Nei ‘70 avevo pochi amici, un tempo i bambini non uscivano tutti i giorni, facevano i bambini. Quei pochi li vedevo non spesso ai giardinetti e si giocava insieme, o li vedevo sui banchi di scuola, ma al tempo a scuola si studiava, per lo più.
Negli ‘80 e nei ‘90 aveva qualche amico, e li vedevo abbastanza spesso: gitarelle, cinema, teatro, pizze, riunioni a casa per vedere un telefilm, etc. Alcuni erano finti amici, è fisiologico, ma ci si vedeva.
Nel nuovo millennio ho pochi amici (sto sovrastimando) e non ne vedo uno se non per caso o ogni morte di papa (ma Leone XIV è vivo? Non si sente mai, a meno che non colpiscano una chiesa cristiana a Gaza). Sono amici teorici. Vivono in apposite riserve: Whatsapp, Facebook, a volte Email. Non si litiga quasi mai. Anche se spesso ci si fraintende. Contatto visivo e fisico zero: meglio, posso stare in mutande, canotta e ciabatte e non prendo virus. Nessun abbraccio, nessuna stretta di mano, non si condivide nulla davvero, a parte i post e i reel. Che figata!
(Da notare: ve l’ho detto con un post. Di vedervi non ci penso proprio, ma perché so che non vi andrebbe e io non mi impongo mai. Statemi bene eh.)
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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