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*PICCOLA ANALISI A FAVORE DI CHI, MIO CONCITTADINO, NON ERA NATO (come me) E (a differenza di me) PARLA SENZA AVER STUDIATO*
Io ho sempre riconosciuto i 9 scudetti assegnati al Genoa calcio (dei quali mi frega solo poco), chi sono per decidere io dei palmares altrui? Però dobbiamo capirci: chiamarli scudetti è fuorviante. Perché se si vuole essere onesti le cose bisogna dirle per intero, non solo la parte che più piace: troppo comodo.
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Partite giocate dal Milan per laurearsi campione d’Italia nel 1987: TRENTA (otto mesi)
Partite giocate dalla Juve per laurearsi campione d’Italia nel 2019: TRENTOTTO (nove mesi).
Partite giocate dalla Sampdoria per laurearsi campione d’Italia nel 1991: TRENTAQUATTRO (otto mesi)
Partite giocate dall’Inter per laurearsi campione d’Italia nel 2010: TRENTOTTO (nove mesi).
I campionati moderni durano da 30 a 38 giornate, in genere (8-9 mesi).
E veniamo al Genoa. Che vince 9 “scudetti” fra il 1898 e il 1924. Quando ancora non esiste la “serie A”, che nasce nel 1929. E quando ancora non si assegna quello che oggi chiamiamo “scudetto”.
Come li vince questi campionati il Genoa?
1898: giocando DUE PARTITE. Il campionato dura UN GIORNO (è un torneo quadrangolare).
1899: giocando UNA PARTITA (ripeto: UNA). Il campionato dura 14 giorni.
1900: giocando DUE PARTITE. Il torneo dura un mese e mezzo.
1902: giocando QUATTRO PARTITE. Il torneo dura un mese e mezzo.
1903: giocando UNA partita. Il torneo dura un mese e mezzo.
1904: giocando UNA partita . Il torneo dura tre settimane.
—-QUINDI FIN QUI il Genoa vince 6 “scudetti” giocando 11 partite in tutto… quando, come detto, nei campionati “moderni” ce ne vogliono da 180 a 228, di partite…—-
1915: settimo “scudetto”, ma pasticciaccio. Si giocano 21 partite, ma attenzione: campionato sospeso per la guerra, scudetto assegnato al Genoa a campionato non finito e quando l’esito del torneo era ancora incerto. Vi è il dubbio che fosse stato assegnato al Genoa solo il titolo di vincitore del Girone Nord. In ogni caso si dovevano ancora giocare partite decisive. Genoa dichiarato vincitore in quanto “favorito” per decisione postbellica della FIGC. Vi erano inoltre sospetti di conflitto di interesse mai chiariti. Quindi vinto non sul campo ma in seguito a decisione fantasiosa.
1923: giocando 28 partite.
1924: giocando 24 partite. Solo quest’anno nasce lo “scudetto”. Piccola perla: la finale di andata della Lega Nord fu omologata (vittoria Genoa) nonostante l’invasione di campo di un tifoso del Genoa che stese con un pu -gno un giocatore del Bologna! Quella di ritorno a Bologna fu data persa a tavolino al Bologna per le “intemperenze del pubblico”…. (Si parlò di due pesi e due misure).
Conclusione.
Hai vinto 9 scudetti, ma i primi 6 li vinci giocando 11 partite (alla Sampdoria del 1985 furono necessarie 13 partite (nell’arco di diversi mesi) solo per vincere la sua prima Coppa Italia…).
Il settimo non lo vinci sul campo; per via della guerra ti viene assegnato a tavolino quando l’esito è incertissimo.
Gli altri 2, gli ultiimi 2, sono gli unici che assomigliano a campionati standard come durata (ma vedi pasticciaccio della finale col Bologna).
Quindi?
Son 9. Ma abbiamo visto come. Di campionati che si possano definire standard ed equiparare a quelli moderni (la serie A nasce nel 1929) ce ne sono solo 2. Gli altri assomigliano a tornei di una o due partite.
Solo per precisare, eh. Perché le cose van dette per intero. Inutile dire poi che “voi avete vinto la Coppa delle Coppe che nemmeno esiste più”… Perché, il campionato non ha cambiato nome? Nessuna di quelle 9 cosette è campionato di serie A, se vogliamo dirla tutta… E perché, la Coppa Campioni esiste ancora? E comunque, quando esisteva, ed era la vera Coppa dei Campioni perché vi partecipavano solo i campioni nazionali, non come oggi, alla prima partecipazione siamo arrivati secondi! Consideriamo poi che la Samp vinse lo scudetto dopo 34 partite (non una o due o cinque…) in un torneo in cui vi erano i migliori giocatori d’Europa: il MIlan di Gullit, Rijkaard, Baresi, Maldini e Van Basten allenati da Sacchi, la Juve di Baggio, Tacconi, Casiraghi e Schillaci, l’Inter di Klinsmann, Zenga, Brehme, Trapattoni e Matthaus, il Napoli di Maradona, Careca, Alemao e Zola. E non perse nessuna delle 12 partite interne ed esterne con Milan, Juve, Inter, Napoli, Roma, Lazio.
Se poi passiamo a considerare le partite giocate in Europa; le coppe nazionali ed europee vinte; il totale delle finali italiane ed europee giocate; gli anni giocati in A; i piazzamenti ottenuti in A; il numero di derby vinti allora è notte completa.
Sì, il Genoa rivendica un decimo scudetto (in maniera bizzarra, dato che accogliendo il ricorso si dovrebbe assegnare al Genoa l’accesso alla semifinale e non il titolo di quell’anno, se la logica ha ancora un senso)… ma noi pensiamo subito ai 4 scudetti dell’Andrea Doria (secondo alcuni 5) vinti, riconosciuti dalle autorità calcistiche e poi, anni dopo, per motivi politici, disconosciuti…
Le parole sono importanti, la storia ha valore, ma va raccontata bene, inutile far giochetti. Altrimenti si fa confusione. 9 scudetti ok ma almeno 6 tipo trofeo birra Moretti e 1 assegnato per simpatia.
Per quel che vale questa cosa eh. Perché noi avevamo prospettive un po’ più ampie della supremazia cittadina (comunque granitica da quando esistiamo) e difatti siamo arrivati un po’ più lontano. Far meglio dei rivali concittadini può far piacere, ma non è obiettivo esaustivo per noi.
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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