Quante volte nel corso della nostra breve o lunga vita la sfioriamo senza accorgerci?
Esci di casa alle 11.01 e prendi l’auto. Passi un incrocio. Dopo 1 minuto in quel punto una persona muore per un incidente. Tu sei uscito di casa un minuto prima perché hai deciso di non cambiare le scarpe (“potrebbe piovere dopotutto”).
Quante volte dentro il nostro corpo un virus ci attacca e non non ci accorgiamo perché il nostro corpo lo respinge: fosse passato, avremmo avuto guai serissimi. E quante volte il nostro copro lo combatte, senza evidentissimi sintomatologie, e poi alla fine, di misura, vince?
E quante volte un aneurisma che ci accompagna dalla nascita e che mai noi vedremo se non a seguito di uno screening casuale è sul punto di scoppiare e non lo fa? E la replicazione delle cellule è sul punto di generare un tumore e non lo fa?
Alla fine, tutta la vita danziamo con lei, per tutta la vita ci sfiora e ci prende in giro, pare sul punto di farci la festa e poi si allontana ridendo, fino al momento finale, in cui ci abbraccia col suo sorriso di plastica e col suo fiato puzzolente ci riduce in polvere che si perde nello spazio freddo e buio.
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