perchè senza tessera non puoi entrare nel settore ospiti, ma puoi portare tenaglie e fumogeni negli altri settori. Per esporre uno striscione devi chiedere il permesso alla Questure una settimana prima, per introdurre una bomba carta non serve che ti scomodi ad avvisarle.

Poi ci sarebbero Ghedini (l'avvocato del premier, ricordate?) che nel pomeriggio definisce diffamatorio un servizio di Report che non ha ancora visto (la prima gallina che canta...), la Knox* che vuole sposarsi e avere un bambino (forse lo voleva pure Meredith...), le decine di turisti dell'orrore che vanno ad Avetrana davanti a casa Misseri e sbirciano dentro il cortile, o al cimitero sulla tomba di Sarah o nei pressi del pozzo in cui fu ritrovata e scattano foto, girano video e, duclis in fundo, la presentazione dell'undicesima edizione del Grande Bordello con il direttore di Canale 5 che dice: "Un programma che si è darwinianamente evoluto" e a me vengono in mente chissà perchè le scimmie... ma lasciamo perdere, altrimenti potrebbe sembrare che io non stessi spigolando ma fossi proprio a caccia di vaccate.

*Intendiamoci: non sono mica sicuro che Amanda Knox sia colpevole, le cose sono tutto meno che chiare, gli inquirenti non hanno fatto un bel lavoro a mio parere. Tuttavia le due poesie (http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/17/news/amanda_poesia-8150689/) di Amanda, rese note oggi, e che saranno presto pubblicate, non mi piacciono.

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domenica 17 ottobre 2010

Se non ti viene in mente nulla di degno, non dire nulla

Eh sì... ancora zucche non proprio piene...


http://tv.repubblica.it/cronaca/tg5-minatori-cileni-come-il-gf-la-rete-insorge/54906?video=&ref=HREV-2
oppure:
http://www.youtube.com/watch?v=cecdSkML-xQ

Il servizio "giornalistico" del TG5 in cui si fa un paragone tra la vicenda dei minatori cileni tratti in salvo dopo giorni di prigionia forzata sotto terra e l'uscita dei concorrenti del Grande Bordello dalla "Casa" e' semplicemente IDIOTA. Di un'idiozia che ti viene quasi scrupolo a criticare perchè ti sembra di infierire. Una delle varie (e tutte assurde) ragioni addotte per giustificare questa emerita cavolata è la somiglianza delle scene di giubilo, forse perchè chi scrive non immagina quelle che si avrebbero nelle piazze se certe televisioni e certi tg sparissero dal panorama televisivo. I giornalisti poco ispirati o, peggio, poco capaci non capiscono mai una cosa semplice: se non ti viene in mente nulla di degno, non dire nulla, racconta i fatti e basta, in Italia ce n'e' bisogno, credimi. Dare credito a qualsiasi baggianata che ti zompa nella testa e tradurla, per esempio, in un "insospettabile parallelismo con un evento molto meno drammatico" è pericoloso e porta a figuracce come questa. Sarebbe bastato rileggersi una volta quanto si era appena scritto per decidere di strappare il foglio in mille pezzi e passare ad altro, magari all'ultima inchiesta (l'ennesima) che vede coinvolto il premier di uno dei paesi più industrializzati al mondo che non riesce a quanto pare a candidare alla guida del paese uomini, capaci o meno, perlomeno in regola con la giustizia.

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martedì 12 ottobre 2010

Zucche vuote in grande spolvero, in quel di Serbia

Domenica si sono verificati scontri sanguinosi nel centro di Belgrado tra la polizia e i militanti di alcuni gruppi di ultra-destra che protestavano contro lo svolgimento del Gay Pride, organizzato per la prima volta in Serbia. La presenza di un corteo di 500 persone che, scortate da migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa, chiedevano pari diritti per tutti gli uomini indipendentemente dall'orientamento sessuale, ha spinto alcune centinaia di zucche vuote armate di molotov, mattoni e fumogeni, a compiere violenze e devastazioni assortite, il tutto per un bilancio totale di piu' di 100 feriti. Piu' di cinquanta maiali sono stati arrestati. La Chiesa ortodossa non aveva negato il suo contributo per svelenire il clima nei giorni precedenti il corteo, osteggiandolo con decisione... e parimenti liberali si erano dimostrati il sabato alcune migliaia di Serbi che avevavo a loro volta sfilato per chiedere che ad altri fosse impedito di fare la stessa cosa e per motivi non futili come i loro. Ho visto alcune immagini, ragazzotti con lo sguardo perso e la testa rossa di sangue riversi a terra o piegati in due, che pena pensare a quali idee sensate non abitino dietro quegli occhi spenti. La presenza di decerebrati razzisti oltre confine lenisce il fastidio di ospitarne intere schiere al di qua delle Alpi? Direi di no.

Fatto trenta facciamo trentuno ed ecco un manipolo di qualche centinaio di Serbi comportarsi come animali invasati a Genova, in occasione di Italia-Serbia, poi sospesa proprio a causa di questi delinquenti liberi di viaggiare per l'Europa. Come mai a noi tifosi onesti rompono i Maroni con la tessera del tifoso e mille adempimenti e poi non riescono ad impedire a un gruppo di avanzi di galera di scatenare l'inferno sugli spalti e ancor prima in centro? Non è che questi tristi figuri hanno scelto proprio l'Italia per mostrare al mondo le loro insulse rivendicazioni perchè il topo va a cercare il formaggio là dove il gatto è più tonto? In Italia non si vuole eliminare la violenza dagli stadi, ecco perchè siamo al punto di trent'anni fa. In Inghilterra lo si è voluto e lo si è fatto.

Ci mancavano i Serbi, in questo diluvio di cacca!

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martedì 5 ottobre 2010

Sapete bene come ci si sente quando si viene sottovalutati

Sapete bene come ci si sente quando si viene sottovalutati, a scuola, in casa o sul lavoro. In genere si ha voglia di dimostrare a chi ci sottovaluta che si sta sbagliando e pure di grosso e questo ci spinge a dare di più, per mostrarci più forti di tutto e di tutti e per lasciare con un palmo di naso chi è così ingiusto nei nostri riguardi. E spesso ad essere più ingiusto nel valutarci è proprio chi ci vive accanto e dovrebbe conoscerci meglio: questa è una circostanza paradossale che ci lascia increduli e che aumenta la nostra rabbia e il nostro desiderio di rivalsa. Io non reagisco così: quando mi sottovalutano rido sotto i baffi della scempiaggine di chi commette questo errore e, come reazione, non cerco di essere migliore (come potrei?), ma scrivo un post su come ci si sente quando si viene sottovalutati e in questo post, dopo poche righe, affermo già che io sono diverso dagli altri e tendenzialmente migliore per come reagisco quando vengo sottovalutato.

Il datore di lavoro ti infastidisce per ogni minima sciocchezza, attribuisce a te colpe sue, dimentica quel che fai e come lo fai, sembra non ricordare quanto tu sia importante per lui, ti svaluta. La moglie dà tutto per scontato, non si cura dei tuoi problemi, pensieri e mille inghippi, pur essendo la causa o l'oggetto di almeno tre quarti di questi pensieri. Gli amici si fanno i fatti loro più del solito e gli estranei se li fanno come sempre. I figli sembrano figli di altri e per lo più di idioti. Anche il tempo sembra avercela con te e pure il sole guardarti di traverso. Perdi in casa al 93' per un rigore che non c'e', dopo aver dominato in lungo e in largo quei brocchi che si sono presi i tre punti. Tutto sembra esserti avverso od ostilmente indifferente. In queste condizioni tre minuti del TG1 di Minzolini potrebbero farti decidere per il suicidio (quando sei allegro e spensierato ce ne vogliono almeno quattro).

E' veramente scocciante vedere che chi dovrebbe giudicarti per quel che vali, proprio perchè ti conosce, in realtà non ha capito nulla di te e che chi ti vive accanto ti vede sotto una luce falsa. Il fatto, probabilmente, è che le cose si vedono male, se ci sei troppo vicino...

Io, naturalmente, non sono come voi. Sottovalutare voi può essere un lieve errore, una perdonabile imprecisione o, nel caso di molti di voi, una scelta oculata e fondata, perchè diciamocelo, molti di voi valgono davvero meno di quel che credono. Io, come vedete, non sono ipocrita, non vado dicendo a destra e a manca che l'Italia fa schifo e il mio prossimo pena e poi vengo qui a dirvi che siete geni incompresi: no, vi dico quel che di voi penso davvero ogni giorno quando, ahimè, vi incontro, alle Poste o per la strada. Sottovalutare me invece è davvero un abominio, peggiore di qualunque bestemmia. Appunto perchè io so di essere affidabile, preciso e corretto, e di avere idee davvero giuste, vedere che altri, spesso, non notano questi fattori che così tanto mi differenziano da loro mi rende nervoso e quando sono nervoso io mangio tanto e dopo scrivo post in cui vi definisco con sottile disprezzo ed esalto all'opposto le mie stupende e inavvertite qualità. Ma questo accade di rado, solo nei giorni no: in tutti gli altri sentirmi sottovalutato mi fa sentire a casa, dato che mi capita da una vita. E mi dà il sigillo della mia superiorità.

Non pensate alla mia modestia o alla presunta mancanza di questo finto pregio di cui, secondo voi adesso, lo so, soffrirei: io so che sottovalutarmi è una cosa stupida e ingiusta, ma su di voi, se permettete, la mano sul fuoco non la metto, nemmeno la sinistra.

Voglio dire, basta pensare a come guidate, a come votate, a cosa guardate alla tivù e a come vi comportate allo stadio, in fila, al mare o al supermercato per avere di voi un'idea orripilante. Basta pensare a quel che non leggete, a quel che mangiate e a quel che comprate o, peggio, desiderate, per ridere per lo schifo. O riflettere un attimo su come allevate i vostri figli e su come spendete i vsotri soldi, guadagnati chissà come. Io, nel giudicarvi solo giustamente valutati anzichè sottovalutati, sono stato finanche troppo buono, dopotutto.

Come sia arrivato a parlar male di voi dopo un inizio in cui discettavo con piglio filosofico del fastidio che provoca il superficiale ed errato giudizio altrui sulla nostra psiche è qualcosa che non so spiegare, al pari dell'origine dell'universo e della credulità dei miei (dis)simili in fatto di religione, politica e tv. Ma l'ho fatto, e questo è quanto.

Pensate poi a chi, specie se donna, sul lavoro o in politica anzichè sotto-valutata viene valutata sotto e lungi dal fuggire simili selezioni lavorative le affronta con piglio cercando di giocarsi le carte migliori: e poi dite che, pensando ai selezionatori e alle prescelte, dovrei pensare bene di voi umani?

Mi scuso con quei pochi che dovessi aver offeso: so bene che fra di voi ci sono anche persone meritevoli che non si riconoscono, e a ragione, in quel che ho detto di loro. Ma, dopotutto, non penso di aver offeso molte persone: a pensarci bene, non mi pare di essere mai stato clonato, nei primi 40 anni della mia vita. Ecco una indubbia lacuna della scienza moderna!

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martedì 28 settembre 2010

Un bel gioco dura poco (e questo faceva pure schifo)

"SPQR: sono porci questi romani". E alla rimostranze dei romani: "si sentono in colpa". Bossi ormai non fa più ridere nemmeno i polli; anche loro a sentire certe assurdità vomitano il mangime.

E' una vita che ci delizia con le sue stronzate, le sue offese da quattro soldi, la sua tronfia e roboante retorica ripiena di pregiudizi e di luoghi comuni idioti. Da' a Roma della ladrona uno che ha preso una tangente, capite? (finanziamento illecito ai partiti, si chiama, senza contare le altre due condanne che ha sul groppone). E uno che piazza il figlio appena maturato (al quarto tentativo eh, ma per colpa dei prof. terroni) a un impiego pubblico 10-11 mila euro al mese. Per alcuni è un buon politico, per me la politica, quella vera, è agli antipodi di gente come lui. Prima erano vaccate estemporanee nel contesto di un discorso politico rozzo, spesso greve e razzista, ma con qualche occasionale venatura di buon senso: folklore padano al pari di quelle menate di riti sul Po con l'ampolla e di quella bufala per rincitrulliti della padania, circenses per tenere allegri quei buontemponi di illusi padani. Da qualche anno a questa parte ogni parvenza di buon senso è definitivamente sparita e sono solo boiate pazzesche che nemmeno un bambino ci crede più. Solo che le sue parole sono pericolose e inaccettabili, perchè non provengono da un ubriaco al bar ma da un deputato nonchè ministro (mamma mia). Le dimissioni mi sembrano la misura minima, e non da oggi. Pensate chi fa il ministro in Italia e poi riflettete su come siamo messi: notato il nesso? Su Boso che rincara la dose stendo un velo pietoso. Pensare a un mondo popolato di Bossi, Maroni, Boso, Borghezio, Calderoli, Tosi, Cota, Salvini e desiderare una morte indolore e veloce è un tutt'uno.

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Sakineh: quello che nessuno dice

Caso Sakineh, la donna iraniana della quale è stata annunciata prima la lapidazione per adulterio e adesso la condanna a morte (tramite impiccagione) per complicità nell'omicidio del marito. Non capisco la mobilitazione internazionale di fronte a quello che a tutti gli effetti è un caso giudiziario interno all'Iran che non dovrebbe riguardarci più di tanto. Mi sembra pretestuosa e irritante, anche perchè si tratta di quella tipica indignazione planetaria a molla che scatta su in certe occasioni mentre in molte altre, anche più gravi, riposa beata senza manifestare nemmeno un sussulto.

E' innocente, Sakineh? Può essere, ma in tutti i paesi del mondo compreso il nostro i giudici condannano innocenti e assolvono criminali, perchè sbagliare è umano e a volte lo è pure farsi corrompere dagli imputati. Ogni paese ha le sue leggi e il suo sistema di polizia e giudiziario, cosa diremmo noi se l'Iran si mettesse a discutere sul fatto che abbiamo condannato, per esempio, Amanda Knox per il delitto di Perugia? E' sbagliato condannare alla lapidazione un'adultera? Certamente è sproporzionato per i nostri canoni culturali (in cui il matrimonio è in ogni caso ormai diventato una burletta) ed è estremamente crudele e disumano in assoluto, ma la civiltà occidentale non si è macchiata nella sua storia e non si macchia forse tuttora di atti disumani (Guantanamo, per esempio, o il disinvolto utilizzo delle armi chimiche nelle azioni di guerra, o la fabbricazione di prove false solo per poter invadere un altro paese) e non condanna a volte a detenzioni di decenni persone poi destinate all'esecuzione? La pena di morte per un omicidio è eccessiva? E chi l'ha detto? Gli USA che applicano la pena di morte? Le carceri iraniane sono infernali? Perchè, quelle italiane no? Più di 40 suicidi fra i carcerati finora nel solo 2010, processi che si trascinano per decenni, sovraffollamento disumano, carcerazioni preventive insostenibili, violenze fra detenuti all'ordine del giorno, per non parlare dei casi di detenuti morti in circostanze misteriose, tipo Cucchi. Sono state appese gigantografie di Sakineh davanti ai palazzi delle province di Roma e Brindisi, in piazza del Campidoglio, ecc. Tutti hanno detto la loro, in Italia e nel mondo: politici, cantanti, uomini di cultura, gli immancabili premi Nobel, ecc. La lapidazione è un atto orribile: concordo, e su questo ammetto che sia lecito fare pressione sull'Iran, ma non sul caso particolare di Sakineh e non solo su questo ma anche sul più generale rispetto dei diritti civili, della libertà di parola, ecc. Ma chi abita in questi paesi conosce a cosa va incontro se tradisce il consorte. E poi la mobilitazione continua anche adesso che è stata annunciata la condanna per impiccagione per omicidio ed è quindi stata accantonatal'ipotesi della lapidazione, quindi qualcosa non mi torna: quali elementi abbiamo per sostenere che Sakineh è innocente e che il processo va rifatto? Nessuno, se non le parole del figlio. Abbiamo mai ascoltato quelle dei parenti dell'ucciso? Abbiamo letto gli atti del processo? Sarà allora il caso di sottoporre ad analisi internazionale tutti i processi che che si concludono con una condanna a morte in tutti i paesi del mondo? Non ce l'ho con Sakineh e davvero vorrei che non venisse nè lapidata nè impiccata, ma solo punita per le sue colpe e solo se ne ha. Ma non avrei nemmeno voluto la morte del marito, nè tutti gli omicidi del mondo, nè le decine di bimbi che muoiono per fame ogni giorno. E di tutte le lapidazioni che avvengono in un anno nel mondo, perchè nessuno dice mai nulla? E' stata annunciata la sua lapidazione e poi rinviata, e questa è una insopportabile tortura psicologica, tuonano gli indignati di mezzo mondo. Concordo, ma il triste balletto di rinvii e attese di grazia che si scatena ogni volta negli USA nelle ore immediatamente precedenti la prevista esecuzione capitale di un condannato a morte è forse meno grave come tortura psicologica? Ha già subito 99 frustate, insistono. Ok, se fosse vero vogliamo forse discutere il codice penale iraniano, quando per esempio quello italiano nel 2010 ancora non prevede il reato di tortura, nemmeno dopo la macelleria di Diaz e Bolzaneto al G8 e la sostanziale impunità di tutti i barbari colpevoli di quel massacro?

So bene che mi sto mettendo contro la quasi totalità degli intellettuali, dei politici, degli artisti e degli opinionisti del mondo intero, ma sono sicuro che non me ne vorranno, garantisti come sono. Un conto sarebbe mobilitarsi (ma non nelle piazze, bensì a livello politico e con misure efficaci) per contrastare con ferocia il costante degrado dei diritti umani a cui si assiste ogni giorno in moltissimi paesi del mondo (e purtroppo anche nel nostro), un altro è fare queste carnevalate estemporanee su singoli casi, dei quali per giunta si sa poco, certamente ispirate da nobili sentimenti ma in ogni caso ipocrite e pretestuose appunto perchè isolate e banalizzate. E cosa dire poi del caso di Shiva Nazarahari, giornalista iraniana di 26 anni che, a quanto si apprende, è stata o sarà processata soltanto per aver scritto articoli sgraditi al regime, e anche lei rischia la vita? Che anche nel nostro paese si rischia di essere processati, multati pesantemente o emarginati se si scrive qualcosa di sgradito al sultano che ci governa e che ad alcuni giornalisti russi l'impegno al servizio della verità è costato di recente la vita, anche se ormai ce ne siamo tutti dimenticati.

Ripeto: non mi va l'indignazione mediatica e globale che scatta su a molla in certe occasioni e in altre no, vorrei semmai una lotta costante ed efficace contro tutte le violazioni dei diritti umani e ovunque si verifichino, non solo se ad esserne teatro è un paese considerato reietto dalle marce democrazie liberali occidentali. Una mobilitazione sacrosanta e lodevole diventa irritante e ingiusta e pretestuosa se assume i contorni di quella che c'e' stata per Sakineh: non bastano le intenzioni, serve ben altro per dare credibilità e spessore a una nobile azione di protesta civile. Indignarsi per la violazione dei diritti umani è sacrosanto, farlo per un caso su trenta e guarda caso farlo più spesso se riguarda una certa fetta di mondo anzichè un'altra è intollerabile e sgradevole.

Pochi hanno messo in evidenza questi aspetti, trattando della questione Sakineh: l'ipocrisia e l'indignazione, mescolati con abilità, hanno sommerso le sensate voci contrarie. Mi unisco a quei pochi, anche se non possiedo quotidiani ed emittenti televisive con le quali raggiungere in un battito d'ali milioni di Italiani.

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lunedì 27 settembre 2010

Nonni rosso-blucerchiati

Sono genovese ma abito altrove, quindi sento meno la tipica rivalita' calcistica cittadina. D'altra parte perderei 4 o 5 derby di fila pur di vincere un titolo. La rivalita' sana e' divertente, gli eccessi no. Mi ha sempre infastidito il complesso di inferiorita' e la tendenza a guardare in casa altrui tipica di genoani e sampdoriani ma addirittura endemica fra i rossoblu': e' fresca per esempio l'affermazione secondo cui obiettivo della stagione genoana e' finire davanti alla Samp! Vi può essere obiettivo più provinciale e riduttivo (oltre che lusinghiero per noi)? Immagino la scena, ambientata nel 2025 o giu' di li': il nonno blucerchiato che carezzando la testolina del nipote gli racconta con occhi sognanti i bei ricordi sampdoriani e quindi di quella volta a Wembley, lo stadio colorato di blucerchiato e l'orgoglio di esserci, o di quella volta a Roma, 20mila in trasferta per la finale, o del giorno dello scudetto e quello di Goteborg ecc. E il nonno rossoblu che, carezzando la testolina del nipotino ricorda i bei momenti genoani: quella volta che i "ciclisti" hanno perso a Wembley all'ultimo, o col Werder nel recupero, o a Berna... Quel che che conta è esserci, fedeli ai propri valori, e giocarsela col cuore: perdere o vincere sono dettagli e si deve essere pronti ad accettare quel che viene. Chi non c'e', certamente non rischia di perdere.

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giovedì 23 settembre 2010

Giornalismi, razzismi e ritardati

Sarkozy, il magnifico presidente francese, espelle tutti i Rom, con l'escamotage dell'espulsione volontaria a cui puo' credere forse un bambino scemo. Non espelle o punisce le persone colpevoli di un reato e dopo regolare processo, ma mette un'etnia nel mirino. Subito i razzisti e gli idioti di casa nostra (spesso i due tratti coincidono negli stessi individui) plaudono e gongolano sbavando come cani rognosi a digiuno da giorni. Prendersela con un'etnia, e non con uno o piu' individui colpevoli di qualcosa, è razzismo. E' il tipico primo passo di uno stato nazista. Sono parole forti? Sono quelle giuste.

Sempre a proposito della nutrita schiera degli idioti di casa nostra, oggi il Parlamento ha votato no alla richiesta di utilizzo delle intercettazioni nel caso Cosentino. Giubilo fra le fila della maggioranza, rinfrancata dal fatto di non essere andata sotto. Questi sono soddisfatti di aver ostacolato il lavoro della magistratura a favore di una persona accusata di camorra e sulla quale pende una richiesta di arresto. Solidarietà fra delinquenti, un film già visto.

Non so voi, ma io la vedo così: Feltri (modesto talento immensamente sprecato) potrebbe pure dire che sta piovendo durante il diluvio universale che io diffiderei delle sue parole. Sarà perchè è già stato beccato a mentire, a calunniare innocenti e a fabbricare carte false più volte, e ha pure confessato di averlo fatto? Sì, a pensarci bene è per questo motivo... Quindi il presunto contratto che proverebbe che Tulliani e la società offshore sono la stessa cosa mi lascia indifferente: probabilissimo che sia falso come sento dire. E poi, lo ribadisco, chi non ha mai chiesto le dimissioni del nostro premier, vero e proprio collezionista di reati e di processi, non ha titolo non solo per chiedere quelle di Fini per un risibile caso che non coinvolge denaro pubblico e che sembra più fumoso di una autunnale giornata di Londra, ma nemmeno per guardarsi allo specchio senza provare ribrezzo.
Domani Il Giornale (di proprietà di Berlusconi Paolo e non Silvio, si badi bene) titolerà: "Fini ha cambiato sesso, prima era una donna. Domani la prova". E le edicole pulluleranno di gonzi che superati i vent'anni ancora credono a Papi Natale.

Cosa c'entri l'arbitraggio di Moreno ai mondiali coreani del 2002 col fatto che ieri lo stesso Moreno è stato arrestato per droga negli Usa davvero non capisco. Mi sono sempre rifiutato di credere alla sua malafede: fece alcuni errori, ma noi di piu', tutto qua. Ma adesso, naturalmente, ecco saltar fuori chi aveva già capito tutto allora: anche il Trap, che stimo troppo per credere capace di simili frasi.

Gasparri (mamma mia...) si congratula per le dimissioni del tesoriere di AN, che giudica inevitabili, e si auspica quelle di Fini, che giudica un problema politico e non tecnico. Oggi gli andava di parlare di dimissioni, di fare l'eticamente ineccepibile, al Gasparri. Per caso lo avete mai sentito chiedere quelle del nostro premier, che ha esplorato con scrupolo buona parte del codice penale?

Antonio Cassano avrebbe avuto un doppio litigio domenica sera dopo la gara persa nei minuti finali contro il Napoli. A rivelarlo è il Corriere della Sera e sarebbe per questo motivo che per la partita di Cagliari Cassano non è stato nemmeno convocato. Dopo un'estate in cui i principali quotidiani hanno fatto il gioco di Juve & C. che volevano depredare a prezzo di costo la Samp dei suoi campioni e hanno sparato balle su balle di calciomercato per mesi e mesi (alla fine, poi, come si è visto, dalla Samp non si è mosso nessuno), adesso passiamo alle balle vere e proprie. La Samp ha duramente smentito, io invito il Corriere a tirare fuori le prove o ad andare all'inferno. Francamente adesso hanno rotto le scatole. C'era una volta il giornalismo.

Sul Giornale esce l'ennesima prova contro Fini (il documento che proverebbe che Tulliani è il titolare della società che gli ha affittato la casa di Montecarlo) e i finiani affermano che si tratta di un falso (con Feltri è la prassi, dopotutto). Di conseguenza annunciano che non dialogheranno più con Berlusconi sulla giustizia (leggi: niente più scudo a buon mercato per il premier assediato da indagini e processi). Curioso questo modo di agire dei finiani, vero? Prima dicono di volere uno scudo per le più alte cariche dello Stato non per salvare Berlusconi ma perchè si tratta di cosa buona e giusta, anzi doverosa, poi rifiutano di votarlo per ripicca: ma non era una misura doverosa? Così viene il sospetto che fosse un favorino ad personam... sono i favori promessi che si negano di fronte a uno sgarbo inatteso, non le misure doverose e necessarie per la democrazia, suvvia...

La Lega Nord è un partito eversivo che persegue la secessione della Repubblica, diffonde idee razziste, incita all'odio razziale, fomenta, aizza, discrimina. Questo io penso da quando è nata, questo io penso oggi. Questo dice a chiare lettere la storia di questa formazione, delle sue dichiarazioni, dei suoi atti. Qualcuno lo capisce solo oggi: sono i ritardat(ar)i della politica. Un po' come quando Casini dopo 14 anni di allegra combriccola si accorge che Berlusconi è il demonio e lo stesso fa Fini dopo 16 anni e 38 leggi ad personam allegramente votate.

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domenica 19 settembre 2010

Operazione simpatia

Appena saputa la notizia dell'arresto dei sei netturbini nordafricani sospettati di essere gli organizzatori di un attentato a Joseph Ratzinger, in arte il Papa, in visita in questi giorni in Gran Bretagna, ho sentito subito puzza di bufala gonfiata ad arte al fine di suscitare indirettamente un po' di simpatia e di affetto nei confronti di questo pontefice teutonico che, adesso, è chiamato a rispondere di tutte le nefandezze commesse nei secoli dalla setta che presiede e che, quando ancora non era Papa, non si era distinto per la lotta ai preti pedofili, anzi l'opposto. In Gran Bretagna lo hanno aspettato al varco, per fargli notare un po' di queste nefandezze e per ricordargli un po' di assurdità, tipo il no alle donne prete, l'insabbiamento dei gravissimi e numerosissimi casi di peofilia, gli assurdi pregiudizi nei confronti di chi non è eterosessuale, la vuota opposizione ai progressi della scienza, ecc. La notizia di un possibile attentato contro l'uomo buono e bianco come un giglio ad opera di sei uomini cattivi e neri come la notte era l'ideale, se pompata al di là della sua reale consistenza, per allentare un po' questa morsa, per un paio di giorni appena. Questo non vuol dire che il Papa non sia sotto costante minaccia, così come ogni altro capo di stato, ma la tattica operata per conto di non si sa chi da certi media è stata palese fin da subito. Dei netturbini nulla si sa, se scherzavano fra loro o se nemmeno hanno parlato del Papa; sembra che siano stati rilasciati. Investigare è lecito, prendere sul serio ogni potenziale minaccia doveroso; spararle grosse un po' meno, che dite?

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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