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lunedì 8 agosto 2011

La ragazza dello Sputnik, Murakami Haruki

"E in quel momento capii. Eravamo state meravigliose compagne di viaggio, ma in fondo non eravamo che solitari aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita. In lontananza potremmo anche essere belle a vedersi, come stelle cadenti. Ma in realtà non siamo che prigioniere, ognuna confinata nel proprio spazio, senza la possibiltà di andare da nessun'altra parte. Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo.Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assolata solitudine. Fino al giorno in cui bruceremo e saremo completamente azzerate. (La ragazza dello Sputnik, Murakami Haruki, pagg. 134-135).

(...) E questo della solitudine, inevitabile per chi non trova lo scatto necessario per amare, sembra essere il motivo e il significato nascosto di questo libro apparentemente semplice, ma che si presta a diversi livelli di lettura, e nel quale Haruki Murakami non manca di trasmettere la sua passione estetica per la cultura edonistica occidentale, dalla musica onnipresente, alle belle macchine ed eleganti vestiti, al vino.
(...)
I satelliti, che ruotano silenziosi e incessanti nel cielo, senza alcuna apparente relazione l'uno con l'altro, sono comunque un'altra metafora della solitudine.
(http://www.musicaememoria.com/haruki_ragazza_dello_sputnik.htm)

Un altro consiglio di lettura. Se non conoscete Murakami, potete cominciare con questo o con Norwegian Wood (Tokyo Blues). Se lo conoscete, meglio per voi!


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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2 commenti:

Veneris ha detto...

Già mi hanno consigliato questo libro tempo fa,purtroppo però non ho mai trovato il tempo di leggerlo. Dopo aver letto la tua recensione credo che lo farò.

Ciao Mauro

mauroarcobaleno ha detto...

Ciao Veneris! Un vero piacere ritrovarti.