Non venite al mio funerale, vi esento, tutti, poi vi spiegherò il perché. Tranquilli, non lo vedo imminente, non sto morendo, o forse sì, insomma, sto morendo come voi, non di più, a occhio. Ma, come sapete se mi conoscete, non lo vedo neppure remoto: Atropo può decidere di recidere lo stame della mia vita, della vita di chiunque in qualunque momento, non vi è modo di intervenire né di saperlo. Forse si può solo presentirlo. E che agisca per fini da noi, insipidi e fragili mortali, non conoscibili né comprensibili lo dimostra la lunghezza della vita che ha baciato e sta baciando anche ai giorni nostri individui indegni di calpestare questo suolo.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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