Siamo in guerra con la Libia, che da alcune ore è sommersa sotto un uragano di fuoco, e non sappiamo perchè. Nè il miliardario malato e imputato in svariati processi nè il presidente dalla firma facile hanno ritenuto opportuno far finta di spiegarci in tivu' perchè improvvisamente forniamo con entusiasmo le nostre basi militari a una coalizione che bombarda uno Stato che fino a pochi giorni fa era nostro amico fraterno (vergognoso trattato calabraghe di cooperazione economica e militare, massiccia fornitura di armi, riconoscimento di immane risarcimento per i danni coloniali, penosa scena di ricevimento all'aeroporto -sembrava l'incontro tra un piazzista e Michael Jackson in grande spolvero-, baciamano del Gheddafi accampato in quel di Roma e, per finire, spettacolino di frecce tricolori a Tripoli).
Fino a ieri Gheddafi era un amicone un po' burbero e stravagante ma in fondo buono e un interlocutore affidabile al quale avevamo pure promesso solennemente aiuto in caso di attacco: adesso è attaccato e noi gli diamo contro, siamo le solite merdacce voltagabbana.
Non sto dicendo che Gheddafi non stia massacrando civili inermi nè che non sia un dittatore sanguinario: ma non lo è da dieci giorni. Sto solo suggerendo l'ipotesi che a far muovere così rapidamente il culo a Sarkozy e soci siano motivi più petroliferi che umanitari. Come ricorda Beppe Grillo, in Cecenia, in Darfur, in Ruanda, in Tibet e a Gaza abbiamo assistito tranquillamente ai più spaventosi massacri senza alzare un dito: chissà perchè...
Siamo i soliti pavidi cagnetti che scondizolano dietro a Mister Usa, siamo le solite merdacce che collezionano figure di merda imperiali ogni volta che si presentano col cappello in mano e il sorriso idiota stampato sulla faccia nel salotto internazionale.
A proposito, siamo in guerra da anni anche con l'Afghanistan, ve lo ricordate vero?
autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)
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