"Prendiamo quest'ultima crisi, per esempio. Per noi è tutto chiarissimo: il ciclo economico ha bisogno di mantenere alto il livello dei consumi, ma allo stesso tempo mira a massimizzare i profitti delle imprese e, perciò, riduce il più possibile i costi di produzione ivi inclusi gli stipendi; la riduzione del potere d'acquisto delle famiglie viene puntellata in due modi: attraverso le importazioni di merci "low cost" e attraverso il credito; poichè il credito erogato dalle banche dipende dalle loro disponibilità di bilancio, esse vengono gonfiate a piacimento per mezzo di sopravvalutazioni artificiose che hanno il loro culmine nelle bolle speculative.
Detto in sintesi: per poter sopravvivere il sistema ha bisogno di far girare più soldi di quelli che genera e che distribuisce con le attività produttive vere e proprie. I capitali che mancano vengono "creati" facendo lievitare le quotazioni di Borsa. Fino a quando, fatalmente, quest'espansione posticcia diventa insostenibile e il meccanismo si inceppa. Ed ecco che esplode la crisi: sui mercati internazioni vengono, come si dice in gergo, "bruciati" miliardi e miliardi di dollari o di euro. Che però, a ben vedere, non erano mai esistiti, essendo solo il riflesso contabile di un rialzo tanto frenetico quanto illusorio. E dunque fittizio."
(da "Avere ragione è solo l'inizio" di Federico Zamboni, in "La voce del ribelle", anno 3, numero 19, aprile 2010)
Ho citato questo passo perchè raramente mi sono imbattuto in spiegazioni dei meccanismi economici tanto semplici e nello stesso tempo tanto corrispondenti alla realtà dei fatti, a dimostrazione della nota verità secondo la quale tutto può essere spiegato con chiarezza, anche le cose più complesse, se solo lo si sa fare e soprattutto se lo si vuole fare. Penso che Zamboni non se ne avrà a male se utilizzo queste poche righe per consigliarvi "La voce del ribelle". Io sono abbonato sin dal primo numero al mensile cartaceo, che è stato il punto di partenza di questa mirabile avventura capitanata dal validissimo Massimo Fini (uno dei più competenti e onesti giornalisti italiani e difatti uno dei più oscurati) ma che adesso ha dato vita a numerose altre iniziative sul web che affiancano il mensile su carta. "La voce del ribelle" (direttore politico Massimo Fini, direttore responsabile Valerio Lo Monaco, redazione Ferdinando Menconi, Federico Zamboni) è aria fresca che apre la mente, è una boccata di ossigeno che ci permette di fare un bel respiro profondo e cacciar fuori dai nostri polmoni i veleni dei media insulsi, corrotti, bugiardi che ossessionano la nostra vita e condizionano quella di quelli che, e sono milioni, non hanno la voglia o la forza o la possibilità di distinguere il vero dal falso e di andare a caccia delle verità che spiegazioni di comode e ricostruzioni posticce ci tengono nascosta ogni giorno, impedendoci di fatto di effettuare scelte corrette e consapevoli sulla nostra vita e sul nostro futuro.
"La voce del ribelle" è un mensile libero e offre un punto di vista diverso sulle cose, radicalmente diverso, controcorrente, libero da pregiudizi e da condizionamenti. E' un giornale che si autofinanzia e che risponde del suo operato solo al lettore. Non ha padroni di fronte ai quali piegare la schiena, fa giornalismo insomma: e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno in questo paese!
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autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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martedì 1 giugno 2010
"La voce del ribelle"
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2 commenti:
Noi siamo soltanto "consumatori". Se non abbiamo abbastanza denaro, e quindi veniamo meno a tale ruolo, diventiamo del tutto inutili e nessuno si preoccupa di noi.
Il solito cane che si morde la coda... ma intanto qualcuno muore di fame.
Ciao.
fra un po' il cane si morderà la coda... per magnarsela!
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