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domenica 3 marzo 2013

L'analisi e' semplice

Dunque... un quarto circa degli Italiani se ne frega di come vanno e andranno le cose, tanto che preferisce restare a casa il giorno delle votazioni. Votare e' un diritto-dovere, tuttavia vedo che questa norma non viene applicata; ci si affida al buon senso civico e alla responsabilita' delle persone, qualita' piuttosto carenti (altrimenti non saremmo dove siamo oggi). Un quinto vota per una persona che sarebbe gia' in galera da anni se non si fosse fatta eleggere facendo leva anche sullo strepitoso conflitto di interessi di cui e' titolare e, una volta eletto, non avesse fatto in modo di modificare le leggi a suo favore allo scopo di evitare condanne e galera. Un altro quinto vota per individui che tutte le volte che hanno avuto la possibilita' di rimettere il paese sui giusti binari di legalita' e di serieta' hanno miseramente fallito, per complicita' morale con la persona di cui sopra e/o per assoluta incapacita'. Un altro quinto ha deciso di votare persone nuove, che non hanno mai governato, che non hanno mai stretto accordi alla luce del sole o sottobanco con la persona di cui sopra, che non hanno conti in sospeso con la giustizia, che rappresentano certamente una scelta rischiosa ma che hanno assunto alcuni importanti impegni inerenti la loro carica. Che forse deluderanno, ma che ancora non hanno mai deluso. Di conseguenza un quarto di persone non e' affidabile, un'altra fetta dimostra di avere qualita' civiche infime, un altra fetta di mancare di coraggio o di non aver capito quasi nulla di come vanno le cose, un ultimo quarto di essere disperato o speranzoso o tutte e due le cose insieme.
Come sempre, abbiamo il governo che ci meritiamo, avete il governo che vi meritate.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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1 commento:

Luca C. ha detto...

impeccabile analisi di uno schifo paludoso! che popolo che siamo! un pelo e rivinceva il pluri-inquisito e condannato congiuntivitico.
c'e' poco da dire, questo vogliamo e questo abbiamo, il livello e' basso.