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sabato 26 febbraio 2011

Fastidio e pena

Le parole di oggi del sultano che indegnamente occupa ancora la poltrona di premier sono penose. Gli attacchi alla scuola pubblica a favore di quella privata (alla portata di chi ha i soldi), i discorsi farneticanti sulle unioni civili e sulle adozioni ai gay, le solite trite e ritrite boiate sui magistrati che ce l'hanno con lui e sul pericolo comunista che lo ha spinto a entrare in politica (so io cosa lo ha spinto) ci hanno stufato. Ormai queste stronzate possono soddisfare solo quei lobotomizzati che ancora oggi pensano che questo venditore di bufale sia il messia. Come si permette un individuo pluridivorziato, malato e che frequenta minorenni (parole della moglie) di decidere sulle unioni civili e sulle adozioni? Come si permette un personaggio rinviato a giudizio per reati gravissimi (concussione, prostituzione minorile) di attaccare i magistrati? Come si permette un personaggio che è sempre fuggito dalle sue responsabilità e ha sempre cercato in tutti i modi, anche i più vergognosi e indegni (leggi ad personam) di sfuggire al giudizio della legge, di parlare della magistratura? Come si permette di infangare le istituzioni che dovrebbe rappresentare? Aver vinto le elezioni non pone al di sopra della legge. Fa solo pena, ormai. Fastidio e pena. Se non fosse che è pericoloso per il nostro futuro di cittadini liberi e democratici, sarebbe solo una barzelletta questa storie del premier italiano che ormai sanno pure i sassi delle isole deserte. Lenta sarà la fine di questa orrida epoca della storia italiana, oscurata solo dalla violenza del fascismo.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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