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venerdì 31 luglio 2009

Verità e menzogne, c'è ancora differenza?

L’avv. Ghedini, di mestiere, difende Berlusconi: non c’è nulla di male in questo, intendo essere pagati per difendere una persona. L’unica cosa di male che vedo è che in genere, se sei un morto di fame o anche solo una persona a reddito fisso, permetterti un avvocato ti costa una fortuna, ma il caso di cui stiamo parlando non contempla certe miserie. L’avv. Ghedini, oltre a essere l’avvocato di Berlusconi, è anche parlamentare (lo ha nominato tale il suo illustre cliente, eh già). Il suo modo di fare può piacere o no, sta di fatto che spesso fa dichiarazioni su dichiarazioni e smentite su smentite ma poi i fatti (quanto sono ostinati, i fatti…) sbugiardano le sue smentite, o smentiscono le sue certezze diffuse a mezzo stampa. Insomma, i suoi numerosi scivoloni indicherebbero che non è proprio la fonte più affidabile a cui appoggiarsi quando se ne vuol saper di più sull’ultima di casa Berlusconi. Restiamo ai casi più recenti.

“Non è mai andata a casa del premier” (riferito alla D’Addario). “Non esistono registrazioni della D’Addario, a meno che qualcuno se le inventi”. Le registrazioni pubblicate da L'espresso? "Di poco pregio e inverosimili". Le tombe fenicie di cui parla compiaciuto Berlusconi con i suoi ospiti? "Altra storia miserabile con cui si tenta di gettare discredito nei confronti del presidente".
Peccato che le registrazioni ci permettano di sentire la voce di Berlusconi, che esse dimostrino che la D’Addario è andata eccome a casa di Berlusconi (e ha provato il suo “letto grande”, sembra con soddisfazione), che sia stato lo stesso Berlusconi, nelle registrazioni, a parlare di tante cose, per lo più futili, e anche delle tombe fenicie (che ora, per Ghedini, diventano prima una bufala, una “storia miserabile” e poi qualche reperto e alcune ossa di poco valore –si noti l’assoluta mancanza di senso della cultura, “solo cocci e qualche ossa”). Esempi così, (intendo dire frasi buttate lì a caso e poi via via smentite, accorciate, allungate, rabberciate, sbugiardate) ne potrei recuperare a decine, questi sono i più divertenti fra gli ultimi in ordine di tempo.
E che dire delle due chicche seguenti, in cui l’avv. Ghedini usa espressioni davvero poco garbate nei confronti delle donne, emulando in questo il suo ben più abile cliente?: “Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza [Patrizia D’Addario] e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile” e “Pensare che Berlusconi abbia bisogno di pagare 2000 euro una ragazza perche' vada con lui, mi sembra un po' troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis.”. Espressioni sprezzanti (“utilizzatore finale”, “grandi quantitativi”), più adatte ad un commerciante all’ingrosso maschilista che all’avvocato di un imprenditore miliardario nonché premier di un paese del G8.
Come dimenticare poi la delirante frase “Non è casuale che l’avvocato [Giommaria Uggias] che difende Zappadu [il fotografo di Villa Certosa] sia un eurodeputato dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C’è una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere.”. Peccato che sia la stessa veste di Ghedini, che invece dovremmo considerare credibile, forse per dogma. Forse, in questo caso, riflettere prima di parlare avrebbe sortito i suoi frutti.

Certo, l’avv. e on. Ghedini è in buona compagnia. Berlusconi, in questi anni, decine di volte ha smentito di aver detto cose che ha detto e che spesso sono pure documentate da registrazioni audio-video, oltre ad aver fornito su questioni pubbliche e private ricostruzioni poi smentite dai fatti o, incredibilmente, da sue stesse successive dichiarazioni rilasciate al fine di correggere il tiro ogniqualvolta, malauguratamente, usciva un pezzo di verità (e quanto è ostinata, questa verità!). Ricordiamo l’affermazione secondo cui avrebbe conosciuto Noemi perché figlia di un ex autista di Craxi (falso), o quella secondo cui non l’ha mai frequentata da minorenne se non con i genitori presenti (falso, la stessa Noemi, prima che qualcuno provvedesse a suggerirle “maggior prudenza”, ha detto il contrario), o quella secondo cui decise all’ultimo momento di farle visita il giorno del suo compleanno (falso, smentita dai preparativi delle sue guardie del corpo, oltre che dalla buffa circostanza secondo la quale il premier girerebbe sempre con un collier da seimila euro nel taschino, per ogni evenienza). Che dire poi di affermazioni esilaranti come queste? “Non ho alcun ricordo di questa donna [D’Addario], ne ignoravo il nome e non avevo in mente il viso”, “Purtroppo abbiamo sbagliato l’ospite”, “Qualcuno ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora D’Addario… un progetto eversivo”. “Non ho mai pagato una donna, naturalmente, non ho mai capito che soddisfazione ci sia, se non c’è il piacere della conquista”. Come se invitare a casa propria decine di ragazze mai viste prima, dopo qualche ora di frequentazione riuscire a passare la notte nel “letto grande” con una o più di queste convincendosi che siano tutte unicamente vittime del suo charme e alla fine fare vari regalini (per non dire delle buste di cui si parla nei nastri) sia diverso dal frequentare una escort. Certo, si tratta pur sempre di attività ben diverse dall’abbordare per strada una prostituta, come tocca fare a noi comuni mortali rischiando multe, sequestri di auto, ecc, grazie alla legge Carfagna che punisce la prostituzione per poveracci ma nulla dice su quella di lusso. Insomma, un po’ come quando nel 2006, sconfitto di misura da Prodi, non ne riconobbe mai ufficialmente la vittoria, preferendo parlare per mesi e mesi di brogli che non furono però mai provati né da lui né da altri.

Chiude questa veloce incursione nel mondo delle verità di comodo e delle menzogne di regime Tarantini, la persona che organizzava le serate a casa Berlusconi e che Berlusconi stesso sentiva al telefono anche dieci-venti volte al giorno: “Non sapevo che fosse una escort altrimenti non l’avrei frequentata né tantomeno l’avrei portata a cena dal presidente” (Giampaolo Tarantini). “Il presidente non sapeva che io rimborsassi le ragazze” (ancora Tarantini). Davvero è un peccato che le registrazioni tra lui e la D’Addario ci rivelino proprio l’esatto contrario: benedetti questi nastri, come sono fastidioai!

Ora capite perché sta per essere approvata una legge che limiterà fortemente la possibilità per la magistratura di intercettare le telefonate e che quindi si tradurrà, per i delinquenti, in un regalo inaspettato e graditissimo. Perché ci sono tanti individui (generalmente politici e amici di politici, tanto per essere chiari) che vogliono poter fare i propri porci comodi senza correre poi il rischio di essere, un bel giorno, sputtanati dalle loro stesse parole. Ecco perché si vogliono legare le mani ai giudici, inventandosi giustificazioni clamorosamente fasulle (come quella secondo cui il costo delle intercettazini sarebbe elevatissimo). Sì, dopo, quando il nastro è uscito, si può sempre smentire o cercare di arrampicarsi sugli specchi, ma insomma: smentire un nastro senza fare la figura del bugiardo è così difficile…

E adesso capite anche perché alcuni chiedano da mesi le dimissioni del premier: perché un uomo che mente è un pericolo per la libertà e per la democrazia. Ma le dimissioni non arrivano, perché per sentirsi in dovere di rassegnarle non basta essersi comportati in modo indegno, inadeguato, immorale o illegale; non basta aver tradito la fiducia di chi ti ha votato e anche di chi non ti ha votato ma è pur sempre un cittadino; è necessario anche avere la percezione, la consapevolezza di aver fatto tutto questo e questo sentimento, alcuni uomini, proprio non riescono a provarlo, anche quando sembra impossibile che possano non provarlo.

Ecco perché, noi Italiani, sudditi in stato comatoso, siamo vittime di un meccanismo perverso che consente a un premier eletto regolarmente (anche se con l’appoggio della quasi totalità dei media) di trasformare democraticamente una democrazia in una forma di governo che non sarà ancora un regime ma che di democratico ha sempre meno.

Ecco perché siamo ostaggi di un uomo che ha perso ogni contatto con la realtà e che, se la realtà non gli piace, può sempre cambiarla a suo piacere e farcela sapere, con comodo, attraverso le sei tv che possiede o controlla.

Ecco perché chi potrebbe opporsi a tutto questo e garantirci un futuro non dico migliore, ma appena un filino meno merdoso, cioè la cosiddetta opposizione, è litigiosa, inconcludente, incapace, inetta, passiva, di fatto complice, salvo rare eccezioni (tipo l’Idv, che però i tg di regime ignorano a bella posta).

Ecco perché siamo nella merda, oltre ad essere la vergogna del mondo civile e un paese che sembra uscito da una favola dell’orrore e che invece è tremendamente, pacchianamente, irrimediabilmente e così felicemente reale.


Se ancora avete in corpo un po' di ottimismo, ecco la batosta finale, quel che il Financial Times scrive di noi oggi, nel racconto di Repubblica (il noto giornale "eversivo", secondo chi ci governa):
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-17/stampa-estera-31/stampa-estera-31.html

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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lunedì 27 luglio 2009

Un manuale di opzioni

Oggi voglio farmi un Cicchitto, ma sì, dai!
"È chiaro che il gruppo editoriale Repubblica-Espresso non gioca una partita giornalistica ma politica con l'obiettivo di scardinare gli equilibri politici usciti dalle elezioni. Adesso si usa come fattore di destabilizzazione l'attacco ad ogni aspetto, meglio se falso, della vita privata di Berlusconi, ricorrendo ad ogni mezzo, con prevalenza a quelli illeciti. È evidente che ci troviamo di fronte ad un nuovo tipo di eversione. Coloro i quali a livello politico cavalcano questa tigre non si rendono conto che da ora in avanti la vita privata di ogni personaggio pubblico sara esposta ad ogni possibile ricatto e ad ogni possibile manipolazione. Mancava solo questo per arrivare all'imbarbarimento totale della vita politica italiana". (Cicchitto, capogruppo PDL alla Camera)

Troppo facile controbattere che la gran parte di quel che finora Repubblica ha (legittimamente) pubblicato è confermato da nastri, foto, documenti, testimonianze, ammissioni parziali e spiegazioni contradditorie (leggi: menzogne via via corrette con altre menzogne) degli stessi soggetti coinvolti, che vi sono inchieste in corso e che, al di là della rilevanza o irrilevanza penale dei fatti, il quadro è sconfortante. I cittadini hanno diritto di sapere ogni aspetto della vita del politico, anche quelli privati se, poniamo, in palese contrasto con i programmi politici propugnati o se turbolenti e immorali, per non dire illegali.
Notiamo invece questo: l'alternativa allo scenario tratteggiato da Cicchitto (uno delle tate del premier, assieme a Bondi Capezzone Bonaiuti Ghedini) sarebbe quello che i politici (che già non sono eletti ma nominati e, ricordiamolo, guadagnano cifre stratosferiche per, generalmente, fare pure gli assenteisti) fanno le loro porcate e ne parlano pure per telefono senza vedersi mai sputtanati da foto, nastri, ecc, sulla stampa e senza dover mai rendere conto a nessuno: nè alla decenza, nè al cittadino, nè alle leggi.
Troppo comodo.

Non vorremmo che certe persone avessero scambiato la politica per un'opportunita di carriera e il codice penale per un manuale di opzioni.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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venerdì 24 luglio 2009

Tombe fenicie nel mio giardino

Oggi pomeriggio, scavando una buca per sotterrare mia madre (ah sì, non ve l'avevo detto: ho dovuto ucciderla, non c'era proprio verso di convincerla a non condirmi l'insalata -odio l'olio sulla lattuga, glielo avrò detto mille volte), ho trovato tre tombe fenicie in giardino. So che sono fenicie perchè leggo i giornali: sono come quelle che il nostro premier dice di tener nascoste nella sua villa sarda, sembra per far colpo sulle femmine e portarsele a letto: non che Silvio abbia bisogno delle tombe per "staccare", sia chiaro, sappiamo tutti che è un formidabile "tombeur" de femmes (scusate il gioco di parole).

Si dice che portino sfortuna, le tombe fenicie intendo... io non saprei: a mia madre l'hanno portata di sicuro, che dite?, e un po' anche a me, che ho scavato mezz'ora per niente e ho dovuto ricominciare da zero più in là: col caldo di questi giorni ho fatto una sudata clamorosa, e anche ucciderla non è stato facilissimo, non collaborava per niente, testarda fino all'ultimo insomma! E non hanno portato molta fortuna neppure a Berlusconi, visto che si è fatto fregare come un dilettante in piena tempesta ormonale da una delle tante amichette questa volta però munita di registratore e fotocamera; oppure a lui hanno portato fortuna, invece: nonostante tutto è ancora in sella, no?

Tornando al mio caso, senza dubbio ora devo denunciare il fatto alle autorità, ho ventiquattr'ore di tempo. Mi sono pentito, dite? No, non parlavo della mamma, ma delle tombe, chi trova un reperto deve comunicarlo subito, Berlusconi non l'ha fatto, è vero, lo hanno beccato grazie alle registrazioni della escort comunista pagata dai giornalisti (io credo sempre a Frattini, mica sarà ministro degli Esteri per caso no?), ma lui ha, come dire..., qualche aggancio, sistemerà tutto, io invece non posso permettermi passi falsi, matricidio escluso s'intende.

Quanto alla mamma (a proposito: stasera mi tocca farmi la cena, porco boia, ho fatto proprio un grande errore: dovevo sopprimerla dopo cena), l'ho sepolta più in là e ci ho messo su un'ortensia grandissima, non se ne accorgerà nessuno, presi come saranno tutti dall'eccezionale ritrovamento, capace che ci scappa pure un premio per me, e qualche copertina, un passaggio al TG1, che so... no, al TG1 no, che se no al Minzolini gli tocca parlare anche delle tombe del premier, delle puttanelle e dei festini, diciamo al TG3, che così gli fornisco l'aggancio per parlare di Villa Certosa. E poi, anche se la trovassero, mia madre intendo, potrebbe sempre passare per reperto... ah ah ah, che spirito macabro eh? E' che fare lavori di giardinaggio mi mette sempre di buon umore e dopo l'arrabbiatura per l'insalata, credetemi, ne avevo proprio bisogno!

Certo è proprio strano, se ci pensate, eh? Chi l'avrebbe mai detto che nel mio giardino potessero nascondersi tombe fenicie... avrei scommesso su calcinacci, pezzi di vetro, porcherie varie (quando costruiscono una casa i muratori non è che vadano tanto per il sottile) o al limite su qualche osso di animale o su un po' di sabbia (una volta qui c'era un lago)... di certo non antichità così illustri, i fenici qui da me, e io che pensavo di essere stato il primo ad abitare questo lembo di terra, una delusione che non vi dico. Chissà quanto pagavano di affitto, sarebbe interessante saperlo; temo pagassero meno di me, uno scandalo se fosse davvero così, e lo usavano pure come cimitero, poi...; non che io sia da meno, tuttavia.

Certo che uno non può mai stare tranquillo, oggi come oggi: hai necessità di nascondere un corpo, dico io, niente di particolare insomma, e ti capita subito un inghippo mica da poco, mai che le cose filino per il verso giusto. Ora sono un po' preoccupato... eh? cosa avete detto? no, non per il fatto della mamma, chi ci pensava a quello, a preoccuparmi è il fatto che adesso potrebbero insinuare che le tombe le avevo in giardino da un po' senza aver denunciato nulla, qualche vicino invidioso dei miei notevoli successi amatori potrebbe cogliere la palla al balzo per spargere fango su di me ("lo dicevo io che c'era qualcosa sotto, ecco come attirava le donne")... quasi quasi non denuncio nulla e me le tengo in cantina, non so, devo pensarci. Oppure, potrei aspettare che il Parlamento legiferi sulla materia stabilendo, che so, che chiunque abbia trovato in giardino negli ultimi tre anni un reperto, sia esso un vasetto tutto incrinato, sbrecciato e sporco di merda o un'intera piramide egizia con tanto di maledizione d'ordinanza, può non denunciare un bel niente e cavarsela ugualmente: una legge ad personam che, finalmente, potrebbe salvare pure me. Quanto alla mamma, che dire... posso sempre sperare che il premier abbia ucciso la sua o che un suo amico l'abbia fatto: di lì a promulgare un indultino per i matricidi il passo sarebbe breve e io potrei così sanare la mia posizione che di recente, nelle ultime ore intendo, si è in effetti complicata un pochetto, lo ammetto, e tutto questo, poi, perchè non voleva capire che l'olio sull'insalata a me proprio non va.

Chissà se il fenicio che ha piazzato questi cassoni qui, un bel pacco di secoli fa, aveva anche lui ucciso qualcuno e non voleva farlo sapere: se fosse così, bè potremmo dire, a ragion veduta, che lui ce l'ha fatta! Per vedere se ce la farò io basterà aspettare, anche se spero vivamente non così a lungo e anche se, pure nel caso in cui fossi scoperto, per come vanno i processi oggi dovrei cavarmela con poco: basterà negare tutto, anche l'evidenza, chiedere più volte la ripetizione del test del DNA, scatenare i giornali giusti, dire che ho un alibi e che in quei frangenti stavo usando il mio pc, oppure molto più professionalmente tirare in ballo un complotto internazionale o i marziani, o dire che sentivo una voce che mi diceva "uccidila! uccidila!... fosse stato l'aceto, passi, ma l'olio è imperdonabile, uccidila! o delegittimare i giudici che, lo sappiamo, sono incapaci e comunisti (ma odio ripetermi...); se poi patteggio e invoco pure le attenuanti per il fatto di essere stato provocato (la faccenda dell'olio, intendo), probabile che di giorni in gattabuia io finisca per farne davvero pochi.
Spero solo che a Vespa non venga in mente di fare un plastichino del mio giardino e di invitare in studio il criminologo di turno... non potrei sopportarlo.

Rimarrebbe poi sempre da giocare, come ultima ratio, la carta della semi-infermità mentale... voi dite che potrei giocarmela con qualche chance Si? E, scusate se ve lo chiedo, ma cosa ve lo fa pensare???

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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giovedì 23 luglio 2009

Come riformare la giustizia

Siamo seri: un privato cittadino che lavora e ha una famiglia non può impiegare anni della propria vita e buttare dalla finestra montagne di denaro per difendersi in tribunale da eventuali accuse che gli dovessero essere rivolte. A maggior ragione non si può pretendere che un simile sacrificio venga chiesto a chi si occupa giorno e notte della cosa pubblica e ha sulle spalle immense responsabilità e impegni gravosi. Senza contare che i giudici sbagliano quasi sempre, e quando non sbagliano decidono, essendo uomini, in base a pregiudizi, convinzioni politiche o rancori personali. Per questo motivo propongo una riforma di grande buon senso: chiunque verrà accusato di reati di non estrema gravità sarà chiamato a dichiararsi, sotto giuramento, colpevole o innocente e ad autocertificare il suo stato: una firmetta sotto la frase «non ho commesso il fatto» e potrà dimenticarsi di tutto, sarà in pratica auto-assolto nel giro di un'oretta. Un po' come già avviene oggi, quando si deve firmare la ricetta per dichiarare che si è esenti per reddito, o autocertificare il proprio reddito per pagare meno tasse universitarie.
Escluderei questa misura solo per l'omicidio e i reati di mafia, per ora; ma sarebbe l'ideale per reati quali furto, truffa, corruzione, peculato, violenza privata, sequestro, stupro, estorsione, etc. Ogni anno si farebbero solo i processi per reati gravissimi, la giustizia tornerebbe a essere veloce e i tribunali decongestionati. Ne ho parlato con amici e siamo tutti d'accordo. L'alternativa sarebbe potenziare i mezzi a disposizione dei magistrati, eliminare le leggi ad personam e le inefficienze, garantire l'indipendenza della magistratura e nel contempo punire i cattivi magistrati, velocizzare i processi, costruire carceri, rendere certa la pena, dimenticarsi di immunità, lodi, indulti, prescrizioni, cavilli e patteggiamenti, insomma far funzionare la giustizia come si deve. No, molto meglio la nostra idea.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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Berlusconeide

Ancora con questa storia? Eh sì...
Siamo ancora costretti a parlare di Berlusconi e delle note e tristi vicende che lo riguardano... Lo so, la politica dovrebbe occuparsi di ben altro: disoccupazione, crisi economica, evasione fiscale, disuguaglianze sociali, corruzione, emergenza influenza A, difesa dell'ambiente, ricerca di fonti di energia alternative e rinnovabili, ecc, ma così vanno le cose in Italia. D'altra parte noi consideriamo in malafede chi banalizza tutta questa odissea artatamente riducendola a livello di puro gossip al solo scopo di difendere il premier o il politico di turno contro l'evidenza dei fatti: si tratta invece di indubitabili scandali politici, e anche piuttosto gravi nonché ripetuti, e se su questo blog ne continuiamo a parlare e se questo post è così lungo è solo perché nel nostro paese nessuno si sente in dovere di farsi da parte, a differenza di quanto accade in tutti gli altri paesi più o meno formalmente democratici e civili, in cui tutta questa montagna di porcherie, di menzogne, di guai giudiziari, di risposte non date o di spiegazioni fasulle modificate di giorno in giorno avrebbe già indotto da tempo i responsabili a prendere atto della situazione e a rassegnare dimissioni tanto inevitabili quanto urgenti. Solo che, qui da noi, in questo angolo di mondo che riluce del luminoso squallore e della luccicante decadenza tipica di un basso impero, l'ovvio diventa impossibile e l'incredibile si fa realtà e dunque accade che un politico ormai senza credibilità e la sua cricca di accoliti riescano a resistere a scandali di ogni tipo sfruttando i limiti e i difetti di fabbricazione di una democrazia che, piegata fino quasi al punto di rottura e portata agli estremi della sua credibilità, ci sta conducendo dritti dritti, sia pure democraticamente, verso una forma di governo che non sarà regime ma di certo è ben lontano dall'essere una democrazia rappresentativa, e tutto questo con la tacita approvazione di chi dovrebbe vigilare super partes e custodire i nostri più sacri valori, pur nella limitatezza dei poteri conferitigli da una Costituzione ridotta sempre più a brandelli.

Facci e le notizie che non interessano quasi a nessuno
Oggi ho letto l'ennesima disperata e quasi commovente difesa di Berlusconi sul "Giornale" da parte dell'ennesimo giornalista che evidentemente pensa che fare giornalismo sia cercare di difendere ad ogni costo una parte, anche se ciò vuol dire fare a pugni col verosimile, col probabile e con l'evidente, piuttosto che cercare di far emergere la verità, anche se scomoda per una parte. Sarebbe facile liquidare l'intera vicenda ricordando semplicemente che il "Giornale" è di proprietà di Paolo Berlusconi e dunque l'opinione di chi vi scrive, sia pur interessante, ha in teoria la stessa valenza che potrebbe avere un articolo a difesa di Landru letto sulle colonne de "La voce dell'uxoricida"... non lo farò, anche se chi ragiona ne terrà conto.
Filippo Facci (oggi è di turno lui) analizza le registrazioni dei colloqui D'Addario-Berlusconi (che dunque per Facci sono vere, sembra, contrariamente a quanto fa capire Ghedini) e si aggrappa alle interpretazioni più forzate e improbabili possibili, trascurando quelle più semplici e di una evidenza che potremmo definire solare; in serata sarà poi lo stesso Berlusconi a dire di non essere un santo, smentendo quindi la tattica ufficiale adottata dal suo avvocato e consistente nell'ennesima mossa suicida di negare veridicità a registrazioni fin troppo chiare.
Fra equilibrismi incredibili e arrampicate sugli specchi degne del miglior alpinista Facci fornisce una ricostruzione degli eventi che può convincere solo due categorie di persone: i fanatici pro Papi e quelli che hanno seguito l'intera vicenda solo dalle sue parole; gli altri, quelli che vogliono la verità e che hanno sempre appreso i fatti da altra fonte, si accorgono subito della tremenda forzatura. Facci poi conclude la sua claudicante e a tratti incredibile requisitoria affermando che simili notizie non interessano quasi nessuno... Intanto sarebbe carino che tutti le sapessero (vero, Minzolini?), poi potremmo eventualmente giudicare, per semplice curiosità, se intorno ad esse vi è interesse o no, ma allo stato attuale, data la salute dell'informazione in Italia (pessima), come non ricordare che, a parte la stampa estera, Repubblica, l'Antefatto e pochi altri nessuno le riporta? E poi smettiamola con questo trito refrain di nessun valore: anche qualora non interessassero che pochi, un reato o un comportamento politicamente e moralmente deprecabile, messo in atto da un politico o addirittura da un premier, non cessano di essere tali per il solo fatto che molti italiani sono disposti, poniamo, a reputarlo sopportabile; il voto non monda un bel niente, non esime dal rispetto della decenza e delle leggi e non legittima nessuna porcheria, conferisce unicamente un mandato (non in bianco) del quale però occorre mostrarsi degni e che non bisogna tradire con comportamenti dissoluti e soprattutto incoerenti o con menzogne o reati, tali o presunti tali.

Le ultime frecce dei difensori per vocazione, peraltro spuntate
La recentissima pubblicazione delle registrazioni D'Addario-Berlusconi non riguarda, come vorrebbero farci credere un'intera schiera di servitori sciocchi, la vita privata del premier, che in quanto premier ha comunque diritto, in base ad evidenti ragioni, a una privacy molto più ridotta rispetto a quella di un comune cittadino; riguarda la nazione intera e configura l'ennesimo e deprecabile dettaglio di un quadro scoraggiante e ormai estremamente articolato di decadenza morale e politica.
A noi non interessa sapere con chi Berlusconi va a letto, è evidente. Né se sia uso avvalersi di una o più escort per vivacizzare le sue notti a Palazzo Grazioli o a Villa Certosa o se invece sia un marito premuroso e fedele, né se sia abituato a far uso di strumenti anticontraccettivi o no. E tutto questo ci interesserebbe ancor meno se Berlusconi fosse un semplice imprenditore, sia pure estremamente ricco, e non un politico la cui credibilità è oberata dalla titolarità di un conflitto di interessi spaventoso prima ancora che da tutta una serie di comportamenti incompatibili con qualsiasi carica pubblica. La carta del vile gossip e della bieca abitudine di guardare dal buco della serratura è una delle ultime frecce rimaste nella faretra di chi, abdicando alla sua (presunta) intelligenza in nome di un fanatismo politico incomprensibile, si ostina a difendere un uomo indifendibile; ma si tratta di una freccia ormai spuntata.

Una storia incredibile
Esiste, non molto lontano da qui, un paese governato da un uomo che in piena crisi economica, con le fabbriche che in tutto il mondo chiudono a raffica e con le banche che cadono come birilli, dice che non c'e' crisi, che si tratta solo di un fattore psicologico; poi, a crisi conclamata, con un incremento della cassa integrazione del 500 per cento e migliaia di famiglie in grave difficoltà, afferma che la crisi c'è ma sta già finendo, per poi precisare qualche giorno dopo che okay c'è crisi ma tanto non muore nessuno... e il suo ministro dell'Economia che dice: visto? se qui le cose andavano male non avrebbero votato centodestra alle recenti elezioni europee.. e nel frattempo viene fuori che il premier organizza feste e party nelle sue ville trasportando ballerine, musicisti e amici sugli aerei di stato, quindi pagati da noi contribuenti. All'improvviso saltano fuori le foto che documentano tutto questo e quest'uomo ipotetico di cui stiamo narrando le gesta ne chiede e ne ottiene il sequestro, salvo poi affermare in diretta tivù che sono tranquillamente pubblicabili, salvo poi, alla fine dell'ennesima capriola, indignarsi sbraitare e minacciare denuncie quando i giornali stranieri le pubblicano. Vediamo così aggirarsi nei giardini della sua villa e a bordo piscina donne con le tette di fuori e uomini col pistolino al vento; e non sono uomini qualunque, si dice che quello nudo come mamma l'ha fatto sia l'ex premier ceko, il quale prima si riconosce poi parla di fotomontaggio; sentiamo racconti di serate di gala, di scene lesbiche sotto la doccia, di regali da seimila euro a ex minorenni divenute poi figlie di vecchissimi amici di famiglia conosciuti l'altro ieri e non si sa ancora come , di book fotografici dimenticati sul suo tavolo, di telefonate fatte a minorenni e condite di frasi sdolcinate tipo hai un volto angelico e sei pura, mantieni la tua purezza. Sentiamo quest'uomo affermare che non ha mai frequentato minorenni e la minorenne in questione confermare candidamente che invece lo ha raggiunto diverse volte in varie località per fargli compagnia e cantare a karaoke insieme; ascoltiamo quest'uomo affermare che col padre della minorenne doveva discutere di nomine elettorali e per questo si era recato alla festa di compleanno della figlia e poi scopriamo che il padre è un impiegato comunale che con le nomine nulla può avere a che fare; lo sentiamo dire che il padre della minorenne era l'autista di Craxi e che questo e' il motivo della loro conoscenza, ma poi sentiamo dire dal figlio di Craxi che si tratta di una balla; in silenzio lo ascoltiamo mentre afferma di aver deciso all'improvviso di partecipare al compleanno di Noemi e poi veniamo a sapere che aveva un bel regalone in tasca e che le sue guardie del corpo già dal mattino avevano "pulito" il posto; leggiamo l'ex fidanzato raccontare esattamente come Noemi e Berlusconi si conobbero e la famiglia di Noemi indignarsi, il fidanzato fare un timido passo indietro peccato che pure la zia abbia confermato e, a proposito, che fine ha fatto l'altro fidanzato un po' posticcio, il deejay di Rimini? Si tratta dello stesso uomo che non risponde alle domande che la stampa gli rivolge a proposito di questi fatti, che fornisce versioni ogni volta diverse degli eventi, che una recente sentenza di primo grado ha stabilito essere la persona che corruppe Mills (senza poterla però condannare per via del lodo Alfano), che accusa la stampa italiana e straniera tutta di essersi coalizzata contro di lui, che afferma di non poterne più degli immigrati si cui Milano è piena tanto da sembrare, a suo dire, l'Africa, che delegittima di continuo i magistrati definendoli comunisti, militanti, toghe rosse, antropologicamente inferiori alla razza umana, nati per fare del male alla pari dei giornalisti, che accusato di una serie di reati impressionante si autoassolve in diretta tivù nel corso di trasmissioni su reti pubbliche durante le quali ex giornalisti non gli rivolgono la benché minima domanda seria. E' lo stesso uomo che diffonde sondaggi nel periodo immediatamente precedente le elezioni quando la legge vieta di farlo, che viola sistematicamente la par condicio con le sue tivù, che non rispetta le direttive europee relative al caso Rete 4, che è titolare di uno spaventoso conflitto di interessi, che si fa rimproverare duramente da Onu, Vaticano e da tutto il mondo per il modo, contrario alla convenzione di Ginevra, con il quale respinge indiscriminatamente gli immigrati senza verificare se qualcuno fra di loro abbia diritto all'asilo politico; che è da anni alleato con personaggi che definiscono un difetto l'essere napoletani, che propongono di istituire bus riservati alle persone di colore o comunque a quelle non milanesi, che disinfettano i sedili dei treni sui quali si sono sedute alcune prostitute, che definiscono Mussolini il più grande statista del '900 e i gay inadatti ad esercitare la professione di insegnante, che offendono l'intero mondo islamico con vignette di dubbio gusto nascoste sotto la camicia. Ed è sempre la stessa persona quella che candida o nomina come parlamentare persone con precedenti penali, che ad ogni incontro di capi di stato fa le corna, fa cucù, fa maldestramente la corte alle donne, urla e disturba, racconta barzellette di dubbio gusto, lancia editti che provocano il licenziamento di Biagi dalla Rai e l'allontanamento di Santoro e Luttazzi, svillaneggia la stampa internazionale e nazionale, offende il Parlamento le cui funzioni del resto deprime con un sistematico ricorso ai decreti legge con fiducia immediata, attacca il Capo dello Stato, si oppone alle sentenze che hanno accertato la volontà di Eluana Englaro e il suo diritto a una morte dignitosa, fa promesse che generalmente non mantiene, non risponde alle domande scomode, querela a destra e sinistra facendosi forza della sua ricchezza che gli permette di sostenere spese legali senza limite e poi, assurdamente, si rivolge per salvaguardare i suoi presunti diritti a quella stessa magistratura che calpesta a giorni alterni tranne quando, in conseguenza di leggi da lui stesso caldeggiate, lo assolve per insufficienza di prove, perché il fatto non costituisce più reato (da quando ha operato per modificare la legge a suo uso e consumo), in virtù della prescrizione (i cui tempi ha provveduto a far accorciare) o del chiaramente anticostituzionale lodo Alfano che di fatto, caso unico al mondo perlomeno nei paesi democratici e civili, lo pone al di sopra della legge per reati connessi e non connessi alla sua funzione pubblica, commessi in qualunque momento passato o futuro della sua vita. Si tratta sempre di lui, sì, quando parlate di un uomo che dichiara una cosa e il giorno dopo la smentisce nonostante i filmati e i taccuini lo sbugiardino completamente; che definisce la Costituzione come ispirata al comunismo sovietico e dunque da rivedere pesantemente; che ha depenalizzato il falso in bilancio, complicato le rogatorie internazionali ed è stato favorevole a un indulto che ha fatto solo danni; che vuol fare il ponte di Messina quando in Italia vi sono infrastrutture in condizioni spaventose alle quali nessuno pensa, strade in pessime condizioni, tratti ferroviari a binario unico, cantieri aperti da anni; che promette diminuzioni di tasse che invece non scendono, che non ha mai riconosciuto la vittoria di Prodi alle ultime elezioni preferendo parlare di brogli mai dimostrati; che ha definito Mangano, un mafioso sanguinario, un "eroe"; che ha accusato senza prove Di Pietro di aver ricevuto la laurea in giurisprudenza dai servizi segreti; che non risponde mai di quel che fa preferendo nascondersi dietro inconsistenti accusa di complotti di fronte alle quali anche gli stranieri spesso ridono; che afferma di fare sesso tre ore per notte, di dormire altre tre e di lavorare per le restanti e non si spiega dove si infilino le feste di cui sopra; che infinite volte ha usato nei confronti del genere femminile espressioni poco carine quando non smaccatamente maschiliste; che candida alle elezioni o nomina ministri persone da lui scelte con criteri oggettivamente non sostenibili, spesso suoi ex collaboratori, che fa di tutto per candidare alle europee tre o quattro fra veline e show-girl, alle quali fa pure sostenere un corso di tre giorni per prepararle al loro compito di deputate europee, salvo poi negare di averlo mai fatto quando scoppia il caso sollevato da sua moglie, che a tal proposito parlò di "ciarpame senza pudore"; che frequenta minorenni e interrogato al proposito non risponde o fornisce versioni contraddittorie; che si è risposato e frequenta minorenni non sappiamo a che titolo e si avvale delle prestazioni di una o più escort sul letto grande ma poi appoggia il Family Day al fine di negare alle coppie di fatto e a quelle omosessuali gli stessi diritti di cui godono le coppie eterosessuali sposate e quelle di fatto ma dei parlamentari; che decide le nomine Rai a Palazzo Grazioli, poi nega con arroganza di averlo fatto e poi, alcuni giorni dopo, come per magia nomina proprio quelle stesse persone ai vertici della Rai; che ha presieduto governi che hanno varato una quantità imbarazzante di leggi ad personam; che sostiene oggi cose opposte a quelle che affermava con sicurezza pochi anni fa, per esempio riguardo a Tangentopoli, Di Pietro, prima repubblica; che demonizza l'avversario senza contraddirlo nel merito; che definisce un europarlamentare tedesco "kapò" provocando uno scandalo europeo di proporzioni enormi ignorato dai tg nazionali di lui succubi; che non tollera i giornalisti non ammaestrati e col suo governo sta cercando da mesi di imbavagliare gli inquirenti con la riforma della legge sulle intercettazioni, i giornalisti con nuove norme illiberali e internet con norme che se approvate ci abbasserebbero seduta stante al rango di paesi quali Cina e Birmania; che definisce "abbronzato" Obama non trovando niente di meglio da dire alla notizia della sua importantissima vittoria, salvo poi affermare che stava scherzando; che attraverso i suoi settimanali scandalistici mostra tutto l'anno culi e tette di personaggi famosi (vedi "Chi" ecc.) ma poi si indigna quando tocca a lui e parla di privacy dimenticando che se sei un personaggio pubblico devi rispondere di quel che fai a chi ti ha eletto, pure se si tratta di fatti privati; che si trincera dietro la difesa della privacy dimenticando che un premier non può mentire alle domande che gli vengono rivolte, perlomeno non a questo ritmo…; che abbiamo sentito con le nostre orecchie telefonare a Saccà per far assumere e raccomandare in Rai attrici e attricette al fine di acquisire la maggioranza in Senato; che sua moglie ha definito malato ma che non intende riferire su questo; che blatera di Dio patria e famiglia e poi organizza festini e frequenta prostitute fingendo che siano solo donne che di schianto cedono al suo fascino; che non accetta mai, tranne rarissime occasioni, di prendere parte a confronti diretti con i suoi avversari politici, che definisce Roma sporca come una città africana e poi, quando gli fanno notare che il sindaco della capitale è Alemanno, afferma che comunque è tutta colpa della sinistra; che definisce inutile, perso, buttato via il voto dato al Pd, all'Udc o a Di Pietro; che afferma che i no global sono paragonabili ai terroristi islamici; che non partecipa alle celebrazioni del 25 aprile (per la prima volta lo ha fatto quest'anno); che vuole evitare gli stupri affiancando un soldato a ogni donna bella; che sostiene una legge elettorale che ci impedisce di eleggere i nostri rappresentanti al Parlamento che di fatto sono scelti da 4-5 persone; che diede del privo di intelligenza a Dino Zoff dopo la sconfitta con la Francia, provocandone di fatto le dimissioni; che non capisce perché a San Siro "debbano entrare anche i tifosi delle altre squadre togliendo il posto ai nostri"; che promette aiuti ai terremotati ma poi si scopre che per ora mancano i fondi promessi; che paragona i disagi dei senzatetto che si sono dovuti trasferire in strutture alberghiere sulla costa a quelli di una vacanza al mare; che propone di ospitare alcuni senzatetto nelle sue case ma poi si dimentica di farlo; che afferma di voler organizzare crociere per i terremotati; che ignora l'opinione dei milioni di persone che scendono in piazza a manifestare contro di lui affermando che se due milioni sono scesi in piazza 54 milioni sono rimasti a casa; che svillaneggia il ruolo dei sindacati; che utilizza le sue tivù come comitati elettorali (sono parole di Mentana); che afferma che Tangentopoli e Calciopoli sono state due montature; che era iscritto alla P2; che è stato indagato per decine di reati, varie volte rinviato a giudizio, alcune volte assolto per insufficienza di prove o prescritto o perchè il fatto non è più reato; che si è bloccato tutti i processi in corso; che definisce la civiltà occidentale superiore a quella islamica; che ebbe a dire che che in Italia «girano da anni storielle sull'Olocausto» perché «gli italiani sanno scherzare su tragedie come quella nel tentativo di superarle; che aggiunse che Mussolini, a differenza di Saddam Hussein, non avrebbe «mai ammazzato nessuno» e si sarebbe limitato a mandare «la gente a fare vacanza al confino», rivedendo a suo uso e consumo la storia del nostro paese che invece ha visto eccome l'emanazione di vergognose leggi razziali e la deportazione di migliaia di ebrei mandati in Germania a morire; che definì i giudici come persone mentalmente disturbate; che nel 2005 irritò il governo finlandese dicendo di aver «rispolverato tutte le arti da playboy» con Tarja Halonen, capo di Stato della nazione scandinava, per fare in modo che ritirasse la candidatura di Helsinki a sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare in favore di Parma, non essendoci per lui «alcuna possibilità di confronto tra il culatello di Parma e la renna affumicata”; che contrariò il governo cinese dichiarando durante un comizio: «Leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi»; che nel 2008, durante una conferenza stampa con il presidente russo uscente Vladimir Putin, dopo che una giornalista pose a quest'ultimo una domanda sgradita circa una sua presunta relazione extra-coniugale, Berlusconi mimò un mitra che le sparava facendo dunque un gesto di pessimo gusto soprattutto se si pensa ai numerosi casi di giornalisti assassinati in Russia; che affermò che Obama è giovane, bello e anche abbronzato e suscitò polemiche poiché il termine "abbronzato" (in inglese tanned o suntanned) è stato talvolta impiegato in maniera dispregiativa nei confronti delle persone di colore- in seguito Berlusconi affermò che la sua intenzione era quella di rivolgere ad Obama «una carineria assoluta, un grande complimento», e definì «imbecilli» coloro che avevano criticato la dichiarazione, quindi mezzo mondo e più; che disse: “ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi”; che definì la magistratura cancro del paese e i giudici una metastasi della nostra democrazia; che in decine di occasioni ha mostrato di nutrire scarso rispetto per le istituzioni, per lo stato, per il principio della separazione dei poteri; che non tollera domande e critiche; che ritiene che il consenso ottenuto alle urne lo mondi da qualsiasi colpa e gli attribuisca la facoltà di non essere assoggettato alle leggi italiane oltre al diritto di non doversi mai dimettere neppure di fronte alle accuse e agli scandali più gravi; che non ha mai isposto alla domanda di Travaglio "Cavaliere, dove ha preso i soldi?";
Sapete qual è la cosqa peggiore? Che sono andato a braccio e ho citato solo una parte neppure rilevante delle ombre che gravano su quest'uomo, delle sue provate menzogne, delle sue gaffe, delle decine di volte in cui, a mio parere di cittadino amante della libertà e della democrazia, si è dimostrato direttamente o indirettamente, parzialmente o totalmente indegno, inadatto a ricoprire incarichi pubblici di così grande rilevanza per via di ragioni morali basate su evidenze accettate e condivise da tutti pesi civili del mondo.

Un salutare ma incompleto riepilogo
Quello che ormai è certo, dopo mesi e mesi di agonia politica e morale, è che il nostro premier, cogliendo fior da fiore:
-ha mentito spudoratamente e più volte alla stampa italiana, alla stampa estera e all'opinione pubblica;
-non ha fornito alcun tipo di risposta a parecchi interogativi ineludibili per un Presidente del Consiglio di un paese democratico, finendo così per alimentare ancora di più i sospetti sul suo conto a livello interno e internazionale;
-ha spesso posto in ridicolo, con i suoi comportamenti pubblici e privati e con le sue dichiarazioni, il paese che rappresenta e che invece la Costituzione gli imporrebbe di rappresentare "con disciplina e onore";;
-ha più volte manifestato comportamenti sprezzanti e illiberali nei confronti della stampa libera italiana ed estera, arrivando persino a minacciare quei giornali che dovessero insistere con certi atteggiamenti poco favorevoli ed invitando chiaramente gli imprenditori a non indirizzare più investimenti pubblicitari su di essi;
-incalzato da rivelazioni via via sempre più imbarazzanti, ha spesso fornito spiegazioni rivelatesi poi in aperta contraddizione con altre sue successive dichiarazioni o con la realtà dei fatti e dunque fasulle;
-ha tenuto comportamenti privati dissoluti e turbolenti in palese contrasto con i valori e gli ideali propugnati in pubblico e nel suo programma politico, oltre che con alcune delle leggi proposte o già promulgate che puniscono severamente comportamenti che spesso vengono compiuti da lui o dai suoi amici o che comunque a lui e ai suoi amici vengono addebitati da inchieste giudiziarie o da testimonianze e risultanze oggettive (molestie telefoniche, "utilizzazione finale" dei servizi di prostitute, evasione fiscale, ecc.);
-ha corrotto con seicentomila euro un avvocato inglese (David Mills) al fine di non fargli dire tutto quel che sapeva nel corso di altri processi a suo carico che alla luce delle dichiarazioni mai avvenute avrebbero potuto procurargli enormi guai giudiziari (vedi la doppia confessione di Mills e la sentenza di primo grado del processo Mills);
-ha modificato più volte leggi esistenti o favorito la promulgazione di nuove leggi (definite dagli osservatori "leggi ad personam") al solo evidente fine di salvare da imminenti guai giudiziari se stesso, le sue aziende o amici e collaboratori;
-ha promosso o sta promuovendo l'emanazione di leggi aventi come scopo palese quello di limitare o impedire del tutto le intercettazioni e di limitare al massimo l'azione della magistratura, oltre a quello di imbavagliare il più possibile la stampa e il web, e tutto questo per non rendere di dominio pubblico atti giudiziari in cui sono già emerse sue condotte imbarazzanti o illegali o che potrebbero emergere in futuro;
-ha promosso l'approvazione della legge nota come "lodo Alfano" che (caso unico nel mondo civile) garantisce a lui e ad altre tre cariche la più completa e insensata immunità penale per reati di qualunque tipo (non solo dunque connessi alla funzione esercitata) in qualunque momento della vita commessi e che viola il cardine stesso di una liberaldemocrazia e cioè l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge;
-è titolare di un conflitto di interessi spaventoso ed enorme che gli permette, restando al solo settore dell'informazione, del resto cruciale in qualsiasi paese, di possedere tre canali televisi analogici, la principale casa editrice e di controllare altri tre canali televisivi analogici, per tacer di quelli digitali, configurando quello che di fatto è un quasi totale controllo dei media con evidenti ripercussioni sullo stato della libertà di informazione del nostro paese, giudicata molto critica del resto dai più influenti organismi di controllo internazionali;
-ha più volte fatto sorgere seri dubbi sulla sua salute psichica, messa in dubbio del resto anche dalla donna che ha vissuto con lui per decenni e che, fra le altre cose, lo ha accusato di candidare a cariche pubblice persone assolutaemnte inedeguate e di frequentare minorenni;
-possiede diverse testate dedite al gossip più sfrenato senza che questo gli impedisca all'occorrenza di scagliarsi contro le inchieste giornalistiche di svariati e autorevoli giornali italiani e stranieri tese a sviscerare gli aspetti poco chiari della sua gestione, che vengono definite come gossip o come tentativo di rovistare nella spazzatura e che a suo dire si ritorceranno contro chi le "orchestra" (il famoso "complotto internazionale" di cui si sente vittima);
-ha più volte offeso o delegittimato le istituzioni del nostro paese e la Carta Costituzionale;
-ha più volte cercato di screditare, tramite i media da lui posseduti o controllati (questi ultimi in verità spesso agiscono al suo servizio di propria iniziativa), tutti quelli che non sono ancora allineati alle sue posizioni e che ancora cercano di servire la verità e non un padrone;
-ha sempre usato, fin dal primo giorno, a fini propagandistici ed elettorali, le sue vicende private e familiari e le sue presunte convinzioni morali e religiose, arrivando a partecipare al Family Day, ad opporsi al riconoscimento di pari diritti civili per i non eterosessuali e definendo Forza Italia come formazione politica in grado di custodire e promovuere i più genuini e veri valori cristiani;
-ha cercato più volte di raccomandare attrici ed attricette a Saccà (Rai) al fine di farle lavorare nella televisione pubblica (a spese dei contribuenti), cercando in questo modo non solo di ricompensare e quindi tacitare persone potenzialmente in grado di metterlo in difficoltà ma anche di procacciarsi voti utili a far cadere il governo Prodi in Senato (vedi interecattazioni Saccà-Berlusconi);
-ha enormemente aumentato l'utilizzo dei voli di Stato rispetto al governo precedente, ha modificato in senso meno restrittivo le norme che disciplinavano i limiti di utilizzo degli stessi e che erano state volute appositamente da Prodi, ha spesso usato aerei di Stato per aviotrasporate a spese dei contribuenti amici, ballerine, musicisti per e dalla sua residenza privata di Villa Certosa;
-ha infinite volte smentito di aver rilasciato dichiarazioni puntualmente documentate da registrazioni audio e video;
-non ha mai riconosciuto ufficilmente la vittoria del centrosinistra alle elezioni del 2006, preferendo parlare di brogli elettorali che però non ha mai provato;
-stando alle dichiarazioni della stessa protagonista e di altre persone coinvolte a vario titolo ha frequentato una ragazza minorenne di Napoli, dopo averla agganciata telefonicamente, e l'ha anche ospitata per una decina di giorni nella sua villa assieme ad altre deicne di ragazze; sulla vicenda ha fornito spiegazioni fasulle, contradditorie e assolutamente insufficienti;
-ha cercato di candidare alle elezioni europee attrici, veline e showgirl prive di qualsiasi competenza specifica provata o, comunque, di un CV politico perlomeno accettabile, salvo poi fare rapidissimamente marcia indietro una volta vistosi scoperto e salvo poi negare comicamente il fatto, confermato da evidenze solari;
-ha nominato ministri o deputati persone prive di un CV adeguato e di requisiti accettabili (fra cui il medico personale, il segretario personale, il massaggiatore personale) motivando attribuzioni di rilevanti cariche pubbliche sulla base di ragioni puramente soggettive;
-ha messo più volte a rischio la sicurezza della nazione permettendo l'ingresso nelle sue residenze private assurte al rango di edifici di Stato a persone sconosciute o sulle quali non è stato effettuato preventivamente nessun controllo (e che, nel caso della D'Addario, sono pure riuscite ad effettuare foto e registrazioni audio a sua insaputa all'interno della residenza nella quale di giorno accoglie politici di ogni rango e paese);
-si è opposto in tutti i modi alla pubblicazione di numerosi scatti fotografici effettuati a Villa Certosa, salvo però definirli assolutamente non preoccupanti, che testimoniano scene poco consone a un capo di governo e agli ospiti internazionali presenti, oltre a lasciare aperto il dubbio sulla presenza di ragazze minorenni;
-con minacce esplicite o velate, editti bulgari o post-bulgari, lusigne e attacchi, ha di fatto devastato le due principali istituzioni di controllo di una sana democrazia, la magistratura, da lui più volte delegittimata, vilipesa e pesantemente offesa e l'informazione;
-è coinvolto a vario titolo in una lunghissima ed inquietante lista di guai giudiziari: quelli dai quali si è salvato grazie a modifiche legislative da lui stesso promosse, quelli ancora in corso, quelli che potrebbero emergere in questi mesi e quelli che hanno pesantemente riguardato suoi amici o strettissimi collaboratori.

E' una lunga lista ma francamente penso di non essermi ricordato tutto; soprattutto, quel che ho ricordato è tutto vero e provato da elementi oggettivi e/o confortato da autorevoli e numerosissime opinioni.


Conclusioni
Come cittadino ho il diritto di essere governato e rappresentato da persone alle quali non sia ascrivibile, neppure lontanamente, nessuno di questi comportamenti, siano esse di sinistra, di centro o di destra, e abbiano esse ottenuto o meno valanghe di voti alle elezioni. Ecco perchè Silvio Berlusconi deve dimettersi e lo deve alle istituzioni che, come abbiamo visto indegnamente, rappresenta, lo deve alla Repubblica, lo deve a tutti gli elettori, anche a quelli che, per fanatismo politico o perchè vittime di una disinformazione quasi globale, non sanno tutte queste cose o se le sanno sono disposte a tollerarle, lo deve a quelli che lo hanno votato e a quelli che non lo hanno votato, perchè il voto conferisce un mandato che però non è in bianco e soprattutto non monda i reati, i comportamenti immorali nè quelli politicamente indegni e inacettabili.
E' ora che il centrodestra prenda coscienza di questo stato di cose e apra al suo interno una reale competizione per addivenire, secondo un percorso democratico e non per scelte imposte dall'alto, a una nuova leadership o, alternativamente, per affidarsi nuovamente al responso delle urne. Soprattutto, è ora che le formazioni politiche di destra, sinistra e centro sbattano fuori dal Parlamento e dalle loro fila i pregiudicati e i rinviati a giudizio, adottino codici etici severi, prendano coscienza del fatto di essere al servizio temporaneo dei cittadini e non titolari a vita di privilegi scandalosi immuni da conseguenze politiche o penali per le loro eventuali nefandezze.

La mia posizione è questa; è indipendente dal colore politico del personaggio coinvolto (non ho mai fatto sconti a nessuno); si basa su anni e anni di evidenze e su considerazioni fondate e ponderate; è confortata oltre che dai fatti anche dall'opinione di numerosissimi e autorevolissimi individui di diversissima estrazione sociale e convinzione politica; è, spero, l'opinione di tutti quelli che hanno a cuore la democrazia, la giustizia, la libertà e non sono disposti a sacrificare la loro intelligenza, la loro dignità e tutti questi valori, per i quali parecchio sangue è stato versato, sull'altare di un malinteso sentimento di appartenenza politica che, lungi dal rappresentare una legittima e sempre auspicabile tensione ideale è invece, quando cozza irrimediabilmente con la realtà e si ostina a negare l'evidenza, solamente cieco ed improduttivo e svilente fanatismo.

Un uomo che mente è un pericolo per la democrazia e per la libertà..

Leggi anche l'interessantissimo post di Travaglio "Indro, ci manchi":
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/07/22/indro_ci_manchi.html

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martedì 21 luglio 2009

Oggi tocca alla Maglie sul Giornale di Famiglia

Dopo Zurlo ecco la Maglie (Facci invece è sempre all'opra intento): "Il Giornale" di Famiglia è una vera e propria fucina di (dis)informazione. Oggi Maria Giovanna Maglie, ben nota a chi possiede un minimo di memoria storica (io ce l'ho), si rende protagonista di un articolo che già definire articolo è grossa. Per farla breve: 1) se la prende col solito Marco "punchball" Travaglio (va di moda farlo), reo di scrivere "librini" che descrivono la stanca parabola e gli infiniti scandali di un premier sotto il tiro incrociato della stampa mondiale; 2) insiste nel prendere bellamente per il bavero i suoi lettori banalizzando a livello di gossip e dicerie quelli che sono fatti (nastri, foto, testimonianze, ammissioni parziali o spiegazioni contradditorie degli stessi soggetti coinvolti, inchieste in corso); 3) ne conclude che lo scopo di tutto questo bailamme di menzogne era dunque solo quello di permettere a Travaglio di fare un altro po' di quattrini col suo instant book "Papi" e che dunque aveva ragione Minzolini, unico direttore di TG al mondo (Fede escluso) a censurare o camuffare le notizie sull'inchiesta di Bari; 4) insaporisce la pietanza con immancabili spruzzatine di Di Pietro, Grillo, Vendola, bieca stampa di sinistra, G8 gran successone, trita balla della privacy del politico, stampa inglese e spagnola maligna e cattivona, inesistenza del mostruoso conflitto di interessi, anzi.
Io non so bene cosa sia tutta questa accozzaglia definita articolo, ma davvero giornalismo non è. Il punto è che certa gente proprio non riesce a capire che possano esistere persone o giornalisti che parlano male (o bene) di chi lo merita, senza guardare in faccia a nessuno: il loro schema è attaccare sempre e comunque la fazione X avendo il culo ben coperto dalla fazione Y, che dunque va "salvaguardata": come possono capire concettoni come la libertà di opinione, il rispetto della verità, il codice deontologico? Non possono, appunto. Io sono curioso di vedere cosa diranno e cosa faranno "dopo" certi bei personaggini che hanno abdicato alla capacità di analisi critica e all'obiettività, sacrificando la loro intelligenza (quando c'è) sull'altare di una fedeltà idolatrica e aprioristica che più che di giornalismo odora di fanatismo... come cercheranno insomma, dopo il tramonto di questo sole malato, di rigirare la frittata per rifarsi, per l'ennesima volta, una verginità.

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Fiorello, ce l'hai un alibi?

Rese pubbliche le registrazioni audio della notte di fuoco trascorsa sul "letto grande" da Silvio Berlusconi con Patrizia D'Addario (le trovate sull'Espresso). Sono la prova che la D'Addario diceva la verità e che il nostro premier, nel tempo libero, è "utilizzatore finale" di discreti "quantitativi" di escort, salvo sostenere, nell'esercizio delle sue funzioni, leggi che puniscono severamente i clienti delle prostitute e gli sfruttatori della prostituzione e salvo appoggiare, come politico, iniziative a sostegno della famiglia tradizionale. Questi nastri dimostrano inoltre che le residenze del premier non sono per niente sicure (chiunque può entrarvi e far foto e registrazioni, persino escort pagate dalla sinistra) e che quindi la sicurezza nazionale è a rischio (non solo di ridicolo) e il premier di un paese del G8 facilmente ricattabile da cani e porci; provano infine che il premier ha mentito più volte alla stampa e all'opinione pubblica.
Naturalmente, non potendo minimamente sospettare che giovani donne affascinanti appena conosciute e già così arrendevoli fossero in realtà pagate dal suo organizzatore di festini e non vittime del suo charme, il premier non ha commesso alcunchè di penalmente rilevante. La sua brillante linea difensiva, affidata a quel genio di nome Ghedini, consisterà adesso nel negare l'originalità delle registrazioni: che stiano pensando di mettere in mezzo Fiorello? Intanto si sprecano le ipotesi sulla reale identità della misteriosa amica di Berlusconi che lo stesso premier, padrone di casa squisito e premuroso, in un impeto di generosità vorrebbe invitare a leccare la D'Addario; a leccare lui, del resto, provvedono già in tanti, specie nei media.
Chiusura indispensabile: ovviamente si tratta di vile gossip e di calunnie orchestrate dal noto complotto internazionale ai danni del nostro premier, non di uno scandalo politico e di un comportamento che costerebbe il posto e la faccia a qualsiasi politico di qualsiasi paese democratico e civile, Stivale escluso.
L'etichetta di questo post è "politica". Ditemi voi se è possibile...

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domenica 19 luglio 2009

Notizie per perfetti idioti

Forse voi siete dei perfetti idioti, non so e spero di no; io, mi dispiace, proprio non lo sono, anche se, lo ammetto, l'idea di raggiungere la perfezione pure in idiozia mi solleticherebbe (notare il "pure": è autostima allo stato puro, appena estratta da un filone ricchissimo). Non ce l'ho con voi, ma è proprio così che vi considerano giornalisti, politici e pubblicitari, non vi è alcun dubbio al riguardo.

E' domenica mattina, cerco le ultime in rete e mi imbatto in affermazioni che sembrano provenire da una dimensione parallela, quella degli idioti che ci prendono per loro simili e magari, in molti casi, ci azzeccano pure.

Berlusconi torna a Villa Certosa, ma per seguire i lavori, precisa, e per chiudere casa; vuole venderla perchè oramai, dopo che spietati fotografi al soldo dei rossi hanno fotografato il premier ceko che si aggirava per la villa col pisello au vent non la sente più sua. Inoltre avrebbe manifestato ad amici l'intenzione di cambiare vita e di fare un pellegrinaggio da Padre Pio. Prima notizia per idioti.

Il giorno in cui il Papa si è fratturato il polso tutti i TG nazionali hanno aperto con la notizia, usando toni drammatici (ci colleghiamo per vedere come sta il Papa, ecc): si è rotto un polso, dai!, sta benissimo... oscurate o relegate a fondo TG notizie vere come la sanguinosa repressione in Iran, il diffondersi della suina, le rivelazioni di Riina sul delitto Borsellino, le leggi porcata approvate dal governo, ecc., per dare copertura massima (con titoloni, inviati, paroloni, facce serie e tutte comprese della drammaticità del momento, collegamenti speciali) a un evento che influenza minimamente la vita di Ratzinger e per niente la nostra e che andava annunciato di sfuggita tra le brevi.

E che dire di Fazio (vice ministro Salute) che ipotizza il rinvio dell'apertura delle scuole (causa influenza A), la Gelmini (ministro Istruzione) che subito nega una tale ipotesi e nessuno che, fino a ieri, si degna di dare ai cittadini qualche dritta sull'influenza stessa (tipo il consiglio fondamentale di non uscire assolutamente di casa se si pensa di averla contratta)? E dei pinguini gay di Los Angeles che dopo sei anni si separano perchè Henry (novello Povia -"anchio sono stato gay per sette mesi, disse") va a vivere, udite udite, con la pinguina Linda? E le suore multate a 180 all'ora che si giustificano dicendo che correvano dal Papa? E la Gelmini che per due volte, vittima del proprio ego, afferma tutta tronfia che finalmente "la scuola buonista del '68 è stata archiviata" perchè quest'anno è aumentata la percentuale dei bocciati? Peccato che per due volte i dati la smentiscano fragorosamente, sono diminuiti i bocciati sia alle medie che alle superiori... di poco, ma sono diminuiti!
Nel PD Marino apre ai diritti per i gay (è il minimo che si possa proporre per non passare da oscurantisti e razzisti, direi) e la Binetti subito si agita, lancia anatemi e straparla; nel frattempo sembra esserci crisi tra la Yespica e Ferrari (ohibò) mentre la Clerici è in pole per condurre il prossimo Sanremo, Ibra se ne va e ne arriva un altro che comincia col piede giusto chiedendo a Moratti 10 milioni di euro all'anno o non se ne fa niente. Alcool proibito ai Milano agli under 16, peccato che poi molti tabacchini vendano regolarmente e da sempre sigarette ai minori quando non si potrebbe e che in autostrada si possa bere di tutto all'autogrill (basta consumarlo lì, la bottiglia dopo le 22 non te la danno, devi sbronzarti al banco e poi ripartire); tutti dicono che è una norma inutile, quindi Berlusconi vi plaude, i giovani ribattono che berranno lo stesso e francamente possiamo credere loro. Nel frattempo in Iran la polizia di regime continua a torturare e uccidere decine di manifestanti e dissidenti, nel silenzio più assordante della cosiddetta comunità internazionale.

Ah, dimenticavo, si vocifera che il prezzo di Villa Certosa si aggiri intorno ai 400 miliardi di lire, affrettatevi: fosse mai che nel pacchetto è prevista pure qualche escort che da mesi si aggira nella magione in cerca dell'uscita?

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B. Tinti: immoralità, malaffare e disinformazione

Leggo l'intervista di di Aaron Pettinari - 3 maggio 2009 a Bruno Tinti (http://togherotte.ilcannocchiale.it/), magistrato per 41 anni, ora "cantastorie". Alcuni passaggi sono oltremodo significativi: una visione lucida e impietosa sulla situazione attuale della politica, della giustizia e dell'informazione.

D:Dottor Tinti, quando si può parlare di “questione immorale”? La classe politica spesso usa questi termini ma poi si perde nel significato della parola stessa con atteggiamenti tutt'altro che morali...
R: “Io non farei esempi di moralità o immoralità della nostra classe dirigente. Il discorso è molto più ampio. Basta guardare la nostra situazione e la nostra storia. La rappresentanza politica che è presente in Parlamento non è certo nata oggi. Se il Paese, da anni ormai, esprime la propria preferenza per questa classe dirigente evidentemente questo significa che noi cittadini vogliamo essere rappresentati da certi soggetti, perché ci identifichiamo negli stessi. Poi va considerato che siamo in presenza di un circolo vizioso perché i cittadini non sono informati a causa di un tipo di informazione proprietaria che effettua un certo tipo di propaganda. Se il cittadino non viene informato, e non supera questo handicap tentando egli stesso di reperire informazioni tramite internet o quotidiani, ecco che i cittadini restano sudditi, continuando anche in futuro ad esprimere preferenze per leader che approfittano della situazione per proprio vantaggio. Ma la cosa ancora più preoccupante è che la nostra è una classe dirigente inquinata dal malaffare perché ad essere inquinato è il popolo italiano. E per dimostrare questo non serve fare grandi esempi, basta guardare alle piccole cose. Dalle auto parcheggiate in doppia fila, fino ai limiti di velocità mai rispettati. O ancora le leggi sulla parità di diritto tra uomini e donne sul lavoro o tra italiani e stranieri. Queste sono leggi che esistono ma che nel nostro Paese vengono raramente rispettate. E se si è così nel piccolo provate ad immaginare quando si ha tra le mani la gestione del potere”.

D: Come valuta il problema dell'informazione in Italia? Spesso si assiste alla scomparsa delle notizie. Per esempio in questi giorni Luigi De Magistris, dopo essere stato attaccato a reti unificate, è stato prosciolto da tutte le accuse che gli avevano addebitato. Sui giornali e in tv però nessuno o pochissimo risalto è stato dato a questa notizia, invece, importantissima.
R: Se ai tempi del terzo Reich Goebbels avesse avuto un ministero della propaganda come quello che abbiamo noi oggi staremmo ancora con il braccio alzato: efficientissimo. Si è assistito e stiamo tutt'ora assistendo a una delegittimazione della magistratura anche a livello subliminale. Persino nelle fiction ad apparire come eroi sono i poliziotti e i carabinieri. Il giudice è quello che “rompe”, un imbecille che non lavora o arriva sempre in ritardo. Anche tramite questi mezzi si fa passare il messaggio che la magistratura è qualcosa che frena il Paese così come dice il nostro ineffabile presidente del consiglio. Quindi appare ovvio che l'informazione, al momento di dare notizie che contrastano tale progetto, preferisce tacere. Mi stupisco dei giornali indipendenti. Avrebbero dovuto dare la notizia.

D: Vista la situazione generale quali possono essere gli anticorpi per far fronte al grave stato che ci ha descritto?
R: “Per prima cosa devo fare una considerazione. Io ho fatto l'impiegato tutta la vita. Io sono un tecnico, quando parlo di giustizia e di diritto; non mi sottraggo a queste domande anche se il mio giudizio vale come quello di qualunque altro. Detto ciò io ripeto ancora una volta che non posso pensare ad una Paese che esprime una classe dirigente diversa da ciò che il Paese stesso è. In un Paese sano non emerge una classe dirigente fondata sul malaffare. E' impossibile. Magari ci sarà una quota fisiologica di politici disonesti ma nel complesso la classe dirigente è sana ed efficiente. In un paese in cui i cittadini per primi non rispettano le regole è ovvio che emerga una classe dirigente di questo tipo. Se questo è vero, e non ho l'autorità per dire se è così o no, allora è dura uscirne perché bisogna aspettare una generazione di cittadini diversa da quella attuale. E quando arriverà chi la educherà? Come? Quindi, purtroppo, c'è da essere pessimisti”.
(l'intera intervista è su http://www.antimafiaduemila.com/content/view/15510/78/)

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Zurlo, mi sfugge il senso della cosa

Letto l'articolo di Stefano Zurlo "Anche Travaglio tiene famiglia. Ecco il girotondo dei suoi parenti" (Il Giornale del 11.05.2009). Per citare l'autore di cotanto scritto, "la domanda è di quelle che seminano inquietudini": che cosa hai scritto, Zurlo? E che cosa ho letto io? Letto due volte, non capito. Bocciato.
Dove sarebbe la notizia? E l'inquietudine? Alle volte penso che sarei perfettamente in grado di scrivere su un giornale (magari libero, eh?), di tanto in tanto leggo articoli come questo e ne ho la certezza.
La notizia, secondo Zurlo, sarebbe che 1) Marco Travaglio gli sta sulle scatole 2) la moglie di Marco Travaglio, che apprendo chiamarsi Isabella, dialoga su Facebook con Genchi, che come si sa è un noto criminale (ma Zurlo segue le vicende giudiziarie o spara a casaccio?)... 3) Marco ha un fratello, Franco, che fa il regista e che porterà in scena lo spettacolo di Bruno Tinti il quale apprezza (e non è il solo) il lavoro di Marco. Il resto è la solita spruzzatina di inesattezze sulla bufala delle vacanze di Marco pagate da un mafioso.
Un articolo che cerca di sottintendere tutto ma non dimostra nulla, non vuole dimostrare nulla, non ha ragione di esistere, figurarsi pubblicarlo. Non c'è la notizia ed è pure scritta male. E' un collage impazzito di dichiarazioni, di elucubrazioni dello stesso Zurlo, di dicerie, di calunniette da baretto, la cui somma sfiora lo zero giornalistico assoluto. Grazie a PatSpinelli per la segnalazione via twitter.

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venerdì 17 luglio 2009

Daria Bignardi sugli specchi

L'altra notte, all'una o giù di lì, è andata finalmente in onda l'intervista di Vauro e di Beatrice Borromeo all'"Era glaciale", tagliata integralmente nella puntata dell'8 maggio da Rai2 diretta da Antonio Marano (annotatevi il nome) e dalla conduttrice Daria Bignardi. Non andò in onda perchè CENSURATA, è inutile menare il can per l'aia, come hanno fatto la Bignardi e suo marito Sofri junior parlando di tempi, di elezioni, di opportunità, di par condicio. E non parliamo delle incredibili offese di Marano alla Borromeo alla fine della registrazione ("cretina", "tu non ti devi permettere di dire che io ho censurato", "vedrete che voi non andrete in onda", "vaffanculo", ecc., secondo quanto riferisce la stessa Borromeo) e della impassibilità della Bignardi di fronte alla mutilazione del suo programma, giustificata tirando in ballo la par condicio quando invece l'intervista al ministro Zaia (quello che a Vinitaly ha teorizzato il ciucco al volante, leggi qui), pure quella senza contraddittorio, sarebbe poi andata in onda regolarmente.
Si sa, era periodo di elezioni e la verità, gia' bandita ogni giorno da Rai e Mediaset in tempi normali, viene addirittura trattata come lebbra in campagna elettorale: il cittadino non va informato mai, figuriamoci poi quando c'è da imbambolarlo con fregnacce ed omissioni prima che si rechi alle urne.

La mia personalissima opinione su Daria Bignardi intervistatrice e opinionista politica, già pessima e maturata nel corso degli anni (una perla, ma mica male, su tutte: ospita Dell'Utri e precisa che lo intervisterà come bibliofilo, quindi niente domande scomode su mafia, sue condanne, ecc) stasera è ulteriormente peggiorata, quando sembrava impossibile che potesse farlo. Ascoltate l'intervista e vedrete che, oltre a venire a conoscenza di qualche fatterello noto a molti ma non a tutti e comunque non a Fede (TG4) e a Minzolini (TG1), avrete modo di capire perchè chi oggi in Italia parla di democrazia in pericolo può essere accusato di schiamazzi ma non di eccessivo allarmismo.

Lo ammetto, un po' è sempre stata antipatia a pelle con la Bignardi, ma del resto non c'è nulla di male in questo. In buona parte, tuttavia, si tratta di antipatia ragionata per il suo lavoro e il modo in cui lo svolge.
Certo, i due ospiti non fanno sconti al premier, ma è la Bignardi stessa a porre le prime domande sul tema incriminato, e a insistere. Ed è stata la Bignardi ad invitarli. Se prestate attenzione vedrete che Vauro e Borromeo, benchè a tratti siano spietati, non dicono una sola cosa inesatta (e questo è il dramma dell'Italia), e che la Bignardi, allarmata e sulle spine, si arrampica sugli specchi. E' chiaro, vuole pareggiare la barca che pende dalla parte di Vauro e Borromeo che parlano male di Berlusconi, e fin qui si potrebbe parlare di lodevole intenzione di integerrima professionista che media e fa sintesi. Ma se lo fai coi fatti, tanto di cappello, se invece lo fai approfittando della totale disinformazione in cui il TG1, TG2, TG4, TG5 e in parte il TG3 stanno tenendo gli Italiani allora la manovra è scorretta e, agli occhi di chi sa le cose, davvero puerile. Bignardi più volte nega i fatti (inchieste, foto, testimonianze, nastri, ammissioni degli stessi personaggi coinvolti, spiegazioni non fornite dal premier o fornite in modo contradditorio e dunque falso, ecc.) o li trasforma in semplice gossip e pettegolezzo da bar, banalizzandoli e realizzando in questo modo un'operazione davvero esecrabile ma troppo furba per essere estemporanea. Quando è alla frutta, poi, pronuncia la magica e squallida frase "però l'hanno votato", dimenticando che il voto non monda dai reati penali nè dalle porcherie non penalmente rilevanti nè dalle menzogne, anzi costituisce un'aggravante; e che, diciamolo, chi lo ha votato non sapeva tutto, semplicemente perchè tutto, i TG, non dicono, guarda un po'! Bignardi quasi si burla di chi crede a quelle che lei definisce dicerie, quasi scredita chi riporta queste notizie scomode. Oppure rimprovera a Vauro di offendere chi ha votato Berlusconi semplicemente perchè Vauro ricorda quel che il premier ha fatto e detto.

Davvero inguardabile la Bignardi di questa puntata. Come scrittrice ha esordito alla grande, ho sentito; non lo metto in dubbio, non ho letto il libro. Come intervistatrice il mio pollice è verso, senza esitazioni. Quando la ascolto ho sempre fortissima l'impressione che Bignardi cerchi di fare le cose per bene, da giornalista americana di grande livello, ma che poi immancabilmente in lei fra la voglia di servire la verità, anche se scomoda per il potere, e la voglia di non subire censure, rimproveri, pressioni o licenziamenti, prevalga sempre, impercettibilmente ma indubitabilmente, la seconda. E il modo in cui conduce, a mio parere, lo dimostra sempre, quando la situazione è spinosa.

C'è chi mi fa notare che la Bignardi non è serva del potere, solo tiene un po' troppo a carriera e reputazione, è solo rimasta impigliata nei fili delle altre marionette. Può essere, come no. Ma questo non è giornalismo, ok? Chiamatelo come volete, ma non giornalismo. Non intendo offendere Biagi, Montanelli, Travaglio, ecc.
Quanto alla Borromeo, dimostra talento, da affinare. Vauro lo conosciamo: molto pungente, quando è in forma.

La trasmissione fu censurata, ora è stata trasmessa, ma all'una di notte.Povera Italia, povera democrazia. Lento sarà il declino, penoso sarà assistervi, divertente è e sarà vedere come in politica e nella società in generale ci sia gente che si autocensura per vocazione o spegne il cervello per istinto di sopravvivenza o, comunque (i più orgogliosi), fa equilibrismi da cineteca pur di non cadere a terra.

PS. se vuoi ascoltare l'intervista:
parte 1,
parte 2,
parte 3,
parte 4

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giovedì 16 luglio 2009

Tremonti ovvero dello stile


Washington, 15 luglio 2009 - Forte imbarazzo alla Casa Bianca ha provocato l'incredibile caduta di stile in cui è incorso ieri il ministro dell'economia USA durante una conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli delle recenti manovre fiscali varate dal Congresso. Alla presenza di decine di giornalisti americani e stranieri, in compagnia del ministro di Obama per la Semplificazione, il ministro dell'Economia ha illustrato la manovra, poi ha dato il via alle domande della stampa accreditata.
Quando il giornalista del quotidiano italiano "La Corriera del Pomeriggio" ha chiesto al ministro dell'Economia USA quanto possa ritenersi coerente lo scudo fiscale appena voluto da Obama e approvato dal Congresso sui capitali illecitamente esportati all'estero con l'enfasi sull'etica nella finanza posta più volte dalla stessa amministrazione Obama, il ministro, visibilmente infastidito, ha sorprendentemente risposto: "Questo tipo di domanda la deve rivolgere al presidente del Consiglio italiano Berlusconi. Quando lo avrà fatto firmerò la risposta che le darà il presidente Berlusconi." Il cronista italiano a questo punto ha chiesto, fra l'imbarazzo dei presenti, perché il ministro abbia deciso di fare una nuova sanatoria dopo aver definito chiusa la stagione dei condoni. La risposta del ministro è arrivata subito: "Le dico che lo scudo fiscale per i capitali illegali che sono all'estero si accorda perfettamente all'azione di contrasto ai paradisi fiscali del G20. Lei è a favore dei paradisi e io no. Nella sua domanda è implicita l'approvazione dei paradisi fiscali", ha continuato il ministro di Obama, spiegando che l'azione del governo statunitense "concorda perfettamente con la politica fatta in Italia". A questo punto il ministro, sempre contrariato e inspiegabilmente nervoso, ha sollecitato un'altra domanda e parlando sottovoce, ha detto due volte, riferendosi al giornalista straniero: "Che testa di cazzo", cercando conferma con lo sguardo anche dal suo collega che gli sedeva a fianco. Si attende nelle prossime ore una dichiarazione di Obama in merito allo sconcertante episodio, per il quale il ministro ha già chiesto pubblicamente scusa.

Ebbene, quello che avete letto è vero, ma non è avvenuto in America, ho solo lavorato di fantasia immaginando cosa sarebbe successo se fosse accaduto davvero oltre oceano. I fatti però sono quelli. E' avvenuto in Italia, ieri. Il ministro che sedeva accanto in silenzio è Calderoli, il ministro che ha risposto in maniera così arrogante e poco urbana è Tremonti, ed è Tremonti che ha detto sottovoce a Calderoli "che testa di cazzo" riferendosi con tutta evidenza al giornalista americano che gli aveva appena posto due domande forse fastidiose ma assolutamente legittime e corrette. Lo scudo fiscale è la manovra approvata dal governo che di fatto istituisce una sanatoria a prezzi scontati per chi riporta in Italia i soldi che erano stati portati illegalmente all'estero negli anni scorsi, venendo così a pagare solo il 5% e quindi molto meno di tutti quei contribuenti onesti che hanno sempre dichiarato tutto, per scelta o perchè costretti. Da notare che il governo aveva espressamente negato di pensare a una manovra del genere fino a poche ore dalla sua approvazione. Il giornalista in questione è il cronista americano Steve Scherer di Bloomberg. Il suo errore? Essersi permesso di far notare a Tremonti che quello appena approvato è un condono mentre lo stesso Tremonti aveva promesso che non ci sarebbero più stati altri condoni fiscali e quello di aver chiesto se non vi fosse contrasto (che con evidenza c'è) tra questa sanatoria dei capitali portati illegalmente all'estero e il richiamo all'etica nella finanza strombazzato più volte da Berlusconi & C.

Questi qui (intendo quelli che ci governano e più in generale quelli che occupano, per nomina e non per elezione, gli scranni delle due camere) sono personaggi che in un paese veramente democratico, con un'informazione libera e non in mano al capo del governo, sarebbero fatti a fettine in un quarto d'ora, quindi vanno capiti, poverini: non sono abituati a essere contraddetti, non sopportano che si facciano loro domande non concordate o che si mettano in evidenza gli errori e le contraddizioni del loro operato. E non hanno chiaro che se occupano quel posto è perchè devono fare i nostri interessi e non i loro, e fra i nostri interessi, oltre a quello di non ripulire con candeggina di stato i soldi degli evasori e della criminalità organizzata, c'e' anche quello di rispondere alle domande della stampa e dei cittadini in maniera chiara, esauriente, sincera e corretta. Vero, signor Berlusconi?

Un'ultima cosa: non si attende affatto nelle prossime ore una dichiarazione di Berlusconi in merito al fine di giustificare l'accaduto (e quando mai? probabilmente Scherer è un comunista). E Tremonti non ha chiesto scusa. E, francamente, chiederla avrebbe senso solo se a seguire vi fossero le dimissioni.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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Agonia di un partito non democratico

Il PD (partito democratico) dunque non concede a Beppe Grillo la tessera di iscritto. Perchè è condannato? Perchè è iscritto già al PDL o alla Loggia P2 (come Berlusconi) o, che so, al Ku Klux Klan? Perchè è uno stupratore seriale come sembra essere il presidente di una sezione romana del PD? Perchè ha cercato di farsi una banca? Perchè ha sistematicamente omesso per anni di risolvere la gravissima e vergognosa anomalia berlusconiana? Perchè ha fatto cadere governi di centro-sinistra per futili motivi? Perchè è inquisito come Bassolino o condannato come Carra? Perchè è recordman di fallimenti e collezionista di amicizie compromettenti come Rutelli, Veltroni, D'Alema & C.? No.
Grillo viene respinto dal PARTITO DEMOCRATICO perchè fa parte di un movimento (quale?) che lo ha criticato, che è ostile, che si permette di evidenziare le incongruenze e le complicità di un partito che da quindici anni fa finta di fare opposizione al delirio berlusconiano, lasciando passare tutto quando è all'opposizione e omettendo di fare tutto quando governa e quindi prendendo per il bavero i suoi elettori.

Ecco l'incredibile motivazione emessa da una "Commissione di Garanzia del PD" di cui non si sa nulla, da chi è formata, a cosa serve, quando è nata, chi l'ha eletta: "Non e' possibile la registrazione di Beppe Grillo nell'anagrafe del Pd poiche' egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al PD. La delibera verra' resa nota sul sito nei prossimi giorni".

Questa frase sarà ricordata come un passo decisivo del cammino che sta portando il PD, partito appena nato, a naufragare miseramente contro gli scogli aguzzi della propria insipienza e della propria inutilità. Un manipolo eterogeneo di politici inconcludenti e con idee diversissime e perlopiù sconclusionate su alcuni temi cruciali (tipo i diritti per i non eterosessuali, la questione morale, il conflitto di interessi), incapaci di fare qualcosa che non sia litigare continuamente e su tutto e favorire in questo modo una destra illiberale e nostalgica oltre che concentrata a farsi gli affari propri piuttosto che quelli nostri. Un gruppo dirigente non eletto da nessuno, autoreferenziale, colpevole di una galleria degli errori degna di almeno sei generazioni di falliti. Un partito chiuso su se stesso, senza slancio, senza futuro. Destinato a marcire tra le sue rovine e a rendere la vita facile all'imprenditore da basso impero che, vittima delle sue irrefrenabili voglie, ammantato da un incontrollabile delirio di onnipotenza e assolutamente privo di senso dello Stato e di rispetto per i valori fondanti della nostra Repubblica, nonché ostaggio della deriva razzista e secessionista di un manipolo di padani, sta sfasciando a colpi di macete la democrazia sotto gli occhi impassibilmente benevoli e complici del Supremo Garante della Costituzione, Sua Immobilità Giorgio Napolitano, vittima evidentemente di una grave patologia compulsiva che lo spinge a firmare tutto quel che si appalesa sulla sua scrivania e che, difatti, stasera ha approvato senza indugio una legge vergognosa (il ddl sicurezza), ammonendo però col ditino che così non si fa, che la legge così non va, come un arbitro che ti grazia dopo un fallo epperò ti dice che sei un'immonda canaglia e tu, giocatore che di solito miri alle gambe, ti chiedi per un istante se per caso non ti stia vagamente, fuggevolmente, occasionalmente prendendo per il naso.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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