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sabato 15 giugno 2019

Accogliere è un dovere di ogni essere umano

Non solo lo straniero che bussa alla nostra porta e che ha bisogno di aiuto deve essere accolto, ma deve pure trattato bene e, se occorre, anche meglio di una persona che già qui risiede o di un nostro familiare, perché a differenza di questi ultimi arriva da un lungo viaggio, e faticoso, in cui spesso ha rischiato la vita, ed è lontano dalla propria casa e dai propri cari, e ha fame, è stanco, è ferito e impaurito, ha perso tutto o quasi, non conosce la lingua, non comprende gli sguardi di ostilità che lo feriscono, si sente solo e perso, non sa cosa fare della sua vita e del suo futuro.

Chi arriva nel nostro Paese, indipendentemente dal modo in cui ci arriva, indipendentemente dal colore della sua pelle, dalla terra di origine, dalla sua età o condizione sociale, deve essere accolto, confortato, nutrito, rifocillato, curato. Certo, anche identificato e vaccinato, proprio perché la salvezza di tutti gli uomini e quindi sia dei residenti che degli stranieri è bene prezioso da salvaguardare, ma con il rispetto che si deve a ogni essere umano, con la stessa cura con la quale faremmo queste stesse cose a nostro figlio.

E poi, quando dopo alcune settimane di pace e di cure, materiali e spirituali, si sarà rimesso in forze, andrà indirizzato verso opportuni percorsi di inserimento, siano essi di formazione o di lavoro, nell'ambito ovviamente di un programma, europeo e non solo italiano, organico e vasto, e adeguatamente finanziato, di accoglienza e di opportuna e degna collocazione di tutti coloro che chiedono semplicemente di avere in Europa una vita, un futuro.

Tra l'altro, dando a queste persone la possibilità di rifarsi una vita, daremo loro anche la possibilità di contribuire alla futura grandezza demografica, sociale, economica e culturale del Paese che li ha accolti, curati, formati e che ha dato loro una possibilità vera.

Le risorse per fare tutto questo ci sono eccome, la crisi economica non può essere una giustificazione dell'intolleranza, del menefreghismo e dell'egoismo; la crisi, semmai, va fatta pagare non a chi già la paga, cioè ai poveri, agli emarginati, ai disabili, ai minori, agli sfruttati di questa Terra, ma a chi ne trae furbescamente vantaggio, ai ladri, ai truffatori e agli imbroglioni, agli aguzzini e agli schiavisti.

Mi fanno schifo e pena coloro che pensano solo a costruire muri, a mettere barriere e a chiudere gli accessi, coloro che vedono nel diverso da noi sempre solo un pericolo e una minaccia e mai un'opportunità, mai un uomo come noi, coloro che riescono ad essere felici anche se molti sono infelici, coloro che non sono capaci di sacrificare qualcosa di quello che hanno affinché tutti abbiano qualcosa.

L'egoismo è una bestia vorace che riposa silente dentro ciascuno di noi e che va sempre tenuta a bada, perché se lasciata libera ci divora l'anima, ci fa vedere nemici ovunque, rende il nostro fratello un nemico da combattere, avvelena la nostra vita e quella degli altri, rende la vita più squallida, più povera, meno degna di essere vissuta, rende opaca e finta la nostra felicità, di plastica il nostro benessere, svuota di significato il senso di una comunità e costringe milioni di persone a vivere in condizioni disumane.

Tenete i cuori aperti. Guardate davanti a voi, non in basso. Respirate a pieni polmoni e onorate la vita, trattando il prossimo come trattate voi stessi. Essere buoni non è un difetto, anche se chi ha il cuore cattivo taccia di buonismo chi ama. Si deve essere buoni e giusti. Camminare guardando in faccia gli altri, e agire mirando sempre alle stelle.

Respingete l'istinto che vi fa egoisti, ricacciate negli angoli oscuri l'istinto che vi mette in guardia quando incontrate una persona che non conoscete e che vi spinge a chiudervi invece che a tendere la mano.
Respingete ed eliminate dalla vostra vita chi pensa solo a se stesso, non fatevi contagiare da questi comportamenti comodi, rassicuranti, ma che non hanno nulla di umano. Allontanate da voi chi fa leva sulle nostre paure, le sfrutta, le alimenta biecamente solo per prendere qualche voto e per poter dare sfogo alla sua sete di dominio e alle sue ossessioni personali.

Ascoltate chi predica il bene, anche sui social. Imparate ad aprirvi, ad essere empatici e solidali; uomini. Non dovete per forza donare tutti i vostri beni in beneficenza, condividere la vostra casa con chicchessia o prendere i voti di castità e di povertà rinunciando agli agi che questa vita può darvi; potete anche solo diffondere parole di bene in chi sembra averle dimenticate, aiutare nel vostro piccolo chi ha bisogno di aiuto, senza per questo dover rinunciare alla vostra vita, ma anzi rendendola più ricca, e senza dover necessariamente fare pubblicità di quello che fate. Potete fare tanto anche facendo poco.

Solo aiutandoci a vicenda possiamo dare un senso alla nostra vita, a quello che siamo.

Solo aiutandoci a vicenda possiamo farcela.




autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


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