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domenica 6 febbraio 2011

Mele marce

Non passa giorno o quasi che un personaggio invischiato in svariate indagini e processi, alcuni per reati di particolare gravità, e che piu' volte ha fatto approvare da un Parlamento di nominati leggi su misura per evitarsi sentenze definitive, e che nonostante tutto questo non ha la dignità di abbandonare una carica di cui non è degno, sproloqui con termini di estrema violenza e di chiaro stampo eversivo e anticostituzionale. Stiamo assistendo alla lenta e puzzolente putrefazione di un sultanato corrotto. A pagarne il prezzo sono ancora una volta i cittadini, sia quelli che ci vedono sia quelli che girano con due belle fette di prosciutto sugli occhi.

In qualunque settore, categoria professionale, attività vi sono elementi corrotti, disonesti, indegni. E' fisiologico: l'essere umano è questo. Ma il fatto che vi siano stati i poliziotti della Uno bianca o quelli del G8 di sangue non mi spinge a gridare al golpe se una volante mi contesta una violazione stradale. E il fatto che alcuni vigili siano stati indagati per aver truccato gli autovelox non mi autorizza a non pagare le multe per eccesso di velocità. Così come gli orribili fatti della clinica Santa Rita di Milano non mi autorizzano a trattare tutti i medici come boia. In altre parole: le mele marce ci sono in tutti i cestini ma ciò non toglie che la legge è uguale per tutti e deve essere rispettata, ancor più diligentemente dal politico che rappresenta lo Stato. Per la politica il discorso è un po' diverso, lì le mele marce stanno ormai dilagando: se non le togli subito dal cestino, lo guastano tutto, è risaputo.

Cosa voglio dire, insomma? Che sicuramente esistono magistrati corrotti (uno si fece corrompere proprio da amici di Berlusconi, anni fa), ma che questo non cambia le carte in tavola: i delinquenti vanno indagati, giudicati e, se ritenuti colpevoli, puniti (siano essi semplici cittadini o politici o poliziotti o magistrati).

Ecco quindi che esprimo la mia più totale solidarietà alla magistratura italiana e, considerata l'attualità, ai pm di Milano in particolare. Il vostro impegno, la vostra rettitudine, la vostra fedeltà alle leggi e allo Stato sono una delle ultime ancore di salvezza che abbiamo in questo mare procelloso che ci sta trascinando via. L'unica luce che può indicarci una via di uscita in questa deriva di valori, l'unico antidoto alla cultura dell'illegalità che sta prendendo il sopravvento.

Quando c'e' del marcio, occorre che qualcuno si incarichi di spazzarlo via: compito ingrato e pericoloso, ma vitale.


autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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3 commenti:

Francesco ha detto...

Qui della mela non e' rimasto + nulla! La tua analisi e' lucidissima ma chi campa a tg1 non potra' mai capire quel che succede, poverino... a volte la mente umana fa pena.

Escort Torino ha detto...

ne abbiamo fin sopra i capelli delle mele marce...

mauroarcobaleno ha detto...

prima o poi si arriva al punto di rottura, la storia ha sempre punito con durezza tutti quelli che hanno osato l'inosabile credendosi immortali