Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (art.21)

* HOME * CHI SONO * REGOLAMENTO * COSA HO APPENA [RI]LETTO * COSA HO APPENA [RI]VISTO, [RI]ASCOLTATO *
MI PIACE * FB 1 * FB 2 * SCRIVIMI * CONDIVIDO * DEFINIZIONI * FONTI * ALIZEE *


.
Se trovi interessante quel che scrivo non sai cosa ti perdi su Twitter e Facebook.
Se non mi trovi interessante, lo accetto, ma hai un problema! :-)

lunedì 3 agosto 2020

Alla fine, basta davvero poco per bruciare tutto

L’essere umano è una costruzione incredibile, perfetta ma anche fragilissima, quindi imperfetta. Dal punto di vista fisico è sempre stato più evidente: cadi, batti la testa, pare un colpetto, sei morto. Oppure un organo decide di fare le bizze e inizia un calvario. Puoi sopravvivere al crollo di un ponte ma morire nel sonno: questo però è il Caso, oltre alla fragilità. Quanto al punto di vista non fisico, quindi psichico, le fragilità sono se possibile ancora maggiori, ma meno evidenti. E, purtroppo, clamorosamente interconnesse con quelle fisiche: agiscono le prime sulle seconde e vivecersa, e anche qui mentre andare in crisi se si perde la salute è normale e comprensibile, l’inverso, cioè avere contraccolpi fisici decisivi se si rompe qualcosa nella mente è davvero frequente ma molto meno evidente e molto più sottovalutato. Alla fine basta davvero poco per bruciare tutto. Sul fisico possiamo avere un’influenza maggiore: facendo attenzione a come ci comportiamo, a quali azioni intraprendiamo, a cosa mangiamo, a quanto e come dormiamo, possiamo influire sulla nostra sopravvivenza, anche se purtroppo solo in parte. Sulla mente abbiamo meno potere di intervento o di prevenzione, eppure gli effetti di un guasto ai piani alti possono essere catastrofici, spesso più dei problemi fisici. Alla fine, basta davvero poco per bruciare tutto. A un certo punto il filo si incurva o si spezza, la vita non scorre più bene, e tutto traballa o precipita. Diventiamo sacchi vuoti, per quanto di buon tessuto. La prima domanda si fa strada e dalla breccia passano tutte le altre. Sono le domande che non ci facciamo davvero mai perché siamo impegnati a vivere. Se ce le facciamo, la crisi è certa, perchè non hanno risposta o ne hanno una insopportabile; il segreto, capiamo a un tratto, era proprio il non porsele nemmeno. Ma basta che la vita rallenti che il pericolo di una deriva è dietro l’angolo davvero. E queste derive sono le più difficili da arginare, davvero sono spesso fatali. 

autore: mauroarcobaleno (blog.mauroarcobaleno.it) Per tornare alla home page clicca qui. Se questo blog ti interessa e vuoi essere aggiornato sui suoi contenuti iscriviti al mio feed oppure seguimi via mail. Se vuoi segnalare questo articolo clicca sul titolo del post e vai a fondo post.


Nessun commento: