Da anni per lo più perdiamo, e perdiamo, e perdiamo, sono dati oggettivi, e abbiamo fatto una retrocessione (con la spinta) e un quasi fallimento per colpa di un tizio che con noi non aveva in comune nemmeno un pelo di dna, ma noi siamo sempre lì, in tanti, ovunque, comunque, fasciati di quei quattro colori che stordiscono gli occhi, e col sorriso, come se stessimo per giocarci un'altra coppa; e la forza, la voglia, l'energia con la quale sventoliamo quelle immense e davvero numerosissime bandiere (crescono come funghi) è la forza del marinaio che fiducioso e sereno, stringe le mani sul timone sino a farsi male e tiene la rotta in mezzo alla tempesta. Sugli spalti di Marassi, su quelli di tutti i campi d'Italia, a casa con la tv, il cellulare, la radiolina, il passaparola, siamo sempre lì, e "nulla è mai cambiato nell'intimo nostro": per noi Modena-Samp è come Samp-Stella Rossa, ed è come era Samp-Spal nei Sessanta, quando l'obiettivo (molto spesso centrato) era solo quello di mantenere la categoria principe di uno dei tornei (allora) più belli del mondo. A volte, negli ultimi anni, i giocatori non riescono offrire prestazioni all'altezza del nostro nome, della nostra bellezza e della nostra città, ma ci pensiamo sempre noi a essere belli, a mantenere alta la bandiera, con il nostro amore puro, la nostra simpatia, la nostra inesauribile e colorata allegria.
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