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domenica 15 gennaio 2012

La fatalità qui c'entra poco

Prendi uno scoglio segnalato sulle carte (e che tutti sull'isola conoscono) e una nave enorme (piu' di 4000 persone) e sicura si inclina di 80 gradi in pochissimo tempo; panico, luce spenta (le luci di emergenza cosa facevano?), sei messaggi del comandante fasulli (parla di guasto elettrico e dice di star calmi, vorrei sapere quale guaste elettrico fa bum e ti fa diventare il pavimento una parete inclinata), equipaggio che anzichè mantenere la calma e aiutare i passeggeri urla di paura e non sa che fare, consigli sbagliatissimi di tornare in cabina, disorganizzazione e impreparazione da parte di chi dovrebbe saper gestire simili evenienze, scialuppe insufficienti (quelle su uno dei due lati sono inservibili a causa dell'inclinazione della nave), una corda che si spezza, pochi salvagenti che i passeggeri impauriti si rubano a vicenda, scialuppe buttate a mare cosi' come viene, comandante che a mezzanotte e' gia' a riva bello salvo e viene accusato di abbandono della nave: da quando andavo all'asilo so che il comandante deve essere l'ultimo a lasciare la nave. Appena ho visto al tg la notizia ho pensato vedrai cosa vien fuori nei prossimi giorni, non è un fatto banale, ci sono stranezze di cui subito si sentiva distintamente l'odore. La prima è venuta fuori oggi con quei capi di accusa bizzari a carico del comandante, per il resto vedremo. Al momento ancora una ventina di dispersi, ma sembra che la lista ufficiale ancora non sia disponibile e che comunque sia stata fornita dopo un bel po' di tempo (non basta inviarla per mail, una lista? non dovrebbe essere noto in ogni momento il numero e nome di chi è a bordo?). E poi: un'ora e passa trascorsa tra il botto e il segnale d'allarme? Ecco, se questo è vero non è più imprudenza, è un gesto criminale: un'ora passata a far cosa? Quale baco in testa puo' spingerti a non lanciare l'allarme per un'ora e giocare sulla vita di 4 mila persone? Morire per una fatalità e' piuttosto insopportabile; per via di una o più stronzate umane, intollerabile. Certo, sono solo voci, per ora, ma la storia dell'ora di ritardo l'ha detta il prefetto di Grosseto. Di certo le prime dichiarazioni della Costa Crociere e del comandante sono assurde. Speriamo solo non finisca come col Moby Prince, 21 anni e ancora non sai come e non sai perchè e intanto 140 persone non ci sono più.

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it)

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2 commenti:

giollygo ha detto...

Davanti a catastrofi come quella accaduta all’isola del Giglio non si può rimanere indifferenti. Le emozioni si sovrappongono, rabbia, incredulità, dolore per le vittime misto a gioia per le migliaia di sopravvissuti che nella notte hanno schivato un infausto destino. Davanti all’incredibile spettacolo offerto da quel titanico scafo buttato sulla scogliera da un gigante impazzito come se fosse un vecchio giocattolo dimenticato sulla spiaggia, sorgono mille domande, nascono mille dubbi. Soprattutto, però, si cerca il colpevole. Lo si può trovare nella sfortuna, nel maltempo, nel guasto meccanico o altrove. Forse, in questo caso, è in quell’altrove che si annida la scintilla che scatena la disgrazia. Bastavano 10 secondi, se la virata fosse iniziata 10 secondi prima quello scoglio non avrebbe squarciato lo scafo e la festa sarebbe proseguita a bordo come tutte le altre volte. In 10 secondi, a 15 nodi, si percorrono 80 metri, la distanza tra vivere e morire. In 10 secondi c’è la differenza tra la maestria di un lupo di mare e la mortale imprudenza di un incapace. Incapace non solo per aver ignorato le più elementari regole di una sicura navigazione ma anche per la protervia del suo comportamento successivo nell’aver ritardato le operazioni di abbandono nave e di richiesta di adeguati soccorsi. Lo stesso comandante ha dimostrato il suo valore nell’ultima delle scelte fatte: abbandonare la nave come un topo impaurito, come per mettere la ciliegina sulla torta della sua ennesima sbruffonata. Ovviamente in questi casi si muovono compatte le orde di crocifissori che, come me, hanno una visione colpevolista ed anche quelle maree umane che osannano gli eroi da scrivania (non io). A prescindere da tutto ciò che precede e da ciò che i media e l’uomo di strada possano pensare e dire, un uomo è stato mandato a casa come se nulla fosse successo mentre centinaia di persone stanno ancora oggi rischiando la loro vita per cercare di dare degna sepoltura a chi ancora giace nel ventre della Concordia.
giollygo

mauroarcobaleno ha detto...

La legge permette gli arresti domiciliari... legge fatta male, forse. Di certo se pensi al reato di clandestinita' (=bestemmia), capisci bene che sono in buona parte dei maiali quelli che (non) ci rappresentano, e mi scuso coi maiali.